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Autore: observer90    07/11/2020    0 recensioni
[Never Have I Ever]
Never Have I Ever Fanfiction.
Storia ispirata alla serie originale Netflix, racconta in sette capitoli gli avvenimenti accaduti dopo l'ultimo episodio.
Trama.
Dopo aver ascoltato il messaggio di Paxton, Devi è assalita dai dubbi: cogliere l'occasione di uscire con lui oppure ascoltare i sentimenti che prova per Ben?
Titolo di testa e titoli dei capitoli liberamente tratti dalla canzone About Love di Marina.
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

Started in a strangest way, didn’t see it coming

 

Devi non ha la minima idea di come possa essere accaduto.

Semplicemente è successo e basta. Magari non si sarebbe mai aspettata che sarebbe partito tutto da lei, senza averlo premeditato e guidata solo dall’impulso bruciante di baciare Ben Gross.

Avrebbe continuato all’infinito, seriamente. Avrebbe potuto trascorrere ore a baciare Ben (magari alternando fra una pausa e l’altra per indugiare ancora in quegli occhi così dannatamente azzurri e profondi, capaci di toglierle il fiato), e anche lui le è sembrato dello stesso avviso.

Se solo non fosse stato per Kamala che, bussando gentilmente alla porta del finestrino, li ha fatti separare con un sussulto. La cugina sembrava far finta di niente, mentre domandava a Devi se voleva raggiungere lei e sua madre per tornare a casa.

Per un breve attimo Devi avrebbe voluto urlare contro sua cugina per averli interrotti, ma era come se fosse entrata una corrente d’aria fredda e quel momento di oblio era scoppiato come una bolla di sapone, terminando improvvisamente così come era iniziato.

Sul viso di Kamala, Devi ha intravisto un piccolo sorriso, ma non ha indagato ulteriormente, presa com’era dalla sensazione di panico mista ad imbarazzo e ad un’euforia insolita…

A quel punto lei e Ben si sono salutati con la promessa di sentirsi via sms, ma da una rapida occhiata anche Devi ha intravisto in lui parte di quelle sensazioni che lei si è sentita addosso, portandosele dietro dal momento in cui ha lasciato l’auto di lui, per poi rimuginarci sopra durante tutto il tragitto in macchina diretta verso casa.

E adesso Devi è proprio qui, nell’auto di sua madre, silenziosa e totalmente immersa nei suoi pensieri. Il ricordo dell’ultima mezz’ora continua a ronzarle nella testa come una pellicola cinematografica.

Non ha notato nemmeno le occhiate guardinghe che Kamala le ha lanciato dallo specchietto retrovisore, perché in ogni secondo di ogni minuto ha continuato a rivivere quel momento in macchina con Ben.

Hai aspettato.

Sì… io, volevo essere sicuro che… tu stessi bene.

Ed ecco che è arrivato il bacio, il primo. Quello che è partito da Devi e che per qualche secondo l’ha paralizzata sul posto, congelata allo stesso tempo dall’espressione sul volto di Ben. Fino a quando lui non l’ha baciata di nuovo. E ancora. E ancora.

Devi ha risposto al bacio, ed è stato beato oblio. Meglio di qualunque bicchiere di vodka o whisky abbia mai provato. La sensazione che non ci fosse nulla di più autentico al mondo a parte baciare Ben, sentirlo lì, la sua mano premuta dolcemente sulla testa con le dita immerse fra i suoi capelli, mentre quelle di Devi erano occupate a circondargli il collo attraverso il quale ha percepito il battito del suo cuore, rapido quanto il suo.

Cosa faranno adesso? Cosa significa questo bacio?

D’impulso (allo stesso modo in cui si è sporta verso Ben per baciarlo) Devi tira fuori il cellulare della tasca con l’intenzione di scrivere a Ben. Ha bisogno di parlare con lui, da solo e per un secondo si chiede perché invece di tornare con sua madre e Kamala non ha accettato un passaggio da Ben.

