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Autore: Volerofinoatoccareilcielo    13/11/2020    0 recensioni
[…] Tratto dal capitolo 1
-Conviene che ci presentiamo, io sono Amy Dalila Velasco, figlia di Eris dea della discordia e del caos- disse con aria fiera la ragazza. Percy guardò Annabeth, non capiva perché avesse fatto una domanda del genere. Se non fossero semidei allora perché erano stati inseguiti da dei mostri.
Ma allora per quale motivo il ragazzo non poteva entrare?
La risposta arrivò pochi attimi dopo quando il ragazzo si presentò, scioccando e spaventando tutti i presenti
-Io, invece, sono Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, Titano del tempo-
[…]
La speranza è sempre l'ultima a morire, soprattutto la speranza dei mostri quando si deve prendere a calci Percy nel suo bel sederino. Quando tutti pensavano che finalmente potevano avere un minimo di respiro ecco che spunta un nuovo nemico...Questa volta riuscirà a mettere in ginocchio Percy Jackson e i suoi amici? Chi sono questi due nuovi personaggi che arrivano al campo? Passato e futuro si incontreranno e chi vincerà lo scontro? Beh, leggete e saprete. Buona lettura a chiunque voglia aprire la mia storia.
Baciusss
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nuovo personaggio, Piper McLean, Reyna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non riusciva a capire. Non riusciva a pensare lucidamente. Una miriade di pensieri gli frullavano nella mente e non riusciva metterli in ordine. Andreas sentiva solo suoni ovattati, riusciva a vedere solo la sua mano insanguinata che continuava a gocciolare, non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo palmo. Stava
seduto e non faceva nient’altro che guardare la mano e pensava a lei e al suo scontro appena finito. Lei era immortale. Era immortale e lui non riusciva a capire come fosse possibile. Sicuramente non si era fatta un bagno nello Stige perché sennò non poteva neanche essere ferita, sicuramente nessun dio le avrebbe concesso l’Immortalità, soprattutto per quello che aveva fatto. Allora come era possibile che era immortale?
Intanto allo spiazzo dove avevano combattuto lui e Jo arrivarono Jason e Percy, seguiti da Piper, Hazel ed Amy. Andreas non riusciva a guardare negli occhi Amy che si stava avvicinando, non aveva il coraggio di alzare gli occhi e vedere la delusione in essi. Era seduto, nel punto in cui Jo era scomparsa, con le ginocchia al petto e la testa poggiata su di esse, erano un po' allargate così da permettere ad Andreas di guardare la sua mano senza distogliere lo sguardo dal sangue che colava
-Che è successo? - chiese Jason mentre andava da Reyna per aiutarla e curarla, dietro di lui Percy corse preoccupato verso di Annabeth. Appena vista la figlia di Atena, caduta che non si risvegliava, una maschera di terrore era calata sul suo volto e senza guardare nient’altro che Annabeth, era corso da lei con un po' di ambrosia e nettare. Piper si avvicinò prima a Reyna e dopo aver aiutato Jason a fasciare la spalla della ragazza, corse da Annabeth e le steccò la gamba rotta mentre la bionda, grazie all’ambrosia, si riprendeva. Hazel osservando con attenzione i tre ragazzi riformulò la domanda. Non era giusto dire che cosa fosse successo, la situazione si poteva capire perfettamente da sola: Annabeth con una gamba rotta e svenuta, Reyna con un taglio profondo sulla spalla e con un colorito fin troppo bianco, ed infine c’era Andreas, distante dalle due ragazze, che stava seduto per terra e non si muoveva, aveva un taglio sul fianco e una mano ricoperta di sangue. Accanto al piede di Piper stava un coltello infilato nel terreno, l’arma gocciolava di sangue, chissà di chi era? E soprattutto di chi era il sangue??
Prima però che Hazel riuscisse a formulare la domanda giusta, Amy le passò di corsa di lato dandole anche una spallata, stava correndo da Andreas che aveva un’espressione persa nel nulla. Hazel non lo aveva notato, ma anche se il ragazzo fisicamente non era ferito gravemente, non si poteva dire la stessa cosa dell’animo.
