Harry Potter, 'I ciottoli sono roventi' di Nemesis01 su EFP Fanfiction

- Storia partecipante al contest "Prompts letterari per un contest lampo" indetto da matiscrivo sul forum di EFP -

Gli altri facevano di lui quel che volevano, e a lui si stringeva la gola dall'emozione.
Arrossiva, si sgomentava; sentivasi perso.
E nessuna cosa era adatta per lui: le strade troppo faticose, il sole troppo caldo, gli abiti tagliati male, le mani troppo grosse;
affannandosi a non riflettere a ciò, di convincersi del contrario; stordendosi;
mentre gli orecchi gli rombavano, e credeva di dover cadere da un momento all'altro.

I ciottoli sono roventi

La strada per tornare a casa gli sembrò più lunga di quanto ricordasse.

Da quando l’avevano rilasciato da Azkaban si sentiva fuori posto; eppure tutto era uguale a prima.
Il mondo sembrava non essersi accorto della sua assenza: Londra, Hogsmeade, il suo monolocale in periferia... tutto uguale. Draco nemmeno ci voleva andare nei sobborghi babbani, ma quello poteva permettersi con i pochi galeoni che guadagnava e quindi restava lì.
Si era perfino affezionato al locale e alle piccole imperfezioni. Un po’ di intonaco spaccato, qualche buco nella carta da parati ingiallita, la macchia d’umidità sul soffitto, la televisione che non funzionava.
Il mattino arrivava sempre e lui, irrimediabilmente, si svegliava e faceva colazione. La vita continuava a manovrarlo come se fosse un Imperio. La doccia, la passeggiata, i maghi che contrattano per i prezzi troppo alti delle milze di pipistrello…
“I Fagioli Sopoforosi sono in offerta”, “Il prezzo dell’Elleboro è di 16 zellini al mazzetto”, “Grazie per averci scelto”. Le giornate trascorrevano monotone. Andava al lavoro cercando di non farsi notare dai maghi che giravano nel mercato, di non farsi travolgere dalla loro frenesia, e con gli occhi cercava un posto che fosse adatto a lui. E nessuna cosa era adatta per lui: le strade troppo faticose, il sole troppo caldo, gli abiti tagliati male, le mani troppo grosse. Più si sforzava di pensarci, o di non farlo, più si sentiva confuso.
Poi, in uno di quei giorni qualunque, era caduto.
Era successo per caso, e forse era stato qualcuno con una grossa gabbia per gufi o qualcun altro di una stazza più grossa, ma era caduto. Aveva poggiato le mani sui ciottoli della strada, erano roventi, e la gente parlava, il loro vociare gli riempiva la testa, e i ciottoli erano davvero roventi e nessuno si era accorto che lui era caduto.
Il brusio delle voci si era trasformato in un fischio assordante, aveva stretto gli occhi e sarebbe rimasto lì per terra fino a quando non avrebbe smesso. Era quello il senso di cadere; non quello di inciampare perché qualcuno ti ha spinto, ma quello di non riuscire ad alzarsi, di non voler affrontare più le solite cose che la vita ti impone di fare.
Aveva pensato che non sarebbe cambiato nulla se fosse rimasto lì per sempre. Le persone avrebbero continuato a parlare, a vendere, a ridere, e lui sarebbe rimasto lì, sepolto dalla loro frenesia, a guardarli vivere. E forse se lo sarebbe meritato.
Ma la vita faceva di lui quel che voleva, e allora gli aveva mandato qualcosa di nuovo.

«Malfoy, ti senti bene?»
Draco riconobbe subito la voce e sollevò gli occhi verso di lui. Avrebbe voluto dirgli di andarsene a fanculo, ma, quasi contro la sua volontà, afferrò la sua mano e scosse la testa.
«No. I ciottoli sono roventi.»

Note a margine
Probabilmente, quando e se mai dovessi aver tempo, potrei perfino sviluppare una long su questo prompt. Che ispirazione!
Per il resto, spero vi sia piaciuta! <3