Serie TV > Merlin
Segui la storia  |      
Autore: Merida90    05/11/2020    0 recensioni
La piazza del villaggio era ormai vuota e tinta del sangue di Aedan che si era battuto fino allo stremo delle sue forze nel tentativo di fermare Uther.
Gli trafissero il cuore e le ali e lo impalarono sulla piazza in modo che tutti potessero conoscere la grandezza del re.
La dama osservò la bambina e il drago con aria triste, si avvicinò al suo corpo e senza che nessuno la vedesse, riuscì a tirar via una zanna dalla bocca di Aedan che era rimasta semiaperta.
La donna si allontanò furtivamente, lanciando un ultimo sguardo di addio ad Aedan poi lei e la piccola scomparvero nell'oscurità.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Gwen/Artù
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                                                                                                                                                                  Introduzione

 
 
Calò l'oscurità sul villaggio e i suoi abitanti si erano chiusi nelle loro case, al riparo dal gelo e dalla tormenta che stava falciando la valle con le sue raffiche di vento e di neve.
In una di quelle case, la giovane Sheridan, figlia del capo villaggio, stava dando alla luce la sua creatura.
"Forza Sheridan! Ancora un piccolo sforzo!" la incitava la sua fidata balia.
"Non ce la faccio!" esclamò la giovane, in preda allo sconforto e ai dolori del parto.
"Sei forte, figliola! Hai avuto un gran coraggio ad arrivare fino a questo punto. Ora fai un ultimo sforzo!" la incitò ancora una volta.
Con tutte le sue forze, fece nascere la creatura che da mesi portava in grembo.
Si sentì il vagito di un neonato riecheggiare forte.
La balia sollevò a mezz'aria la creaturina e cercò di trattenere l'espressione un po' angosciata del suo viso quando vide due piccole ali di drago spuntare dalla schiena del neonato.
La piccola e dolce creaturina fu lavata e avvolta in uno scialle e poi posta tra le braccia della giovane madre, che ,con il volto madido di sudore e ricoperto di calde lacrime, la strinse forte e la baciò sulla fronte.
"E' una bambina!" esclamò la donna, commossa.
"Il tuo nome sarà Ailis" le sussurrò dolcemente la madre.
Improvvisamente, un'ombra sembrò tagliare la fitta coltre di neve che cadeva nell'oscurità della notte.
Qualcosa atterrò sulla soffice neve e poi bussò alla porta.
La balia guardò Sheridan per un istante, incerta se aprire o meno, ma la giovane le fece un cenno con il capo e la donna corse alla porta, aprendola.
Sulla soglia, apparte la figura di un uomo, alto e ricoperto da un lungo mantello bianco e con il capo coperto dal cappuccio.
L'uomo si scoprì il capo, mostrando a tutti i suoi lunghi capelli del color dell'argento e i suoi occhi color dell'oro.
"Aedan" sussurrò la ragazza in modo quasi impercettibile.
Le labbra del giovane uomo, si curvarono in un sorriso e corse accanto al letto della sua amata.
Le diede un bacio sulla fronte e poi accarezzò la testa di Ailis che stava riposando beata tra le braccia di sua madre.
In quel momento, nulla sembrava poter turbare quella scena, ma il pericolo stava viaggiando verso di loro.
La porta della casetta si spalancò e un ragazzino terrorizzato iniziò a gridare a gran voce.
"Re Uther sta arrivando con i soldati!" esclamò lui.
"Non c'è più tempo da perdere!Dovete scappare!" esclamò la donna, prendendo tra le sua braccia la piccola Ailis.
Aedan prese la sua amata in braccio e la condusse fuori.
Ma, una volta fuori, una freccia venne scagliata nel terreno ricoperto dalla neve, in segno di avvertimento.
Il giovane si voltò e vide re Uther Pendragon in sella al suo cavallo nero, il volto vestito di odio e disprezzo.
Aedan fece scendere Sheridan e la pose dietro di lui, la balia, intanto, ridiede alla ragazza la sua creatura.
A quel punto la rabbia di re Uther esplose.
