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Autore: Elgas    12/11/2020    5 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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8. Take it out on me



Aqua aveva lasciato Dun Broch sei giorni addietro; partenza, addio; sullo sfondo nebbia a
scivolare sopra montagne e spazzi di foresta, mentre il sole, timido, aveva sfiorato il cielo,
baciando il mare e fiumi tornati limpidi. Aveva salutato, la Prescelta, gentile, i Messaggeri
a guidarla nel vasto mondo, verso nuovi mali e minacce.
Ora, Merida ammirava il paesaggio colorarsi nella tiepida luce dell’alba; in basso le possenti
mura delineate dai rigidi riflessi della pietra, creavano un contrasto perfetto.
Panorama caldo, famigliare, dove vivere...

Continuare a vivere…

« Tesoro, di nuovo mattiniera?! Da giovane dovevamo trascinarti giù dal letto e guardati
ora…! »
Il padre entrò e subito corse ad abbracciarlo. Un gesto caloroso, sempre, ogni giorno, così
si era promessa di fare; dissipate le ombre, guardare avanti, essere Luce, donare Luce.
« Piuttosto… voi dovreste riposare di più al mattino », lo rimproverò dolcemente.
« Tranquilla. Queste gambe sono ancora solide come una quercia! »
« Beh… una è di quercia! »
« Come sempre la prontezza di spirito non ti manca. Conservane un po’ per Lord MacGuffin,
mi raccomando! »
« Cosa?! Gawen sta arrivando?! »
« È giunto ieri notte e ha preferito non disturbati. Dovevo dirtelo subito? », chiese ironico.
Neanche a farlo apposta le voci dei fratelli risuonarono all’esterno, accompagnate da quella
pacata e sicura di Gawen. Veloce finì di prepararsi; un mantello leggero, i capelli raccolti in
una coda. Sbuffò sotto l’espressione divertita del padre, precipitandosi fuori. Le scale, la sala
del trono, le cucine; guardie e servitori a rivolgerle brevi inchini, i Cuori rinnovati verso
un futuro di abbondanza e prosperità. Speranza. La rivide in Hubert, Hamish, Harris; negli
occhi del giovane Lord. Un legame fraterno il loro, creato negli anni, da quando le visite si
susseguivano ogni primavera e autunno.
« Oh! Buon-dì Merida! », salutò prima di ricevere un fendente di Hubert, armato di spada in
legno.
« Così non vale! Sorellona! Non distrarre Gaw ogni volta! »
« Un taglietto non basta! Sono ancora vivo! », e di rimando agitò l’ascia, anch’essa in legno.
« Lord MacGuffin », rispose trattenendo una risata.
« Ehi Hub! Fra poco tocca a noi! », protestò Harris conoscendo la testardaggine del maggiore.
Sorrise Merida, avvicinandosi a lui e Hamish. Li strinse ignorandone le proteste; nulla in
quei
giorni appariva più meraviglioso, gratificante di un abbraccio.
I duelli si conclusero di lì a poco; un abbondante colazione risanò le energie dei Principi,
dopo di che due destrieri vennero sellati. Cavalcarono a lungo, Merida in sella a una bianca
giumenta, Gawen al suo stallone grigio come i cieli d’inverno, giungendo infine alle Cascate
di Fuoco, luogo che tanto le era caro, tornato come altri all’antico splendore. Sedettero vicino
alla riva, i cavalli lasciati liberi, mentre lui seguitava a concludere il discorso.
« Messaggeri di Re Fergus portarono notizia circa la Prescelta e la vostra partenza. Ammetto
la mia preoccupazione non fosse poca a riguardo. Avrei voluto farvi visita quest’inverno,
purtroppo ad aggravare il subbuglio seguito alla maledizione, si aggiunse la salute di mio
padre… è stato un periodo buio per tutti. »
« Vi ringrazio… e vostro padre? »
Un’ombra si palesò nel suo sguardo, ma come sempre non vi fu pesantezza mentre volgeva
il capo avanti, riflessivo e calmo.
« La pazzia lo perseguiterà fino alla fine…e questa sciagura non ha aiutato. Prima mi accusa
di essere un codardo. Rafforzare le conquiste a Sud era fondamentale per il Clan MacGuffin,
ma come potevo restare indifferente e lasciare tanti guerrieri così distanti? L’attimo dopo mi
sprona a riunire i più valorosi, partire e distruggere il male. No... lasciare che tanti morissero
invano… era giusto farli rimanere coi propri cari, specie con l’inverno alle porte e l’oscurità a
infettare i Regni. »
« Siete stato ragionevole e… mi dispiace, non pensavo fosse peggiorato a tal punto. »
« Non siate in troppo in pena. Ora... parliamo di voi. Ricordo attendavate con ansia l’arrivo
della Prescelta. Deve essere stato un’onore viaggiare insieme a lei, assisterla nell’impresa.
Speravo d’incontrarla, ma un nuovo cammino l’attende... così mi ha raccontato vostro padre.
Il resto vi prego, desidero saperlo da voi. »
Quante volte aveva udito tale richiesta, quante volte rievocando sensazioni contrastanti.
L’epilogo appariva incerto, confuso, stritolato da una magia oscura e potente; la protezione
del santuario, il fragore della montagna, latrati nel buio, un silenzio carico d’angoscia; infine
Luce... Aqua, i Lupi, un nuovo orizzonte baciato alla luna. Paura, Terrore, Speranza.
Indugiò, non voleva riferirgli questo; l’essenza di un viaggio destinato a diventar leggenda,
era racchiuso in lei.
« In verità non ho molto da raccontarvi. Angus morì prima che giungessimo a destinazione.
Il male era potente… e se non ci fosse stata Aqua anch’io... », una pausa a scacciare la lieve
inflessione, « non so cosa si celasse in quegli abissi. Riconobbi i miei limiti… solo gli eroi
possono uccidere i demoni, reggere i doni degli dei. Mentre la battaglia infuriava lontana,
invisibile, capii che nulla contava più di vivere… vivere e tornare a casa. Quando tutto finì,
lei era illesa, solo il Lupo nero aveva profonde ferite sulla schiena. Non raccontò nulla… né
allora né durante la breve permanenza a Dun Broch. Non importa, così compresi osservando
la foresta rifiorire, l’importante è essere vivi. »
Dolci risuonarono le ultime parole, al che tutto divenne vivo e luminoso come non mai:
il fiume, le Cascate, i bianchi tronchi delle betulle, e Gawen, soprattutto Gawen.
Si era fatto ancora più alto, le spalle ampie, la muscolatura massiccia; del ragazzo timido e
impacciato di otto anni prima rimaneva poco sia nel corpo, sia nello spirito. Non aveva
avanzato proposte nel desiderio di conoscerla, lasciando scorrere sincerità, senza barriere
o dogmi. Così rifletté a lungo il giovane Lord, dettaglio che aveva imparato ad apprezzare.
« Siete cambiata molto Merida. Le vostre sono parole profonde e sagge. »
« Anche voi. Una sciocchezza, ma... da tempo avete smesso di parlare in quel modo strano. »
« Uhm... avevo le mie insicurezze. Curiosamente è stata la follia di mio padre a… beh, come
dico sempre dopo le sventure si susseguono lieti eventi. »
« Come essere qui con voi… ah! Scusate! Prima avete espresso preoccupazione e... »
Ecco l’imbarazzo a coglierla; ecco Gawen sorridere, un sorriso riservato solo a lei.
« Sì… ero molto in pensiero a dir la verità », sussurrò, la mano sopra la sua.
Dolce tepore, Speranza nel Cuore.
Sorrise a sua volta… mentre un dolce pensiero si rincorreva in lei.

