{Beauty}
Arystar Krory era un amante del
bello.
Probabilmente questa sua
attrazione per le cose piacevoli era dovuta al suo animo particolarmente
sensibile e all’educazione impartitagli.
Più una cosa ti piace,più è
importante riuscire a prenderla,a tenersela accanto. Per quanto Krory sapesse
benissimo come il collezionare quanto si trova bello o affascinante fosse solo
un modo per mitigare la solitudine e la noia,e per quanto avesse sofferto lui
stesso per l’aver raggiunto la consapevolezza di essere un pezzo da
collezione,non potè fare a meno di pensare che la creatura che adesso
gli si stava parando davanti sarebbe stato un meraviglioso
trofeo.
Krory non assomigliava a
suo nonno,era meno spigliato ed eccentrico…ma manteneva comunque una personalità
piuttosto insolita,probabilmente questo suo modo di essere anomalo era dovuto
all’innocence che gli si era infiltrata nel corpo cambiandone radicalmente
capacità e resistenza. Per certi versi stava diventando molto simile all’uomo
del quadro che per anni aveva osservato un po’ con apprensione un po’ con
curiosità.
Arystar non amava essere
chiamato vampiro,per quanto lo fosse in un qual modo. Gli dava fastidio che le
persone gli avessero affibbiato un soprannome simile basandosi solo su i tipici
stereotipi nati da miti e leggende.
Più che altro non gli
piaceva sentirsi chiamato in tal modo anche a causa dei brutti ricordi
spiacevoli che gli tornavano alla mente anche soltanto nel sentire la parola
“vampiro”. Per anni si era sentito trattato alla stregua di un appestato,era
stato definito come un mostro e come tale era stato temuto (e per certi versi
quasi rispettato). E alla fine,quando aveva trovato qualcuno che lo aveva
chiamato con tale appellativo in modo affettuoso aveva
finito per uccidere tale persona in un modo così orribile che tutt’ora si
sentiva distrutto al pensiero di come sarebbero potute andare le cose se non gli
si fossero presentate davanti così tante situazioni
sfavorevoli.
Nel notare la reazione di
Jasdebi quando aveva insinuato come anche lui fosse stato escluso e chiamato
“mostro” era rimasto basito.
Da un lato si era
spaventato per la violenza con la quale il Noah aveva iniziato a
colpirlo,dall’altro aveva provato una profonda pena per quella creatura tanto
sfortunata. L’evidente nevrosi di quel novello Efebo lo aveva indotto a pensare
che tutto sommato se si fossero trovati in circostanze diverse,magari,le cose
sarebbero potute andare diversamente. Magari anziché colpirlo a morte,invece di
urlargli addosso,adesso avrebbe potuto parlarci normalmente. Riflettendoci in
seguito era giunto alla conclusione che avrebbe anche potuto osservarlo e
studiarlo come richiedeva la sua profonda curiosità ed ammirazione per quella
creatura tanto attraente.
Se le circostanze fossero
state differenti.
{Whispers}
Le persone che parlavano a
bassa voce gli piacevano. Una frase sussurrata piano riusciva a calmarlo e a
rasserenarlo anche nello stato più cupo di umore. Una delle cose che gli piaceva
di più di Eliade era proprio questo,il suo essere così pacata e discreta in ogni
occasione (per quanto finisse spesso per diventare improvvisamente più
conturbante del necessario). Ancora per molto tempo dopo la morte di quell’akuma
capitò che per addormentarsi fosse costretto a riportarsi alla mente alcune
espressioni ed affermazioni mormorate da lei quando erano
soli.
In tutto il loro scontro
Jasdebi non aveva fatto altro che urlare. Solo una volta aveva parlato a bassa
voce,con un tono che più che essere inquietante si era rivelato
irritato.
