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Autore: nes95    21/08/2009    5 recensioni
“Quello è cotto di te!” disse ridendo. “Che dici…” “Si ti dico! Anzi, scommetto che se gli dai corda lascia quella tipa e si mette con te” disse convinto. “Balle, si amano” lo contraddisse Chiara. “Amare alla vostra età? Cazzo dici… e poi quello è uno di quei tipo che dice ti amo manco fossero buon giorno. Te lo dico io…” aggiuse Davide. “Ok, sei ubraco” decretò lei, Davide rise. “No, anzi, sarei pronto a scommettere qualsiasi cosa” disse convinto. Chiara sorrise. “Qualsiasi cosa?” chiese.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei chiedere scusa a Sensation per aver rubato il nome di un personaggio della sua storia! Se mai leggerai le pubbliche scuse (XD) e non ti andrà a genio il tutto basta che mi avvisi e io mi invento un altro cognome!

 

 

Chiara Ruggieri indossò un pantalone di raso nero e una camicetta di colore neutro, indossò i tacchi a spillo in tinta con il completo e piastrò i capelli mossi, poi trucco e preparazione della borsa, rigorosamente Vuitton.
Scese le scale fino al salotto e chiamò un taxi, poi salì in macchina e si diresse alla sfilata.

 


“Ehilà amore!” disse Davide vedendola, era vestito di tutto punto, la sfilata era già iniziata e lui stava per fare la sua passerella.
“Ehi” disse lei sedendosi su una sediolina, accavallò le ambe elegantemente e guardò il cuginetto negli occhi.
“Quando sei arrivata?” chiese lui sapendo che lei stava facendo la radiografia alle sue occhiaie.
“Da un ora più o meno, meno male che esiste il trucco, se no il modello lo facevi col cazzo” disse poi la ragazza facendo ridere Davide.
“Ho ripassato tutta la notte, stamattina ho dato l’esame” disse sbadigliando.
“Lo so, vorrei ricordarti che mi hai mandato un messaggio appena uscito dalla facoltà” disse lei mentre una ragazza ripassava la cipria sul volto di Davide.
“Davvero? Non ricordo… vabbè amore vai, se no ti perdi la sfilata, no?” disse, le baciò la guancia e la spinse fuori, poco dopo venne chiamato per sfilare.

 


I due ragazzi camminavano, erano circa le due del mattino.
“Dovresti andare a dormire” consigliò Chiara vedendo uno sbadiglio del ragazzo.
“Ma no, ho tempo per recuperare.” disse lui sorridendole ammiccante.
“Ah si? Vabbè, lasciamo stare, devo essere a Roma per le sette, se no mamma chi la sente? Hai dormito ancora fuori?!” disse scimmiottando la donna, Davide rise forte e la abbracciò.
“Che ne dici di partire?” chiese d’un tratto.
“Eh?”
“Dai, come ai vecchi tempi, una bella vacanza solo noi due, super alcolici e due ore di sonno per notte!” disse Davide effervorato.
“Vorrei ricordarti, mio caro, che i vecchi tempi, come dici tu, risalgono al mese scorso,quando siamo praticamente scappati dopo il mio esame di fine anno e siamo stati una settimana a Madrid a fare i turisti ubriaconi” disse Chiara accendendosi una sigaretta.
“Ragazzina, dovresti smettere di fumare, non fa bene” la rimproverò Davide accendendone una a sua volta.
“Appena scopri come fare a smettere fammi sapere eh…” disse la ragazza.
“Diciamo che ci sto. Dove andremmo?” chiese Chiara.
“America” rispose lui con un sorriso, poi le sputò il fumo in faccia.
“Coglione! Ok, new York ancora?” chiese pensando alle nottate nei locali.
“Los Angeles” disse invece lui, poi buttò la sigaretta e salirono in macchina.
“Non ci sono mai stata” ammise la ragazza spegnendo la sua sigaretta e salendo in auto.
“Carlo, ti ricordi? Bè lui ha una casetta sulla spiaggia davvero carina, potremmo stare lì…” disse sorridendo Davide, la stava convincendo e lo sapeva.
“Ok, e quando si parte?” chiese la ragazza poggiando i piedi sul cruscotto.
“Domani mattina” disse semplicemente lui accelerando.
“Cosa? Tu sapevi già tutto!” lo accusò Chiara.
“Non ho mai detto il contrario” disse ridendo il ragazzo.
Chiara rimase in silenzio per un po’, poi annuì. “Mi sa che devo fare le valigie” mormorò facendo ridere il suo migliore amico.