Ma la risposta arriva rapida come un flash: quel bacio li ha sconvolti entrambi. E nel momento in cui sono stati interrotti e, di conseguenza riportati bruscamente alla realtà, sono rimasti paralizzati dalla consapevolezza di aver condiviso un momento come quello insieme. Proprio loro due: storiche nemesi scolastiche dall’età di sei anni.

È così distratta dai suoi pensieri da perdere ancora qualche minuto alla ricerca del telefono sepolto nel fondo della borsa. E basta una notifica sul blocca-schermo ad attorcigliarle le viscere ancora una volta.

È un messaggio di Paxton, un messaggio in segreteria. L’ha chiamata una volta sola e le ha lasciato un messaggio. Il dito di Devi trema incontrollabilmente mentre sblocca lo schermo e fa partire il messaggio vocale, il cellulare premuto contro l’orecchio già sudato e accaldato.

Ascoltare la voce di Paxton allontana per un attimo il pensiero di Ben, ma non è sufficientemente forte come lo sarebbe stato mesi prima.

Quando il messaggio si conclude, Devi sente il cuore tamburellare fin all’altezza delle orecchie. Paxton vuole uscire con lei.

Paxton Hall-Yoshida vuole uscire con lei.

Devi pensa che questa giornata stia raggiungendo dei picchi di assurdità inverosimili.

Kanna, tutto bene lì dietro?”

La voce di Kamala ha lo stesso effetto di quando ha bussato al finestrino dell’auto di Ben, brusco e dirompente.

“Ehm, sì…” Devi si schiarisce la voce, tentando di ignorare il groppo salitole in gola.

“Va tutto bene, Kamala. Siamo solo esauste per tutte le emozioni di queste ultime ore” interviene sua madre con una dolcezza che Devi ha percepito davvero poche volte nella sua voce, ma che riesce comunque a scaldarle il cuore, “Arrivate a casa potremmo prepararci una bella tazza di tè, o una cioccolata calda se preferisci, Devi”

Nalini continua a tenere lo sguardo fisso sulla strada, ma Devi ha comunque l’impressione che sua madre la stia osservando, a modo suo. Manda giù il groppo in gola e si sforza di apparire serena, mettendoci anche un pizzico di entusiasmo.

“Sì, certo. Per me va benissimo”


*                                                                     *                                                          *

La sua camera da adesso in poi sarà il suo bunker. Devi è decisa a non mettere il naso fuori fino a quando non avrà capito come dovrà affrontare la situazione che inevitabilmente si presenterà non appena rimetterà piede a scuola.

Dovrà comunque chiamare Ben, o tornare a casa sua per riprendere la sua roba visto che, date le attuali circostanze è inutile continuare a vivere da lui quando ormai ha fatto pace con sua madre.

E poi sarebbe anche parecchio strano e imbarazzante, vivere sotto lo stesso tetto con qualcuno con cui hai pomiciato in un’auto parcheggiata di fronte alla spiaggia di Malibu nell’ora del tramonto…

Oh mio dio.

Magari in un’altra occasione sarebbe anche potuto sembrare romantico. E per Devi lo è stato davvero, perlomeno all’inizio.

E adesso c’è anche quel minuscolo particolare di Paxton che vuole uscire con lei.

Se la sua vita attuale fosse la sceneggiatura per una serie tv il titolo sarebbe “Non mi sono mai ritrovata in mezzo ad un triangolo amoroso” e il tono sarebbe decisamente molto drammatico.

Potrebbe chiedere aiuto ad Eleanor e Fabiola, ma riesce già ad immaginare le loro espressioni non appena avrà raccontato la situazione incasinata in cui si ritrova adesso. E probabilmente le loro opinioni e i loro consigli avrebbero il potere di confonderla di più. Come se non lo fosse già adesso.

Seduta sul letto a gambe incrociate, Devi getta occhiate sporadiche al cellulare poggiato su un cuscino a qualche metro di distanza da lei, come se fosse una bomba pronta ad esplodere da un momento all’altro.

Ben non l’ha ancora chiamata, non le ha nemmeno scritto. E lei inizia ad essere terrorizzata.

