Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: evil 65    09/11/2020    8 recensioni
Eren è fuoco e fiamme, rabbia e vendetta, coraggio e determinazione. Annie è come il ghiaccio, freddo e inavvicinabile...
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Leonhardt, Eren Jaeger
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok, la situazione è questa. Ho recuperato tutto il manga di Attack on Titan…e non solo sono passato dal detestare Eren a considerarlo uno dei migliori protagonisti anime/manga degli ultimi anni, ma ho anche riscoperto l’amore che nutrivo per quest’opera, cosa che mi ha spinto a fare un re-watch completo dell’anime e a guardarmi anche la terza stagione, che non avevo ancora concluso.
Mi sono visto anche gli OVA, e ho apprezzato particolarmente quelli su Annie, aka il Titano Femmina, rapidamente diventata il mio personaggio femminile preferito della serie assieme a Historia.
Fatto sta che mi sono ritrovato ad apprezzare non poco le interazioni tra lei ed Eren…e così ho cominciato a valutare l’idea di una ship tra i due, più per gioco che per altro. Ma il tempo passava e non riuscivo a togliermeli dalla testa. Ho cominciato a cercare fan art su di loro, leggere fic su di loro…e poi ho pure scoperto che nella parodia scolastica della serie, Annie ha una cotta per Eren. E niente, questo è stato il colpo di grazia.
Così…ecco la mia raccolta di one shot dedicata alla coppie. I capitoli non seguiranno un ordine cronologico, alcuni saranno pure ambientati in universi completamente separati, cambierò anche lo stile di scrittura a seconda del tema trattato ecc…
Detto questo, posso solo augurarvi una buona lettura!




Il risveglio

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Il sole comincia a sorgere al di fuori delle mura. L'aria è calda, ma non del tutto soffocante.
La finestra è aperta e la luce filtra attraverso le delicate tende come tante particelle dorate, illuminando granuli di polvere che aleggiano nella stanza. 
Rimanendo immobile, Annie aguzza le orecchie e ascolta la città sottostante prendere vita, mentre l’odore di esseri umani misto a quello degli animali da soma inizia a farsi strada nell’edificio.
Ben presto, l’appartamento viene invaso da una cacofonia assordante, assai ben diversa da ciò che ricorda del campo d’addestramento.
La sua mente viene subito invasa dai frammenti delle conversazioni banali che era stata costretta a sopportare per quattro lunghi anni, circondata da ragazze che non potevano comprendere la sua situazione…né la stretta dolorosa che le avvolge costantemente il cuore, un promemoria ricorrente della sua Missione.
Compagne di battaglia…eppure estranee, semplici pedine in un gioco molto più grande e spietato di quanto avrebbero mai potuto immaginare. Nient’altro che questo: carne in attesa di essere divorata per uno scopo più grande.
O, almeno, è ciò che Annie continua a ripetersi, forse per frenare le urla di disperazione che ancora invadono i suoi incubi. Le urla di Carolina…e di Marco. Specialmente quelle di Marco.
Prende un respiro profondo e cerca di concentrarsi sui propri dintorni.
Ormai non è più al campo di addestramento. Qui sia il letto che le lenzuola sono più fini. 
Si era quasi sentita dispiaciuta per Eren, la prima volta che il ragazzo aveva posato gli occhi sui suoi alloggi. Il sentimento era cresciuto nel momento in cui le aveva confessato che il reggimento aveva ritenuto opportuno confinarlo in un castello abbandonato. Non che la notizia l’avesse sorpresa più di tanto, ma aveva comunque provato qualcosa di vagamente simile alla compassione.
 "Non è niente che non riesco a gestire" , aveva aggiunto rapidamente il mutaforma, come se fosse stato in grado di leggere i suoi pensieri.
Annie si era limitata a fissarlo, rispondendo con un impassibile: "Suppongo che sia vero." 
E dopo ciò che gli ha visto fare durante l’assalto al Muro di Trost, ne è fermamente convinta.
