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Autore: Anown    07/11/2020    1 recensioni
Questa è una raccolta di oneshot accomunate dalla presenza di una coppia non canonica su cui si concentrano. Le storie potrebbero non incentrarsi esclusivamente su una coppia e alcune potrebbero non essere particolarmente romantiche.
Spero che la raccolta possa interessarvi.
cap 1 -Jo/Lighting(AU scolastico)
cap 2 -Scott/Zoey(una sorta di missing moment...)
cap 3 -Samey/Brick(AU scolastico)
cap 4 -Leshawna&Gwen Gwen/Courtney
cap 5 -Gwen/Geoff... e DJ
cap 6 -Dave/Ella
cap 7 -Courtney&Trent
cap 8 -Noah&Owen
cap 9 -Sky/???
cap 10 -Dawn/Scott (what if/ missing moments)
cap 11 -Heather&Harold
cap 12 -Duncan&Crimson
cap 13 -Mickey&Kitty
cap 14 -Spud/???
cap 15 -Alejandro/Courtney (missing moment)
cap 16 -Alejandro/??? (what if dopo TDWT)
cap 17 -Noah&Izzy
cap 18 -Lightning/??? (AU scolastico)
cap 19 -AnneMaria&Zoey
cap 20 -Beverly/Dawn (missing moment/what if)
cap 21 -(Scary Girl)Lauren/Damien
cap 22 -Zee&MK
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Era un pomeriggio tranquillo nell'arioso salotto della proprietà dei Burromuerto.
La padrona di casa voleva rilassarsi un po' davanti la televisione, ma disteso sul divano ci trovò già il figlioletto più piccolo, piccolo angelo diciassettenne, con lo sguardo perso nel vuoto. Situazione insolita, raramente Alejandro passava così pigramente la giornata, raramente i suoi occhi solitamente vivaci e maliziosi erano così vuoti.
-Hijo... cos'hai? Ti vedo turbato...- domandò preoccupata la donna. Era ormai di mezza età, ma ancora piacente. Aveva una folta massa di ricci castani e due vispi e sottili occhi verdi.
-Niente mamà, sono solo un po' impensierito.- la rassicurò il giovane che aveva ereditato il suo sguardo.
-Racconta pure, mi vida.- gli disse con un caloroso sorriso pensando che il figlio ne avesse bisogno.
-C'è una persona con cui non so più come comportarmi.- ammise, solitamente Alejandro era abituato a vedere le persone che lo circondava come pedine e sapeva sempre il ruolo da assegnare ad ognuna.
-Ti infastidisce? Ti ha fatto qualcosa?!- esclamò vendicativa, preoccupata che il figlio potesse essere vittima di qualche ignobile invidioso.
-No, anzi... è una persona che ho sempre visto come qualcuno da sfruttare e teoricamente questa persona lo sa, ma per qualche motivo ha continuato a starmi intorno...- spiegò.
La madre sapeva che il figlio era sveglio abbastanza da sapere del suo carisma e del fascino che esercitava sulle donne, quindi escluse che potessero essere quelle la motivazioni.
-Forse ti sta intorno per una questione di denaro. Certa gente accetta di farsi sfruttare di buon grado se pensa di poter essere ricompensata con qualche bigliettone e magari qualche regalo. Gioielli, macchine...- si rese conto di stare comunque sottovalutando l'intelligenza del figlio. Lei e il marito l'avevano educato fin da piccolo a non farsi sfruttare dai falsi amici, ma ad essere lui a sfruttare e spremere come un limone il prossimo.
-No, è questo il problema. Non mi ha mai chiesto proprio nulla, né regali, né soldi, né particolari attenzioni.-
La donna credette di capire con cosa aveva a che fare il figlio, sicuramente una ragazza completamente vittima dell'amore e dell'ammirazione che nutriva per Alejandro, ma era normale che a volte sbucasse una tipa simile nei dintorni di suo figlio, non capiva come questo potesse turbarlo... “Oh... è possibile che il mio bambino... No... non può essere, che sciocca!”