"Tu!" esclamò il re con arroganza, rivolgendosi a Sheridan.
Aedan divenne sempre più teso, e il suo corpo divenne sempre di più un solido scudo.
La ragazza strinse a sé la neonata che iniziò a piangere e poi si voltò verso il re.
Re Uther strinse i denti, sapeva benissimo che quei due giovani non si sarebbero mai piegati al suo volere quindi emise la sua sentenza.
"Per il potere che rappresento, io ti dichiaro colpevole e condanno a morte te e quell'abominio che hai partorito! Uccideteli tutti!" esclamò lui, facendo un cenno della mano al capo dei suoi soldati.
La battaglia a quel punto fu inevitabile.
Aedan si portò tra le guardie e Sheridan, il suo corpo fu circondato da un'intensa luce dorata e le sue sembianze di giovane uomo scomparvero; al loro posto apparve un grande drago argentato con grandi ali.
Si voltò verso la ragazza e le fece cenno di andare.
Sheridan gli fece un cenno con il capo e corse verso le stalle.
"Non lasciatela scappare!" gridò il re alle sue guardie.
Infuriato, Aedan iniziò a sputare fuoco che divenne una barriera tra le guardie e la ragazza.
Sheridan riuscì ad arrivare alle stalle, salì su un cavallo e partì, veloce come il vento, verso l'uscita del villaggio.
Il vento era così gelido da tagliarle il viso, la notte era così buia da non lasciarle vedere la strada che aveva davanti a lei.
Nel tentativo di scappare ad alcune guardie che erano riuscite ad attraversare la barriera di fuoco di Aedan, entrò nella foresta dove le creature magiche si erano rifugiate per scappare alle persecuzioni di re Uther.
Una strega bianca assistette all'inseguimento e con la sua magia cercò di far scappare Sheridan, ma la giovane fu colpita al petto da una freccia scoccata dall'arco di uno dei due soldati.
Nonostante il dolore lancinante, Sheridan strinse ancora di più la sua bambina e cercò di far correre il cavallo ancora più velocemente, ma la povera bestia, nella corsa, si accasciò al suolo e la ragazza fu costretta a proseguire a piedi.
Arrivò nei pressi della sorgente che si trovava nel cuore della foresta e sulle sue sponde, Sheridan si accasciò al suolo senza forze.
Portò gli occhi al cielo, la neve che cadeva leggera e il cielo più nero della pece.
Sarebbe morta lì, con la sua bambina tra le braccia e un senso di enorme tristezza nel cuore per non aver potuto vedere Aedan un'ultima volta.
Sentì il rumore di alcuni passi calpestare la neve.
La ragazza si voltò e vide una bella donna  avvolta da un candido manto bianco.
La donna si tolse il cappuccio, mostrando i suoi lunghi capelli corvini.
Si inginocchiò accanto alla morente Sheridan e le accarezzò la fronte come per consolarla e con una magia riuscì a vedere i ricordi della ragazza, in modo da poter capire cose fosse accaduto.
Si voltarono entrambe nell'udire il trotto dei cavalli delle guardie di Uther che stavano per arrivare.
La dama bianca, con un cenno della mano fece un incantesimo che nascose lei e la ragazza, impedendo ai due soldati di catturarla.
Sheridan la guardò incredula e la donna si portò un dito sulle labbra, facendole cenno di tacere.
I due soldati fecero girare in tondo i loro cavalli per due volte, ma nulla, la ragazza e il bambino erano spariti, inghiottiti dalle ombre oscure della foresta.
Spaventati dal volo di una civetta notturna, i due scapparono veloci per non far mai più ritorno in quel luogo.
La dama sciolse l'incantesimo e si guardò intorno: ora la ragazza era salva.
La dama si voltò verso di lei, il volto ormai era pallido e le labbra si tinsero di un color violaceo: per lei non c'era più speranza.
"Ti...ti...ti prego...salvala" sospirò la ragazza in modo quasi impercettibile, portando la piccola all'attenzione della donna.
La dama fece un cenno con il capo e si sporse verso Sheridan per prendere tra le braccia la piccola che si era addormentata.
