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Autore: VigilanzaCostante    09/11/2020    5 recensioni
[Storia partecipante al contest "Falling in and out of love" indetto da InzaghinaEFP sul forum di efp.]
Ninfadora è diventata il grinch di Halloween, perchè è proprio in autunno che lei e Charlie hanno preso la sofferta decisione di lasciarsi. Lui in Romania con i draghi e lei totalmente immersa nell'apprendistato Auror, hanno interessi e aspirazioni troppo diverse. Quindi si abbandonano alla solita convinzione che, a volte, l'amore non basta.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Nimphadora Tonks | Coppie: Charlie/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Storia partecipante al contest “Falling in and out of love” di InzaghinaEFP sul forum.
Citazione: “Amare non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione”
 
Guardare nella stessa direzione
 
A Ninfadora era sempre piaciuto l’autunno: le ricordava i capelli rossi e le lentiggini di Charlie, Halloween ad Hogwarts a festeggiare con lui fino a tardi, il mutare i capelli del suo stesso colore per l’occasione.
A Ninfadora, ora, l’autunno piaceva un po’ di meno, da quando con Charlie non parlava più e l’unico modo per sentirlo era qualche missiva gelida durante le occasioni più importanti. Si erano salutato così, con l’amaro in bocca, in bilico di fronte alla decisione se prendersi o lasciarsi andare.
A Ninfadora l’autunno faceva quasi male, perché in autunno si erano abbandonati; lui lavorava in Romania da un paio di mesi e lei era andata a trovarlo durante un fine settimana di pausa dal suo apprendistato Auror. Aveva odiato quella smaterializzazione, aveva odiato quei venti insostenibili tipici delle coste del Mar Nero, ma l’aveva fatto perché Charlie le mancava e niente nella sua quotidianità era come prima data la sua assenza.
 
«Ninfadora!»
Solo lui la chiamava così, solo lui aveva il permesso.

Sorrideva talmente tanto che ai lati dagli occhi comparvero delle rughette. Si abbracciarono come se il mondo stesse per finire, anima grezza che incontra una sua simile.
 
Da allora non intagliava più la zucca, non cambiava colore di capelli in tinta con il cadere delle foglie, non si esaltava per l’arrivo della sua (o meglio loro) stagione preferita.
In ufficio la riconoscevano come il grinch di Halloween, quando appendevano quegli obbrobriosi pipistrelli finti in giro li faceva evanescere tutti.
Ma se si fermava a pensare e chiudeva gli occhi, le sembrava ancora di sentire la torta di zucca che Molly faceva arrivare a Charlie e che mangiavano insieme sulla Torre di Astronomia. 
 
Il weekend era volato senza parlare. Lei aveva cambiato colore di capelli ma non si era sentita cambiata. Erano sempre loro: risate, scherzi, e leggerezza. Avevano bevuto the caldo a letto e dormito abbracciati senza le coperte a coprire l’orgoglio.
Poi arrivò il momento di salutarsi, e nell’aria era condensata la tensione di un addio.
 
Era dal 31 ottobre di tre anni prima che non si rivolgevano più la parola. Ninfadora aveva perso lui e sé stessa, ma non si era mai guardata indietro. Aveva messo da parte ogni ricordo, ogni dolcetto e scherzetto, ogni plaid condiviso e bacio rubato.
Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è quando sai che c’è stato e che ci sarebbe potuto essere un momento per voi.
 
La portò al mare.
Il mare d'autunno non ha niente a che vedere con la spiaggia durante l'estate; durante i mesi estivi il sole illumina i granelli dorati e il mare sembra una distesa infinita di gioia.
A novembre il tempo è ombroso, la sabbia mostra il suo reale color marroncino, e le onde sbattono con malinconia sugli scogli.
Quasi paradossalmente, quel luogo era perfetto per loro. Il silenzio che li accerchiava calzava a pennello in quella situazione, come un vestito di velluto può adattarsi perfettamente al corpo formoso di una donna.
In quella distesa calma e un po’ cupa c'erano loro, i piedi nudi completamente immersi nella sabbia, i vestiti che non scaldavano abbastanza e i capelli che coprivano gli occhi.

Calde lacrime inondarono gli occhi di Ninfadora, così brava a fare la dura ma fragile nella sua essenza più profonda. Non sapeva più come dirgli che la distanza era insostenibile, che nel desiderare di averlo accanto le sembrava di mancare di rispetto ai suoi sogni.
Non sapeva come ammettere che ciò che la feriva di più è che per lui non sembrava essere lo stesso.
«Dora, ma noi stiamo bene. È innegabile che ci apparteniamo.»
Pronunciava queste parole tenendo fissi i suoi occhi azzurri in quelli di lei. Lei fece mutare i propri nella stessa tonalità di blu, la più grande dimostrazione d’affetto da parte di un Metamorfomagus.
«Charlie, amare non è guardarsi l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione
 
 

NDA: ciao! Vi prego di essere clementi perché è la mia prima Charlie/Ninfadora, la prima volta che scrivo in generale di entrambi i personaggi, e mi sembra di aver fatto un disastro! Ma, in fin dei conti, mi sento così ogni volta che pubblico qualcosa. Non ho molte spiegazioni da fare, spero che all’interno di questa OS si respiri l’aria di autunno, scopo primario del contest a cui partecipa.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio
VigilanzaCostante
   
 
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