-Ti dirò mamà, non mi è mai capitato prima, ma penso di sentirmi in colpa per questa persona... in questo momento non mi serve, ma penso che anche se mi servisse eviterei di approfittarmene, stento a riconoscermi!-
La donna stava per commuoversi. -Vorresti che questa persona non ti stesse più intorno per liberarti del senso di colpa?-
-No... e sento quasi il bisogno di fare ammenda per il modo in cui mi sono comportato... non ho neanche più di tanto l'impulso omicida quando dice cabronate e, credimi, ne dice parecchie!- finalmente capì. -Per questo mi sento turbato! Voglio farmi perdonare anche se non mi rinfaccia nulla! A-aspetta... Mamà? P-perchè ti sono venuti improvvisamente gli occhi lucidi?!-
-N-niente...- “Il mio bambino è innamorato! Non so se essere felice che gli piaccia una bestia ignorante... ma non l'ho mai visto farsi tanti scrupoli nell'usare qualcuno, deve essere amore!” Sapeva che non si trattava del primo amore serio di Alejandro, ma era comunque emozionata. -Sono solo felice che tu abbia finalmente trovato una persona così speciale!-
Alejandro rimase interdetto, poi balbettò. -S-speciale?- ci riflettè, era possibile davvero per lui considerare un'altra persona, sopratutto così differente da lui, dalla perfezione, speciale e non in senso dispregiativo? -Ma no mamà... non esageriamo...-

Il giorno dopo, aperta la porta di casa, Lindsay si ritrovò davanti Alejandro. Un ottimo inizio di pomeriggio, non c'era nessun dubbio. Per di più, il galante ispanico portava con sé un mazzolino di fiori selvatici.
-Señorita, buenos dias.- disse porgendoglieli con un lieve inchino. Poteva anche essere un manipolatore, ma l'eleganza e l'educazione prima di tutto.
La ragazza arrossì e ridacchiò. -Scusa Josè, ma ho già un ragazzo.- Alejandro cercò di trattenere un espressione di disgusto, improvvisamente “Al” non sembrava così male come soprannome.
-E a proposito, il tuo ragazzo dovrebbe essere qui con te, giusto?- chiese con un sorriso forzato. La ragazza lo indicò, era di spalle davanti il frigo e portava una strana giacca.
-Tyler, mi dispiace disturbarti proprio mentre sei a casa della tua adorabile...- “Oca, oca maledetta...” -Fidanzata...- “Non hai idea del traffico incredibile che ho fatto per trovare posteggio per poi scoprire che a casa tua non c'eri, maledetto! Ho anche preso l'aereo privato per arrivare fino a quest'insignificante cittadina!” -Ti andrebbe di venire ad una partita di calcio con me? Ho i posti in prima fila!- ma si accorse, finalmente, che davanti al frigo non c'era Tyler, ma una ragazza con un taglio di capelli corto. -Ma che ca...-
-Accetterei volentieri!- rise sommamente la ragazza. -Ma non sono Tyler. Piacere, Paula... la sorella di quell'adorabile sciocchina...- disse affettuosamente. -Lindsay, il tuo ragazzo è in bagno!-
-Ops...- sorrise innocentemente la biondina sotto lo sguardo incredulo di Alejandro.
“Ma... me l'ha fatto a posta!? Non può essere così... Sì, è così, cretina... solo che a volte me lo dimentico!”

Alejandro, nell'attesa del ragazzo, era stato intrattenuto dalle chiacchiere delle due ragazze. Fidanzata o no, Lindsay manteneva il suo atteggiamento da oca giuliva... flirtare con la ragazza di un tipo di cui saresti teoricamente diventato amico... Fantastico inizio! Proprio quando aveva deciso di comportarsi bene...
-Scusa Lindsay... ho mal di testa, non mi va di parlare ora...- la biondina gli sorrise e si allontanò, Paula lo guardò con sospetto.
-Quindi, tu e Tyler siete buoni amici, ora? Credevo ti fossi solo approfittato di lui? Ti ho valutato male?- chiese curiosa la castana dagli intensi occhi celesti.