Ti ucciderò maledetto
vampiro…
Lo sguardo che gli aveva
lanciato dicendolo lo aveva deliziato in modo molto particolare,aveva stuzzicato
il suo ego,facendolo sentire nettamente superiore a quel ragazzino che gli si
era parato davanti. In qualche modo,però,lo aveva amareggiato notare quanta
umanità avesse dimostrato di avere quella creatura,la rabbia con la quale si
rivolgeva a lui,lo sguardo con il quale lo guardava. Tutto sembrava atto a
mostrargli con quanto disagio dovesse convivere
Jasdebi.
Purtroppo Arystar fu
costretto a guardare in faccia alla realtà quando si rese conto che non solo non
era superiore a quel Noah,ma che ne era stranamente attratto in modo piuttosto
preoccupante.
{Children deserve to be
afraid}
Provava un sentimento che
non avrebbe saputo definire con esattezza,un misto tra la compassione e il
risentimento. Nei suoi gesti e nelle sue parole intrise di rancore e disumanità
era riuscito a cogliere dei toni così infelici da renderlo angosciato ancora per
molto tempo in seguito al loro scontro.
Allo stesso tempo aveva
visto come nei suoi deliri di onnipotenza vi fosse sempre una punta di infantile
soddisfazione,che effettivamente era una delle poche cose che lasciasse intuire
quale fosse la loro età reale. Jasdebi riusciva a portargli alla mente il
periodo di assoluta solitudine che aveva vissuto durante quella che erano state
un infanzia e in seguito una giovinezza
preclusagli.
Jasdebi voleva solo imporsi
su di lui come un bambino che tenti di imporsi sugli altri con i suoi capricci.
Lui non gliel’aveva permesso in quanto c’erano troppe cose in gioco per potersi
dare per vinto e lasciarsi sconfiggere così
facilmente.
Aveva rischiato la morte,e
lo sapeva. Eppure,nonostante avesse constatato la sua effettiva permanenza in
vita si sentì afflitto nello scoprire che non erano stati rinvenuti i resti dei
gemelli. Per certi versi era inquietato nel pensare all’evenienza che quei due
fossero ancora vivi,d’altro canto si sentiva quasi colpevole per l’averli
(forse) uccisi.
La paura negli occhi del
Noah gli era rimasta impressa.
Ogni volta che veniva
colpito da Jasdebi sapeva di dover far fronte a una situazione che quasi
sicuramente le avrebbe portato alla morte,eppure si faceva coraggio e continuava
a rialzarsi sempre. Nonostante fosse ben conscio del fatto che il sangue degli
Akuma alla lunga divenisse tossico,continuava a berlo senza esitazioni. Spinto
da un sempre maggiore senso di protezione nei confronti dei suoi compagni aveva
spinto il suo corpo fino ai limiti del possibile. Restava comunque il fatto che
continuasse a rialzarsi sempre. E ogni volta che si rialzava vedeva come Jasdebi
lo fissasse,con un espressione spaziava dalla bestialità più pura allo spavento.
Essere impotenti di fronte
ai gesti di qualcun altro era una situazione che da tempo non si era più
presentata per i gemelli.
Sia Jasdero che Debitto
necessitavano di qualcuno che li spaventasse. Per renderli più forti non ci
sarebbe stato niente di meglio che minare il loro senso di onnipotenza.
Bisognava fargli capire che la loro forza era in realtà la loro più grande
debolezza,in quanto la loro sicurezza non faceva altro che renderli più
incoscienti di quanto già non fossero.
Krory si era rivelato
essere l’uomo nero arrivato a prendere quelli che nonostante l’apparenza non
erano altro che due bambini con tutte le carte in regola per nuocere al prossimo
e nessuno che si prendesse la briga di fermarli.
Jasdebi non piangeva…o
meglio,piangeva molto di rado,probabilmente riteneva il pianto una debolezza
anziché uno sfogo più che naturale. Si senti estremamente a disagio quando sentì
l’impellente bisogno di piangere per la disperazione nel vedere come quel
maledetto vampiro non solo non fosse morto ma sembrava essersi rafforzato così
tanto da metterlo con le spalle al muro. Se mai avesse pianto,in quell’occasione
sarebbe stato un pianto di rabbia,liberatorio.
