06/11/2020
2 recensioniTestimoni consapevoli di sentimenti inconsapevoli
EPISODIO 20, «Ghost Pokémon and the Summer Festival» (ゆうれいポケモンとなつまつり), FIXED
Abbandonata la speranza di rivedere il fantasma di quella ragazza che l'avrebbe senz'altro tormentato nelle successive notti insonni, Takeshi tirò su col naso e sospirò grevemente, dirigendosi verso il centro della cittadina dove si stava tenendo un'allegra festa tradizionale.
Arrivato a destinazione, sgranò gli occhi e accennò un sorriso di fronte all'immagine dei suoi compagni, Satoshi e Kasumi, che ballavano spensierati mano nella mano, mentre Pikachu saltellava ai loro piedi felice in volto. Avrebbe dovuto essere cieco per non notare le luci che zampillavano nei loro occhi mentre i loro corpi si agitavano al ritmo scandito dalla musica in sottofondo, non così alta da impedire ai danzatori di comprendere i reciproci discorsi, ma abbastanza da allietare la serata e conferirle un'atmosfera piacevole.
Decise di non intromettersi e di lasciarli da soli; si sedette in disparte pensando che — nonostante una leggera invidia per quei sentimenti che tra loro erano sbocciati così naturalmente, senza sforzi — si sentiva proprio felice per i suoi due amici.
«Sai ballare meglio di quanto pensassi» Kasumi gli disse, con un mezzo sorriso, la stretta tra le loro mani che si scioglieva per eseguire un passo diverso.
«Anche tu» le rispose Satoshi di rimando, le labbra increspate all'insù.
«Vuoi forse dire che pensavi io non sapessi ballare?»
Satoshi rise. Kasumi lo mimò.
Eseguirono con una certa scioltezza la coreografia che la gente del posto aveva preparato, muovendo gambe e braccia guidati dalla musica mentre Pikachu canticchiava girando attorno a loro nel suo linguaggio monolessicale ma pur sempre adorabile.
Kasumi era bella. Non aveva mai immaginato di poter usare quel nome e quell'aggettivo nella stessa frase. Aveva sempre approfittato di ogni occasione gli fosse capitata per prenderla in giro sul suo aspetto; che credesse o meno sul serio le cose che le diceva non importava: l'obiettivo era solo infastidirla da morire e riusciva sempre a raggiungerlo. Mai aveva davvero pensato che Kasumi fosse brutta, però nemmeno che fosse propriamente bella — prima di quella sera. Non era la prima volta che la osservava in abiti più femminili del suo solito, ma quei capelli sciolti sulla nuca, il kimono rosa che le cingeva la vita e l'uchiwa stretto nella mano destra, sventolato con leggiadria, rendevano il risultato finale assolutamente stupefacente. Satoshi non riusciva a capire cosa provasse nel vederla in quel modo, non sapeva descrivere che tipo di emozioni o pensieri scivolassero nella sua mente e nel suo cuore, sapeva soltanto che si sarebbe goduto pienamente il momento fino a che la festa non sarebbe finita.
Angolo autrice
Questo progetto mi ronzava in mente da un bel po' di tempo e finalmente ora sono riuscita a dargli una forma iniziale. Spero di modellarlo al meglio nel corso delle varie storie che lo comporranno.
In questo caso ci troviamo di fronte a un missing moment dell'episodio 20 della prima stagione dell'anime; Satoshi e Kasumi danzano assieme con la gente del posto mentre Takeshi guarda malinconico la statua della ragazza che attende il ritorno del suo amore: così si chiude la scena nell'episodio. Ciò che ho scritto è dunque un continuo, breve ma spero efficace, che rappresenta un momento PokéShipping che mi sarebbe piaciuto vedere approfondito. E quale modo migliore di festeggiare la PokéShipping Week 2020 se non con una fan fiction a tema?
Il fatto che i diciannove episodi precedenti a questo non abbiano ricevuto una modifica da parte mia non significa che li consideri perfetti ma che non ho sentito l'esigenza di aggiungere un tocco personale.
Arrivato a destinazione, sgranò gli occhi e accennò un sorriso di fronte all'immagine dei suoi compagni, Satoshi e Kasumi, che ballavano spensierati mano nella mano, mentre Pikachu saltellava ai loro piedi felice in volto. Avrebbe dovuto essere cieco per non notare le luci che zampillavano nei loro occhi mentre i loro corpi si agitavano al ritmo scandito dalla musica in sottofondo, non così alta da impedire ai danzatori di comprendere i reciproci discorsi, ma abbastanza da allietare la serata e conferirle un'atmosfera piacevole.
Decise di non intromettersi e di lasciarli da soli; si sedette in disparte pensando che — nonostante una leggera invidia per quei sentimenti che tra loro erano sbocciati così naturalmente, senza sforzi — si sentiva proprio felice per i suoi due amici.
«Sai ballare meglio di quanto pensassi» Kasumi gli disse, con un mezzo sorriso, la stretta tra le loro mani che si scioglieva per eseguire un passo diverso.
«Anche tu» le rispose Satoshi di rimando, le labbra increspate all'insù.
«Vuoi forse dire che pensavi io non sapessi ballare?»
Satoshi rise. Kasumi lo mimò.
Eseguirono con una certa scioltezza la coreografia che la gente del posto aveva preparato, muovendo gambe e braccia guidati dalla musica mentre Pikachu canticchiava girando attorno a loro nel suo linguaggio monolessicale ma pur sempre adorabile.
Kasumi era bella. Non aveva mai immaginato di poter usare quel nome e quell'aggettivo nella stessa frase. Aveva sempre approfittato di ogni occasione gli fosse capitata per prenderla in giro sul suo aspetto; che credesse o meno sul serio le cose che le diceva non importava: l'obiettivo era solo infastidirla da morire e riusciva sempre a raggiungerlo. Mai aveva davvero pensato che Kasumi fosse brutta, però nemmeno che fosse propriamente bella — prima di quella sera. Non era la prima volta che la osservava in abiti più femminili del suo solito, ma quei capelli sciolti sulla nuca, il kimono rosa che le cingeva la vita e l'uchiwa stretto nella mano destra, sventolato con leggiadria, rendevano il risultato finale assolutamente stupefacente. Satoshi non riusciva a capire cosa provasse nel vederla in quel modo, non sapeva descrivere che tipo di emozioni o pensieri scivolassero nella sua mente e nel suo cuore, sapeva soltanto che si sarebbe goduto pienamente il momento fino a che la festa non sarebbe finita.
Angolo autrice
Questo progetto mi ronzava in mente da un bel po' di tempo e finalmente ora sono riuscita a dargli una forma iniziale. Spero di modellarlo al meglio nel corso delle varie storie che lo comporranno.
In questo caso ci troviamo di fronte a un missing moment dell'episodio 20 della prima stagione dell'anime; Satoshi e Kasumi danzano assieme con la gente del posto mentre Takeshi guarda malinconico la statua della ragazza che attende il ritorno del suo amore: così si chiude la scena nell'episodio. Ciò che ho scritto è dunque un continuo, breve ma spero efficace, che rappresenta un momento PokéShipping che mi sarebbe piaciuto vedere approfondito. E quale modo migliore di festeggiare la PokéShipping Week 2020 se non con una fan fiction a tema?
Il fatto che i diciannove episodi precedenti a questo non abbiano ricevuto una modifica da parte mia non significa che li consideri perfetti ma che non ho sentito l'esigenza di aggiungere un tocco personale.