-Beh, in un reality si finge, si inganna... si fa tutto per vincere, no? È normale e Tyler è abbastanza intelligente da comprenderlo.-
Paula rise... la sua risata rumorosa sembrava sempre più sgradevole per le orecchie di Alejandro. -Tyler? Intelligente? Lo è poco più della mia sorellina... ma lo è abbastanza per non riuscire a passare sopra a tutte le volte in cui Lindsay si scorda di essere la sua fidanzata... E' apparentemente molto paziente ma... forse non è quello giusto per lei, se lo fosse, non si scorderebbe di lui di continuo, no?-
-Perchè mi stai dicendo tutte queste cose sgradevoli sulla tua sorellina e la sua relazione, piccola vipera?- chiese l'ispanico assottigliando lo sguardo.
-Perchè temo tu voglia mettere in atto un alejandrata...-
-Una che?!- “Chi vi ha dato il permesso di storpiare così il mio magnifico nome?!”
-Fa solo che sia veloce ed indolore...- sospirò Paula continuando a parlare di qualcosa che lui non capiva. -Tyler mi ha detto tutto...-
“Tutto cosa?” ma il ragazzo fece finta di capire, non gli andava di perdere tempo con quella sciroccata. -Vado a vedere se Tyler è annegato nel water, con permesso...-
Il ragazzo dovette tornare indietro a chiedere informazioni accorgendosi di non sapere dove si trovava il bagno. E una volta raggiunta la stanza non poteva credere a quello che vedeva. -Oh.... sei stato realmente capace di addormentarti sul water? Scherziamo?!-
Tyler cominciò a riaprire gli occhi svegliato dalla voce. -Aaaalè?- cantilenò assonnato.
Alejandro si sentì turbato da quell'ulteriore storpiatura del suo nome, ma involontariamente sorrise e sospirò. “Devo essere andato...”
-Ehilà... bello addormentato, vuoi venire a vedere una partita di calcio? Ho i posti in prima fila.-
Tyler sbadigliò, poi annuì.

Così si risvegliò una ventina di minuti dopo, nella macchina dell'ispanico.
-Ah! Rapimento?!- esclamò, poi si voltò verso Alejandro sorpreso, inseguito infastidito, dall'urlo. -Oh, sei solo tu Alejandro.- sorrise sollevato. -Dove stiamo andando?-
-Alla partita di calcio, non ricordi?-
-Uhm... vagamente... Scusa, avevo un test importante di fisica questa mattina a scuola. Così ho passato la notte in bianco a studiare...-
-E come è andata?- chiese Alejandro per fare conversazione, ma si aspettava male. Solo una persona ingenua può aspettarsi buoni risultati dal privarsi del sonno per accumulare malamente informazioni...
-Eh...- fece Tyler sconsolato.
“Esattamente come mi aspettavo...”
-Ho dormito tutta l'ora, è stato inutile!-
Alejandro si lasciò scappare un sorriso. -Avresti fatto schifo comunque, ma ammiro la tua determinazione e il tuo impegno!-
-Beh... grazie?- prevedibilmente, Tyler non se la prese troppo.

Inaspettatamente per Alejandro, l'amico non gli sembrava molto entusiasta mentre guardava la partita.
-Tyler? Tutto a posto?-
-Eh... Si! Solo... mi aspettavo qualcosa di diverso quando mi hai detto calcio...- disse seguendo con lo sguardo il giocatore che calciava la palla.
-Pensavi al football americano?- chiese infastidito Alejandro.
-Beh... si! Non conosco neanche le regole di questo gioco, perchè il goal di prima non valeva? E perchè i giocatori si buttano a terra fingendo di essersi fatti male? Nel football si fanno male sul serio, questo sport invece sembra un po' gaio...- disse incurante dello sguardo sempre più infastidito dell'ispanico. -Eh...- Tyler arrossì. -Non è che mi hai portato qui perchè vuoi confessarmi qualcosa?- insinuò sospettoso. Finalmente si accorse dello sguardo omicida che l'altro. -Ok, niente... è uno sport sicuramente molto virile, mascolino e per niente gay...-
-Che razza di sportivo sei? Troglodita privo di gusto...- sospirò l'ispanico. -Comunque io non capisco le differenze fra football americano e rugby... e sarebbe il calcio quello complicato?- disse leggermente infastidito.
-Scusami.- rise Tyler. -Sei stato davvero molto gentile a portarmi qui.-
Ma nonostante il ritrovato entusiasmo, ad un certo punto il ragazzo crollò addormentato sulla spalla di Alejandro.