Dissipare le Ombre, vivere nella Luce, nell’Amore.
Grazie Aqua. Ovunque tu sia… spero troverai la felicità.


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Melodia antica a intrecciarsi col tessuto del Mondo; fili del Seiðr plasmati come note di uno
spartito. Neliel cantava, ancora e ancora, come in una ballata intonata da un bardo, quasi
volesse suggerire al Mondo l’impresa destinata a diventar leggenda. Motivetto appena
sussurrato e solo lì, a ridosso della Fenris, trasformato in un canto curativo; gesto ripetuto
ogni giorno all’imbrunire, il manto baciato dai tiepidi raggi nel sole, ammirando all’alba un
frammento di terra purificata.
Aqua sedeva, la malinconia a mischiarsi all’attesa; quella sarebbe stata l’ultima volta; eppure
tornò a domandarsi quali scenari avrebbe rievocato concluso il rituale. Le parole arrivarono
di lì a poco, puntuali mentre la Guaritrice scrutava il canto diffondersi lontano.
« Ho risanato terre baciate da cieli dorati, orizzonti solcati da tre lune, altri da due soli. Su Mondi vidi
foreste di cristallo, in altri immensi regni sotterranei, città fluttuare tra le nuvole.
»
Così ascoltò queste e altre parole, un’ultima volta, immaginandosi paesaggi sconosciuti
mentre un lieve tepore scaldava il Cuore.
« Mi mancheranno questi momenti », confessò infine.
« Anche a me Aqua. È stato un onore assistere al potere dei Keyblade. Negli ultimi istanti ho avvertito
la pace nel suo Cuore. L’ho ripetuto parecchie volte ma… grazie, davvero.
»
« Io… di nulla », si corresse rammentato quanto la Eri si era prodigata verso l’amico,
rimanendo vicino nella disperazione e nella follia.
Sedeva accanto a lei, come allora negli abissi della montagna, come ora nella quiete.
Nonostante le sembianze di lupo accennò un sorriso, poi... accadde; meraviglia nella
meraviglia. Un suono simile a uno scintillio ed ella tornò all’antico splendore. Come molti
Fyrir, Neliel possedeva una bellezza ammaliante; alta, le forme abbondanti racchiuse in una
camicia bianca e shorts di jeans; alti stivali in pelle donavano slancio alle gambe; la chiama
verde smeraldo raccolta in una treccia; una cicatrice, unico dettaglio a deturparne il viso
altrimenti perfetto, dritta a percorre la fronte sfiorando la guancia destra; nelle iridi grigiastre
una serenità a lungo attesa.
« Avevo promesso di farlo appena tutto fosse finito. Ora... devo guardare avanti. Curato
questo Mondo, andrò ai Confini », annunciò, lo sguardo rivolto al cielo, « ringrazia ancora
Kugo e… non angustiarti… non è sempre stato così. » (0)
« Capisco », scosse il capo, scacciando la punta di malessere, « co-comunque sono certa ti
troverei bene. Edward e Winry sono gentili, Amaimon è un po’ dispettoso e... Terra, Ven,
Kairi, Mickey… legherai molto con loro. »
« Non ne dubito. Buona fortuna, Aqua. Per tutto. »
« Grazie... buon viaggio anche a te, Neliel. »
Un dolce saluto prima di vederla saltare, leggiadra nella brezza, prima che la foresta in basso
la inghiottisse. In breve il sole tramontò lasciando spazio alle ombre; ombre a distendersi
su un’orizzonte diverso, traboccante di vita; stelle iniziavano a puntellare la volta celeste,
il vento trasportava l’odore pungente dei pini, qua e là riecheggiavano bramiti di cervi e
canti di fagiani. Immersa in quel paesaggio, volse un ultimo pensiero a Merida, Re Fergus,
e i Principi; riuniti, pronti a guidare il popolo verso un nuovo futuro. Chinò il capo, un tacito
addio, prima di tornare sulla Fenris.
Ritrovò le cucine ancora, come il resto dell'aeronave, nelle fattezze di antico maniero.
Accese il falò, una volta ridotto in brace mise la pentola a bollire; tagliò due patate, mezza
carota, un sedano, un pezzo di carne. Un’oretta e lo stufato era pronto, fumante nel piatto,
sopra la tavola apparecchiata solo per lei.
Senza Neliel tutto era vuoto, più vuoto di quanto già non fosse.
Lui… non le più aveva rivolto la parola, ne si era fatto medicare le ferite, rifiutando persino le
cure della Eri; da quando erano tornati all'aeronave poi, lo vedeva di rado, ombra sfuggente,
chiuso il più delle volte nella propria camera.
Silenzio, distanza, muro... quanto avrebbe voluto infrangerli, dar voce a pensieri, dubbi,
certezze che traboccavano nel Cuore. Forse… forse…