Amy corse dal suo migliore amico e si inginocchiò di fronte a lui, Andreas aveva un’espressione vacua e persa nel nulla, i suoi occhi erano lontani ed Amy non riusciva a vedere vitalità in essi, come solo lei riusciva a vedere. Il verde era spento e perso, lontano. Amy aveva potuto solo immaginare la reazione di Andreas dopo aver ucciso Jo, ma la realtà era parecchio diversa da come se l’era immaginata. Non si sarebbe mai aspettata di vedere di nuovo Andreas con quegli occhi spenti e depressi, e soprattutto non per lo stesso motivo. Amy s’immerse in quegli occhi e vide che oltre quella barriera di tristezza, c’era anche un filo di delusione e dispiacere, ed in lontananza c’era una punta di rabbia. La figlia di Eris si chiese, per la prima volta dopo tanto tempo, che cosa stesse provando Andreas
-Andy…- disse la ragazza con un filo di voce e appoggiando la sua fronte su quella del ragazzo
-Andy, cariño que pasò? - cercò lo sguardo di Andreas e, anche se stavano a una distanza minima, il ragazzo abbassò il suo incapace di reggere quello di Amy
-Mi dispiace tanto- Amy non capì, ma si rese conto che al suo migliore amico serviva aiuto e che non era il momento per altre domande, anche se stava sospettando il perché delle scuse e il perché non voleva guardarla negli occhi. Lo aiutò a tirarsi su ed iniziarono ad avvicinarsi ai ragazzi che non si erano mossi per stare vicino ad Annabeth che si stava riprendendo. Jason era chino su Reyna e vicino aveva Piper che stava aiutando Percy a steccare la gamba della sua ragazza, Will le aveva insegnato qualcosa sul primo soccorso e per la prima volta le era tornato utile. Mentre Hazel era corsa in infermeria a chiamare Will e a cercare Frank
-È morta quella…quel mostro è morto- chiese Annabeth quando nella sua visuale entrarono i due stranieri. Fisicamente Andreas non aveva ferite gravi, ma si vedeva che era molto stanco. Annabeth ebbe un po' di pietà per lui, aveva lottato contro la sua ragazza, una persona a lui molto cara era più che ovvio che fosse scioccato. La figlia di Atena sapeva quanto potesse fare male combattere contro una persona cara, quando aveva combattuto contro Luke le faceva male più il cuore che le ferite fisiche. Molto probabilmente anche lui si sentiva così, con il cuore dolorante.
-Io…- ad Andreas gli morirono le parole in bocca, cosa doveva dire, Jo non era morta e lui non aveva mantenuto il giuramento che aveva fatto, la croce sul cuore stava bruciando sul suo petto, ma non era quello il vero dolore. Andreas aveva paura della reazione di Amy, della delusione e della rabbia che avrebbe scatenato nella ragazza. Ma non poteva tenerlo segreto per sempre, doveva dirglielo e lo avrebbe fatto ora. Chiuse gli occhi e scacciò la paura, un sentimento così debole non poteva certo dominarlo e influenzarlo così tanto, quindi decise di essere sincero e togliersi subito il dente. Quando li riaprì, negli occhi c’era solo rabbia, la stessa rabbia cieca che ora gli dominava il corpo e la voce
-No…Jo è ancora viva- disse rabbioso per poi girarsi verso di Amy che lo aveva lasciato e si era allontanata di un passo e adesso lo fissava delusa. Andreas lo aveva previsto e cercò di scusarsi con gli occhi, ma non pronunciò più neanche un’altra parola, non si sarebbe scusato per non aver ucciso la sua ragazza, a punirlo per non aver mantenuto la sua promessa c’era il marchio della croce che gli bruciava sul petto. Strano che non fosse morto per il giuramento sullo Stige, forse perché poteva ancora uccidere Jo, se non la avesse uccisa quel giorno, forse ci sarebbe stata una possibilità che la potesse uccidere in futuro.
Aprì la bocca per dire qualcosa ad Amy, ma qualcosa glielo impedì, o per meglio dire qualcuno. Jason era scattato in piedi e lo aveva preso per il colletto della maglietta sotto l’armatura, il romano era parecchio arrabbiato. Non solo aveva rischiato di morire molte volte quel giorno, avevano rischiato la vita anche i suoi amici e la sua ragazza, il campo, che lo aveva ospitato per tanto tempo e lo continuava ad ospitare ogni volta che Jason aveva bisogno, era stato distrutto e tutto questo perché quel ragazzo riuscisse ad arrivare a quella matta ed ucciderla. E adesso quell’ Andreas, di cui non si fidava per niente, gli veniva a dire che non era riuscito a mantenere ciò che aveva promesso e che Reyna e tutti loro avevano rischiato di morire inutilmente. Era furioso.