-Eh... Tyler?- vedendo che cercare di svegliarlo era inutile, cercò di spostarlo facendolo cadere sulla spalla del vicino di posto.
-Ehi!- esclamò burbero l'uomo.
-Ok, me lo riprendo...- disse Alejandro arrendendosi al ragazzo che dormiva appoggiato a lui. In fondo era stata sua la splendida idea di portarselo dietro nonostante fosse evidentemente assonnato.
Ciò nonostante non era del tutto infastidito dalla situazione. Si era molto ammorbidito nei confronti di quell'idiota... nonostante l'avesse palesemente sfruttato durante il reality era comunque rimasto inspiegabilmente dalla sua parte. Era stato sempre Tyler l'unico a preoccuparsi delle sue condizioni dopo lo show...

Quel giorno di diversi mesi prima, nella sua camera di ospedale aveva sentito uno strano rumore, come se qualcuno fosse inciampato dando una facciata a terra, così si era girato verso la porta.
-A-Alè!?-
-Tyler?- Alejandro era stupito, ormai non sperava più che qualcuno venisse a trovarlo. -Ehi, che sorpresa!- gli sorrise più sincero di quanto avrebbe voluto. Non si sarebbe mai immaginato di essere felice di rivedere quel tipo...
Tyler si mosse velocemente verso il suo letto e inaspettatamente lo abbracciò.
-Ah, amico! Temevo di trovarti tutto sfigurato e bruciacchiato!- esclamò con entusiasmo.
-T-Tyler? Cosa stai facendo? Mo... mollami...-
-Ah, sono così felice!-
-Tyler! Contegno! Staccati!-
-Ops... Scusa, mi sono lasciato prendere un po'...- sorrise calorosamente. -Ma, com'è che non sei tutto ustionato?-
-Beh... era tutto un montaggio, tanto per rendere la cosa più entusiasmante per il pubblico e inserire un finale a sorpresa. In realtà sono solo stato calpestato...- confessò. “Speravo che sapendomi in condizioni gravi... lei sarebbe venuta a trovarmi...” -Del resto pensi che Chris potrebbe imprigionare dentro un macchinario il figlio di un diplomatico e passarla liscia?-
-Meno male, ero preoccupato.-
-Perchè?- chiese incupendosi. Passata la contentezza di avere una visita inaspettata, venivano fuori sospetto e frustrazione. -Ti ho manipolato, perchè sei contento che io stia bene?-
-Che persona credi che io sia?! Non potrei mai essere felice di vederti ustionato... non sei neanche un omicida...-
-Ma gli altri non mi sembrano essere stati particolarmente solidali...- “Heather non è venuta... anche Courtney che faceva tutta la lecchina non è qui! Quell'idiota della tua fidanzata neppure!”
-Abbiamo tutti i nostri problemi e impegni... gli altri non erano in così buoni rapporti con te quindi magari si sentono anche un po' fuori luogo a farti visita. Certo, c'era Heather, ma ti ha scaricato, mentre Courtney l'hai messa da parte, al posto loro sarei a disagio e non avrei la minima idea di cosa dirti.- spiegò ingenuamente. -Noi invece siamo diventati amici quindi...-
-Amici?!- quasi rise. “Ma sei scemo? Sì, lo sei... e non capisco perchè non te lo dico a voce alta! Ormai la maschera è venuta via, perchè dovrei curarmi di non ferirti?!” -Ripeto, guarda che ti ho usato... e se ti dava fastidio Duncan per aver tradito la sua fidanzata cosa dovresti pensare di me che le ho ingannate un po' tutte?- chiese sgarbatamente. “Vattene! E non attaccarmi la tua demenza, razza di idiota!”
-Lo so ma... forse mi fai pena... mi sembri così solo... e... mi sei sempre stato inspiegabile simpatico...- spiegò debolmente.
-I-io farei pena?!-
-Ehi! Guarda che non ti stavo insultando...-
-E tu? La tua fidanzata ha cercato di stordirti pur di avere l'onore di aiutarmi!-
-A-anche Heather ti ha fregato davanti le telecamere! E... e... non è neanche venuta qui a trovarti, no?- balbettò Tyler finalmente avvertendo della genuina rabbia, peccato si manifestasse in quel modo imbarazzante. -Mi dispiace... Ma si vede che ho sbagliato a cercarti...- disse risentito.
