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Autore: Hikari_1997    13/11/2020    0 recensioni
Un piccolo momento di tranquillità dalla lotta contro l'Impero di Britannia
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C.C., Lelouch Lamperouge
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Girò svogliatamente la chiave nella serratura, finalmente un altro estenuante giorno era giunto al termine.
Salutò la sorellina e, scusandosi con lei per non assistere alle notizie serali, iniziò a salire le scale che lo portarono in camera sua.
Quando vi entrò, notò una peculiare mancanza … C.C.
Quella stregaccia non era, come suo solito, stravaccata sul letto a mangiucchiare pizza o a curiosare tra i suoi oggetti personali; si domandò mentalmente dove potesse essere, ma era troppo stanco per cercare di capire la contorta logica della sua complice, e doveva studiare.
Studiare; ovvero finire le espressioni di algebra per il giorno seguente e controllare i nuovi fascicoli delle persone interessate ad unirsi ai cavalieri neri.
Si trascinò di malavoglia verso il pc, accendendolo; per poi aprire il quaderno di scuola mentre iniziava a scartabellare i registri che Ougi gli aveva dato il giorno precedente.

D’un tratto, un odorino famigliare gli giunse alle narici; non gli fu necessario voltarsi, riconoscendo subito il familiare rumore dei tacchi che calpestavano il pavimento.
-Non mangiare sul letto- disse Lelouch.
-Buona sera anche a te- lo schernì C.C. appoggiando le scatole fumanti di pizza sul piccolo tavolino in un lato della camera –Quanta panna acida hai mangiato a pranzo? –
Lelouch si voltò, per niente divertito, notando che C.C. aveva preso in prestito dei suoi vestiti per il suo giretto serale.
-Evita queste battutine per favore, ho da fare-
C.C. scrutò il ragazzo tornare a controllare i fogli –Non immaginavo che altre persone sarebbero state disposte ad unirsi all’ordine, dopo i fatti di Narita-
Lelouch sospirò, aveva ragione; anche lui era sorpreso.

-Comunque, ho preso una pizza anche per te- disse C.C.
Lelouch si voltò, per poi tornare a fissare le X e le Y delle espressioni quando vide la ragazza iniziare a togliersi i vestiti –Vegetariana, la tua preferita- precisò lei.
-Come fai a saperlo? –
-Sono una buona osservatrice- rispose lanciando l’ultimo indumento sul letto, restando solo in biancheria intima.
Il giovane britanno mugugnò un grazie tornando a prendere appunti, si sporse a destra per prendere uno dei libri di testo nel cassetto; ma percepì, d’un tratto, un peso sulle proprie gambe.
C.C. si era, senza prendersi la briga di chiedere, seduta su di lui; avvolse le sue spalle con il braccio sinistro mentre la mano destra era impegnata a recuperare filanti fette triangolari della sua pizza dal cartone, ovviamente appoggiato sui suoi quaderni scolastici.

-Che stai facendo? – domandò Lelouch alzando un sopracciglio contrariato.
-Mi hai detto di non mangiare sul letto- cercò di giustificarsi lei.
-Ci sono altre sedie e un divano liberi, e se vuoi anche il pavimento; non sederti su di me-
Lei non lo degnava di striscio, continuando a mangiare la pizza guardandolo con quel provocatorio sguardo.

–C.C.-

Si leccò una macchia di pomodoro dal lato della bocca, non distogliendo il suo perforante dorato sguardo dagli occhi del ragazzo –Ho un sacco di lavoro da fare; non ho tempo da perdere … Per favore-
La ragazza sospirò, inclinando la testa d’un lato; inseguito sfoderò il sorriso migliore nel suo repertorio e disse –Apprezzo il tuo tentativo fallito-
Lelouch sbuffò esausto mentre osservava la complice passare al secondo cartone –Quella non era la mia pizza? -
-Ho detto che l’ho presa per te, ma nulla mi vieta di assaggiarla-