Il filo si spense in un Cuore morente, si spense nel sangue.
Nel cielo la Luna era tornata a splendere, tanto da far apparire la notte giorno; brillava su di loro,
sul corpo di Ichigo… infine ecco, l’Oscurità abbandonarlo come sabbia mossa dal vento, lì, alla fine
di tutto, alla fine di un’esistenza immortale. Un manto color ambra si rivelò ai suoi occhi, sfumature
dorate pizzicate dalla luce argentea; solo le ferite a deturparne la perfezione.
Istanti sospesi… un bagliore sbocciò dalle Tenebre, come un fiore dal sale.
Una voce risuonò, la voce di Hime, dolce e carica di Speranza.

« Ichi… questa volta sono stata io a proteggerti. Non disperarti… lascio questa esistenza felice,
sapendo di averti salvato… di aver salvato tutti. Ricorda… sarò con te. Sempre. »

Ichigo sollevò il capo.
Istanti sospesi... stupore, meraviglia, pace dentro lacrime sporche di sangue.
« Come ho fatto a non...? Eri nel mio Cuore Hime… ah… aveva ragione Roy, siamo tutti ciechi.
Se in quell’istante... se solo… ah… però ora sono felice… felice di averti rivisto, amore mio. » (1)
Si accasciò. Lo sguardo vagò su di loro, soffermandosi infine su lei, sul Keyblade.
« Dunque sono queste... le Chiavi. Capisco… grazie… grazie, Prescelta. »
Così morì.
Aqua si accasciò, fra le mani vide RainFell brillare un’ultima volta; pianse mentre Neliel invocava un
canto, mentre il silenzio avvolgeva Kugo.
Ecco... le spoglie, il Cuore di Ichigo a dissolversi, polvere nella notte.
Così moriva un Immortale.


Da allora era tornato distante, incredibilmente distante.
Davanti ecco un piatto vuoto, attorno un silenzio irreale a stritolarla.
No, non poteva continuare così; non dopo giorni, parole, una vicinanza sfiorata e
perennemente in bilico; non dopo traguardi e nuove oscure consapevolezze.

- Sei forte Aqua, la più forte. Non arrenderti, promettimelo. - (2)

« Mi hai donato un frammento della tua anima... per salvarmi quando le tenebre si fanno più
fitte. Eppure continuo a chiedermi perché, perché non sento nulla? Kugo, fin dal primo istante
ti ho paragonato a una tempesta. Se sei una tempesta... io sarò l’onda che l'attraverserà. »

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Dolore a scandire il tempo, a delimitare lo spazio in un infinito vuoto nero. Dolore a rivoltare il corpo,
distruggere ogni pensiero, soffocare ogni lacrima, ancora e ancora. Soffriva la carne, pulsavano le ossa,
lamenti riempivano il silenzio. Strisciava, il Cuore resisteva. Filo di volontà a guidarlo…

Raggiungila.

Voce, Certezza nel Cuore.
Lei era lì. Era viva.
Era lì, come lui; il corpo nudo, gravido di sudore, a rigettare ogni fluido possibile.

Raggiungila.

Kukaku apparve magnifica, pure nella disperazione che bussava al Cuore, ai loro Cuori.
La strinse forte, la strinse rammentando l’istante in cui, piombato in quel calmo inferno, aveva temuto
il peggio. Un tepore... al che le avvertì, lacrime sfiorargli il petto, la disperazione emergere dagli abissi
del Cuore.
Rivide la Soul Society in fiamme… mostri, abomini mai visti…
…., ….
Non avevano fatto in tempo.
Erano morti. I loro figli erano morti.
Il Mondo era stato divorato divorato.
Pianse… lacrime sul viso sporco, lacrime a bagnare di capelli di Kukaku.
Amore, unica Luce nell’oscura rinascita.


« Piangemmo… finché per loro non rimasero più lacrime... »

