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Autore: Anicemirto    21/08/2009    0 recensioni
KroryxJasdebi,nessuna presenza ne di Yaoi ne shonen-ai...non credo quindi che si possa definire come una fanfic che tratti di una coppia vera e propria.
Solo un introspezione su due personaggi che adoro,in modo che ognuno la possa intendere come vuole.
(Scusate per il pessimo codice html)
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Debitto, Jasdero
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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{Beauty}

 

Arystar Krory  era un amante del bello.

Probabilmente questa sua attrazione per le cose piacevoli era dovuta al suo animo particolarmente sensibile e all’educazione impartitagli.

Più una cosa ti piace,più è importante riuscire a prenderla,a tenersela accanto. Per quanto Krory sapesse benissimo come il collezionare quanto si trova bello o affascinante fosse solo un modo per mitigare la solitudine e la noia,e per quanto avesse sofferto lui stesso per l’aver raggiunto la consapevolezza di essere un pezzo da collezione,non potè fare a meno di pensare che la creatura che adesso gli si stava parando davanti sarebbe stato un meraviglioso trofeo.

Krory non assomigliava a suo nonno,era meno spigliato ed eccentrico…ma manteneva comunque una personalità piuttosto insolita,probabilmente questo suo modo di essere anomalo era dovuto all’innocence che gli si era infiltrata nel corpo cambiandone radicalmente capacità e resistenza. Per certi versi stava diventando molto simile all’uomo del quadro che per anni aveva osservato un po’ con apprensione un po’ con curiosità.

 

Arystar non amava essere chiamato vampiro,per quanto lo fosse in un qual modo. Gli dava fastidio che le persone gli avessero affibbiato un soprannome simile basandosi solo su i tipici stereotipi nati da miti e leggende.

Più che altro non gli piaceva sentirsi chiamato in tal modo anche a causa dei brutti ricordi spiacevoli che gli tornavano alla mente anche soltanto nel sentire la parola “vampiro”. Per anni si era sentito trattato alla stregua di un appestato,era stato definito come un mostro e come tale era stato temuto (e per certi versi quasi rispettato). E alla fine,quando aveva trovato qualcuno che lo aveva chiamato con tale appellativo in modo affettuoso aveva finito per uccidere tale persona in un modo così orribile che tutt’ora si sentiva distrutto al pensiero di come sarebbero potute andare le cose se non gli si fossero presentate davanti così tante situazioni sfavorevoli.

 

Nel notare la reazione di Jasdebi quando aveva insinuato come anche lui fosse stato escluso e chiamato “mostro” era rimasto basito.

Da un lato si era spaventato per la violenza con la quale il Noah aveva iniziato a colpirlo,dall’altro aveva provato una profonda pena per quella creatura tanto sfortunata. L’evidente nevrosi di quel novello Efebo lo aveva indotto a pensare che tutto sommato se si fossero trovati in circostanze diverse,magari,le cose sarebbero potute andare diversamente. Magari anziché colpirlo a morte,invece di urlargli addosso,adesso avrebbe potuto parlarci normalmente. Riflettendoci in seguito era giunto alla conclusione che avrebbe anche potuto osservarlo e studiarlo come richiedeva la sua profonda curiosità ed ammirazione per quella creatura tanto attraente.

Se le circostanze fossero state differenti.

 

 

{Whispers}

 

Le persone che parlavano a bassa voce gli piacevano. Una frase sussurrata piano riusciva a calmarlo e a rasserenarlo anche nello stato più cupo di umore. Una delle cose che gli piaceva di più di Eliade era proprio questo,il suo essere così pacata e discreta in ogni occasione (per quanto finisse spesso per diventare improvvisamente più conturbante del necessario). Ancora per molto tempo dopo la morte di quell’akuma capitò che per addormentarsi fosse costretto a riportarsi alla mente alcune espressioni ed affermazioni mormorate da lei quando erano soli.