Già l’ansia la sta mangiando viva, e oltre a questo c’è anche il terrore che Ben voglia evitarla dopo quello che è successo. Magari perché quel bacio è stato talmente improvviso da non dargli nemmeno il tempo di farlo ragionare.

Eppure non le è sembrato affatto che Ben non fosse entusiasta del bacio anzi, le ha risposto con una passionalità tale da farle girare la testa.

Sì, Devi ne è assolutamente certa: a Ben non è dispiaciuto affatto.

Ma allora perché ancora non si è fatto sentire?

E d’altro canto, come può Devi non biasimarlo? Nemmeno lei si è azzardata a scrivergli o a chiamarlo da quando è tornata a casa, e la sua debole giustificazione è che voleva aiutare sua madre e Kamala a radunare qualcosa per la cena.

La vibrazione del cellulare è paragonabile solo ad una scossa di terremoto in quel momento, e Devi sobbalza energicamente sul materasso prima di afferrarlo con una mano premuta sul petto, nel flebile tentativo di calmare i battiti del suo cuore.

Il nome di Ben sullo schermo la colpisce come una cannonata ricevuta in pieno nello stomaco.

Inspira profondamente, utilizzando una tecnica di rilassamento insegnatale dalla dottoressa Ryan prima di far scivolare il dito sudato (e ciò le crea non poche difficoltà, causandole secondi di mini-panico generalizzato) sullo schermo per aprire la chiamata.

“Ehi, Gross” gracchia, sperando poi che la sua voce non risulti troppo stridula o tesa, inutilmente.

“Ehi, David” risponde la voce di Ben dall’altro capo, e Devi non può fare a meno di sentirsi un pochino sollevata nel notare che anche lui sembra teso quasi quanto lei. Forse anche più di lei.

Ci sono due secondi in cui non si dicono nulla, ma sembra comunque un tempo infinito prima che Ben le chieda, dopo essersi schiarito un attimo la voce: “Ehm, allora... tutto ok con tua madre?”

“Sì, sì certo” risponde Devi forse troppo energicamente, ma comunque lieta di rompere il ghiaccio con un argomento di conversazione decisamente poco compromettente, “A dire il vero siamo rientrate da poco a casa”

Bugia. Sono a casa da un’ora e mezza e stavo evitando di chiamarti. Ecco quello che pensa davvero.

“Ottimo” Ben si dimostra entusiasta, ma Devi potrebbe percepire lo sforzo che lui sta facendo per tenere alto il morale della loro conversazione, “Ehm, in realtà ti chiamavo per…”

Oh dio, sta per succedere. Sta succedendo davvero.

“Per la mia roba!” esclama Devi interrompendolo, sbattendosi una mano sulla fronte per enfatizzare il concetto… ma a chi poi? Ben non può vederla, e non serve a niente convincere sé stessa che era proprio quello il motivo per cui lui le ha telefonato.

“Oh, s-sì. Giusto! La tua roba” Ben le regge il gioco, e adesso sì che la sua voce è veramente acuta, come nei momenti in cui Devi sta avendo la meglio durante un dibattito in classe e lui cerca fino all’ultimo momento di controbattere, “Quando… ehm, verrai a riprenderla?”

“Il prima possibile!” risponde prontamente Devi, tremando internamente al pensiero di dover tornare a casa di Ben Gross, e probabilmente guardarlo negli occhi dopo quello che è accaduto.

“Non voglio metterti fretta” si affretta ad aggiungere Ben, “Puoi venire a riprendere le tue cose quando vuoi, non mi dà nessun fastidio…”

“Scherzi? Hai già fatto troppo per me…”

Oh, cavolo. Questa frase suona così male. Sembra così sbagliata. Sembra riferirsi ad una cosa a cui in realtà non si riferisce affatto e che invece è stata una delle parti migliori di quella giornata a Malibu…

Devi vorrebbe mordersi la lingua a sangue per aver lasciato che una frase del genere uscisse dalla sua bocca, ma Ben non sembra così criptico come invece lei pensa che sia.