"Si chiama Ailis" e così dicendo, la forza vitale della giovane si spense, i suoi occhi divennero vacui e le sue membra caddero nella neve.
La donna prese tra le braccia la piccola Ailis, e con una mano, chiuse gli occhi di Sheridan.
Si alzò in piedi e tese la mano verso il corpo senza vita della ragazza che iniziò a levitare a mezz'aria.
Fece immergere le sue spoglie mortali nelle acque magiche della fonte e il corpo della ragazza si dissolse in una luce dorata.
Rivolse poi l'attenzione al piccolo fagottino che stringeva tra le braccia e quando le sfilò lo scialle, la donna vide le piccole ali spuntare dalla schiena della neonata.
Si portò una mano alla bocca: non aveva mai visto un essere magico di quel genere.
Le fece un incantesimo per fare in modo che le sue ali restassero nascoste e che uscissero fuori solo quando la piccola ne avesse avuto bisogno, poi diede al suo aspetto magico sembianze umane e la riavvolse nello scialle, camminò fino al villaggio di Sheridan.
La piazza del villaggio era ormai vuota e tinta del sangue di Aedan che si era battuto fino allo stremo delle sue forze nel tentativo di fermare Uther.
Gli trafissero il cuore e le ali e lo impalarono sulla piazza in modo che tutti potessero conoscere la grandezza del re.
La dama osservò la bambina e il drago con aria triste, si avvicinò al suo corpo e senza che nessuno la vedesse, riuscì a tirar via una zanna dalla bocca di Aedan che era rimasta semiaperta.
La donna si allontanò furtivamente, lanciando un ultimo sguardo di addio ad Aedan poi lei e la piccola scomparvero nell'oscurità.
 
 

                                              Capitolo 1

 
 
“Oh, Ailis, è troppo rischioso! Torniamocene nella foresta!” la pregò Robin, un folletto con aspetto da fanciullo dai bellissimi lineamenti e dai capelli biondi.
“Non ci penso nemmeno. Non posso permettere a Uther di prendersela con un innocente!”esclamò lei, gli occhi verdi illuminati dalla rabbia.
"Ma, dammi retta!Prima che le cose si mettano male, torniamoce a casa!Se la Madre Bianca viene a sapere che siamo venuti qui ci trasformerà in dei grossi  e grassi rospi per tutta la vita!" la esortò ancora lui, inorridendo all'idea, facendo una smorfia mista di paura e disgusto.
"Puoi dire quello che vuoi, ma non mi convincerai! Hanno catturato una della nostra gente e non farò finta di niente, voltandomi dall'altra parte!" disse lei, coraggiosa e senza paura come sempre.
"Se vuoi puoi andare, non ti costringerò a seguirmi se è quello che vuoi" disse poi lei, spostando gli occhi sulla pira che era stata allestita al centro della piazza per l'esecuzione.
"Hai un piano, almeno?!" domandò lui contrariato, ma consapevole che non avrebbe mai voltato le spalle alla sua amica.
"Beh...non ci ho pensato, mi inventerò qualcosa..."disse lei.
"Cosa?! Parti per una missione pericolosa e non hai un piano?!" si lamentò lui.
"Non ho avuto il tempo di progettarne uno!" si giustificò lei.
"Perfetto!Ottimo, direi! Siamo proprio a cavallo, ora!"protestò lui, sedendosi sulla spalla di Ailis e incrociando le braccia.
"Se sei così preoccupato resta qui di guardia e io andrò a liberare Cailin" disse lei, riferendosi alla giovane strega che le guardie del re avevano catturato nella foresta dopo alcune denuncie fatte da alcuni pastori.
"Senti un po'..." iniziò a dire lui, ma venne interrotto da un cenno di Ailis.
"Stanno arrivando"annunciò lei, non distogliendo lo sguardo dalla piazza.
Una gran calca di gente urlante tutto il suo odio iniziò a riempire la piazza e ogni lato accanto alla pira, rendendo impossibile l'avvicinarsi.
A un certo punto, si aprì un varco tra la folla e comparvero i soldati della guardia reale.
