Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Duchessa712    12/11/2020    2 recensioni
(Seguito di Spring will come again)
Rickon e Shireen si amano di un amore impossibile, un amore bambino, che è dolce come un sogno e ha i giorni contati.
Amano le storie tragiche e impossibili, quelle d'amore finito in tragedia.
Amano il Principe Drago e la sua Lady Lyanna. Amano i Leoni dell'Ovest.
Si amano per gioco e per necessità e perché lo vogliono davvero, ma quando i sogni si infrangono la realtà fa ancora più male
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Past and present and memory'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È la sera del suo matrimonio che Rickon capisce di aver commesso l'errore più grave di tutta la sua vita e di doverci convivere.
Per essere precisi si tratta del mattino dopo, quando si sveglia in un letto che non è più vuoto e con il corpo di Violet premuto accanto al suo, con i suoi capelli sparsi sul cuscino e sul suo petto.
È bellissima, una dea, una Regina che merita una corona e tutto l'amore che un uomo può offrire. Il suo cuore però non accelera, vuole solo scappare perché si sente un traditore, perché i sensi di colpa lo stanno soffocando e vuole Shireen, solo Shireen, sempre Shireen, e le rose bianche tra i suoi capelli scuri.
Solo che Shireen lo odia, lo ostacola, lo ridicolizza, si sposerà nel giro di un anno e non sembra soffrire per la sua mancanza. Sembra essere ghiaccio lei che aveva il fuoco e il Lupo nelle vene.
-Mio signore? Ti senti bene? -
-Certo, Violet. Certo che sto bene-.
La bacia e la stringe e finge che sia Shireen, possessiva e gelosa e seducente anche a tredici anni.
Come ha fatto ad essere tanto stupido?

Ci pensa tutto il giorno, mentre vaga per i corridoi di Grande Inverno stranamente pieni di gente e ancora impregnati dell'atmosfera rilassata della sera prima.
Ha lasciato Violet a prepararsi ed è sceso a fare colazione senza aspettarla, limitandosi a giocare con il cibo fino ad alzarsi, irritato con se stesso, e vagare come un'anima in pena. Una parte di lui spera di incontrare Shireen, di poterle rivelare la conclusione che l'ha folgorato durante la notte, di professare ancora una volta il suo amore e chiedere il suo perdono. Un'altra parte di lui sa che così si attirerebbe il suo scherno, la sua pietà, la sua rabbia gelida all'idea di essere considerata la seconda scelta.
Shireen però sembra sparita e così Byron e Benjen e lui si trova da solo senza sapere cosa fare fino a quando, immerso nei suoi pensieri, va a sbattere contro qualcuno.
-Rickon-.
Catelyn lo fissa sorpresa. Di sicuro lo immaginava da tutt'altra parte e di tutt'altro umore.
-Hai visto Shireen, o Benjen? - chiede prima di poter essere interrogato.
-Ben é nel Parco degli Dei e Shireen è uscita a cavalcare. Penso che non la vedremo per un po'-. Già, quando vuole sparire sa farlo in maniera meravigliosa.
-Grazie.. E scusa se ti sono venuto addosso-.
Lei scuote la mano e gli sorride, un gesto per dirgli che non fa nulla ed è tutto a posto.

Ha aspettato fino a notte fonda, quando, finalmente, la vede emergere dall'ombra, scarmigliata e col respiro affannato, stanca ma abbastanza vigile da percepire la sua presenza.
L'aria si fa ghiaccio, si dilata e si restringe mentre loro si fronteggiano ai lati opposti di un campo di battaglia.
Non sa perché si aspetti che sia lei a parlare quando è lui che la aspetta da tutto il giorno, forse perché è sempre stato così, forse perché lui è più bravo con i gesti, forse semplicemente è solo una scusa per stare in silenzio, per non distruggere la calma con un ennesimo litigio fatto di recriminazioni e sussurri spezzati.
-Cosa fai qui? -
-Ti aspettavo. Da tanto-.
Sbagliato. La vede sorridere, una scintilla malandrina negli occhi mentre con movimenti fluidi gli si avvicina, abbastanza da sfiorargli il petto con la punta delle dita.
-Lady Violet ti ha già stancato? Dopo appena una notte e due giorni?-.
Ride divertita. Quando lui non ribatte, non difende la moglie, il suo volto si apre in un sorriso deliziato ancora più grande.
-Ho davvero ragione. Peccato che tu non possa tornare indietro-.
Stringe i pugni e i denti, le concede la vendetta, la rivincita, il gioco che va avanti da un anno e che nessuno ha notato.
Shireen si solleva sulle punte, lo scruta, lo sguardo si posa sulle labbra socchiuse, poi fa una giravolta e se ne va.
È giusto. È coerente con quello che ha sempre detto, con il modo in cui si è comportata. Rendergli la vita un Inferno, prendersi una rivincita dal sapore di miele e di rose.
La ferma e le loro bocche collidono una contro l'altra. La blocca contro il muro, le artiglia i capelli, le spalle, sordo ai suoi gemiti di dolore, di paura, alle suppliche, alle lacrime, a quel mi fai male che è più doloroso di una coltellata ma non lo fa fermare.
Si schiaccia ancora di più contro di lei. Sente il sale delle lacrime sulla bocca, la Lupa che lotta fino allo sfinimento, invano, sovrastata dalla forza del cacciatore.
Si arrende alle sue prepotenze, Shireen, ed è quello dopo, quando sarà tornato in sé, quando avrà vomitato tutto il contenuto del suo stomaco, a fargli davvero orrore.
Rapidamente come è iniziato è finito e lui torna da Violet addormentata.
La lascia lì, bambola rotta abbandonata contro il muro, con il vestito strappato, le labbra gonfie, i capelli sconvolti in millioni di onde scure, e gli occhi vuoti, persi, a fissare un punto invisibile contro il muro di fronte, la mente che rifiuta di processare cosa è successo, il fiato sospeso nella bocca spalancata insieme alla saliva che si rifiuta di mandare giù.
È un momento sospeso nell'infinito della storia, un momento di cui nessuno saprà mai nulla, che non vuole abbia mai fine.
Chiude gli occhi, chiude la bocca, prova a muovere le braccia ma il dolore si irradia per tutto il corpo. La spalla è segnata da un livido violaceo.
Cerca di mettersi in piedi, ma le gambe le cedono, tremano, le fanno male, le fa male tutto.
È in quel momento che arrivano le lacrime. È stata violata. È diventata uno strumento nelle mani di un mostro. Nelle mani di Rickon, che ama più di chiunque altro, cui ha dato il suo primo bacio e la sua prima volta, che le ha promesso amore eterno con una corona di rose bianche e le aveva giurato che anche loro avrebbero avuto una storia come quella del Principe drago e della sua signora, come quella dei Leoni amati e maledetti, che l'aveva messa da parte quando era arrivata una più bella.
Lei non è Lyanna, non è Cersei.
Lei è Sansa, passata da un uomo all'altro senza nessuna considerazione.
Lei è come Elia, umiliata pubblicamente, messa da parte come un qualcosa di vecchio e inadatto.
Lei è una donna e non importa che sia la nipote della Portatrice dell'alba e della prima Regina del Nord. Sarà sempre troppo debole e insignificante.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Duchessa712