{Poison}
Così come nel corpo di
Arystar stava ristagnando il sangue di Chomesuke,corrodendolo dall’interno,nel
corpo di Jasdebi stava avvenendo una battaglia tra il suo essere Noah e il
potere dell’Innocence. Entrambi stavano provando un dolore di un atrocità
indescrivibile,ed entrambi sembravano ignorarlo. Nessuno dei due si sarebbe mai
piegato di fronte all’altro.
Per quanto non sembrasse
Krory era testardo quanto Jasdero e Debitto.
Jasdebi aveva ingerito il
sangue di Chomesuke con una lentezza esasperante,in parte perché era disgustato
dal sapore che lo portava ad avere dei conati ad ogni sorso,in parte perché
godeva terribilmente nel vedere come il vampiro stesse smaniando per averlo.
Aveva vinto quella piccola battaglia,si era dimostrato superiore a quell’uomo
odioso che continuava a rispondere ad ogni sua provocazione con continue
istigazioni.
Si stavano ferendo a
vicenda nell’animo,quella che era partita come una battaglia atta ad uccidersi
si era trasformata in una guerra psicologica. Le parole che si scambiavano,gli
sguardi,i gesti e le provocazioni,era come un veleno che gli fosse entrato in
circolo fin dal primo momento in cui i loro sguardi si erano incontrati in
maniera più diretta.
Forse il dolore sul piano
fisico era diventato irrisorio anche a causa della sottigliezza del confronto
psicologico,il senso di cupa frustrazione da entrambe le parti stava ristagnando
nell’aria come un gas tossico.
Tutto era veleno,ovunque si
posasse lo sguardo,ovunque toccasse la mano tutto era contaminato dall’energia
negativa dei due contendenti.
{BattleGame}
Jasdebi era dispettoso,gli
piaceva fare scherzi pesanti che nutrivano smisuratamente il suo ego,in
sostanza,amava giocare in modo non convenzionale.
E anche nella battaglia
contro gli esorcisti aveva deciso di introdurre qualche giochino per rendere più
divertente il tutto,solo che questo loro trastullarsi si era trasformato ben
presto in un noioso insieme di parole e affermazioni poco interessanti.
Erano partiti col giocare a
nascondino,un gioco che alla lunga diventa frustrante sia per chi si nasconde
che per chi cerca. Certo,per loro il nascondersi comprendeva anche l’attaccare a
tradimento,il provocare,il mettere alla prova la concentrazione e la psiche dei
loro avversari. Questo lo aveva reso più gradevole,poi però erano stati scovati
e insultati. E per quanto potesse sembrare illogico da parte loro,non
accettarono che gli venissero indirizzati gli stessi insulti che avevano detto
poco prima agli esorcisti.
Debitto non era un tipo
permaloso a differenza di Jasdero. Ma se si andava a toccare qualcosa che al
moro premeva,allora ci si poteva considerare morti. Pertanto,quando vide il
fratello piangere così disperato per il colpo subito (subito dai suoi capelli
più che altro) si alterò non poco.
Quindi se gli esorcisti
avevano toccato una cosa a cui teneva …perché non prendersi la briga di
ripagarli con la stessa moneta quegli idioti?
Il nascondino si era
trasformato in una caccia al tesoro,loro avevano preso quello che più premeva
agli esorcisti in quel momento…
La loro bella
principessa.
Peccato che quella che
sembrasse un adorabile esca,si rivelò essere una vera piaga. Un irritante e
strepitante sgualdrina che non aveva esitato ad urlargli contro e a colpirli.
Ovviamente Debitto non era passato sopra a tale affronto,e mentre vedeva un
deliziato Jasdero godersi la sua vendetta di fronte a quegli esorcisti
esasperati dalla figura del Conte,schiaffeggiò quella stupida come
meritava.
Debitto non accettava
affronti di questo tipo,da nessuno.