 


Alla madre di Chiara aveva già pensato Davide, quando aveva pensato alla vacanza aveva detto che lei sarebbe partita con la EF, e lui l’avrebbe seguita per controllarla, la mamma non aveva potuto far altro che ringraziare Davide per vegliare sempre su quella pazza della figlia, poi gli aveva offerto una fetta di dolce l cioccolato.
“Che razza è questa EF?” chiese Chiara quando arrivarono vicino casa sua, nella capitale.
“Una cosa che organizza viaggi studio” disse Davide come se nulla fosse.
“Non dirmi che dovrò davvero frequentarlo…” disse la ragazza intimorita.
“Chiara, queste cose sono importanti” disse serio, poi si guardarono e scoppiarono a ridere.
“Ok, a che ora passi domani?” chiese Chiara.
“Sette e mezza, vestiti sportiva che il viaggio è lunghetto” le raccomandò, poi le diede un bacio sulla guancia e Chiara scese dalla macchina.

L’ aereo porto di Fiumicino era enorme, ma fortunatamente Chiara lo conosceva bene a causa dei viaggi che quello sclerato di Davide la costringeva a fare.
“Andiamo a fare il check-in, poi facciamo l’inventario” disse Davide come di abitudine, Chiara annuì, passarono i vari controlli e si sedettero ad aspettare il loro volo, che avrebbe fatto scalo a Milano, poi New York e infine Los Angeles.
Chiara tirò su chi occhiali da sole e appoggiò le gambe su quelle di Davide.
“Ok, sigarette” disse la ragazza.
“Ci sono”
“Negramaro” continuò.
“Discografia in cd per la casa e ipod per spiaggia e macchina” disse Davide.
“Soldi”
“Portafogli nella tua borsa”
“Chiavi di casa”disse trattenendo una risata.
“Ehi! solo perchè una volta dimenticai le chiavi dell’appartamento a Londra…”
“e rimanemmo fuori per tutta la notte” le ricordò Chiara.
“Ok, solo per questo non significa che debba fare sempre questo errore” disse lui offeso.
“Ora ce le hai?” chiese Chiara.
“Ovvio” e le mostrò orgoglioso.
“E tu avresti ventidue anni?” chiese la ragazza facendolo ridere, poi chiamarono il loro volo. Si alzarono e raggiunsero i loro posti, Chiara rimise a posto i suoi occhiali e Davide corse a comprare un paio di riviste che lo ritraevano con gli abiti della sfilata.
“Allora? Ci sei?” chiese Chiara quando la raggiunse.
“Certo, hai fumato prima di salire?” chiese il ragazzo, Chiara annuì, poi una vocina metallica li avvisò di mettere le cinture di sicurezza.

 


“Fammi capire una cosa” disse Chiara quando stavano per atterrare a Milano, Davide aveva dormito, cercando di recuperare un po’ di sonno, mentre lei aveva letto una delle riviste che aveva comprato il suo migliore amico.
“Dimmi” chiese lui sbadigliando.
“Quando scendiamo chi troviamo?” chiese riferendosi ai fotografi.
“Spero nessuno, ormai è passata una settimana” disse lui come se nulla fosse. Aveva avuto un flirt con una soubrette della televisione e la sua notorietà era alquanto aumentata, ma ora avevano rotto e i fotografi lo seguivano per cercare uno scoop su di lui.
“lo spero anche io, non mi va di correre come l’ultima volta a Venezia” disse ricordando il dolore lancinante ai piedi, dovuti ai tacchi.
“Vabbè e pure che fosse, almeno stavolta hai scarpe comode” disse Davide prima di agganciare la cintura per l’atterraggio.
Chiara indossava un jeans nero a sigaretta e una maglia bianca con stampa nera a mezze maniche, lunga fino alle cosce, fermata con una cintura rossa di pezza, ai piedi portava comode Converse All Star, le preferiva di giorno.
“Già…” mormorò lei, poco dopo scesero nella capitale della moda.