“E’ stato un piacere, Devi. Sul serio” le dice, con la stessa dolcezza e sincerità con cui in macchina le ha detto di volersi assicurare che lei stesse bene.

Il cuore di Devi accelera i battiti, mentre uno sciame di farfalle impazzite sembra essersi preso la libertà di svolazzare a più non posso dentro il suo apparato intestinale. Ed ecco che con la rapidità di un flash il ricordo di Malibu le attraversa la mente, l’impronta della bocca di Ben ancora impressa sulla sua…

Torna in te, cavolo. Torna in te!

“Be’…” inizia, cercando di ricomporsi per evitare che Ben avverta i battiti pulsanti dalle orecchie fino all’altro capo del telefono, “Credo proprio che sentirò la mancanza di Patty e della sua cucina”

Non è il massimo, Devi se ne rende conto. Ma perlomeno non sta mentendo, non completamente.

Ben ride, e la sua risata è come una ventata d’aria fresca sul viso di Devi: “Sono sicuro che anche tu mancherai a Patty…”

Devi lo sente esitare. Forse vorrebbe aggiungere qualcos’altro, tipo e mancherai anche a me, e se lo facesse probabilmente il suo cuore si fermerebbe all’istante, uccidendola sul colpo.

“...E per una volta, devo dire che è stato bello avere in casa qualcun altro con cui parlare” si limita ad aggiungere Ben, con la stessa circospezione con cui Devi lo ha osservato spesso al tavolo da laboratorio durante l’ora di chimica, mentre era alle prese con uno degli esperimenti assegnati dal professore.

In un lampo Devi capisce cosa sta facendo: sta sondando il terreno, vuole capire che effetto hanno su di lei determinate parole e sta quindi cercando di utilizzare quelle che abbiano un effetto il meno devastante possibile su entrambi.

Quel bacio ci ha destabilizzati entrambi.

“Sì, vale anche per me” Devi annuisce, stringendo al petto il cuscino su cui poco prima era poggiato il telefono, presa da un’improvviso attacco di nostalgia al ricordo dei momenti divertenti e complici trascorsi con Ben a casa sua. Giorni in cui, per la prima volta dopo anni di secolare rivalità scolastica, si sono comportati quasi come due amici. Due amici che amano trascorrere del tempo insieme, litigando per decidere cosa vedere su Netflix per poi condividere un vassoio di pancake ascoltando podcast scientifici.

Dopo qualche secondo di assoluto silenzio, a parte il sottile rumore dei loro respiri, Ben dice: “Allora, passa appena puoi. Volevo dire, passa quando vuoi. Non c’è nessuna fretta…”

“No, no. È ok!” esclama Devi, tornando bruscamente alla realtà dei fatti e perciò alla prospettiva di rivedere Ben Gross, che le piaccia o no.

“Domani pomeriggio puoi passare, se ti va o se sei libera…” le propone Ben, parlando piano e con cautela, e Devi può immaginare con una stretta allo stomaco quanto stia tentando di sondare ogni singola frase... “Così ci mettiamo anche d’accordo sul quel saggio a cui stavamo lavorando per letteratura inglese…”

Devi inghiotte a vuoto, aumentando la stretta attorno al cuscino fino ad affondarvi le unghie nel tessuto spesso: “Sì, sarebbe… o-okay”

“Se non puoi, possiamo fare un’altra volta”

“No, va bene. Va benissimo. Quel saggio va comunque consegnato entro lunedì mattina, perciò va bene”

Devi pensa che sia meglio così. Meglio agire tempestivamente e tirare via il cerotto prima che sia troppo tardi. Deve parlare con Ben. Ha bisogno di parlare con Ben. Anche nella speranza di avere le idee più chiare su cosa fare con Paxton.

Oh, ecco che quasi se ne dimenticava. Paxton. Il pensiero che l’ha ossessionata da mesi si è volatilizzato, soppiantato violentemente dal ricordo di Malibu e della sfumatura di azzurro intenso degli occhi di Ben.