Peccato che il loro
divertimento fu rovinato dal ritrovato possesso delle piene facoltà visive dei
loro avversari,e soprattutto dal conseguente pugno che i gemelli furono
costretti ad incassare.
Fortunatamente i giochi non
si conclusero così.
Una canzoncina dalle
tonalità allegre si espanse per tutta la stanza adibita al loro
divertimento.
E iniziarono a passare il
tempo in modo ancor più esaltante,un combattimento in cui per l’ennesima volta
sarebbero stati loro a trionfare.
Ovviamente,però,volevano
che il confronto per certi versi non fosse troppo impari. Quindi cosa ci sarebbe
stato di meglio di qualche scommessa qua e la?
La prima scommessa era
stata stravinta. I suoi compagni lo avevano abbandonato senza farsi troppi
problemi. Questo dimostrava che lui non era assolutamente migliore di loro,al
contrario sembrava essergli tremendamente simile! Era solo una pedina sfruttata
dai suoi presunti “amici” per combattere una battaglia di cui alla fine non gli
importava neanche tanto. Erano a dir poco soddisfatti,per l’ennesima volta
avevano dimostrato di avere perfettamente ragione!
Nessuno,vampiro,esorcista o
mostro che fosse,avrebbe potuto batterlo e dirgli cosa fosse giusto o sbagliato!
Meno che mai se il vampiro,come loro,non poteva contare su nessuno che lo
accettasse…di conseguenza su nessuno che reputasse importante o degna di nota la
sua esistenza.
Invece di pensare al suo
comportamento contraddittorio nei confronti dell’esorcista,Jasdebi preferì
crogiolarsi nella soddisfazione dell’essere riuscito a
batterlo.
Purtroppo fu costretto a
smettere di gioire una volta resosi conto che l’altro non era affatto morto,e
che inoltre sembrava ancor più deciso ad ucciderlo.
[Sang]
Secondo alcune religioni
nel sangue si celerebbe l’anima,il sangue non viene riconosciuto solo come il
liquido esclusivamente corporeo citato più volte nei trattati di anatomia e
medicina,viene elevato al livello spirituale della
fede.
Quindi,a rigor di
logica,Krory si era elevato a dio già dopo aver bevuto il primo sorso del sangue
degli akuma o meglio,sarebbe dovuto essere così,ma non essendo tali creature
esseri viventi,bensì macchine,ed essendo il suo sangue solo olio per motori…cosa
aveva assorbito da Eliade e dagli Akuma se non la loro anima? Solo carburante
per continuare a combattere,o anche qualcosa di
più?
Questo non ci è dato
saperlo.
{Pride-Orgueil-Orgoglio}
Krory si era visto togliere
la cosa che aveva tentato di preservare maggiormente durante lo scontro. La sua
dignità.
Aveva ripagato Jasdebi con
la stessa moneta,mettendo in discussone il credo,il passato e l’esistenza stessa
del Noah.
Gli esorcisti in tale
scontro si erano resi molto simili ai colonialisti,avevano distrutto intere
civiltà partendo dalle fondamenta,fermamente convinti di fare loro del
bene,purificandole dai loro peccati,istruendo quelle che ritenevano menti
trascurate. Ritenere Jasdebi infantile e folle era stata più di una
constatazione e quasi un insulto,in quanto solo questi due giudizi erano bastati
a scatenare la sua ira.
Avevano giudicato senza
sapere. Solo per difendere le proprie convinzioni.
Lo avevano fatto da
entrambe le parti convinti di avere ragione,senza rendersi conto di quanto
fossero simili tra di loro.
Noah,discendenti di un
falso dio. (Del maligno)
Esorcisti,seguaci di un
falso dio. (Del maligno)
Solo per una questione
d’orgoglio non avevano mai notato i propri limiti.
E solo per questo,la
dignità di due elementi delle diverse fazioni,era stata intaccata con
violenza,lasciando un segno indelebile nella mente di uno,uccidendone un
altro.
Una semplice questione di
orgoglio preservato e allo stesso tempo distrutto.
