Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: coopercroft    06/11/2020    0 recensioni
I Cooper sono ufficiali dell'esercito da generazioni. Edward, il primogenito, alla tragica morte dei genitori ha avuto il dovere ingrato di mantenere unita la famiglia. Comanda con autorevolezza un distaccamento militare nella periferia di Londra, dove collaborano anche i suoi fratelli.
Ma le difficoltà personali, l'incapacità di gestire i rapporti affettivi, innescano una serie d'incomprensioni che finiranno per allontanarli.
Solo l'amicizia con il nuovo medico, John Roberts, lo porterà a prendere coscienza che la famiglia Cooper ha un passato oscuro e doloroso rimasto sepolto per troppo tempo.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Steve quella mattina si occupò dell’arrivo delle nuove reclute, ragazzi pieni di voglia di mettersi in mostra. Si rivide in loro, ma lui era stato più intrattabile e scostante. Li salutò senza essere severo, poi li osservò e li divise in gruppi per affidarli ai vari sergenti, preparò le cartelle di ognuno di loro. Le avrebbe consegnate  al dott. Roberts  in quanto il suo compito era di vagliarne la salute.

 Scambiò qualche parola con le reclute come era solito fare.  Intanto li valutava e dalle loro risposte decideva quale era la loro attitudine. Era attento, intuiva alcuni aspetti che altri non vedevano. Il loro modo di atteggiarsi, le risposte rapide e precise, la determinazione, lo aiutavano a indirizzarli ai i vari incarichi. Era importante per lui sapere se avevano attitudine alla vita militare per non pregiudicare il lavoro che veniva svolto alla Cittadella, doveva scegliere tra un buon soldato e un futuro ufficiale. Così passò parte della mattina.

 Verso mezzogiorno decise di andare dal dott. John sia per vedere come si era ambientato, sia per portargli le schede.

Lo trovò nel suo studio intento a scrivere, bussò sulla porta socchiusa ed entrò.  John alzò lo sguardo colto alla sprovvista e si appoggiò sullo schienale della poltrona pensieroso.   Era talmente immerso nello studio delle cartelle che il bussare improvviso l’aveva fatto sussultare. Alzò lo sguardo e si trovò di fronte il sorriso divertito del maggiore Cooper. John si appoggiò allo schienale chiedendosi cosa ci facesse lì e gli fece cenno di accomodarsi.

 "Bene dottore, vedo che si è velocemente dato da fare, le ho portato nuovo lavoro." Steve aveva un’altro fascio di cartelle in mano che appoggiò sulla scrivania.

 Il Maggiore si era tolto il berretto e si era seduto sulla poltrona davanti alla sua scrivania.

"Beh! il mio precedente collega aveva lasciato parecchio lavoro arretrato."  John si era innervosito fissando la quantità di cartelle cliniche da esaminare. Si fece improvvisamente serio, e si rivolse quasi seccato a Cooper.

"C'è però una valutazione di un cadetto dell'accademia, fatta dal mio predecessore, che mi ha lasciato perplesso. Forse lo conosce? Il suo nome è Reginald Norbury."  John era stupito dal fatto che fosse sfuggita una cosa del genere.

Steve imbarazzato, lo guardò poi si ricordò di quel ragazzo figlio di una famiglia blasonata di Londra che lo voleva assolutamente nelle guardie della sovrana.

"È una storia complessa dottore, credo che qualcuno abbia chiuso un occhio sulla sua valutazione medica, la famiglia deve aver fatto pressioni perché rimanesse alla Cittadella." Steve attese la risposta risentita di John. E questa arrivò puntuale.

"Maggiore, non conosco il mio predecessore, ma non passerò sopra facilmente a questa storia. È mia responsabilità la salute di questo ragazzo, meglio un uomo vivo che un soldato a rischio ai servigi della sovrana. Può fare tante altre professione nell'esercito, meritevoli e prestigiose, ma adatte alla sua salute." John mostrava un piglio deciso che non lasciava possibilità di repliche.

Steve comprese che aveva di fronte un uomo deciso e dai principi solidi, con cui era pienamente d'accordo. E ne fu sorpreso, non disse nulla aspettando la seconda domanda che già temeva.

"Comunque, Cooper, dovrà pur essere stata visionata da un suo superiore questa pratica, il dottore non poteva fare tutto da solo. Chi ha il potere di decidere alla fine in questo posto?"  Vide Steve irrigidirsi, le spalle dritte.

"Se vuole delle risposte semplici non ce ne sono dottore. Alla fine tutte le scelte sono vagliate ai piani alti dove si trovano gli uffici della dirigenza. Naturalmente anche l'ufficio del Generale Sovrintendente della Cittadella."  Steve chiuse velocemente l'argomento in modo secco, sembrava nervoso. Prese sgarbato il suo berretto, lo rigirò fra le mani cercando di trovare le parole adatte. Vedeva chiaramente un errore da parte della dirigenza e sapeva bene di chi poteva essere. Si sentì coinvolto e abbozzò un mezzo sorriso tirato.  "Dottore facciamo così, adesso è già tardi. La accompagno in mensa, poi vediamo cosa si può fare.

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: coopercroft