“Perfetto, allora… ti aspetto domani”

“Ci vediamo domani”

Quando Devi chiude la conversazione, la mano che regge il cellulare rischia di farlo scivolare per quanto il palmo sia sudato.

Sarà meglio per lei che si prepari per il pomeriggio del giorno successivo: nemmeno un test accademico l’ha mai fatta sentire così in ansia come in questo momento.

Forse perché quello di domani sarà il test peggiore di tutti, per il quale non esiste una preparazione sufficientemente adeguata che ti permetta di superarlo. O quantomeno di uscirne illeso.

*                                                                        *                                                       *
 

Alla fine Devi decide comunque di confidarsi con Eleanor e Fabiola: sono pur sempre le sue migliori amiche. E lei ha già tradito la loro fiducia nelle scorse settimane, perciò perché nascondere una cosa del genere proprio a loro?

Si sente frastornata e confusa dopotutto, e in questo momento ha davvero bisogno di un grosso supporto morale da parte di qualcuno di cui possa fidarsi ciecamente (naturalmente questo esclude a priori dalla sua lista sua madre e Kamala, soprattutto Kamala)

Scrive un messaggio nella chat di gruppo, chiedendo di raggiungerla da Starbucks per trascorrere del tempo insieme per festeggiare la riconciliazione del gruppo.

Arrivate da Starbucks, dopo un abbraccio collettivo entro il quale tutte e tre rimangono coinvolte per circa cinque minuti buoni, siedono ad un tavolo appartato e ordinano ciascuna un frappuccino,

Ed è a quel punto che Devi inizia a raccontare loro i numerosi eventi degli ultimi giorni, sorprendentemente senza tralasciare nessun dettaglio, a partire dalla sera della festa a casa di Ben: il bacio fra lei e Paxton, la settimana di convivenza con Ben e, infine, il loro bacio a Malibu.

Inutile dire che Eleanor e Fabiola rimangono scioccate ed entusiaste alla notizia del bacio con Paxton, per poi passare allo sconvolgimento più totale nell’apprendere del bacio con Ben.

“Stiamo parlando di Ben Gross, giusto?” chiede Fabiola scandendo bene le parole e guardando Devi fisso negli occhi come se non potesse nemmeno credere che sia proprio lei ad averle detto una cosa del genere, “Di quel Benjamin Gross?”

“Proprio lui” Devi scrolla le spalle, sorseggiando piano il suo frappuccino, finendo poi per scottarsi la punta della lingua, “Sono sconvolta quasi quanto voi”

“In effetti, se ci pensate, non è poi così sconvolgente” esordisce Eleanor che, insolitamente per lei, è stata in assoluto silenzio per tutto il tempo del racconto.

Fabiola si volta nella sua direzione: “Che vorresti dire? El, certo che è sconvolgente”

Eleanor fa una risatina, ammiccando lievemente rivolta a Devi: “Andiamo, è tipo materiale scontato per ogni film o libro di qualunque tipo” solleva una mano a mezz’aria gesticolando come se poco sopra di lei ci fosse scritto qualcosa, “Da nemici ad amanti… praticamente la storia più vecchia nel mondo dopo La Bella e la Bestia” assume un’aria sognante e romantica, “Siete come Anna e Gilbert… oppure come Elizabeth e Darcy”

Devi storce il naso: “L’ultimo non mi sembra un esempio del tutto appropriato”

Eleanor fa spallucce, sorseggiando con noncuranza il suo frappuccino senza distogliere gli occhi da Devi: “Invece sì, e comunque Anna e Gilbert resta il mio preferito, ed è anche il più accurato…”

“Per favore” interrompe Fabiola, portandosi una mano sugli occhi con aria stanca, “Possiamo rimanere concentrate? Devi…” esita un secondo, per poi parlare a voce bassa come se stesse dicendo qualcosa di molto sconveniente, “Hai veramente baciato Ben Gross?”