{Maybe…?}
Forse Jasdebi non aveva
avuto una vita poi così piacevole. Forse non poteva vantare particolari doti.
Forse aveva solo bisogno di un gesto d’affetto mai arrivato da nessuno. Forse
era tanto solo da convincersi di non esserlo per sentirsi meglio. Forse il suo
rabbioso nichilismo era solo un modo per chiedere aiuto a qualcuno. Forse non
sarebbe dovuto essere la personificazione del “legame”,quanto forse del
“bisogno” o del “infantilismo”. Forse stava facendo troppe congetture su
questioni insignificanti.
Forse a Krory sarebbe
piaciuto scoprire se i suoi dubbi fossero fondati o meno. Forse gli sarebbe
piaciuto avere una risposta a queste sue domande prive di motivazione ma in
fondo lecite.
Sentiva che scoprire
qualcosa su quel ragazzo (quei ragazzi?) che aveva ucciso gli era
dovuto.
Eppure non gli fu mai data
alcuna risposta.
{Surely}
Sicuramente Krory non
avrebbe dimenticato i gemelli Noah e l’energia emanata dal loro
legame.
Sicuramente in un diverso
contesto tra queste affermazioni ce ne sarebbe stata una
così:
“Sicuramente la memoria e
la coscienza del corpo avrebbero fatto si che rimanessero violentemente
invischiati in un rapporto prescritto,conseguente ad un sottile presagio
derivato dal loro incontro e dal confronto delle proprie esperienze”.
Sicuramente una situazione
del genere non si sarebbe mai verificata.
Sicuramente la vita di
Arystar rimarrà sempre collegata all’ordine oscuro e al proprio
passato.
Sicuramente il legame non
tornerà se non come presenza impalpabile in incubi e sogni di chi ha potuto
conoscerlo a fondo.
{Bed-Larmes}
*In qualche modo collegato a
Surely*
Krory a volte piangeva nel
sonno,un po’ per nervosismo congenito,un po’ per la stanchezza,un po’ per dolori
di vario tipo,un po’ per ricordi spiacevoli che con l’avvento del buio tendevano
a tornare in superficie.
A questi ricordi se n’era
aggiunto di recente uno,o meglio,più che un ricordo era una sensazione,quella di
voler a tutti i costi uccidere Jasdero e Debitto. A volte questa sensazione
riaffiorava così violentemente da diventare un doloroso senso di frustrazione
che terminava con qualche lacrima di rabbia,simili a quelle che in una
situazione analoga Jasdebi avrebbe voluto far sgorgare dai propri
occhi.
Forse un bacio su quegli
occhi gonfi di pianto li avrebbe fatti sentire meglio. Ma entrambi condividevano
tra le molte esperienze quella di essere soli e senza nessuno a mitigare ciò.
Chissà…
Se le circostanze fossero
state differenti.
Tobichan dice:
Ulalà! Sono riuscita a finire questo mio
esperimento!
Tra i miei documenti questa l’ho salvata come
“KroryxJasdebi”,ma non credo sia corretto definirla
così.
E’ solo una fanfic che ho voluto scrivere in due momenti
nettamente separati di quest’anno.
Forse si nota la differenza di stile o di lessico ad un
certo punto,forse al punto di “Sang”. Mah…
E’ un tributino piccino picciò a due personaggi
bellissimi di D.gray man (che poi sarebbero tre personaggi ma qui si inizia ad
andare per il sottile) Jasdebi e Krory. Belli quanto
trascurati.
Chissà perché nessuno pensa mai a loro come coppia…forse
perché sono difficili da trattare…forse in un’AU potrei scrivere qualcosa di
meno prolisso…si vedrà!
In realtà questa One-Shot nasce dalla sublime vista di
una fanzine yaoi con questa coppia come protagonista. La prima pagina di per se
mi aveva portata ad iniziare una shot a raiting rosso che poi ho abbandonato per
lo scarso desiderio di impegnarmi.
Tobichan,che morta di sonno,all’una di notte mangia un
hamburger e guarda il pc con aria apatica.