 


La prima cosa che fecero Davide e Chiara una volta scesi fu accendere una sigaretta, poi chiamarono un taxi e andarono in centro a fare colazione.
“Hai chiamato tua madre?” chiese Davide alla ragazza una volta seduti, ordinarono tantissima roba, dolce e salata, poi la ragazza si accese una sigaretta ed annuì.
“Ovvio, appena scesa mentre eri i bagno, ha detto che devo comportarmi bene e non farti esaurire, le solite cose…” disse come se niente fosse, Davide rise e si sistemò il cappello grigio in testa, poi consumarono la colazione e andarono a fare provviste di dolci in centro.
Rientrarono in aereo porto dopo un paio d’ore di tempo, si sedettero ad un divanetto e si cominciarono a chiaccherare come se nulla fosse, mentre un fotografo scattava loro un apio di foto, Davide sbuffò accorgendosene e Chiara rise, poi sentirono delle urla provenire dalla sala d’attesa adiacente.
“E ora che c’è?” chiese Davide senza interesse, si alzarono e andarono fuori a fumare un’ultima sigaretta, poi Chiara andò in bagno a sistemarsi per il viaggio.

 


Poco dopo la porta si aprì con uno scatto secco e si richiuse velocemente, poi la ragazza sentì u respiro affannato, si girò e si trovò davanti un ragazzo abbastanza strano, era vestito in maniera particolare, aveva il fiatone e guardava a scatti la porta da cui era venuto.
“Credo tu sia nel bagno sbagliato” disse la ragazza ridendo, lo squadrò bene, poi si avvicinò a lui e gli tese la mano, aiutandolo ad alzarsi.
“Grazie” mormorò quello colpito dalla bellezza del viso della ragazza.
“Niente… Nicholas Jonas” disse ridendo, poi uscì dal bagno e raggiunse il cugino.
Nicholas si guardò allo specchio dandosi una sistemata sommaria, poi molto cautamente raggiunse il suo enturage che lo aspettava lì fuori.
“Meno male” disse Davide vedendola arrivare.
“Cos’è successo?” chiese lei vedendo tante ragazzine con striscioni e cartelli “una manifestazione?” chiese sedendosi.
“Macchè, stanno certi tizi famosi, i Jonas Brothers” disse lui aggiustandosi la polo bianca a maniche corte, la vocina metallica chiamò il loro volo, Davide passò una mano intorno alle spalle della sua migliore amica e insieme si avviarono al gate.
Il volo partì in orario, Davide si addormentò non appena l’aereo si mise al suo livello mentre Chiara prese uno dei libri che si era portata nella maxi bag.
lo aprì e riprese da dove ava smesso di leggere la sera prima, dopo un po’ lo chiuse e passò all’ iphon,mettendo la riproduzione casuale, si addormentò dopo nemmeno dieci minuti.

 


Nicholas Jonas si chiese quanto mancasse all’arrivo a casa, avrebbe rivisto la sua casa, la sua adorata macchina e soprattutto la sua magnifica fidanzata, chiuse gli occhi, poi il suono del suo cellulare lo costrinse a svegliarsi, sorrise vedendo il numero sul display ed uscì dalla parte dell’aereo che avevano prenotato per loro e i collaboratori.
“Pronto?” disse con un sorriso sulle labbra.