Devi scuote il capo, sospirando stancamente: “Fab, continuare a dirlo non renderà la cosa meno assurda di quello che è già”

Fabiola stringe le labbra: “E’ chiaro, sono finita in un universo parallelo dove ogni cosa ha smesso di avere senso”

“Come se finire in un universo parallelo avesse più senso di Devi e Ben che pomiciano”

“El, per favore…” ribatte Devi stancamente, scostandosi pigramente una ciocca di capelli dal viso, “Io e Ben non abbiamo…” abbassa la voce guardandosi prima intorno con circospezione, “pomiciato…”

“Strano, da come lo hai raccontato sembra proprio il contrario” la faccia sorridente di Eleanor potrebbe essere la copia sputata dell’emoticon sul cellulare, “Voi due soli, nella sua auto, a Malibu, durante il tramonto…”

“Mi è passata la fame” Fabiola mette da parte la ciambella alla cannella appena addentata, il viso contratto in un’espressione di immenso disgusto.

“Ragazze, vi prego” Devi prende le mani di entrambe fra le sue, creando un cerchio perfetto e allo stesso tempo cercando un appiglio per la prossima cosa che sta per rivelare loro: “Non ho finito…”

Se la notizia del bacio con Ben le ha sconvolte, quella riguardante il messaggio di Paxton per poco non fa crollare le loro mascelle sul tavolo.

“Non ci credo…” dice Fabiola a mezza voce.

“Sei in un triangolo!” esclama Eleanor trattenendo un gridolino.

“Eleanor…”

“Ma è tipo il sogno di ogni ragazza essere coinvolta in un triangolo”

“Eleanor, per favore…”

“Non il mio, è già impegnativo essere interessati ad una sola persona senza che ne spunti un’altra”

“Fab, il tuo spirito pratico sarà d’esempio per tutte noi…”

“Ragazze!”

Eleanor e Fabiola si zittiscono all’istante, mentre Devi nasconde il viso fra le mani già pentendosi all’istante di aver preso la decisione di confidarsi con loro.

“Scusaci, Devi” avverte la voce di Eleanor e la sua mano poggiarsi gentilmente sulla sua spalla.

“No, sono io che devo chiedervi scusa” Devi libera il viso per guardare le sue amiche, poggiando la mano su quella di Eleanor che adesso le circonda le spalle con il braccio libero. Fabiola sposta la sua sedia per avvicinarsi di più a loro, imitando il gesto di Eleanor.

Ecco, è proprio qui che vorrei restare, si ritrova a pensare Devi beandosi del conforto datole dalle sue migliori amiche, al diavolo Ben e al diavolo Paxton.

“E’ solo che...” sbuffa, trattenendo a stento le lacrime di frustrazione che cominciano ad offuscarle la vista (Malibu la resa molto più aperta e vulnerabile emotivamente, il che è un bene visto lo sforzo che durante gli ultimi mesi ha impiegato per sopprimere ogni emozione che la facesse sembrare una foglia accartocciata, proprio come adesso)

“Cosa?” la incoraggia Fabiola, portandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Non lo so… io non so cosa fare”

“Intendi con quei due?” Eleanor le passa delicatamente un dito sul viso, asciugandole una lacrima, “Semplice, scegli quello che ti piace di più…”

“Paxton”

“Ben”

Avendo parlato all’unisono, Fabiola ed Eleanor si scambiano un’occhiata sotto lo sguardo divertito di Devi, che inizia a strofinarsi energicamente le guance con le mani.

“El, non dirai sul serio…”

“Fab, ma è talmente ovvio…”

“Scusate” le interrompe nuovamente Devi, “Non è che potreste far partecipare anche me alla conversazione? Visto che la cosa mi riguarda in prima persona…”

“Deve uscire con Paxton” asserisce Fabiola con la stessa praticità con cui esamina i suoi robot, “E’ stato il suo chiodo fisso per mesi…”

“Sì, ma Ben le è stato sempre vicino in un modo o nell’altro” obietta Eleanor, “Paxton a malapena sapeva il suo nome un paio di mesi fa…”

“Ma le cose adesso sono diverse, vuole uscire con lei!”