 

In tutto il loro scontro Jasdebi non aveva fatto altro che urlare. Solo una volta aveva parlato a bassa voce,con un tono che più che essere inquietante si era rivelato irritato.

Ti ucciderò maledetto vampiro…

Lo sguardo che gli aveva lanciato dicendolo lo aveva deliziato in modo molto particolare,aveva stuzzicato il suo ego,facendolo sentire nettamente superiore a quel ragazzino che gli si era parato davanti. In qualche modo,però,lo aveva amareggiato notare quanta umanità avesse dimostrato di avere quella creatura,la rabbia con la quale si rivolgeva a lui,lo sguardo con il quale lo guardava. Tutto sembrava atto a mostrargli con quanto disagio dovesse convivere Jasdebi.

Purtroppo Arystar fu costretto a guardare in faccia alla realtà quando si rese conto che non solo non era superiore a quel Noah,ma che ne era stranamente attratto in modo piuttosto preoccupante.

 

{Children deserve to be afraid}

 

Provava un sentimento che non avrebbe saputo definire con esattezza,un misto tra la compassione e il risentimento. Nei suoi gesti e nelle sue parole intrise di rancore e disumanità era riuscito a cogliere dei toni così infelici da renderlo angosciato ancora per molto tempo in seguito al loro scontro.

Allo stesso tempo aveva visto come nei suoi deliri di onnipotenza vi fosse sempre una punta di infantile soddisfazione,che effettivamente era una delle poche cose che lasciasse intuire quale fosse la loro età reale. Jasdebi riusciva a portargli alla mente il periodo di assoluta solitudine che aveva vissuto durante quella che erano state un infanzia e in seguito una giovinezza preclusagli.

 

Jasdebi voleva solo imporsi su di lui come un bambino che tenti di imporsi sugli altri con i suoi capricci. Lui non gliel’aveva permesso in quanto c’erano troppe cose in gioco per potersi dare per vinto e lasciarsi sconfiggere così facilmente.

Aveva rischiato la morte,e lo sapeva. Eppure,nonostante avesse constatato la sua effettiva permanenza in vita si sentì afflitto nello scoprire che non erano stati rinvenuti i resti dei gemelli. Per certi versi era inquietato nel pensare all’evenienza che quei due fossero ancora vivi,d’altro canto si sentiva quasi colpevole per l’averli (forse) uccisi.

 

La paura negli occhi del Noah gli era rimasta impressa.

Ogni volta che veniva colpito da Jasdebi sapeva di dover far fronte a una situazione che quasi sicuramente le avrebbe portato alla morte,eppure si faceva coraggio e continuava a rialzarsi sempre. Nonostante fosse ben conscio del fatto che il sangue degli Akuma alla lunga divenisse tossico,continuava a berlo senza esitazioni. Spinto da un sempre maggiore senso di protezione nei confronti dei suoi compagni aveva spinto il suo corpo fino ai limiti del possibile. Restava comunque il fatto che continuasse a rialzarsi sempre. E ogni volta che si rialzava vedeva come Jasdebi lo fissasse,con un espressione spaziava dalla bestialità più pura allo spavento.

Essere impotenti di fronte ai gesti di qualcun altro era una situazione che da tempo non si era più presentata per i gemelli.

 

Sia Jasdero che Debitto necessitavano di qualcuno che li spaventasse. Per renderli più forti non ci sarebbe stato niente di meglio che minare il loro senso di onnipotenza. Bisognava fargli capire che la loro forza era in realtà la loro più grande debolezza,in quanto la loro sicurezza non faceva altro che renderli più incoscienti di quanto già non fossero.

Krory si era rivelato essere l’uomo nero arrivato a prendere quelli che nonostante l’apparenza non erano altro che due bambini con tutte le carte in regola per nuocere al prossimo e nessuno che si prendesse la briga di fermarli.