 


Chiara si svegliò di soprassalto dopo una mezzora, Davide dormiva beatamente ma il suo cellulare non faceva che vibrare, avvisandola di una chiamata, scivolò via dal suo posto e raggiunse i bagni, si infilò in uno libero e lasciò la porta aperta.
“Cucciola” disse la voce dall’altra parte.
“Amore! Come va?” chiese lei sedendosi sul piano, affianco al lavandino. Non udì la risposta perchè la porta si spalancò.
“Davvero? Oh, bè poi me la farai sentire domani” disse Nicholas Jonas aprendo la porta di uno dei bagni, per poco non gli cadde la mascella per quello che vide. La ragazza lo fissò stranito per un attimo, poi scoppiò a ridere.
“Amore, ti posso richiamare tra un minuto? No, niente, ok a dopo…” disse lai al telefono, Nicholas Jonas chiese scusa alla ragazza al telefono e la fissò.
“Che brutto incontrarsi in queste circostanze non credi?” chiese la ragazza parlando la lingua del ragazzo, l’inglese.
“Già… scusa, ma hai lasciato aperto la porta ed io…”
“Non fa niente, Giuseppe non si arrabbierà se lo richiamo più tardi” disse lei sorridendo gentilmente, aveva i capelli legati una coda di cavallo, scese scuotendola, sapendo che ogni ragazzo dai quattro a novant’anni sarebbe impazzito.
“Ok, è stato un piacere averti rivisto, anche se in queste circostanze” disse sfoggiando la sua risata cristallina, uscì dal bagno e si sedette su un sedile libero nelle vicinanze.
“Amore?” chiese alla cornetta tornando alla sua lingua madre, rise ad una battuta della persona all’altro capo del telefono, poi accavallò le gambe e si sistemò meglio, Nicholas Jonas rimase incantato un apio di minuti, poi vide la foto sul display, e chiamò la sua ragazza.

 


Parlarono con i rispettivi fidanzati per una mezzora buona, poi una hostess li invitò ad andare a sedersi per il pranzo, lo disse prima in italiano, poi in un inglese farfugliato, Chiara sorrise e ripetè il tutto al ragazzo, poi Nicholas Jonas salutò la sua fidanzata e si voltò verso la misteriosa ragazza.
“Non pranzi?” chiese Nicholas vedendo che la ragazza non aveva messo via il suo palmare.
“Certo, ma Davide dorme, se torno ora lo sveglio, comunque io sono Chiara” disse porgendogli la mano perfettamente curata.
“Oh… piacere, Nicholas” disse lui facendo ridere Chiara.
“Perchè ridi?” chiese imbarazzato.
“Tutto il mondo sa il tuo nome” disse solo prima di tornare a posto, Nicholas Jonas rimase imbambolato davanti ai bagni.

 


Chiara guardò desiderosa le sue sigarette, poi chiuse la borsa e prese un biscotto di quelli che avevano comprato qualche ora prima.
“Fame” brontolò Davide svegliandosi d’un tratto, rubò il pacchetto a chiara e cominciò a sgranocchiare i dolcetti.
“Certo fai pure…” disse lei trattennero un sorriso, poi chiamarono la hostess per farsi portare il pranzo.
“Che hai fatto in queste… quattro ore?” chiese Davide mangiando un pezzo di pane, che sputò subito.
“Letto e parlato al cellulare con Giuseppe, e ho dormito” disse lei, prima di assaggiare il pane e sputarlo.
“Ma è di carta?” chiese a se stessa.
“Hai dormito?” chiese Davide stranito.
“Vorrei ricordarti che stanotte siamo tonati alle tre e mezza, ho preparato le valigie fino alle sei e tu sei venuto a casa alle sette meno un quarto” disse Chiara ricordando con un brivido alla nottataccia.
“Oh giusto” disse Davide, che con molta probabilità non era ancora nel mondo dei vivi.
“Ok, allora direi do tornare a dormire fino a quando non arriviamo, poi doccia e perlustrazione” disse stancamente girandosi da un lato pronto a riaddormentarsi.
“Ok, ma guai a te se fai come all’ultima perlustrazione!” disse Chiara ridendo, Davide grugnì ricordandosi gli analcolici che aveva preso, dato che era in piena fase salutista.
“Ragazzina, tu non hai nemmeno l’età legale per bere, figurati” disse lui dandogli le spalle.
“Non me ricordare” borbottò Chiara accucciandosi pronta a riprende sonno.
“Avere sedici anni non è così brutto” disse Davide ridendo.
“Soprattutto quando tra due mesi ne compio diciassette” disse lei sbadigliando, poi si addormentarono.