Lelouch alzò gli occhi al cielo –Lasciami almeno qualche fetta stregaccia; seriamente, con tutte le pizze che mangi mi è ancora un mistero come tu possa mantenere quel fisico-
Si bloccò fissando il cartone della “sua” pizza, la mano destra di C.C. ferma a mezz’aria, colta di sorpresa.
Lelouch sentì l’incredulo sguardo della ragazza su di lui.
Si riscosse quasi immediatamente, mettendo da parte il cibo per sistemarsi meglio sulle sue gambe, avvolgendo il suo corpo con le braccia e avvicinando le sue labbra all’orecchio sinistro del giovane.
-Mi hai appena fatto un complimento o sbaglio? – sussurrò maliziosa.
-No-
-E invece si-
-E invece no, e smettila di acciambellarti come un gatto-
-Oh non lo sai Lelouch? I gatti sono il simbolo di noi streghe e adorano le fusa-

L’ennesima provocazione che spinse il giovane a scrutarla di sottecchi, il viso illuminato soltanto dalla luce dell’abatjour sulla scrivania.
-Smettila-
-Permaloso, se proprio vuoi saperlo neanche tu sei messo male – Lelouch la guardò, non capendo, se stesse affermando il vero.
-Tralasciando la poca forza fisica che ti impedisce di metter su muscoli, ma dettagli-
-Simpatica- disse Lelouch sporgendosi in avanti, riuscendo a liberare i fogli dei cavalieri neri dal cartone della pizza.
Tuttavia, studiare era praticamente inutile; siccome C.C. non si muoveva di mezzo centimetro e, revisionare i compiti o pianificare strategie diventava al quanto impossibile.

-C.C. te lo chiedo nuovamente, spostati altrove- ripeté Lelouch –Devo pianificare una strategia di difesa per evitare che i soldati di Cornelia possano contrattaccare-
-Beh, ora tua zia non è qui; e dubito che alla base sia successo qualcosa, altrimenti Tamaki ci aveva già chiamati in preda al panico; lascia i cavalli nella stalla Zero, non ho intenzione di alzarmi da questa comoda sedia- rispose senza difficoltà continuando a guardarlo sogghignando.
Lelouch sospirò, mollando i fogli sul tavolo e, sbuffando, si rilassò appoggiando la testa sul braccio della ragazza –Stregaccia-

Sentì C.C. ridacchiare, per poi muoversi leggermente e appoggiarsi completamente al suo petto; accarezzando dolcemente la sua testa.
Le affusolate dita affondavano nelle ciocche corvine, scendevano sulle tempie, sfioravano il mento e le palpebre, percepiva il suo caldo respiro sul collo mentre il suo nasino gli sfiorava la cute.
-Che … che c’è? – riuscì a dire in un briciolo di lucidità.
-Sei stressato- rispose.
Lelouch mosse leggermente il volto verso di lei, le sue iridi ametista incatenate con quello oro di C.C., vicinissima al suo viso.
-Ah? –
Era confuso, continuava ad osservare la ragazza che non aveva smesso di accarezzargli i capelli –Vuoi spiegarti? –
-Ti ho già risposto, hai i muscoli tesi, sei stanco; ha bisogno di dormire, e non di controllare chissà quali faccende statali o risolvere espressioni- precisò lei –Quindi, lasciati andare … almeno per oggi riposa-
Appoggiò la fronte sull’incavo del suo collo –Nessuno ti disturberà, resterò al tuo fianco fin quando vorrai-
-Ma-
-Sshh- lo zittì lei –Riposa, ne hai bisogno-

Sentì un lungo sospiro, le braccia di Lelouch ricambiarono l’abbraccio; muovendosi quel poco necessario per appoggiare la propria fronte contro quella di C.C.
-Testarda- sussurrò piano.
Lei sogghignò –Scacco matto Zero-
Gli sfiorò delicatamente le labbra, per poi baciarle; un leggero e breve tocco.
-E questo? – domandò Lelouch.
-Bacio della buonanotte- scherzò lei tornando ad abbracciarlo; aspettando che il sonno cogliesse entrambi.

Lelouch strinse corpo della sua strega a lui; doveva ammettere che i cavalieri neri avevano ragione a definire C.C. la regina; perché proprio come quella degli scacchi, quel pedone poteva eseguire qualsiasi mossa.
E così era C.C., non chiedeva, non perdeva tempo soffermandosi su inutili questioni.

Lei agiva, per proteggere il re.
   
 
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