“E come la mettiamo con Ben? Anche lui prova qualcosa per lei…”

“Un momento, aspettate” Devi solleva le braccia per bloccare la discussione, “Non sono sicura che Ben provi qualcosa per me… sì, insomma ci siamo baciati, e prima di quello lui ha anche cercato di baciarmi alla sua festa di compleanno…”

“Ecco, visto? L’avevo detto!” Eleanor alza il pugno con aria trionfante, “Lo sapevo che era cotto di te, si vede da come ti guarda…”

“Ben non è cotto di me, El”

“Questo lo dici solo perché sei stata troppo occupata a sbavare dietro a Paxton per rendertene conto” afferma Eleanor in tono pratico.

Devi alza gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente: “Credevo che mi avreste aiutata e invece mi state solo confondendo le idee”

“Okay, okay. Hai assolutamente ragione” dice Fabiola, “Visto che hai le idee molto confuse, potresti optare per una soluzione di compromesso…”

“Cioè?”

“Esci con Paxton e vedi come va” conclude Fabiola con un’alzata di spalle, “In questo modo non sprecherai la tua occasione con lui. È da un secolo che ti piace, giusto?”

“S-sì…” Devi ha un momento di esitazione fin troppo insolito per lei, specialmente trattandosi di Paxton, “Sì, certo che sì” si passa una mano fra i capelli, inspirando a fondo e cercando di mantenere un atteggiamento lucido e razionale, “Nonostante quello che è successo con Ben a Malibu, non voglio comunque sprecare la mia occasione con Paxton. Insomma…” ridacchia, “Sono mesi che gli vado dietro, e sarebbe stupido da parte mia non cogliere un’opportunità del genere…”

Anche se questo dovesse significare non avere più il coraggio di guardare in faccia Ben per il resto dei tuoi giorni?

“Capisco il punto di vista di Fabiola” aggiunge Eleanor, “E anche il tuo, Devi. Ma dovresti comunque dirlo a Ben”

“Ci avevo già pensato” Devi annuisce, stringendo le labbra e avvertendo la ormai famigliare sensazione di stretta alla gola che puntualmente la assale a quel pensiero.

“Ed è giusto che tu lo faccia” continua Fabiola, “Sono d’accordo con El su questo punto. Per quanto Ben Gross non mi vada proprio a genio… dovresti comunque dirgli di Paxton”

“In fondo, se lo merita” dice Eleanor, “Si è comportato da vero amico nei tuoi confronti, e sarebbe giusto che parlaste fra voi due. Da soli. Visto che ancora non avete affrontato l’argomento”

“La verità è che la sola idea di farlo mi terrorizza a morte” confessa Devi con una risata amara.

“Lo sappiamo, ma devi comunque parlare con lui faccia a faccia” aggiunge Fabiola, seguita a ruota da Eleanor: “Sarebbe mille volte peggio se, dopo che vi siete baciati, lui ti vedesse insieme a Paxton da un giorno all’altro”

*                                                                           *                                                     *
 

Quella notte Devi va a dormire con dei sentimenti contrastanti: da un lato si sente più leggera al pensiero di essersi confidata con Eleanor e Fabiola; dall’altro lato la prospettiva di affrontare l’argomento Malibu con Ben, faccia a faccia, la sta facendo andare nel panico più totale…

Soprattutto le parole di Eleanor l’hanno fatta riflettere molto da quando è tornata a casa.

Devi non sa se Ben prova davvero qualcosa per lei. Non prova più nemmeno a capire il possibile significato nascosto di quel bacio… e poi, ne ha davvero uno?

Ma una cosa è certa, ed è quello che la destabilizza maggiormente: nei suoi pensieri Paxton non è più predominante come prima, nemmeno in seguito al suo messaggio vocale. Nella sua mente la figura di Paxton ha perso la sua forma nitida e concreta, sostituita da quella di Ben.

È il modo in cui Devi inizia a pensare a Ben a non piacerle per niente anzi, per dirla tutta… la terrorizza il fatto che invece le piaccia così tanto.

   
 
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