 


Denise Jonas pensò a quanto fosse fortunata.
Aveva una famiglia perfetta, dei figli perfetti, un marito perfetto, anche il cane era perfetto, le nuore erano perfette.
Cosa avrebbe dovuto andare storto? Si chiese prima di accoccolarsi al marito ed addormentarsi.

 


Davide e Chiara Ruggieri dormirono fino alle sei e mezzo del pomeriggio, poi il cellulare del ragazzo fece svegliare entrambi.
“Chi cazzo è?” chiese Chiara ancora nel dormiveglia. Davide diede un’occhiata al display e rispose al suo agente, poi chiuse il telefono lo rimise in tasca, accoccolandosi nel sedile.
“Goditelo fino alle otto e mezzo, perchè la conosci benissimo la regola” disse Chiara, poi si alzò e prese una merendina al cioccolato, Davide borbottò chissà cosa e Chiara gli tappò la bocca con il dolce.
“Mi scusi?” disse chiamando una hostess per avere la cena.

 


Nicholas Jonas non dormì per niente, troppo eccitato dall’idea di poter finalmente rivedere la sua bella, alle sette prese l’occorrente ed andò in bagno per prendere la sua insulina.
Passando vide la ragazza misteriosa, Chiara, intenta a parlare con un ragazzo che la stava facendo ridere. Sorrise quando si accorse di lui, poi lui entrò nel bagno.
“Nick amore di mamma, mi passeresti un cuscino?” chiese Denise Jonas quando il ragazzo tornò, Nicholas ubbidì con un sorriso, poi tornò a sedersi al suo posto, prese la chitarra e cominciò a strimpellare qualcosa di non ben definito, fino a cadere addormentato, pensando alla sua dolce Miley.

 


“Posso capire come mai sono due ore che non ascoltiamo i Negramaro?” chiese Davide prendendo l’ipod e aprendo la cartella del loro gruppo preferito.
“Abbiamo dormito” gli ricordò Chiara accettando l’auricolare che il suo amico le passava. Davide poggiò la testa contro lo schienale, dando inizio al “Negramaro Breack”.
“Che macchina prendiamo?” chiese Chiara maritandosi un’occhiataccia da parte di Davide.
“Non lo so. Penso una semplice, niente di troppo vistoso” disse lui “una decappottabile normalissima” continuò, Chiara annuì poi aprì l’iphon collegandosi ad internet.
“C’è uno che le affitta ad una mezzora di macchina dall’aereo porto di Los Angeles” disse la ragazza chiudendo soddisfatta l’apparecchio, Davide annuì.
“Queste sono le volte in cui ringrazio i nostri genitori per averci fatto imparare anche l’inglese” disse il ragazzo alzando il volume della musica. Rimasero in s
ilenzio per il resto del viaggio.

 


“Casa!” esclamarono i Jonas Brothers quando scesero a New York alle otto e trenta spaccate. Kevin Jonas prese il cellulare e chiamò la sua ragazza, che rispose al primo squillo, Joseph mandò un SMS a Camilla Belle mentre Nicholas Jonas rispose al cellulare.
“Finalmente” disse quando chiuse la chiamata della sua ragazza.
“Bene, sgranchitevi le gambe ragazzi, cercate di non allontanarvi troppo e soprattutto, prendetene uno a testa” disse Denise Jonas indicando le guardie del corpo alle sue spalle.
Nicholas Jonas notò una ragazza che stava uscendo in quel memento dall’aereo porto, prese Big Rob e raggiunse l’uscita.