"Fate largo!"esclamò un soldato in malo modo, spingendo e strattonando i popolani.
Al centro della navata che avevano costruito c'era Cailin, le mani legate dietro la schiena e lo sguardo alto e fiero.
Una guardia le teneva la punta della spada puntata dietro la schiena come incentivo per farla continuare a camminare.
La gente iniziò ad insultarla e a lanciarle dei sassi che la colpirono, facendola vacillare e fermare.
"Continua a camminare!"le intimò la guardia, spingendola in avanti.
La ragazza dai lunghi capelli castani sembrò perdere l'equilibrio per un attimo, ma fece forza sui piedi per non cadere a terra.
Si rimise dritta e, recuperata la fierezza del suo sguardo, continuò a camminare, andando incontro al suo amaro destino.
A quella scena, il sangue di Ailis ribbollì ancora di più di rabbia; stava per lanciare un incantesimo quando Robin fermò la sua mano.
"Guarda là!" le disse, indicando un  palco di legno che era stato allestito dietro la pira.
Sul palco aveva fatto il suo ingresso la famiglia reale dei Pendragon.
Re Uther si posizionò al centro mentre alla sua destra e alla sua sinistra presero il loro posto il giovane principe Artù, affiancato dal suo giovane servo e scudiero Merlino, e la sua figlioccia, Lady Morgana.
Il re guardò la pira e il martirio della ragazza con sguardo fiero e soddisfatto.
Si udì lo squillo di una tromba e tutti si ammutolirono all'istante.
Il re fece un passo avanti e alzò la mano in segno di saluto, poi, sorridendo, iniziò a parlare.
Intanto Cailin era stata fatta salire sulla pira e legata al grande palo posizionato al centro.
Un uomo con un cappuccio nero teneva sollevata una fiaccola accesa che al solo cenno del sovrano avrebbe lanciato sulla catasta di legno, dando fuoco ad ogni cosa.
"Il popolo di Camelot oggi è riunito per giudicare e condannare questa giovane!"esclamò il re.
"Tu, giovane serva degli spiriti maligni, confermi di essere una strega e di aver praticato la magia, essendo essa bandita dal regno?" disse poi, rivolgendosi alla ragazza che non abbassò lo sguardo nemmeno per un momento, e guardandolo con guardo fiero e con aria si sfida.
Per tutta risposta, la ragazza si portò leggermente in avanti e sputò in direzione del palco, colpendo il mantello del re.
Re Uther non aspettava altro e in un misto di soddisfazione e disgusto fece cenno al boia di appiccare il fuoco.
L'uomo lanciò la fiaccola e in brave la legna iniziò ad ardere, creando una cappa di fumo e calore intorno alla ragazza che iniziò a tossire.
Il re, sorridendo, si sedette, pronto a godersi lo spettacolo mentre i giovani che erano al suo fianco fissarono la ragazza con profondo rammarico e tanta tristezza.
Il popolo ricominciò ad insultare la giovane e si rivolsero alle fiamme affinchè la bruciassero più in fretta possibile.
Ailis e Robin osservarono la scena dal loro nascondiglio e decisero che era arrivato il momento di intervenire.
"Robin, tu occupati delle guardie. Io spegnerò il fuoco e porterò via Cailin"disse lei, facendo uscire dalla sua schiena un paio di ali di drago.
Gli occhi le divennero dorati e i suoi lunghi capelli rossi assunsero un bellissimo color argento.
Si alzò in volo e iniziò a sorvolare la pira in fiamme.
Il cielo si ricoprì di nuvole nere come il catrame e iniziarono a scoccare lampi e fulmini.
Tutti alzarono gli occhi al cielo.
"Guardate!Che strano essere è mai quello?!" gridò un contadino, impaurito alla vista di Ailis.
"Ma, che diavolo...?!"imprecò Uther, stringendo i denti.
"Uccidete quella "cosa" !" ordinò poi alle sue guardie.
Ailis scese in picchiata tra le fiamme che avevano iniziato ad alzarsi verso il cielo.