Eren Jaeger è molte cose: un ragazzo impulsivo, ingenuo, a tratti immaturo…ma è anche la persona più agguerrita e adattabile che abbia mai incontrato. Qualcuno che fino ad ora era sempre riuscito a superare le aspettative e ad affrontare ogni probabilità a suo sfavore. E lei non può fare a meno di ammirarlo per questo.
Una ventata d’aria le invia un brivido lungo la spina dorsale.
Ad Annie non dispiace sentire il sudore della sua pelle raffreddarsi, ma una parte di lei preferirebbe fare una lunga doccia e dimenticare ogni preoccupazione. Un'altra parte, più vicina al cuore che ancora le palpita nel petto, vuole solo stringere il corpo caldo che sonnecchia placidamente accanto a lei. 
Rimane a fissare il suo viso per qualche minuto e distoglie lo sguardo solo quando lo vede aprire gli occhi, rivelando un paio pupille verdi come un prato d’erba primaverile.
<< Sei già sveglia? >> borbotta con la sua la sua voce bassa e graffiante, ed Annie non può fare a meno di arricciare le labbra.
 << Sono le 8:00 del mattino. >>
<< Oh >> sussurra Eren, dolcemente. I suoi occhi vagano su di lei, insolitamente meticolosi, come se ormai non potessero più fare altro. 
Annie rabbrividisce, distoglie lo sguardo altrove, senza sapere come razionalizzare questa intimità…o il calore generato dal semplice, inesorabile peso del suo corpo accanto al proprio.
Il suo braccio si sposta e una mano scivola sulla sua schiena nuda per avvicinarla. Brevemente, Annie si chiede se sia possibile sentire la mancanza di qualcuno quando non ti ha ancora lasciato.
<< Stai bene?>> lui le chiede, il tono di voce colmo di preoccupazione.
Annie annuisce. Sembra contento, e allora infila il viso nella sua clavicola. Pigramente, lei comincia a passargli una mano tra i capelli, godendosi le fusa che le accarezzano la pelle.
È sorprendentemente facile, a volte, il modo con cui riesce a farle dimenticare la Missione...a farle credere che le cose siano molto diverse dalla crudele realtà in cui sono costretti a vivere.
Ancora non riesce a metabolizzare come sia finita in una situazione del genere, anelando il tocco di un ragazzo così diverso da lei.
Eren è fuoco e fiamme, rabbia e vendetta, coraggio e determinazione. Annie è come un ghiacciaio, freddo e inavvicinabile…ed è una codarda.
“No” si rimprovera mentalmente “Sono solo realista…e mi sono affezionata ad un ragazzo che non capisce come funziona davvero il mondo.”
Ma Jaeger non è più quel ragazzino. L'arruolamento negli Scout lo ha già fortificato; sembra più maturo, ed Annie riesce a intravedere la stanchezza del suo sguardo, accompagnata da un cipiglio più pronunciato. 
Si sofferma brevemente sulle minuscole cicatrici filiformi appena sotto gli occhi e la mascella, una prova sempre costante della sua vera natura. La LORO natura.
Annie, al contrario, è rimasta più o meno la stessa – almeno virtualmente – anche dopo gli eventi del muro; fredda e cinica, apparentemente non influenzata dagli orrori della guerra. E questo la disgusta.
"Credimi, non ti piacerebbe restare qui. Le persone di questo posto ti darebbero sui nervi” gli aveva detto una volta, in una situazione abbastanza simile a quella attuale. Eren le aveva baciato il naso per ripicca.
"L’idea di un letto comodo non suona poi così male. Tuttavia… sono dove voglio essere. E fintanto che sei felice, Ann…bhe, suppongo che dovrei esserlo anche io, no? " le aveva risposto con un sorriso giocoso.
Annie avrebbe voluto ridergli in faccia, o deriderlo, o forse piangere; ma invece…era rimasta silenzio.
<< Ehi >> borbotta dopo una lunga pausa, fissando oltre la sua testa verso la finestra aperta, improvvisamente in allerta.
Annie spalanca appena gli occhi.
<< Hm? >> borbotta assonnata.
Il ragazzo sembra armeggiare con le sue prossime parole. << Io ... penso di dover andare.>>
Il momento di pace è finito. 