 


Chiara Ruggieri decise che la massima priorità era una bella sigaretta, appena uscita dall’aereo porto ne divise una con il suo migliore amico, poi si fecero un panino e una coca cola in un McDonalds lì vicino, calcolarono di aver perso fin troppo tempo.
Chiara rimase fuori a chiamare a sua madre per rassicurarla mentre Davide avvisava Carlo del loro arrivo, poi tornarono sull’aereo per ripartire, misero un’auricolare a testa e fecero partire “La Finestra”.
Nicholas Jonas era convinto di essere un imbecille, aveva visto la strana ragazza uscire dall’aero porto, accendere una sigaretta e dividerla con il tipo con i capelli neri che era con lei anche in aereo. l’aveva vista dirigersi ad un McDonald e mangiare un panino e parlare al telefono per una decina di minuti, poi lei era risalita a bordo e lui aveva cominciato ad insultarsi mentalmente.

 


“Sono uno stupido, vero?” chiese all’omone nero appena dietro di lui, che rise.
“Perchè dovresti?” chiese Big Rob continuando a ridere. Nicholas Jonas scosse la testa, poi il cellulare segnalò l’arrivo di un SMS, lo aprì sovrappensiero e lo lesse.
“Cucciolo della mia vita ci vediamo più tardi?” recitava il testo, rispose affermativamente e chiuse l’iphon.
“Cucciolo della mia vita sei in ritardo” lo scimmiottò la sua guardia del corpo, lui sbuffò e tornò dentro, attento a non farsi vedere in giro.
Chiara Ruggieri dormì per tutta la terza parte del viaggio, e con lui Davide. Furono svegliati da una hostess, Davide andò in bagno mentre Chiara si aggiustava il trucco con uno specchietto direttamente da posto.
“Ehi” disse una voce alle sue spalle. Nicholas Jonas non sapeva nemmeno dove avesse trovato il coraggio i avvicinarsi a lei.
“Si?” rispose automaticamente in inglese la ragazza, Nicholas Jonas rimase stupito del sorriso che la Chiara le rivolse.
“Niente, mi chiedevo se ti andasse di fare due chiacchere” disse il ragazzo con naturalezza. Chiara Ruggieri si guardò intorno.
“Sta tornando mio cugino, magai un’altra volta” disse lei con un sorriso, Davide si sedette al sedile e allacciò la cintura di sicurezza.
“Salve. ma tu sei quello famoso di stamattina a Milano” disse riconoscendolo, Nicholas Jonas sfoggiò il sorriso di circostanza e annuì.
“Nicholas Jonas” disse porgendogli la mano, Davide la strinse con vigore.
“Davide Ruggieri” disse, poi tornò a rivolgersi a Chiara.
Nicholas Jonas seppe di certo di aver fatto la figura dell’idiota, tornando a posto riuscì a scorgere alcune delle parole dei due giovani.
Dicevano “Superalcolici” e “conquiste”, ma non seppe tradurle. Lui l’italiano non lo conosceva affatto.

 


“Direi di andare a prendere la macchina” disse Davide Ruggieri uscendo dall’aereo porto, accese una sigaretta e la passò a Chiara.
“Dovremmo smettere” disse lei, Davide annuì.
“Magari da domani…” disse lui facendola ridere, poi Chiara si mise di fronte a lui e tese la mano, Davide sbuffando spense il cellulare che usava a lavoro e lo porse a Chiara, che lo prese soddisfatta e lo nascose in borsa, poi fece lo stesso con il suo.
“Ok, alla macchina” disse allora la ragazza abbracciando Davide e raggiungendo l’uscita, chiamarono un taxi e diedero l’indirizzo, poi Chiara prese l’ipod dalla tasca. Non sapeva perchè, ma si sentiva che sarebbe stata una vacanza interessante…

  
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