 

Jasdebi non piangeva…o meglio,piangeva molto di rado,probabilmente riteneva il pianto una debolezza anziché uno sfogo più che naturale. Si senti estremamente a disagio quando sentì l’impellente bisogno di piangere per la disperazione nel vedere come quel maledetto vampiro non solo non fosse morto ma sembrava essersi rafforzato così tanto da metterlo con le spalle al muro. Se mai avesse pianto,in quell’occasione sarebbe stato un pianto di rabbia,liberatorio.

 

 

{Poison}

 

Così come nel corpo di Arystar stava ristagnando il sangue di Chomesuke,corrodendolo dall’interno,nel corpo di Jasdebi stava avvenendo una battaglia tra il suo essere Noah e il potere dell’Innocence. Entrambi stavano provando un dolore di un atrocità indescrivibile,ed entrambi sembravano ignorarlo. Nessuno dei due si sarebbe mai piegato di fronte all’altro.

 

Per quanto non sembrasse Krory era testardo quanto Jasdero e Debitto.

 

Jasdebi aveva ingerito il sangue di Chomesuke con una lentezza esasperante,in parte perché era disgustato dal sapore che lo portava ad avere dei conati ad ogni sorso,in parte perché godeva terribilmente nel vedere come il vampiro stesse smaniando per averlo. Aveva vinto quella piccola battaglia,si era dimostrato superiore a quell’uomo odioso che continuava a rispondere ad ogni sua provocazione con continue istigazioni.

 

Si stavano ferendo a vicenda nell’animo,quella che era partita come una battaglia atta ad uccidersi si era trasformata in una guerra psicologica. Le parole che si scambiavano,gli sguardi,i gesti e le provocazioni,era come un veleno che gli fosse entrato in circolo fin dal primo momento in cui i loro sguardi si erano incontrati in maniera più diretta.

Forse il dolore sul piano fisico era diventato irrisorio anche a causa della sottigliezza del confronto psicologico,il senso di cupa frustrazione da entrambe le parti stava ristagnando nell’aria come un gas tossico.

 

Tutto era veleno,ovunque si posasse lo sguardo,ovunque toccasse la mano tutto era contaminato dall’energia negativa dei due contendenti.

 

 

{BattleGame}

 

Jasdebi era dispettoso,gli piaceva fare scherzi pesanti che nutrivano smisuratamente il suo ego,in sostanza,amava giocare in modo non convenzionale.

E anche nella battaglia contro gli esorcisti aveva deciso di introdurre qualche giochino per rendere più divertente il tutto,solo che questo loro trastullarsi si era trasformato ben presto in un noioso insieme di parole e affermazioni poco interessanti.

 

Erano partiti col giocare a nascondino,un gioco che alla lunga diventa frustrante sia per chi si nasconde che per chi cerca. Certo,per loro il nascondersi comprendeva anche l’attaccare a tradimento,il provocare,il mettere alla prova la concentrazione e la psiche dei loro avversari. Questo lo aveva reso più gradevole,poi però erano stati scovati e insultati. E per quanto potesse sembrare illogico da parte loro,non accettarono che gli venissero indirizzati gli stessi insulti che avevano detto poco prima agli esorcisti.

Debitto non era un tipo permaloso a differenza di Jasdero. Ma se si andava a toccare qualcosa che al moro premeva,allora ci si poteva considerare morti. Pertanto,quando vide il fratello piangere così disperato per il colpo subito (subito dai suoi capelli più che altro) si alterò non poco.

Quindi se gli esorcisti avevano toccato una cosa a cui teneva …perché non prendersi la briga di ripagarli con la stessa moneta quegli idioti?

 

Il nascondino si era trasformato in una caccia al tesoro,loro avevano preso quello che più premeva agli esorcisti in quel momento…

La loro bella principessa.

Peccato che quella che sembrasse un adorabile esca,si rivelò essere una vera piaga. Un irritante e strepitante sgualdrina che non aveva esitato ad urlargli contro e a colpirli. Ovviamente Debitto non era passato sopra a tale affronto,e mentre vedeva un deliziato Jasdero godersi la sua vendetta di fronte a quegli esorcisti esasperati dalla figura del Conte,schiaffeggiò quella stupida come meritava.