-Come non l’hai uccisa?!??- sbraitò Jason che teneva salda la presa sulla maglietta. In condizioni normali non si sarebbe mai permesso di sfidare così apertamente il ragazzo, ma Andreas era stanco e aveva una brutta ferita, anche se non lo voleva battere in quel modo, qualcuno doveva pur fargli capire quanto fosse stato grave non essere riuscito a mantenere la sua promessa. Percy era troppo preoccupato per Annabeth, la figlia di Atena e Reyna in quelle condizioni non potevano di certo dargli una lezione, a Piper non le avrebbe permesso di sporcarsi così le mani e di sicuro Amy non lo avrebbe mai colpito. Quindi toccava a lui. Jason era intenzionato solo a tirargli un pugno sulla mascella, neanche tanto forte, e a dargli una spinta cosi da farlo cadere di nuovo per terra. Ma non fece più niente, aveva sbagliato a sottovalutare Andreas, anche se era in pessime condizioni, infatti il ragazzo anche senza utilizzare i suoi poteri, riuscì a capovolgere la situazione a suo vantaggio. Andreas senza preavviso tirò una testata dritta sul naso di Jason che indietreggiò premendosi una mano sul naso che aveva iniziato a sanguinare, subito dopo Andreas gli tirò un pugno dritto in faccia che lo fece barcollare di più. Si sarebbe sfogato su questo idiota, aveva molta rabbia dentro di sé, lo stava per colpire una terza volta, ma Amy e la ragazza di nome Piper si misero in mezzo e gli bloccarono la visuale di Jason. Amy lo guardò con sguardo severo e Piper con sguardo truce, ma Andreas non si sentiva per niente in colpa di aver colpito quel romano, si era solo difeso dopo che lui lo aveva afferrato e aveva tutta l’aria di volerlo colpire.
-Perché lo hai colpito? - chiese Piper accusatoria mentre Jason si tirava su e si ripuliva il naso che, anche se non era rotto, continuava a sanguinare
-Perché lui lo voleva fare a me, ma io sono più furbo e forte e l’ho fatto prima- ribatté Andreas con aria di superiorità, non capiva che cosa avesse fatto di male, aveva solo tirato una testata sul naso e un pugno ad un ragazzo che lo voleva colpire, si chiama autodifesa, e l’autodifesa non era una cosa sbagliata
-Andreas- lo rimproverò Amy per quello che aveva detto, ma nessuno ebbe il tempo di dire più niente al riguardo perché Percy disse
-Spiegati perché non l’hai uccisa? - la domanda che aleggiava intorno ai ragazzi creando un’aria tesa e tirata che metteva in soggezione tutti. Andreas sospirò, come avrebbe spiegato che Jo era immortale e che non sapeva come poteva riuscire a ucciderla e che aveva incredibili poteri di cui solo i figli dei 3 pezzi grossi potevano avere. Ma non disse niente, a parlare prima fu il pretore romano che lo aiutò
-È immortale, quella ragazza è immortale. Andreas l’aveva infilzata con quel coltello…- iniziò a dire indicando l’arma che stava infilata nel terreno vicino ai piedi di un mezzo stordito Jason
-…lui l’aveva mantenuta la promessa, anzi ha salvato la vita a me e ad Annabeth. Saremmo morte se non fosse stato per il suo intervento. Ci ha salvato la vita e ha lottato senza esclusione di colpi contro Jo, ed era riuscita a batterla, ma alla fine ha vinto lei- l’espressione scioccata stava sul viso dei ragazzi.
Non venne detto più niente o almeno Andreas non ascoltò più cosa venne detto, Amy lo aveva trascinato via. Lo trascinò fin dentro il bosco e lo fece sedere su un tronco caduto, i resti della battaglia erano intorno a loro: alberi caduto, rami spezzati, graffi e tagli sui tronchi, alcune spade e scudi sparsi nel bosco. Andreas si guardò intorno e vide la distruzione che aveva portato Jo, aveva giurato che l’avrebbe uccisa e guarda invece che era successo. Un altro campo era stato perso e non sapeva quante persone erano morte nel campo.
