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Autore: Queila    09/11/2020    3 recensioni
Raccolta di Drabble e Flash. Ogni capitolo avrà una diversa coppia come protagonista.
#1: In un giorno di sole (TeddyxVictoire)
#2: Proposta (JamesxLily)
#3: Ovunque tu vada (RemusxTonks)
#4: TV a schermo piatto (RonxHermione)
#5: E in silenzio attendo (AlbusxGellert)
#6: Sorriso scarlatto (Voldemortxsorpresa)
#7: Petunia lo odia (SeverusxPetunia)
#8: Hallelujah (SeverusxLily)
#9: Riflesso (LilyxJames)
10 Oscuri sussurri(ToscaxSalazar) !Lime!
11 Il gelo dell inverno: (DaphnexDraco)
12 L'ultima Spiaggia: RonxHermione
13 Pure: (LilyxSeverus)
14 Impiccato: (AlbusxGellert)
15 Paura Mortale
16 Cane, Bestia, Traditore: (NarcissaxSirius)
17 Parlami del mare... (DeanxLuna)
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Respiro nero
 
Il suo respiro nero è alito che si condensa in ombre davanti ai tuoi occhi. Avvelena la tua mente, prende le sembianze dei tuoi incubi, mentre il tuo corpo si scuote senza sosta. Hai sempre avuto paura di tutto, il giudizio degli altri ti logora lo stomaco, ti intossica i polmoni. Quelle occhiate le senti ancora dentro, bruciano nel profondo. Ma li hai battuti tutti.
Non sei mai stata abbastanza.
Il dolore avanza a intermittenza. La vista si appanna. Ti abbandoni al respiro nero, sperando in un aiuto, ma ci sono solo ombre.
Il buio ti avvolge.
Bellatrix scarica il suo peso sul tuo corpo trafitto dal dolore, hai la mente e le membra intorpidite dal freddo e dalla paura, non riesci a fare nulla, il tuo corpo non risponde ai tuoi comandi, ma ai suoi. Vorresti ricordare il volto di tua madre, vorresti ricordare come si sorride, ma non ce la fai – a mala pena riesci ancora a respirare. Il braccio ti va a fuoco, lo senti pulsare senza controllo, vagamente ti accorgi che cola del sangue, ti scorre sull’avambraccio e cade in piccole gocce che si coagulano sul pavimento di marmo. Intravedi forse un marchio – ti infanga il corpo, ma non capisci bene di cosa si tratta: hai i pensieri bloccati dal dolore, l’unica cosa di cui sei certa è la consapevolezza che stai per morire – la morte ha uno strano sapore metallico.
Non sei mai stata abbastanza.
Bellatrix continua a chiederti qualcosa, ma la sua voce è lontana, roca, non riesci a sentire nulla: percepisci solo l’eco della paura che ti rimbomba nella testa e di offusca i pensieri. Sai che per Bellatrix sei solo una sporca Mezzosangue, una rosa da insudiciare con insulti e maledizioni, sei in balia della sua bacchetta e della sua crudeltà. Ad ogni movimento del suo polso ti scuoti, e le scariche elettriche ti incendiano il corpo, non ti muovi, sei ferma ad attendere la fine.
Non sei mai stata abbastanza.
Il respiro nero di Bellatrix si confonde con i tuoi ricordi, trasformandosi in fumo. Un treno fischia in lontananza in un ricordo sbiadito dal tempo. È ora di salire. Sospiri e memoria si cuciono sulla tua pelle, vestendoti di sofferenza. Le lacrime ti bagnano copiose il volto.
Urli senza voce.
Il volto di tua madre è la prima cosa che rammenti, finalmente. Hai gli occhi uguali a lei: pieni di caparbietà e ostinazione, ma la lealtà e l’impegno nella scuola l’hai ereditata da tuo padre. Il primo anno ad Hogwarts non è mai facile per nessuno, ma tu sei una nata Babbana e ogni cosa in quella stazione te lo ricorda - i gufi e i topi, le bacchette, i mantelli, gli sguardi.
Sulla banchina gli occhi sono tutti puntati su di te – li sentivi indagatori, ti giudicano, e i tuoi genitori ti guardano con apprensione.