Nascondendo un cipiglio scontento, si stringe a lui e borbotta: << Al mio ufficiale superiore non importerà. >>
È per lo più vero. La sicurezza nel quartier generale della polizia militare di Stohess è, nella migliore delle ipotesi, carente; e questo nonostante Marlowe si intrometta costantemente nei loro affari. Annie non sarebbe sorpresa dallo scoprire che tutti gli altri ufficiali lo odiano tanto quanto lei.
Il suo compagno si acciglia. << Certo, non importerà al TUO ufficiale. Il capitano Levi, al contrario, mi ucciderà se arrivo di nuovo in ritardo. >>
Annie sorride. << Pensi davvero che non capirà quello che stavi facendo? >>
Il ragazzo arrossisce, serra la mascella e ringhia: << Non è questo il punto. >>
<< Allora qual è? >> chiede innocentemente.
Eren la guarda in silenzio e la sua agitazione lascia il posto a qualcosa di sommesso. << ... non voglio metterti nei guai.>>
Incredula, Annie lo fissa per parecchi secondi, aspettando una sorta di confutazione. Quando lui non ne offre alcuna, si ritrova incapace di trattenere un sonoro sbuffo. << Stai scherzando. >>
Ma non lo è, si rende conto. Sembra ancora incerto mentre lei si solleva appena dal materasso, rivelando la sua forma nuda.
Sorride al rossore che si forma sulle sue guance, sentendosi un po’ compiaciuta.
Non si è mai davvero preoccupata del suo aspetto. Ma da quando ha cominciato a frequentare Eren, è diventata molto più consapevole della sua bellezza ed è felice ogni qualvolta il ragazzo le mostrava un po’ di apprezzamento.
 << Sono uno dei gendarmi più competenti del distretto >> commenta con tono disinvolto << Non finirei certo nei guai per aver fatto sesso con un esploratore. >>
Il dorso della sua mano gli sfiora la guancia, nel tentativo di rassicurarlo.
Eren sbuffa, la testa inclinata per accogliere quella manifestazione di affetto, e le bacia le nocche. << Buon per te. Ciò non cambia il fatto che il Capitano Levi mi darebbe in pasto ai cavalli se arrivassi di nuovo in ritardo agli allenamenti. >>
Annie sospira dal naso e risponde pazientemente: << I cavalli non mangiano carne >>
<< Guarda che lo so >> mormora Eren. << Non sono così stupido. Era solo uno scherzo. >>
Le da un dolce bacio e poi si mette a sedere sul letto. Lei non si muove e rimane a fissarlo mentre comincia a vestirsi pazientemente, dimostrando manierismi che all’inizio non si sarebbe mai aspettata da un ragazzo come lui.
“Ama davvero quell’uniforme” pensa con un pizzico di divertimento.
Osserva le sue dite che serpeggiano sopra la camicia e sente qualcosa di caldo e farsi strada nel suo ventre, accompagnato da un moto di desiderio.
Emette uno strano rumore nel fondo alla gola, colta di sorpresa. Eren la guarda, gli occhi attraversati da un’insolita consapevolezza.
Le sue gambe si agitando in maniera sottile, ma non impercettibile. Esita per qualche istante, ma alla fine riesce a distogliere lo sguardo, le guancie ora macchiate da un rossore assai più prominente.
Sorridendo, Annie recupera la camicia dal pavimento e se la infila. Poi, si siede nuovamente sul materasso e incrocia le gambe nude davanti a sé, forse nel vano tentativo di spingerlo a restare.
<< Tornerai…>>
Si blocca di colpo, mordendosi la lingua e maledicendosi internamente per quel breve attimo di debolezza.
<< Tornerò >> risponde Eren, lo sguardo fisso in direzione della porta << Non so quando , ma ... >>
Si gira verso di lei, il volto adornato da un sorriso pieno di speranza.
Questa volta, è Annie che si ritrova incapace di trattenere un rossore.
<< Va bene >> sussurra, mentre lo guarda fuoriuscire dalla stanza. Quando la porta si chiude, cade all'indietro con un sospiro malinconico, guardando il soffitto.
Lei può aspettare.
Un paio di giorni dopo, riceve una lettera da Reiner…e il suo mondo crolla a pezzi.
  
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