-Raccontami di nuovo tutto per favore, da capo e senza saltare niente. Ti prego sto cercando di capire- disse Amy inginocchiandosi di fronte ad Andreas che sospirò e iniziò a raccontare. Le raccontò che dopo che una palla di fuoco lo aveva capito era precipitato poco distante dal punto in cui si trovava Jo, il pegaso era morto e lui era corso dritto da Jo uccidendo a fil di spada tutti i mostri che incontrava, anche se non erano molti. Quando era arrivato da Jo aveva salvato Reyna giusto in tempo e poi aveva iniziato a combattere contro la ragazza, alla fine dello scontro era riuscito ad infilzarla con un coltello, ma aveva scoperto che la ragazza era immortale, poi se ne era andata in una specie di nuvola nera bluastra. Poi erano arrivati loro ed era successo quello che era successo. Amy ascoltò attentamente ogni singola parola ed infine disse l’unica frase che sapeva che avrebbe aiutato Andreas ed avrebbe messo fine ai pensieri del ragazzo
-In mezzo ad ogni difficoltà, c’è un’opportunità. Noi siamo partiti per cercare questa seconda opportunità per sconfiggere Jo, non è detto per forza che la seconda opportunità fosse questo campo, potrebbe essere anche il prossimo che andremo a difendere. L’unica cosa che possiamo fare è continuare a lottare e rimanere uniti, come abbiamo sempre fatto, ci siamo sempre rialzati dopo che eravamo caduti- disse Amy abbracciando il ragazzo e appoggiando la fronte sulla sua, il loro gesto tipico.
Amy era così, riusciva sempre a trovare le parole giuste al momento giusto, riusciva a dare pace all’animo del ragazzo e c’era sempre riuscita. Andreas ancora non si ricordava quante volte era riuscita a placare il suo animo, a tranquillizzarlo in situazioni ben peggiori di quella, come quando la loro casa era stata appena distrutta o quando sua madre e suo nonno erano morti in quell’incidente. 
 
Chirone stava seduto sulla sua sedia a rotelle, aveva preferito non stare nella sua forma equina mentre i ragazzi del campo bruciavano i drappi per i loro fratelli caduti. Li stavano bruciando nell’arena distrutta, tutto il campo era stato distrutto, e i semidei erano caduti come le mura delle loro cabine. Non riusciva ancora a credere alla portata dell’attacco e ancora non riusciva a credere come avevano fatto a uscirne vivi, almeno la maggior parte. Chirone si girò in direzione dei due stranieri che stavano parlando a bassa voce tra di loro, stavano separati dagli altri semidei e non si avvicinavano, forse si sentivano in colpa per l’attacco. Anche se Chirone non capiva perché, se non fosse stato per loro sicuramente ci sarebbero stati più morti e più feriti, il campo poteva essere ricostruito e anche la barriera era ricomparsa appena erano scomparsi i mostri, quindi le uniche ferite irreparabili erano quelle causate dalla morte dei semidei e quindi Andreas ed Amy non si dovevano sentire in colpa. Chirone, però, da come parlavano, iniziò a credere che in realtà non si sentivano in colpa per i morti, anzi, iniziò a credere che stavano già progettando la loro prossima mossa. Aveva capito che non erano riusciti ad uccidere quella ragazza, che però se ne era comunque andata lasciando in fin di vita Reyna ed Annabeth. Amy annuì ad Andreas e si avvicinarono al centauro che ancora li stava fissando con aria pensierosa, nel momento stesso in cui arrivarono al centauro, anche i pretori Reyna e Frank, insieme ad Hazel, si avvicinarono a Chirone. Anche loro avevano parlato riguardo al futuro del campo Mezzosangue e volevano parlarne con il direttore
-Chirone abbiamo un piano- dissero Amy e Reyna contemporaneamente, ma il centauro alzò la mano e disse
-Non ora, non è il momento per parlarne, ne parliamo domani insieme agli altri capo cabine, ma aspettiamo almeno che facciano una buona dormita, hanno appena perso i loro fratelli e non è il momento per dare altre notizie- poi si tirò su e con le quattro zampe da cavallo si avvicinò ad un figlio di Demetra che aveva più o meno 6 anni e stava cercando di non pianger mentre osservava i drappi di 2 suoi fratelli bruciare. Quella giornata fu davvero triste e si concluse tra le ceneri e il fumo dei drappi di 7 coraggiosi semidei che erano morti mentre difendevano i loro fratelli e il campo.
 
 Spazio Autrice
Buongiorno, buon pomeriggio e buona notte a tutti voi lettori.
Sono tornata con 3 nuovi capitoli, si ero sparita da un bel pò, ma a causa di questa pandemia e altre complicazioni, non sono più riuscita ad aggiornare.
Beh che dire, i capitoli parlano da se, e non penso di voler aggiungere molto, anzi proprio niente. E' la prima battaglia che descrivo e spero di essrmela cavata bene. 
Continuo a sperare in un commento, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensiate.
Vi lascio andare con un'unica domanda:
Secondo voi come faranno ad uccidere Jo se è immortale?
Per scoprirlo continuate a leggere.

Buongiorno, buon pomeriggio e buona notte a tutti voi lettori.
Baciussssss
 
   
 
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