Quel Mondo aveva sempre esercitato un fascino particolare. Incanto risaltato da una fragile calma,
poiché un giorno i sigilli si sarebbero spezzati, l’Oscurità avrebbe fatto ritorno. Un nuovo capitolo era
alle porte; deliziarsi ammirando tali paesaggi risuonava in un dolce e amaro preludio.
Runeterra traboccava di panorami mozzafiato, ribollenti di forze antiche e magia; fra tutti, l’arcipelago
di Ionia regalava gli scorci più variopinti; lì, ogni palazzo e casa seguiva le linee naturali, incastonandosi
nella roccia o seguendo la sinuosità di alberi millenari.
Kukaku era lì. La guardò e quel pensiero sovvenne ancora. Era bella, tutto in lei si fondeva col bosco e
le foglie rosse; lo tsukesage di seta scarlatta, i fiori di ciliegio ricamati a risaltarne la curva della schiena;
i capelli corvini si confondevano con le linee dei tronchi, le iridi turchese parevano schegge recise dal
tramonto.
« Non mi stancherò di dirtelo. Hai preso la decisione giusta, Kugo. Cercare le Chiavi… partire con
Edward, Winry, Mephisto e i fratelli...! Forse... è l’unica occasione per legare veramente con loro.
Ne sono felice, tanto felice. »
Lo disse sicura e in un attimo la ritrovò stretta a se; i capelli persi nella brezza.
« Uhm… ora posso dirtelo? », domandò lui quasi a bruciapelo.
« Cosa? »
« Beh… un po’ invidio la naturalezza con cui tu e Yoruichi avete creato un gruppo coeso. Tra voi
si percepisce amicizia, sincera amicizia. Mi trovo bene però… è giusto sia io a creare nuovi fili. »
« Uhm… qualche giorno fa Yoruichi mi ha raccontato qualcosa di molto simile. Ah! Per certe cose siete
due gocce d’acqua tu e Askin, non per niente »
« Siamo migliori amici? », concluse mentre l’ironia lasciava il passo ad altre sensazioni, « Se soltanto
non fossimo pochi a pensarla così… specie Ichigo… io... »
« Ehi… sei stato gentile a proporgli di partire. »
« Forse avrei dovuto insistere », il tono duro come ad ammettere la peggiore delle colpe.
« Kugo… è andata come è andata. Non preoccuparti, baderò io al mio cuginetto. Fate buon viaggio tu e
Askin, promesso zuccone? » (3)
Parole sincere, carezza a scaldare il Cuore, un sollievo nell’anima come fiore appena sbocciato.
Si ritrovò a sorridere, a specchiarsi nei suoi occhi, a baciarla assaporando labbra bagnate, quasi si
fossero posate lacrime sottili. Era quello il sapore della lontananza?
« Promesso... mi mancherai, Kukaku. »
« Anche tu… anche tu... »
Nessuno conosceva la durata, né dove esattamente avrebbero risuonato le Campane dell’Oracolo.
Eppure doveva partire. Si concesse quell’ultimo pensiero mentre le sfiorava il collo, mentre le dita
scivolavano sotto il tessuto scoprendo le spalle e il seno prosperoso. Doveva partire... forse era questo a
rendere tutto così intenso? A far muovere corpi bisognosi l’uno dell’altro? Intensi ogni gesto, tocco,
ogni respiro, dove delicatezza e urgenza si mescolavano come in un’antica ballata, quando gli amati si
uniscono in una notte di passione. Più volte ne ammirò la schiena muoversi sotto di lui; la udì soffocare
i gemiti contro la sua bocca; si deliziò contemplandone il viso, il corpo pervaso dal piacere mentre
l’apice giungeva lento, ancora e ancora. Doveva partire… e mai alba fu infine più sublime, tingendo
le foglie di sfumature ambrate, la loro pelle di frammenti dorati. Sopra gli abiti, Kukaku giaceva al suo
fianco, bella, bellissima. Era lì, a sussurrargli parole delicate; soffice ora il profumo sopra le labbra, eco
della notte appena trascorsa.
« Sai… anche se il buio avesse cancellato ogni ricordo, mi sarei innamorata di te ancora una volta. »
« E io di te. »


Una scia, il ricordo si dissipò tornando un lume in mezzo alla distesa di nebbia.
Afferrò l’ultimo, sottile e prezioso, dolorosamente prezioso.
La Lindwurm era giunta ai Confini; un giorno come altri, un giorno lieto… un vacuo
miraggio; fra le lacrime di Shura ogni cosa… ogni cosa…

« Quando mi vedrai… non ci sarò più… »
Era bella, in piedi sul balcone, stella circondata dalle bianche torre dell’Hlif…
« Shura ti avrà raccontato tutto…
Neppure l’Oracolo poteva prevederlo… dove le ombre diventano più scure, il futuro è invisibile…
… almeno posso dire… ecco, lascio quest’esistenza con onore.
Ricordi quel giorno? La notte ci aveva accompagnato attraverso la pineta, fuori le mura, poi... la betulla
solitaria in cima al crinale… e tu a sederti facendomi cenno di seguirti. Restammo così, abbracciati
osservando l’alba.
“ Lo faremo… se lo vuoi anche tu ”… risposi sì...
Dimenticammo i nomi dei nostri figli… …e il sole sorse…
…in questi ultimi istanti… mi torna alla mente il tuo sorriso... le tue parole...
“ Il Cuore non dimenticata. Nell’immoralità… il Cuore fa risuonare l’eco dei sentimenti. ”
Promettimi Kugo… promettimi... »
Un sorriso… prima che il nero tingesse ogni cosa, prima che il viso diventasse il ritratto della
paura.

Fili… ragnatele tessute con cura… fili velenosi, letali.
Un suono… qualcosa si celava nell’ombra…
Un ragno…
(4)

Le dita si serrarono, celando l’ultima immagine, facendo scaturire un guizzo dorato. Scintille.
Quel giorno... sarebbe stato il fuoco a divampare, a illuminare un sentiero sporco di sangue.
« Quel giorno… ti ammazzerò… »
Ricordi, immagini a sedimentare il rancore, estirpare ogni incertezza.
Ricordi per non dimenticare, per non smarrire se stesso.
Ora…
La percepì, fuori nel corridoio. Era lì Aqua, pronta a bussare.
Riemerse… ritrovandosi steso in un letto diventato troppo grande, troppo freddo. L’aria
lambì il torso nudo, la schiena dove nuove cicatrici si mischiavano alla pelle, al sangue
quando una si riapriva. Solo il tempo guariva le ferite inferte da un Caduto. Pure contro di
lui, un Døkkafirar, avrebbe subito lo stesso supplizio. Doveva guarire, più in fretta, da solo…
Lei bussò.
Raggiunse l’entrata, la carne si mosse in un suono sordo. Aprì e la luce, sotto forma di
fiaccole, tagliò le ombre, faro nella tempesta. Nonostante i consueti abiti scuri, Aqua brillava;
nella ricostruzione aveva lasciato da parte le lunghe maniche e i nastri bianchi attorno alla
vita. Ora la pelle brillava, brillavano i riflessi sopra il cuoio e i tessuti risaltandone le piccole
forme e curve. Nel mare dei suoi occhi consapevolezze, certezze cresciute troppo in fretta, e lì,
sul fondo, timori a bussare silenziosi.
Brillava come allora, quando RainFell era arrivata al Cuore di Ichigo.