-A-aspetta!- anche Alejandro era sorpreso che quel patetico suono uscisse dalle sue labbra. “Non puoi lasciarmi solo!” si morse la lingua per impedirsi di dirlo. La disperazione doveva averlo colpito più forte di quanto pensasse e ora che si trovava davanti ad una persona che era venuta a cercarlo, senza avere un legame di sangue con lui, corrodeva le sue viscere con più violenza. Non voleva abbandonare l'illusione che qualcuno al di fuori della sua famiglia potesse volergli bene nonostante il suo comportamento...
-O... Ok...- balbettò Tyler stupito.
A giudicare da quella reazione, Alejandro doveva apparire proprio disperato. Sospirò e si coprì il volto con le mani. -Devo sembrare proprio orribile...-
-Ma no...- sdrammatizzò Tyler dandogli una leggera pacca sulla schiena. -Aspetta che passi il gonfiore e il tuo viso tornerà bello come prima.- lo rassicurò fiducioso.
I due ragazzi si tennero spesso compagnia durante la convalescenza. Tyler si era rivelato inaspettatamente piacevole nonostante non fosse il più intelligente o carismatico fra i ragazzi che Alejandro aveva conosciuto. Lo sportivo per modo di dire, non lo guardava come un tipo che poteva fargli dei favori o un ragazzo attraente... era semplicemente un amico... narcisista forse... un po'... tanto... tanto manipolatorio... ma sotto tutti quegli sgradevoli strati c'era un amico dal punto di vista di Tyler e il ragazzo riusciva a vedere attraverso quegli strati con sorprendente facilità.
Anche grazie a lui, Alejandro si rimise più velocemente del previsto e riguadagnò tutta la fiducia in sé stesso che quel fallimento chiamato A tutto reality gli aveva tolto...

-Ehi... Tyler?- lo richiamò bonariamente.
-Che mi sono perso? Chi ha vinto?- domandò sbadigliando.
-Tanto che te ne importa?- sospirò l'ispanico alzandosi dal sedile. Vedendo che il compare era ancora mezzo assonnato gli dovette porgere la mano per aiutarlo a rialzarsi. Tyler la guardò immobile per qualche secondo.
-Tyler? Vuoi che facciamo notte?!- si spazientì.
-No... è che mi è venuto in mente il nostro primo incontro, tutto qua...- disse imbarazzato decidendo di alzarsi da solo. Mentre l'ispanico se ne stava già andando, l'altro perse tempo stiracchiandosi.
-Possibile che basti una sola notte in bianco per buttarti giù?-
-Che vuoi che ti dica? Sono abituato ad avere una vita sana.- rispose il ragazzo. -Beh... mi spiace di aver dormito durante tutto l'ap... ehm... uscita! Durante tutta l'uscita!-
-Hai detto qualcosa?- chiese l'ispanico che era già più avanti.
-Niente!- si affrettò a rispondere.
-Senti...- disse Alejandro con tono cupo mentre entravano in macchina. -Va tutto bene con Lindsay?-
Tyler sospirò. -Non esattamente...-
-Dovresti trovarti una ragazza più affidabile.- sentenziò il guidatore.
-No... il problema sono io.- ammise Tyler. -Lindsay non è una ragazza particolarmente concentrata, si stava impegnando per migliorare ma...  E' difficile ricordarsi di qualcuno che non è più interessato a te... c'è qualcun altro...- si pentì di aver aggiunto quel particolare. -N-non so perchè l'ho detto... mancanza di sonno, forse...- deglutì.
-Se non vuoi parlarne, tranquillo, non sono mai stato particolarmente pettegolo o interessato alle chiacchiere, non mi interessa sapere...-
-Tu...- lo interruppe Tyler.
Alejandro fu nervoso per un attimo, poi aspettò fiducioso che Tyler continuasse la frase facendogli capire di aver completamente frainteso.
-Tu... insomma... Si tratta di te...- rimasero in silenzio per un tempo indeterminato, ma percepito come molto lungo.
