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Autore: Nightlight    09/11/2020    0 recensioni
breve storia di una notte con un ragazzo idealizzato, ma forse è qualcosa in più di una semplice notte
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Suono il campanello, ho la pelle umidiccia di sudore, ma chi saprebbe dire se è per il caldo che fa anche nelle sere di luglio, o per il cuore che mi batte veloce nell’attesa? Sto lì, in piedi, tutta rigida per sembrare sicura di me, mentre invece sono solo agitata, dato tutto il tempo che è passato dall’ultimo incontro. 
Il cancello si apre, io entro e lo vedo sbucare dalla porta di casa. Si sposta indietro i capelli dal viso, ma lunghi come sono gli ricadono subito giù. Vorrei toccarli.
Mi avvicino, lui non può fare altro che abbracciarmi, sento quanto gli mancavo dalla forza con cui mi stringe, dal modo in cui le sue mani aderiscono contro la mia schiena per avere il massimo contatto possibile… e dal suo battito che, forse, è fin più veloce del mio. Li sul suo petto respiro il suo solito odore mescolato a quello di erba, che però ha qualcosa di nuovo rispetto all’ultima volta.
Ci stacchiamo, e io posso guardare da vicino dentro le iridi nere dei suoi occhi, giuro che se li fissi abbastanza riesci a scorgere il bagliore delle stelle nascoste nel profondo dell’universo, oppure sulla superficie della sua pelle.
Mi prende per mano, mi porta in casa e mi fa sedere sul divano. E’ tutto così buio, l’unica fonte di luce sono i raggi della luna, così lievi che riesco soltanto a scorgere il suo profilo scuro stagliato in controluce su di me, e le calle nel vaso vicino alla finestra.
Mi sono distratta appena un secondo, ma lui ha avuto il tempo per slacciare i pantaloni, e nel momento in cui torno a guardarlo sorrido, e lui sorride a me. 
Mi metto in ginocchio, perchè so che è quello che vuole. Mi dice di mettere le mani dietro la schiena e di non toccarlo, e io lo faccio, rimanendo poi immobile. Chiudo gli occhi, alzo il viso, ha il permesso di fare tutto ciò che vuole. Mi toglie gli occhiali e li posa sul tavolino senza neanche spostare la sua attenzione da me. So che ha cominciato a toccarsi, riesco a percepirlo dal rumore... quando non vedi nulla ogni singolo suono ti parla in una lingua diversa, ti racconta i tuoi stessi desideri. Desidero sentirlo sulla mia lingua, ma se provo a leccarlo è uno schiaffo che arriva. E’ una tentazione. E’ una tentazione il suo addome piatto su cui vorrei passare le dita, incontrare le ossa del bacino oppure seguire la striscia di peli che scende sotto l’ombelico. Ogni mio movimento verrà punito, lo so. La mia testa si avvicina senza che io ne abbia il controllo, e lui mi tira indietro per i capelli, per spostarmi e per farmi alzare il viso. 
Lui mi guarda negli occhi e io guardo i suoi. Non li vedo ma so esattamente dove sono, conosco il suo viso centimetro per centimetro. Quando mi fa alzare in piedi sfioro le lentiggini che ha sullo zigomo affilato, quelle quattro che formano un quadrato perfetto accanto al naso dritto.
Mi prende in braccio, io mi aggrappo alle sue spalle mentre mi porta sul letto che è abbastanza alto da poter rimanere seduta e abbracciata a lui. 
Mi bacia. Ferocemente. La barba mi punge le labbra. Le mie mani vanno sulla sua pelle, inevitabilmente, dietro il collo e giù nel colletto della camicia, voglio toccare il rosso fuoco del tatuaggio che ha in mezzo alle scapole e scottarmi la punta delle dita. 
Mi morde, io lo graffio. Lui ringhia, e poi mi spinge giù. E’ inferocito, sembra una lotta. Mi toglie i vestiti di dosso, io li lancio via senza nessun garbo. Torno seduta, gli tolgo la camicia e poi mi aggrappo a lui per tirarlo giù con me, su di me. Le mie mani sono di nuovo sulla pelle liscia delle sue spalle, non posso farne a meno. Mi morde ancora, sul collo, io lo graffio ancora, su tutta la schiena, è tutta ferocia. E’ una guerra, in cui si fa pace. 
E’ una guerra su un letto, alla fine rimangono lenzuola arruffate e capelli ovunque, miei o suoi non importa, bisogna lamentarsi comunque che finiscono sul viso e in mezzo ai baci, sul cuscino e in mezzo alle coperte.

 
  
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