Miracolo dal sapore di maledizione.
Uhm… fin dove arriverà il potere dei Keyblade?


« Kugo… co-come vanno le ferite? »

Fin dove arriverai, Aqua?

« A breve guariranno, tranquilla. »
Pochi istanti e tutto il silenzio, la distanza vennero meno.
La vide chinare il capo; un gesto innocente, ma carico di silenti verità.
« Senti io... ho riflettuto e… desidero parlarti, prima di ripartire. »
Non poteva essere diversamente. Si scostò lasciando la porta aperta; superata la penombra,
si sedette sul materasso. Lei entrò, passi soffici e cristallini si rincorsero fin quando si poggiò
al mobile di fronte a lui; le caviglie incrociate, le mani strette ai gomiti. Una tensione, fremito
impercettibile, simile a spine sferzate dal vento. Poi tutto cessò, la voce, soffice e decisa, si fece
strada fra loro cancellando ogni sforzo, ogni distanza, ancora una volta.
« Ricordi la sera in cui salvasti Merida? Mi dissi... di fronte alla morte sii forte, sempre.
Eppure all’inizio non capii, non capii quale fermezza ti avesse spinto fin lì, a uccidere Ichigo.
Riuscirei a fare lo stesso se Terra e Ven...? Questo tornai a chiedermi nei giorni seguenti. »
« E...? Hai trovato la risposta? »
Lo chiese di getto, senza darle tempo, osservandone lo sguardo muoversi agitato per un
lungo istante.
« Solo vivendo certi conflitti, si capisce fin dove siamo pronti a spingerci. Io… non lo so, ma
ho compreso altre cose. Esistono dolori distanti, dolori che non mi appartengono. Vidi un suo
ricordo e piansi, piansi quando morì… e in breve tutto tornò calmo. Fin ora la morte mi ha
sfiorato... da quel giorno, in mezzo alle ceneri di un villaggio quando il Maestro e Terra mi
salvarono. E ancora... quando Eraqus svanì, congiungendosi insieme a Xehanort al Kingdom
Hearts. Fu qualcosa di lieto. Ero felice... felice. Ma qui è diverso. Perdere le persone care così…
quali sentimenti agitarono Merida al capezzale della madre? E Ichigo, tanto tempo fa, quando
Hime scomparì e… no, non posso comprendere, non fino in fondo. Vedendo cosa era
diventato, capì quanto la vendetta, il fallimento l’avesse corrotto. Capì... solo tu potevi
salvarlo e con lui, questo Mondo, Merida, la sua famiglia. Gli volevi bene, hai agito... e
anch’io, nel rivelare la Luce di Hime. Però non voglio, non posso più esitare… per me... per
noi… perché noi siamo soli. È così, Kugo? »
Poche parole per una triste verità. Quella ragazza... era riuscita a percepirla nelle parole di
Neliel, e ora era lì, in attesa di una conferma che già sussurrava al Cuore, amara e crudele.
« Sì », rispose senza mezzi termini, « dopo lo Scisma, molti Fyrir peccano di Superbia. Senza
più freni, si divertono, rompono, calpestano vite come fossero insetti. Meglio cadere, piuttosto
che seguitare una lucida follia. Quindi sì... dovremo stare attenti… essere ancora più forti. »
Il pensiero andò a Shura, al cieco desiderio di riunirli. Ancora una volta si augurò lo mettesse
da parte; presto o tardi si sarebbe tramutato in un pericolo, per lei, per Sora. Eppure passò,
veloce come mai era capitato, e mentre la sorpresa andava sfumando si ritrovò a fissarla.
Era cambiata più di quanto volesse ammettere; l’aveva percepito lì, quando RainFell si era
fatto strada nel Cuore di Ichigo. Eppure... dubbi continuavano a rincorrersi, irritanti.

Vuoi spingerti lontano...

« Più forti… ascolta Kugo… volevo parlarti anche di questo, soprattutto di questo. Ci sono...
ombre nel mio Cuore. Devo sconfiggerle… solo così non vacillerò, solo così… »

… arriverai a me?

Sì avvicinò, indifferente quegli occhi che saettavano su di lui, confusi e imbarazzati; al Cuore
agitato mentre si chinava sovrastandola, mentre le mani scivolavano ai lati del mobile e il
respiro finiva lì, vicino all’orecchio, celandosi al suo sguardo. Così parlò, la voce sporca, un
lieve tepore a macchiare le labbra, lo stesso che aveva imparato a conoscere in giorni e notti
corrotti dalla follia di un caro amico.
« Uhm… mi chiedo come sia possibile. Riesci a passare sopra tutto, Aqua. Ti avrei parlato a
tempo debito dello Scisma… eppure non ti arrabbi, nonostante ti abbia nascosto informazioni
cruciali. Non chiedi nulla, non ti stupisci… circa la deriva di noi Fyrir? I salvatori... divisi,
folli… salvare i Mondi come condannarli, piegarli ai nostri vizi… questa è verità. Ah… non
provi terrore verso i Døkkafirar? Nati dall’Oscurità al solo scopo di gettarci ancora più nel
caos. Vagano celati a ogni vista, loro… loro appariranno prima o poi, consci del Potere dei
Keyblade. » (5)