-Ah... capisco... Quindi anche tu mi vedi come qualcuno di attraente...-
-Cos... Cosa?! Mi disp... Aspetta! Sei sinceramente infastidito dal fatto che io possa essere interessato a te solo perchè sei attraente o stai cercando di manipolarmi per rivolgere la mia confessione contro di me e farmi sentire in colpa?- chiese confuso. -Guarda che è stata una cosa molto difficile da realizzare per me... ci ho messo del tempo per capire e accettarlo. Sono cose strane di cui accorgersi all'improvviso inoltre...- “N-non sei la persona più facile di cui innamorarsi! Sei così sicuro di te e manipolatorio... non so mai quando posso realmente fidarmi!” -Ho scordato cos'altro volevo dire... Tu... che ne pensi comunque?-
-Eh... passo...- il grande Alejandro... era paralizzato e non sapeva più cosa rispondergli...
-Passo?-
-Passo...-
-Ok... passo...-

Il tragitto fino a casa di Tyler sembrò durare il triplo. Ma nessuno disse più niente finchè Tyler non uscì dalla macchina.
-Grazie per avermi riaccompagnato...-
-Di niente...-
-Comunque... Non mi interessi sono per il tuo aspetto se eri realmente preoccupato per quello... mi sembra strano visto che la tua quasi relazione con Heather mi sembra si basasse su quello... ma suppongo che tu possa essere cambiato ed avere insicurezze nuove o... forse stavi realmente cercando di manipolarmi? Senti, non lo so... sono stanco... comunque, spero potremo rimanere amici... in ogni caso...-
-Eh...- “Lasciami temporeggiare... non so che fare... aiuto.” -Sì, rimarremo amici in ogni caso...- rispose Alejandro un po' incerto.
-Lo sapevo... Ho incasinato tutto...- sospirò Tyler grattandosi la nuca.
-E ne hai parlato con la sorella di Lindsay, vero?-
-Potrei... essermi lasciato sfuggire qualcosa in effetti...-
-Come hai fatto?! Le hai detto qualcosa del tipo... Ehi! Ma lo sai che non mi piace più tua sorella, ma mi piace un ragazzo!-
-A volte ho difficoltà a tenermi le cose dentro quando mi sento in colpa, lo sai!-
-Sì... e questo è il motivo per cui non ti affiderò mai un segreto...- disse Alejandro cercando di essere un po' più rilassato.
-Se venissi a sapere che io e Lindsay ci siamo lasciati, e avverrà, non pensare che sia perchè mi faccio qualche illusione o qualcosa del genere.- lo avvertì serio.
-Non c'era bisogno che me lo dicessi...-

Alejandro ricordava poco del tragitto rimanente che lo aveva portato dalla macchina, all'aereo, alla macchina, a casa sua. Era stato troppo occupato sui suoi pensieri per concentrarsi sul mondo esterno. Gli sembrò quasi di essersi teletrasportato sul proprio letto...
Poteva perdonare quell'idiota per avergli fatto pensare che, forse, passare il tempo con un idiota, non era poi così male?
Poteva perdonarlo per avergli fatto apprezzate l'avere un idiota per amico?
Poteva perdonarlo per aver trasformato Alejandro Burromuerto stesso in un idiota a cui piaceva, forse, un altro ragazzo idiota e per averlo costretto a rendersene conto?
“Ho perso neuroni stando con lui! L'unico vocabolo che mi viene in mente in questo momento è idiota! Chi me l'ha fatto fare di voler passare questa giornata con lui?! Heather era mia eguale ed era una ragazza... lui invece... non ci avevo mai pensato... e stavo meglio prima di pensare che potessero piacermi anche i ragazzi... e i cerebrolesi... P-perchè sto prendendo così sul serio la sua confessione?” sospirò rassegnato. “Sono diventato un idiota anche io e la cosa peggiore... è che mi va bene!”

Casa Burromuerto era in fermento quel mezzogiorno. Dopo due mesi di comportamenti strani da parte di Alejandro, il ragazzo era improvvisamente migliorato e qualche giorno prima aveva rivelato ai genitori di essersi fidanzato e che avrebbe portato la fortunata a conoscerli quel giorno per pranzare tutti insieme... beh, in realtà non aveva parlato di una ragazza, gli aveva giocato uno strano scherzo... in ogni caso, i coniugi Burromuerto erano felici.
