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Autore: Drown_    08/11/2020    0 recensioni
Vuoi la verità?
La verità è che non sono nulla.
La verità è che ho paura.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sprofondo nel divano con le mani fra i capelli colorati.
L'orecchino tintinna appeso al mio lobo nel silenzio della stanza.
Sul tavolino, oltre a mille pezzi di carta scribacchiati maldestramente, c'è appoggiato il pacchetto di sigarette, un pacchetto praticamente pieno.
Ne afferro una e l'accendo assaporandone intensamente l'aroma.
Vuoi la verità?
La verità è che non sono nulla.
La verità è che ho paura.
Vivo costantemente con l'angoscia di dovermi confrontare con gli altri, di essere giudicato.
Mi sento perennemente sotto lo sguardo e il giudizio di tutti.
Mi rifugio nell'inchiostro nero che sporca, di parole grezze e scritte di getto, un foglio immacolato accartocciato più volte dalla stretta della mia mano.
Non so cantare, ne sono consapevole, ma senza il canto impazzirei, troppo oppresso dai pensieri.
A volte, ma forse non solo a volte, sento il bisogno di liberarmi e vomitare fuori dalla bocca quelle parole che spesso mi muoiono in gola, così urlo...urlo nella speranza che qualcuno riesca a sentire il mio messaggio di aiuto e non mi lasci affogare tra le lacrime invisibili che rigano il mio viso.
Ma per quanto esse siano invisibili, celate dietro quell'aria spavalda e sicura, le sento bruciare sulla pelle come fossero infuocate. 
Vorrei avere il potere di farti entrare nella mia testa e mostrarti quella cella d'isolamento che mi tiene incatenato a quei demoni dagli occhi freddi e gialli che brillano maligni nel buio come una candela accesa per l'eternità.
Vorrei che tu fossi con me ogni volta che sto per salire quei gradini neri illuminati dai riflettori affacciati sulla vasta folla che mi osserva, protesa in avanti con la mano per toccarmi.
Ma quanti di loro capiscono realmente le mie parole?
E quanti si soffermano all'apparenza?
Il mondo è fatto di apparenze, e io mi lascio trasportare dalla sua forza perché la mia debolezza mi tira giù, sul fondo di quell'oceano ignoto.
Se le persone sapessero realmente ascoltare, troverebbero subito la strada per la porta della mia vera anima, nel tremore della mia voce incerta mentre parlo e nella timidezza del mio sorriso appena accennato mentre scherzo.
Ma sono convinto che la maggior parte di quelle persone non sa vedere con gli occhi della mente. 
Ma infondo è giusto così, sai? 
C'è come un bocciolo di fiore dentro il mio petto.
Lo sento spingere.
Spinge e graffia con le sue spine aguzze le pareti della mia gola per uscire e toccare, con i suoi petali insanguinati, i tiepidi raggi del sole. 
Sospiro.
Se ci rifletto, quello che voglio non è essere compreso da tutti in realtà, ma desidero ardentemente che tu solo possa comprendermi, perché se sei arrivato a queste parole scritte così...in un attimo di solitudine fra le mura della mia casa, significa che potresti essere quella giusta. Quella che vuole guardare oltre ciò che vede, ed è proprio quello che io cerco. Qualcuno che possa capirmi con uno sguardo, perché certi malesseri non puoi raccontarli e non puoi farli percepire se non a chi, come te, li ha vissuti o li sta vivendo quotidianamente dal momento in cui apre gli occhi al mattino finché, giunta la sera, li chiude per addormentarsi.
Perdona questo mio sfogo fatto di frasi sconnesse dai circuiti di una mente sana.
Mi alzo dal divano e lascio che il cuscino schiacciato, su cui era poggiata la mia schiena, riprenda la sua naturale forma.
Nel posacenere nero brucia ancora, sibilando, il mozzicone spento a metà della mia sigaretta.
   
 
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