Sei legato a me… ti sento… un giorno arriverai…

Le parole scivolarono come una massa fangosa. Vide un tremito scuoterne il corpo delicato,
in una distanza che andava riducendosi. Istanti sospesi, come allora. Ma non fu il sollievo di
Ichigo, né un sentiero scarlatto ad avvolgerlo. Mare. Aqua profumava di mare, un mare caldo
baciato dall’alba; così... la sentì, dopo un tempo indefinito, la voce s’infrangersi su di lui,
piccole onde, agitate e sicure.
« Io… immagino proverò paura, forse il terrore mi assalirà… ma tu sarai lì, a proteggermi. »
In fondo era vero. Lo era stato fin dal primo istante, quando le aveva donato lo Shrapenl fra
i recessi della Fenris, quando ne aveva incrociato lo sguardo in mezzo a un campo di fiori.
La pura verità risuonò ora ironica, terribilmente ironica.
« Sì… come sempre… »

Proteggerla da tutti… proteggerla dal Ragno...
Kukaku io... non ho mai avuto dubbi, preservando ogni legame, non rendendo vano il tuo… il vostro
sacrificio. Perché qui, ora… io non posso vacillare.
Così ho salvato Ichigo. Così ucciderò il Ragno… anche cento volte...


I capelli, gli occhi… erano forse il mare?
La pelle… perla preziosa?

Se soltanto ti arrabbiassi, se mostrassi un po’ di astio... non mi troverei ad ammirare e temere.
Ah… come diamine fai Askin? Anche tu prima o poi…
Io... no… non posso permettermi… non posso permetterle di…


Era vicino. Sarebbe bastato poco, pochissimo per annullare ogni distanza... così da percepirne
il respiro sul petto, il tepore lungo il corpo. Forse quelle mani si sarebbero mosse, lente e
impacciate, sfiorandogli la schiena, accarezzando quel dedalo di cicatrici vecchie e nuove?
Forse il sollievo...
« Ku-Kugo…! »
Sciocchezze, eppure...

…ultimamente mi chiedo se questa Luce… questa Luce...
È davvero forte…
Aqua…


« ...vieni. Dobbiamo fare un’ultima cosa prima di partire. »

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Aveva ancora il suo odore addosso quando raggiunsero l’esterno. L’aria della notte, le stelle
infinite baciavano la terra con la loro luce, eppure Aqua poté solo guardarlo. Kugo… lo
sentiva ancora, odore violento a sfiorarle la pelle, diverso da quello che lo contraddistingueva
in forma di Lupo; inchiostro, non avrebbe saputo definirlo in altri modi. Odorava d’inchiostro;
viveva in un mare d’inchiostro. Lo percepiva Aqua, riversando su esso ogni l’attenzione,
impedendo ad altre sensazioni di travolgerla. Poteva solo scrutarlo, l’odore d’inchiostro a
tessersi attorno a lei.
Sedevano vicini, in silenzio. Lo sguardo dell’uomo volgeva al cielo, come nel desiderio di
ricordare; risaltava il corpo sotto il bagliore delle stelle, i muscoli definiti, i capelli scuri.
Ecco.. ora riusciva a vedere; la spiaggia lontana e lei, piccola onda pura, circondata da
acque limacciose, agitate; ecco il contrasto mutarsi nella realtà, ferite vecchie e nuove
s’intrecciavano lì, sulla schiena, petto e addome integri.

Cicatrici… anche quelle inferte da Ichigo…

Pensiero improvviso, malinconico. Al che Kugo tese il braccio; Gram apparve, un lieve suono
a sferzare l’aria, un riflesso percorse la lama. La posò dandole le spalle, lasciando che gli occhi
vagassero qualche istante sul dedalo di cicatrici. Poi apparve, il biglietto di Ichigo: così Aqua
comprese come ogni cosa, anche la più piccola, legata ai Fyrir mutasse con essi; lui era morto,
l’oggetto aveva assunto una consistenza simile alla carta e ora, nella mano di Kugo, giaceva
rovinato, le lettere ferme, sbiadite. Riconobbe la sigla F75-002BC, a indicare il Mondo di
Merida. Lo fissò incrociando gli occhi del suo protettore; brillavano, come se egli avesse
concesso alla serenità di sporcare il mare d’inchiostro.
« Dopo aver dato pace a un Caduto, lo si brucia... », una pausa, un sorriso amaro, « l’abbiamo
fatto insieme... in maniera inaspettata da un lato. Concludiamolo insieme, Aqua. »

- ...non è sempre stato così. -

Rammentò le parole di Neliel immaginando lo stesso gesto ripetuto in altri tempi, Mondi,
da lui e altri Immortali. Gesto a cui Kugo la stava invitavano a partecipare; insieme, per
chiudere un cerchio, per non dimenticare. Così il biglietto venne diviso; le metà vennero
poggiate sopra la brulla terra, qualche sassolino a proteggerle dal vento. Fra le loro dita ecco
scaturire piccole fiammelle; istanti dal sapore d’eternità; scintille divamparono, frammenti
dorati si persero nel buio; nessun discorso, solo sguardi a contemplare il piccolo rito.
« Kugo… dov’è il suo Cuore? Si è... ricongiunto a questo Mondo? »
La domanda sorse spontanea, dolce nella sera via via più fitta. Avvertì la serenità vibrare,
eppure l’uomo attese un po’ prima di rispondere.
« No… come ricorderai, noi siamo nati dall’unione con un frammento del Cuore del Mondo
d’origine. Tre Mondi... i primi a essere divorati, tanto tempo fa. Per quanto rimaniamo in un
luogo e infine osservarlo, non esiste casa per i nostri Cuori. Quando moriamo resta solo
polvere… solo polvere », concluse alzando il capo, « ma osservando questo panorama, mi
piace pensare che sia qui, da qualche parte. Nonostante gli errori era… era un caro amico. »
Col Cuore… aveva parlato col Cuore, mostrando per la prima volta una sfumatura così
intima. Al che Aqua parlò, sicura; un tepore a cancellare la malinconia.
« Ichigo continuerà a vivere… nei nostri Cuori. »
Vide stupore incresparne lo sguardo, quasi fosse indeciso se accogliere o meno tali parole.
« Sì… è così. Grazie. »
Lo disse sorridendo. Un sorriso sincero, bello. Si chiese se il Kugo di un tempo sorridesse più
spesso; se fosse normale perdersi in esso, ritornare con la mente indietro, quando si era fatto
vicino, troppo vicino… quel respiro… gli occhi…
« Ehi… tutto okay? »
« S-Sì! Solo… è la prima volta che... ti vedo sorridere così », balbettò, lo sguardo puntato in
basso.