Finalmente la porta di ingresso si decise ad aprirsi.
-Mamà, papa!- li chiamò il figlio accanto a... ah... non era uno scherzo...
-Eh... Sera... Sono Tyler... Dovreste ricordarvi di me, ero anche all'ospedale...- disse il ragazzo un po' a disagio, lo stavano guardando in modo molto strano. -Volevo dire buon giorno...- si corresse il ragazzo con molto ritardo, poi si girò leggermente verso Alejandro.
-Mi avevi detto di non avergli tenuto nascosto che sono un ragazzo...- bisbigliò nervoso. -Non avrai mica voluto fare l'effetto shock? Non è divertente...-
-Ma gliel'ho detto...- rispose sottovoce.
-M-ma certo Tyler!- disse il padre del ragazzo risvegliandosi dallo stato di pietrificazione. -Ora ricordo...-
-Ah, già, Tyler.- anche sulla madre il maleficio si sciolse. -In effetti mio figlio mi aveva parlato di... una persona speciale... dalla descrizione dovevo capirlo subito che parlava di te!- disse la donna con un sorriso nervoso. -Manca solo Josè, poi possiamo metterci a tavola, dovrebbe tornare a momenti!- parlò con esagerata esaltazione. I genitori erano molto stupiti ma stavano facendo del loro meglio per adattarsi e non fare strane figure. Alejandro era anche stato in un periodo delicato e volevano evitare di creargli problemi.
-Oh, no... ho saputo che Josè non verrà...- spiegò Alejandro falsamente dispiaciuto.
Tyler lo guardò con curiosità, quando furono soli Alejandrò gli rivelò con un sorriso affilato: -E' in un altro stato al funerale de su chica.-
-Cosa?!- esclamò sconvolto Tyler.
-Tranquilo, tranquilo! Ha ricevuto un informazione falsa, la chica è viva e vegeta.- annuì sereno.  -Non sono un asesino, no? Lo hai detto anche tu tempo fa.- gli fece l'occhiolino.
-Lo hai fatto perchè ti vergogni di me?- domandò Tyler sospettoso.
-Non lo avrei voluto qua neanche se fossi stato una ragazza... è un incompatibilità fra me e mio fratello, non c'entri.- lo rassicurò a modo suo. Tyler decise di fidarsi e passarono un pranzo tutto sommato gradevole...

Angolo dell'autrice:
Non era il capitolo che avevo intenzione di pubblicare ora anche perchè l'ultimo era sempre su Al, ma mi sono un po' bloccata con gli altri a cui volevo lavorare quindi ho deciso di riprendere questo. Questo capitolo l'avevo cominciato dopo quello su Heather e Harold, poi l'ho messo da parte per vari motivi, ero anche insicura se inserire effettivamente l'aspetto romantico o lasciarlo ambiguo e alla libera interpretazione di chi legge se c'era quel tipo di interesse o no, come ho fatto in altri capitoli.
Spero non risulti forzata come scelta, anche se, è una raccolta di crack pairing ed è un po' inevitabile che le accoppiate risultino strane.
Non si capisce bene perchè Tyler si ritrovi nella squadra di Al, mi darebbe un po' fastidio che l'abbia fatto solo per fare piacere a Lindsay mettendo completamente da parte le sue opinioni per poi essere stordito dalla stessa nell'episodio finale... (Mi piace Lindsay, non mi dispiacciono lei e Tyler come coppia ma che diavolo mi combina?) Paradossalmente l'ipotesi che Tyler provi una specie di lealtà nei confronti di Al è più dignitosa come cosa per me...
Ho pensato di fare questo capitolo perchè alla fine trovo carino che per quanto un personaggio possa comportarsi male ci sia comunque un altro personaggio disposto a sostenerlo nonostante tutto... ho un cuore tenero in fondo... come? Non si vede?
Grazie per la lettura, spero che il capitolo possa esservi piaciuto e che i personaggi non siano risultati strani o forzati.
Alla prossima!
  
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