“Hermione, sei sicura?” tua madre non è mai stata convinta, fin dal primo giorno, fin dalla prima lettera. Ma tu hai insistito. Lo volevi. Volevi con tutta te stessa essere diversa dal resto del mondo – anche da quello Magico.
“Mamma, per favore. Ne abbiamo già parlato. Ci vediamo a Natale” dici con il sorriso, provando ad essere il più convincente possibile, ma dentro qualcosa vacilla - tutti quegli occhi puntati su di voi.
Il treno fischia per un’altra volta e senti l’ansia salire, senza pensarci troppo entri nel treno dopo un ultimo cenno con il capo verso i tuoi. Tuo padre ti bacia veloce la guancia.
“Ci vediamo a Natale” ripete tua madre per tranquillizzare sé stessa. Sai che sta trattenendo le lacrime, lo capisci da come le trema leggermente il labbro inferiore e guardandola vorresti piangere anche tu, ma le sorridi e scompari tra i corridoi del treno.
La locomotiva è semivuota, stanno ancora tutti salutando sulla banchina, alcuni corrono, quasi tutti gridano. Vaghi per il treno cercando di calmare le gambe che tremano e gli occhi che bruciano, giri a vuoto persa nei tuoi pensieri.
Non sei mai stata abbastanza.
Qualcuno ti urta la spalla, quasi inciampi, ma ritrovi l’equilibrio subito ed eviti di ritrovarti con la faccia per terra.
“Stai attenta, stupida ragazzina!” il suo tono rimbomba di disprezzo.
Lo guardi allontanarsi mentre sussurra quella parola. È la prima volta che la senti. Ma sai cosa vuol dire e a chi è rivolta.
Mezzosangue.
Sapevi che prima o poi qualcuno te lo avrebbe detto. L’hai letta su molti volumi, in alcuni è censurata, ma sentirla pronunciare dal vivo, ti ferisce mortalmente. Per molto tempo ascolti solo l’eco dei tuoi pensieri: è rimasta solo quella parola e te sul treno. Non c’è nessun altro, sei sola.
Rimani in silenzio. Immobile. E mentre il mezzo si muove e prende velocità, decidi che li supererai tutti. Che sarei la strega più brillante della tua età e non solo. È una promessa a te stessa e a quel ragazzo che sai che ancora sghignazza in lontananza. Vincerai su tutti loro. Ricominci a camminare, a testa alta, ma poi il dolore torna a trafiggerti il petto.
La bestia si è risvegliata e vuole attenzioni.
Bellatrix urla, sputa ingiurie e insulti.
“Dove l’avete trovata?” sai a cosa si riferisce. Ma non riesci a parlare, hai la mascella bloccata dagli spasmi. La Maledizione Senza Perdono ti trapassa il petto di nuovo, arriva fino ai reni, la schiena si alza di qualche centimetro da terra e tu sai per certo che morirai. Vorresti abbandonarti alla paura e al dolore, sarebbe tutto più facile. Ma sei ostinata, lo sei sempre stata. E continui a respirare, per te, per tua madre, per Harry, per Ron e per quel ragazzo che per primo ti ha chiamata Mezzosangue.
Dopo giorni di buio, però, intravedi una luce in fondo la stanza, nell’oscurità uno spiraglio si apre, qualcuno pronuncia il tuo nome e finalmente torni a respirare.
E la paura si fa più leggera.
 




Nome (Efp e Forum): Queila su efp, S.Elric_ su forum
Titolo: Respiro nero
Introduzione: Bellatrix tortura Hermione. La ragazza in balia del dolore ricorda il suo primo anno, la prima volta che ha preso il treno per Hogwarts. La sua paura più grande viene risvegliata dal dolore che la tortura le procura: non essere abbastanza per il Mondo Magico.
Genere: Introspettivo, Dark
Rating: Verde
Contesto di ambientazione: Durante la tortura subita da Hermione, fatta da Bellatrix.
Beta Reading: No
N.d.A: Secondo il contaparole sono 983 tutto il testo (ma ci sono 4 trattini quindi sarebbero 979, mi pare di aver capito) e quindi 97 la drabble, che è all’inizio della storia (sottolineata), per capirci da “il suo respiro nero” a “il buio t’avvolge”. Buona Lettura!
  
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