Debitto non accettava affronti di questo tipo,da nessuno.

Peccato che il loro divertimento fu rovinato dal ritrovato possesso delle piene facoltà visive dei loro avversari,e soprattutto dal conseguente pugno che i gemelli furono costretti ad incassare.

Fortunatamente i giochi non si conclusero così.

 

Una canzoncina dalle tonalità allegre si espanse per tutta la stanza adibita al loro divertimento.

E iniziarono a passare il tempo in modo ancor più esaltante,un combattimento in cui per l’ennesima volta sarebbero stati loro a trionfare.

Ovviamente,però,volevano che il confronto per certi versi non fosse troppo impari. Quindi cosa ci sarebbe stato di meglio di qualche scommessa qua e la?

 

La prima scommessa era stata stravinta. I suoi compagni lo avevano abbandonato senza farsi troppi problemi. Questo dimostrava che lui non era assolutamente migliore di loro,al contrario sembrava essergli tremendamente simile! Era solo una pedina sfruttata dai suoi presunti “amici” per combattere una battaglia di cui alla fine non gli importava neanche tanto. Erano a dir poco soddisfatti,per l’ennesima volta avevano dimostrato di avere perfettamente ragione!

Nessuno,vampiro,esorcista o mostro che fosse,avrebbe potuto batterlo e dirgli cosa fosse giusto o sbagliato! Meno che mai se il vampiro,come loro,non poteva contare su nessuno che lo accettasse…di conseguenza su nessuno che reputasse importante o degna di nota la sua esistenza.

Invece di pensare al suo comportamento contraddittorio nei confronti dell’esorcista,Jasdebi preferì crogiolarsi nella soddisfazione dell’essere riuscito a batterlo.

Purtroppo fu costretto a smettere di gioire una volta resosi conto che l’altro non era affatto morto,e che inoltre sembrava ancor più deciso ad ucciderlo.

 

 

[Sang]

 

Secondo alcune religioni nel sangue si celerebbe l’anima,il sangue non viene riconosciuto solo come il liquido esclusivamente corporeo citato più volte nei trattati di anatomia e medicina,viene elevato al livello spirituale della fede.

Quindi,a rigor di logica,Krory si era elevato a dio già dopo aver bevuto il primo sorso del sangue degli akuma o meglio,sarebbe dovuto essere così,ma non essendo tali creature esseri viventi,bensì macchine,ed essendo il suo sangue solo olio per motori…cosa aveva assorbito da Eliade e dagli Akuma se non la loro anima? Solo carburante per continuare a combattere,o anche qualcosa di più?

Questo non ci è dato saperlo.

 

{Pride-Orgueil-Orgoglio}

 

Krory si era visto togliere la cosa che aveva tentato di preservare maggiormente durante lo scontro. La sua dignità.

Aveva ripagato Jasdebi con la stessa moneta,mettendo in discussone il credo,il passato e l’esistenza stessa del Noah.

Gli esorcisti in tale scontro si erano resi molto simili ai colonialisti,avevano distrutto intere civiltà partendo dalle fondamenta,fermamente convinti di fare loro del bene,purificandole dai loro peccati,istruendo quelle che ritenevano menti trascurate. Ritenere Jasdebi infantile e folle era stata più di una constatazione e quasi un insulto,in quanto solo questi due giudizi erano bastati a scatenare la sua ira.

Avevano giudicato senza sapere. Solo per difendere le proprie convinzioni.

Lo avevano fatto da entrambe le parti convinti di avere ragione,senza rendersi conto di quanto fossero simili tra di loro.

Noah,discendenti di un falso dio. (Del maligno)

Esorcisti,seguaci di un falso dio. (Del maligno)

Solo per una questione d’orgoglio non avevano mai notato i propri limiti.

E solo per questo,la dignità di due elementi delle diverse fazioni,era stata intaccata con violenza,lasciando un segno indelebile nella mente di uno,uccidendone un altro.

Una semplice questione di orgoglio preservato e allo stesso tempo distrutto.

