È solo quando i suoi occhi si colmano dei resti infranti dell'ultimo fra i suoi figli che Cersei Lannister finalmente comprende che una parte di lei li ha sempre amati solo per poterli piangere.

D'oro saranno le loro corone e d'oro i loro sudari, questo le aveva detto la strega; e una parte di lei forse ricordava, ricordava già allora, quando ha lottato per spingerli in questo mondo, quando ha urlato e pianto e maledetto gli dei fino a lacerarsi la gola solo per guidarli più velocemente verso un destino di morte, solo perché alla fine del suo ventre trovassero ad attenderli mani secche e gelide e denti marci di spettri che sorridono della sua stoltezza.

D'oro le loro corone e d'oro i loro sudari, ma la strega non le aveva detto che tutto il resto sarebbe stato sangue e morte, e bile e veleno fino a scoppiare; non le aveva detto che il suo primo figlio avrebbe esalato l'ultimo respiro rantolando come una bestia scannata, gli occhi gonfi di sangue malato che imploravano un aiuto che lei non poteva dargli; non le aveva detto che la sua unica bambina si sarebbe spenta tra le braccia di un padre che padre non è mai stato, lontana da tutto quel che aveva mai conosciuto; non le aveva detto che l'ultimo bambino che le era rimasto l'avrebbe tradita perfino nella morte, gettandosi nel vuoto sulla scia di una puttana dal sorriso olezzante di rose (più giovane e bella, per portarti via tutto ciò che hai di più caro). D'oro le loro corone e d'oro i loro sudari, ma tutto il resto è sangue e viscere e dolore che non verrà mai ripagato, esattamente come il giorno in cui li ha messi al mondo.

Ma forse è così che doveva andare, una voce fredda e pesante come la pietra di Castel Granito ragiona sopra il lamento straziato che le torce le viscere, perché non è questo l'ordine naturale del mondo? Non sono sempre stati i deboli a pagare il prezzo al posto dei forti? Lei è Cersei Lannister, la regina dei sette regni, il mondo striscia ai suoi piedi e implora la sua benevolenza; era inevitabile che qualcun altro scontasse la punizione per le sue colpe, che i suoi peccati gravassero su chi non poteva difendersi per lasciare le sue spalle libere di reggere il peso del potere.

Si dice che le colpe dei padri ricadano sui figli; ma le colpe delle madri nascono insieme a loro, crescono e maturano in quello spazio tra ossa e viscere, li accompagnano nel viaggio verso l'esterno e infine li guidano verso la tomba. Cersei fissa gli occhi sul volto disfatto di suo figlio e un freddo, orribile sorriso da tomba minaccia di strisciarle sul volto e coprirle la labbra. Se Tommen ha pagato per lei, allora il debito è saldato- e ciò che l'attende può essere solo la sua ricompensa.