Egoista...

Eccola… serpe nel buio, l’Oscurità… riflesso.
Pensava di averla sconfitta, da sola nel Reame Oscuro, con l’aiuto di Sora, invece...
Un seme era rimasto, radicandosi di nuovo in dubbi e timori; aveva riposato a lungo,
invisibile, emergendo infine durante il duello fra i due Immortali. Eccola, in attesa di
prendere il sopravvento, libera da ogni vincolo, dalle catene che governavano una blanda
Oscurità. La voce di Kugo la raggiunse, quasi avesse percepito la fugace e cupa riflessione.
« Aqua… prima hai accennato a un’ombra, un’ombra dentro di te. »
Era lì, il debole bagliore della sigaretta a tingere il viso di una sfumatura calda; i pensieri a
vagare su di lei, sul futuro, su cose imperscrutabili… onde limacciose, vortice celato nella
tempesta; eppure... vi era ancora serenità.
La seguì, e non vi fu timore nel rievocare quei momenti; il salvataggio di Terra; la caduta nel
Reame Oscuro; la discesa in abissi sempre più profondi, sentieri attraverso Mondi contorti,
divorati dagli Heartless; infinite battaglie mentre giorni diventavano mesi, i mesi anni; poi,
superato un labirinto, tra corridoi di cristalli sospesi nel nero assoluto, ecco uno specchio,
un bellissimo specchio. Riflesso di dubbi, paure… così aveva preso forma
l’Oscurità; riflesso, così era riuscita a tornare nell’Oltre. (6)
Kugo ascoltò, attento alla più piccola inflessione, lo sguardo perso nella notte, come se
una parte di lui fosse indissolubilmente legata a essa, a ombre imperscrutabili. La voce morì,
improvvisa; troppo caotici i sussurri dell’Oscurità, bisbigli celati nella nebbia; futile ogni
tentativo di definire dubbi e paure. Solo allora l’Immortale parlò, vicino, sicuro.
« È la tua battaglia. Io... posso solo darti gli strumenti per affrontarla. Nei prossimi mesi
inizieremo l’addestramento. »
Ecco nuove consapevolezze, sentieri a sedimentarsi in lei, in loro.
Al pensiero la felicità l’avvolse, rinnovata quando egli riprese il discorso.
« Sei forte Aqua… il discorso di prima, in camera, ne è stata l’ulteriore conferma. In poco
tempo hai temprato la Mente, protetto il Cuore, sei…. riuscita a farti strada nel Cuore di
Ichigo, rivelare la Luce di Hime. Ora... eccoti, conscia delle tue Ombre. Addestrarvi... il passo
successivo mentre procediamo verso le rovine dell’Hlif. Addestravi in modo da tener testa
ai Hwergh. Il poter contare sulle vostre forze, plasmarle in questa realtà, senza dipendere
totalmente dalla nostra protezione, in modo non vacillare quando ci dirigeremo infine verso
la Porta dell'Oscurità. Al di là di tutto... è un dovere e un rispetto nei vostri confronti.
Noi...aggiungeremo un'addestramento più introspettivo. »
Sì, non c’era altro modo; una via semplice, giusta. Le tornarono in mente i giorni passati
insieme a Eraqus e Terra, nel Castello, in Regni fantastici; come allora fu gioia, travolgente
entusiasmo.
« Quindi... è possibile entri in contatto col Seiðr, come avevi accennato? » (7)
« Sì… quanto e come dipenderà da te e RainFell. »
Un futuro improvviso, speranze brillare in uno strano presente; il come l’Immortale mostrava
parti di se; inaspettato il modo in cui era riuscita a farsi strada nella tempesta. Cosa si celava
in messo a quelle onde limacciose? Eppure il presente appariva più vicino. Parole... quante
parole si erano susseguite in così poco tempo.
« Ho capito. Grazie, Kugo. »
« Di nulla… ehm… cambiando discorso... hai cenato? »
« Sì! Ho cucinato un po’ di stufato. Buono… forse leggermente salato. »
« Beh... direi manca il dolce. Uhm… ti mostro come fare i budini? Come lo preferisci? »
Parole leggere, a plasmare piccole cose come mai prima d’allora.
« Budini? Fra tutti... cioccolato bianco e caramello. Accidenti… ora che ci penso esiste un
Heartless a forma di budino. »
« Davvero? Quando lo sconfiggi cosa succede? Si scioglie? »
« Più o meno, più o meno…! »
In esse camminarono, una accanto all’altro, verso la Fenris, verso la prossima meta.
Eppure non poté far a meno di fermarsi; un passo per subito proseguire, così da
contemplarne ancora una volta la schiena e le cicatrici.

In quegli frangenti... ho avvertito rabbia in te… poi calma... per un’istante mi è parso volessi
abbracciarmi. Se solo… se solo quella strana confusione non mi avesse travolto… forse io...

Kugo, riuscirò a vedere dentro il tuo mare? Vedere il frammento che giace in me?
Sconfiggere le ombre… insieme a te, sicuramente io…


Pensieri dove tenebra e luce s’intrecciavano, come fili di seta preziosa.
Infine lo vide, il suo sguardo posarsi su di lei.
Un’istante e un altro pensiero giunse, carico di Speranza.