Le fiamme si aprirono al suo passaggio, scoprendo il corpo senza sensi di Cailin che, fortunatamente, era ancora viva.
Ailis estrasse la sua spada e tagliò le corde che tenevano legata la strega; con un braccio le cinse la vita e iniziò a librarsi in volo.
Una pioggia di frecce le investì: gli arcieri stavano  cercando di colpirle, ma Robin con la sua magia li fermò, tramutando i dardi mortali in cadenti foglie d'autunno.
Robin le sorrise, soddisfatto e felice di aver aiutato la sua amica, ma una presenza, sbucata all'improvviso alle sue spalle , lo bloccò.
Il servo del principe, con un incantesimo lo bloccò, infrangendo il suo incantesimo e ritrasformando le foglie in frecce.
"Chi siete?"gli chiese Merlino.
"Tu...sei uno di noi...eppure servi il vile re e la sua famiglia!Che tu sia maledetto, traditore!" esclamò Robin, immobilizzato.
"Non è come pensi...io non condivido quello che il re stava per fare"cercò di spiegare Merlino, ma fu interrotto dalla ragazza alata.
Dall'alto, Ailis vide la scena e planò in pucchiata su Merlino, sbattendolo tra alcune balle di fieno poco di stanti.
Atterrò dolcemente e, poggiata Cailin a terra si avvicinò con circospezione al mago che era rimasto a terra.
I loro occhi s'incrociarono per qualche brevissimo istante.
"Tu...tu sei una creatura magica?" domandò Ailis, incredula.
"Beh, ecco io..."iniziò a dire lui, ma venne interrotto dalla voce del principe Artù che ordinava alle sue guardie di circondare i ribelli."Vieni Robin!" lo esortò lei, liberando il suo piccolo amico e facendolo salire sulla sua spalla.
Merlino si rialzò e cercò di bloccarli mentre la ragazza si stava per alzare in volo, ma con un incantesimo Ailis danneggiò il palco dove si trovava la famiglia reale, costringendo il giovane mago a prestargli il suo soccorso.
Ailis riuscì così a librarsi in volo, rivolgendo una fugace occhiata al mago.
Inaspettatamente, però una freccia la colpì, trafiggendole un'ala e costringendola ad atterrare.
In un momento furono circondate dalle guardie e dal re che sguainò la sua spada, puntandone la punta al volto di Ailis.
"Confessa empio demone!Da quale inferno provieni!" le urlò il re, guardandola con disprezzo.
Ailis lo guardò con fierezza, stava per scagliargli addosso una sfera infuocata quando dal terreno iniziò ad alzarsi una fitta nebbia soporifera.
Le guardie e gli abitanti di Camelot si addormentarono all'istante, tranne Merlino che corse verso la ragazza alata.
Stava per darle soccorso quando si fermò e vide che davanti a lei c'era una donna con un mantello con cappuccio bianco.
"Madre Bianca!" si inginocchiò la giovane, abbassando il capo.
Senza dire una parola, la dama alzò la mano e scomparve portando con lei le due fanciulle e il piccolo folletto.
La nebbia sparì dopo qualche secondo e tutti ripresero i sensi; il cielo tornò ad essere azzurro, facendo sciogliere le nuvole nere.
Re Uther era infuriato e ordinò a suo figlio di perlustrare ogni angolo del regno e di trovare la ragazza dalle ali di drago.
Non avrebbe avuto pace, anzi nessuno avrebbe avuto pace nel regno fino a che quell'essere mostruoso non fosse stato ucciso.
Per giorni, Artù, Merlino e la guardia reale perlustrarono ogni angolo del regno, ogni vallata, ogni foresta, ma nulla, la ragazza sembrava essere svanita come la nebbia che li aveva avvolti poco tempo prima.
Dal canto suo, il giovane Merlino non riusciva a togliersela dalla testa, non riusciva a non pensare al coraggio che la ragazza aveva dimostrato affrontando il re anche se le sarebbe costato la vita, non poteva immaginare che un giorno magari neanche tanto lontano si sarebbero incontrati di nuovo e che i loro destini fossero destinati ad unirsi.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Merida90