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Autore: Andrea Micky    08/11/2020    1 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Editoriale_Metro]
Ecco una nuova storia sul mago ghiotto di pastasciutta.
MERLOTTO and relative characters created by PIERLUIGI SANGALLI
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’esca magica
 by Andrea Micky

Dopo aver esaminato l’interno della sua madia, il Mago Merlotto sospirò sconsolato.
“Che succede?” gli chiese il fedele gufo Filomeno.
“Siamo senza cibo e non abbiamo denaro per comprane dell’altro” rispose il mago.
“Potresti offrire i tuoi servizi al re o a qualche membro della sua corte” propose Filomeno.
“Impossibile. Tutti i cortigiani sono impegnati in una grande battuta di caccia- spiegò Merlotto- Che é un’attività a cui potrei dedicarmi anch’io”.
“Ma tu non hai mai cacciato in vita tua” notò il gufo.
“Vero, ma se ricorro alle mie arti magiche non sarò secondo a nessuno” disse Merlotto, mentre prendeva uno dei suoi libri di magia dallo scaffale.

Poco dopo, Merlotto era intento a mescolare il contenuto del suo calderone, che si rivelò essere una strana fanghiglia violacea.
“Ci siamo” disse il mago, prima di rovesciare la strana sostanza sul tavolo, per farla raffreddare.
“E quella roba cos’é?” domandò perplesso Filomeno.
“Questa sostanza é un’esca magica, capace di mutarsi nell’esca più adatta per catturare la preda più vicina” spiegò Merlotto.
“Molto comodo” riconobbe Filomeno.
“Ma può essere usata solo 3 volte. Perciò, dovremo agire con molta cautela” fece presente Merlotto.
E confidando in un buon risultato, mago e gufo si diressero verso il bosco.

Dopo aver trovato un punto che sembrò adatto al loro scopo, Merlotto e Filomeno piazzarono per terra l’esca magica, andandosi poi a nascondere dietro un cespuglio poco distante.
“Adesso, dobbiamo solo aspettare che un qualche animale si avvicini alla nostra esca” bisbigliò Merlotto.
“Speriamo che l’attesa non sia troppo lunga” si augurò Filomeno.
La buona sorte sembrò sorridere ai 2 amici, perché proprio in quel momento, l’esca si trasformò in una grossa carota, che attirò l’attenzione di un leprotto ben in carne.
“Ci siamo” pensò Merlotto, mentre impugnava la sua bacchetta magica.

Agendo con fare circospetto, l’animaletto si avvicinò all’ortaggio, ma quando fu sul punto di addentarlo, Merlotto lanciò un incantesimo ad una pianta rampicante lì vicino, i cui vimini si avvilupparono intorno al leprotto, immobilizzandolo.
“Preso!” esultò il mago, mentre lui e Filomeno uscivano dal loro nascondiglio.
Ma il leprotto era furbo e riuscì a liberarsi rosicchiando i vimini che lo bloccavano, per poi accecare Merlotto, lanciandogli della terra negli occhi, con le sue zampe posteriori.
“Orpolina!” esclamò lo stupefatto mago, mentre la sua preda si dava alla fuga.
“Ci penso io” disse Filomeno, lanciandosi all’inseguimento.
Ma proprio quando Filomeno stava per riacciuffare il leprotto, gettandosi in picchiata su di lui, il roditore s’infilò in un cespuglio di rovi e l’unico risultato che il gufo ottenne fu quello di ricoprirsi di spine.
“Il primo tentativo é andato male, ma non mi arrenderò” disse Merlotto, mentre soccorreva il suo compagno.

Poco dopo, Merlotto e Filomeno erano nuovamente nascosti dietro il cespuglio, in attesa di una nuova preda.
Ad un certo punto, l’esca si tramutò in un mucchio di miele, che attirò un grosso orso dall’aspetto minaccioso.
”Credo che avresti dovuto calibrare meglio l’esca” bisbigliò Filomeno, spaventato dall’animale.
“Mi sa che hai ragione” concordò Merlotto, tremando come una foglia.
E proprio a causa del tremore, il mago calpestò accidentalmente un rametto, che si ruppe producendo un sonoro CRACK.

Udendo quel rumore, l’orso si diresse verso il cespuglio, vi infilò dentro una zampa ed estrasse Merlotto, tenendolo saldamente per la collottola.
“Ehm, ciao”  lo salutò timidamente il mago.
Capendo l’antifona, il plantigrado colpì Merlotto con una serie di zampate in piena faccia, seguite da una pedata nel sedere, che scagliò il mago contro un pino, i cui rami erano carichi di pigne.
Compiaciuto del proprio operato, l’orso si allontanò con fare sprezzante, mentre Merlotto veniva bombardato dalle pigne, staccatesi dai rami a causa del violento impatto.
“Tutto bene?” gli chiese Filomeno, una volta cessata la gragnola.
“Ehm, finora le cose non sono andate come avevo previsto” ammise il mago, rialzandosi faticosamente in piedi.

E così, Merlotto e Filomeno si rimisero in posizione, in attesa di una preda più abbordabile.
“Questo é l’ultimo tentativo a nostra disposizione. Speriamo che vada tutto bene” si augurò Filomeno.
In quel momento, l’esca magica eseguì la sua ultima trasformazione, diventando un sacchetto pieno di monete d’oro.
“Orpolina! Che significa questo?” domandò sorpreso Merlotto.
Subito dopo, da dietro un cespuglio poco distante, uscì un brutto ceffo, il cui viso era ricoperto da una folta barba rossiccia.
“Bene, bene! Guarda un po’ cosa ho trovato” ghignò il tipaccio.
“Ehp! Quello é il famoso brigante Ulrico Rossabarba” esclamò Filomeno, riconoscendo il nuovo arrivato.
“Per la cui cattura é stata promessa una grossa ricompensa” ricordò Merlotto, mentre lanciava un nuovo incantesimo.

Il brigante era ormai sul punto di raccogliere il sacchetto di monete, quando uno degli alberi si animò e lo colpì sulla testa con uno dei suoi rami, mettendolo KO all’istante.
A quel punto, Merlotto non dovette fare altro che immobilizzare il Rossabarba, trasformando l’ormai inutilizzabile esca magica in una resistente catena.
“Vado subito ad avvertire le guardie” disse Filomeno, mentre volava in direzione del villaggio.
“Beh, anche se non é proprio la preda che ci aspettavamo, abbiamo comunque fatto una buona caccia” rifletté Merlotto, pregustando la ricompensa che avrebbe incassato di lì a poco.

FINE

   
 
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