Vederti sorridere più spesso… essere una piccola Luce per te…
Al dì la tutto... che sia questo lo scopo del nostro viaggio, del nostro Legame?






(0) Tra le altre cose, fu Kugo nel Capitolo 6 a suggerirle di andare ai Confini.
L'aeronave di Neliel compare nello stesso capitolo, quello che agli occhi di Merida appariva
come un antico luogo sacro.

(1) Si riferisce al flashback presente nello scorso Capitolo.

(2) Frase Terra. Capitolo 7 di AAA.

(3) In riferimento al flashback presente nel Capitolo 5; dove Kugo propone a Ichigo di
seguirlo nel viaggio dall’Hlif alla ricerca delle Chiavi predette dall’Oracolo.

(4) Il primo pezzo mostra la rinascita di Kugo e Kukaku come Fyrir, vi è infatti un accenno
all’universo di Bleach nel menzionare la Soul Society; stessa modalità vale per TUTTI gli altri
Immortali e riprende il processo visto con Luxu nel Capitolo 5 di AAA, quando beve l’elisir
creato da Edward.
I punti di sospensione dopo "La Soul Society bruciare, mostri, abomini divorare ogni cosa" sarebbero
i nomi dei loro figli (compaiono nella mia Serie Another End, finale alternativo del Manga).
Kugo e Kukaku hanno scelto di dimenticarne i nomi come accennato:
a) nel Capitolo 1 scena finale tra Askin e Edward.
b) nel Capitolo 3 quando egli rammenta le ultime volontà dell’amata… che vengono riprese
qui e ovviamente in futuro, perché sì, saranno importanti sappiatelo.
Il Secondo si svolge prima che lui partisse dall’Hlif per cercar le Chiavi predette dall’Oracolo.
Il Terzo le ultime volontà di Kukaku, presenti nel Capitolo 3 con un dettaglio in più… che in
ogni caso ho aggiunto al suddetto, poiché in corso d’opera il dubbio è stato;
Come fanno Kugo e Askin a essere certi che…! Ecco…!
Un Flashback tra Kugo e Kukaku si era già visto nel Capitolo 5, quando l'uomo esce dal fiume.

(5) Sephiroth ne ha dato la conferma a Ukoku (Saiyuki), il Corvo (Capitolo 9 AAA), che ha sua
volta ne ha discusso con Priscilla (Claymore), l’Incantatrice (Capitolo 2 di EOR).
Piccolo Recap AAA/Inizio EOR
Poiché Sephiroth non è ancora in grado di occultare la sua presenza nel Seior, i Fyirir rimasti
allora ai Confini (Kugo e Askin compresi), deducono che la causa sia da reputare alle loro
nemesi; di conseguenza deve averli informati anche sui Keyblade.


(6) In riferimento agli eventi visti in Kingdom Hearts 0.2: Birth by Sleep – A Fragmentary
Passage; dove la storyline di Aqua si conclude con l’arrivo al Meridiano Oscuro e l’incontro
con Ansem il Saggio; da lì la trasformazione oscura in KH3 e il salvataggio da parte di Sora e
Riku (nel mio caso essa è avvenuta per mano di Amaimon, FFB Capitolo 2).

(7) Dettaglio presente nel Capitolo 2, prima della partenza dai Confini.





Angolo Autrice:

Salve a tutti ed eccoci finalmente alla conclusione del primo Mini-arc!
Arc durato due mesi e mezzo; sì, tanto tempo è passato da quanto i nostri due eroi sono giunti nel Mondo di Brave e ora si apprestano a ripartire.
Prima del grande annuncio vi delizio con piccole curiosità,

1) Nel concept originale era proprio il Giovane MacGuffin a essere scelto da Merida, ma alla fine i creatori di Brave optarono per farla rimanere single. Perché non fruttare questo dettaglio? Come accennare alla relazione senza andar contro lo spirito del film, ma anzi tracciandone un filo conduttore? Quindi… eccovi servito, spero che anche Gawen nel suo piccolo vi sia piaciuto. Il pezzo serviva sia a dare un scatto da Aqua e Kugo, sia a mostrare come la ragazza fosse cambiata rispetto all’inizio.

ps. Gawen l’ho inventato io… sia dei padri che dei figli non vengono detti i nomi nel film.

2) La scena sensuale tra Kugo e Kukaku è ambientata a Runeterra. Mi sono avvicinata da poco a LoL, ho comprato la Guida Ufficiale/Artbook I Reami di Runeterra (consiglio l’acquisto anche ai non fan)… e poi, perché non mostrare un Mondo 100% videloludico?

In questo ultimo capitolo ci tenevo a mostrare i cambiamenti di tutti, soprattutto l’evoluzione del rapporto tra Kugo e Aqua; i loro dubbi, difetti, cosa inizia a legarli e a continuare a tenerli lontani, oltre a forti motivazioni personali… su cui spero non ci siano più dubbi.

Infine vi annuncio che la Serie andrà in pausa fino all’anno prossimo.
In questi mesi ordinerò la linea generale degli eventi futuri (li ho in mente ma devo stenderli per bene). Sappiate i prossimi saranno due Capitoli di transizione: in uno compariranno Priscilla, Sephiroth, Ukoku e si scoprirà l’identità del Ragno; nell’altro la situazione nell’Universo di KH, vedremo chi sono altri Due Fyrir giunti ai Confini per proteggere i Prescelti. Dopo inizierà il nuovo MiniArc, Askin e Luxord nel Mondo di…! No Spoiler <3 Vi aspetto. <3

Un abbraccio cari, a chi mi ha seguito fin qui e chi ha appena cominciato questo viaggio. Non dimenticate di supportare la serie; facendomi sapere la vostra, inserendo le storie nelle categorie, lasciando tanti like ai capitoli. <3


Grazie per tutto il vostro supporto <3
Ci vediamo l’anno prossimo. <3

Elgas
   
 
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