 

{Maybe…?}

 

Forse Jasdebi non aveva avuto una vita poi così piacevole. Forse non poteva vantare particolari doti. Forse aveva solo bisogno di un gesto d’affetto mai arrivato da nessuno. Forse era tanto solo da convincersi di non esserlo per sentirsi meglio. Forse il suo rabbioso nichilismo era solo un modo per chiedere aiuto a qualcuno. Forse non sarebbe dovuto essere la personificazione del “legame”,quanto forse del “bisogno” o del “infantilismo”. Forse stava facendo troppe congetture su questioni insignificanti.

Forse a Krory sarebbe piaciuto scoprire se i suoi dubbi fossero fondati o meno. Forse gli sarebbe piaciuto avere una risposta a queste sue domande prive di motivazione ma in fondo lecite.

Sentiva che scoprire qualcosa su quel ragazzo (quei ragazzi?) che aveva ucciso gli era dovuto.

Eppure non gli fu mai data alcuna risposta.

 

{Surely}

 

Sicuramente Krory non avrebbe dimenticato i gemelli Noah e l’energia emanata dal loro legame.

Sicuramente in un diverso contesto tra queste affermazioni ce ne sarebbe stata una così:

“Sicuramente la memoria e la coscienza del corpo avrebbero fatto si che rimanessero violentemente invischiati in un rapporto prescritto,conseguente ad un sottile presagio derivato dal loro incontro e dal confronto delle proprie esperienze”.

Sicuramente una situazione del genere non si sarebbe mai verificata.

Sicuramente la vita di Arystar rimarrà sempre collegata all’ordine oscuro e al proprio passato.

Sicuramente il legame non tornerà se non come presenza impalpabile in incubi e sogni di chi ha potuto conoscerlo a fondo.

 

{Bed-Larmes}

*In qualche modo collegato a Surely*

 

Krory a volte piangeva nel sonno,un po’ per nervosismo congenito,un po’ per la stanchezza,un po’ per dolori di vario tipo,un po’ per ricordi spiacevoli che con l’avvento del buio tendevano a tornare in superficie.

A questi ricordi se n’era aggiunto di recente uno,o meglio,più che un ricordo era una sensazione,quella di voler a tutti i costi uccidere Jasdero e Debitto. A volte questa sensazione riaffiorava così violentemente da diventare un doloroso senso di frustrazione che terminava con qualche lacrima di rabbia,simili a quelle che in una situazione analoga Jasdebi avrebbe voluto far sgorgare dai propri occhi.

 

Forse un bacio su quegli occhi gonfi di pianto li avrebbe fatti sentire meglio. Ma entrambi condividevano tra le molte esperienze quella di essere soli e senza nessuno a mitigare ciò.

Chissà…

Se le circostanze fossero state differenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Ulalà! Sono riuscita a finire questo mio esperimento!

Tra i miei documenti questa l’ho salvata come “KroryxJasdebi”,ma non credo sia corretto definirla così.

E’ solo una fanfic che ho voluto scrivere in due momenti nettamente separati di quest’anno.

Forse si nota la differenza di stile o di lessico ad un certo punto,forse al punto di “Sang”. Mah…

E’ un tributino piccino picciò a due personaggi bellissimi di D.gray man (che poi sarebbero tre personaggi ma qui si inizia ad andare per il sottile) Jasdebi e Krory. Belli quanto trascurati.

Chissà perché nessuno pensa mai a loro come coppia…forse perché sono difficili da trattare…forse in un’AU potrei scrivere qualcosa di meno prolisso…si vedrà!

 

In realtà questa One-Shot nasce dalla sublime vista di una fanzine yaoi con questa coppia come protagonista. La prima pagina di per se mi aveva portata ad iniziare una shot a raiting rosso che poi ho abbandonato per lo scarso desiderio di impegnarmi.

 

Tobichan,che morta di sonno,all’una di notte mangia un hamburger e guarda il pc con aria apatica.

 

 

   
 
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