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Autore: Ste_exLagu    13/11/2020    2 recensioni
Hanamichi è un campione che gioca nel NBA alle soglie dei 30 anni. Brinda più volte con Haruko in un locale. Lei aspetta un bambino e sembra quindi che tutto sia felice, ma quando cominci a fare i conti con il dover crescere forse il brindare non è solo per una cosa bella. Magari brindano a tutto quello che lui ha perso con lei, forse brindano perché lui è svuotato dai sentimenti che provava per lei. Forse lei si è rivelata per quello che è in realtà. Al bancone l'incontro con qualcuno del passato, e uno svelarsi insieme, mettendo sul piatto quello che i loro cuori riescono ancora a tenere vivo, o forse quello che sono riusciti a lasciare andare.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Haruko Akagi, Kaede Rukawa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lost on You 8

あなたに負けた

(Anata ni maketa)
Lost On you
Home?


Note pre fic: Oggi è l’HanaRu day (per noi) in Giappone è il RuHana day, comunque beccatevi questo aggiornamento

Baby is that lost on you?
Is that lost on you?



Mi sento un po’ meschino, al TG ho visto la sclerata della Akagi e ne ho goduto, lei ha confessato cosa mi ha fatto fare. Mi sento meschino perché Hanamichi sta soffrendo per colpa sua, ma ho visto che si è comportato come un vero lord, sono fiero di lui. “Moshi moshi” rispondo al telefono senza guardare chi mi stia chiamando, stavo pensando al Do'hao ed ecco che mi chiama “Sono in albergo”. Lo avevo previsto, non gli piace rimanere ingabbiato, e quella casa è sempre stata una gabbia per lui, ma non ho avuto il coraggio di dirglielo, speravo fosse solo la mia gelosia a parlare. “Non avevo dubbi” rispondo sinceramente, con lui sono me stesso al cento percento, e poi continuo “Puoi stare da me, quanto vuoi, ma è un po’ scomodo fare da pendolare” sento il respiro profondo dell’uomo di cui sono innamorato da sempre, ma non risponde, a me tremano le mani, e sto camminando per il mio appartamento, col gatto che ha tutte le intenzioni di mandarmi a trovare gli dei. “Davvero?” chiede sembra stupito, speranzoso forse, la sua voce cambia colore ogni volta lui riesce a farmi ‘vedere’ i suoi sentimenti. “Lo sai che non dico le cose a caso, non riesco” lui ride e io chiudo gli occhi e riesco ad immaginarmelo qua, mi viene in mente un odore, quello del bagnoschiuma che usava al liceo e non so nemmeno perché quel ricordo adesso mi metta in agitazione. “Visto che questa settimana non giochiamo, parto col primo aereo”. Penso che il petto possa esplodermi perché il cuore batte troppo velocemente, Do'hao, il gatto, mi sta facendo le fusa contro le gambe. “Ti aspetto” sono in trepidazione, parliamo ancora un po’ dell’orario dell’arrivo e cose del genere e quando chiudiamo vado al frigo. Apro il frigo e da dentro mi guarda un gambo di sedano del neolitico e un cartone di latte radioattivo tanto è vecchio, butto entrambi, prendo la giacca, le chiavi e vado al supermarket vicino a casa a fare un po’ di spesa, è sempre un casino, gente che mi ferma, gente che vuole foto, mi fa piacere, ma cavolo deve venire Hana a casa e non ho nulla di nulla da fargli mangiare, e poi devo mettere in ordine, e preparargli la stanza e… Cerco di dare una calmata ai miei pensieri, corrono così veloci che ne rimango quasi stordito. Riesco a fare le mie compere e torno a casa, metto in ordine e dopo appena finisco di mettere in ordine la sua camera sento qualcuno che suona il campanello. Cerco di non correre al citofono, cerco di mantenere la calma, ma niente non riesco a trattenermi e faccio il prima possibile a rispondere “Chi è” dall’altra parte mi arriva la voce del mio migliore amico, apro e mi raggiunge, sono dietro la porta, se fossi un cane o una volpe starei scodinzolando. Entra, porta con se un paio di borsoni, lo tiro dentro e chiudo la porta e poi il gatto rischia di farmi uccidere sta tirando testate alla gamba mia gamba e poi contro le gambe del rosso. Lui mi sorride e penso che potrei svenire, lo abbraccio “come va dopo il numero di Haruko?” gli chiedo e lui si mette a ridere “Tu dopo il numero a Baku?” ribatte, il gatto comincia a miagolare forte come a richiamare la nostra attenzione. “Do'hao vuoi la pappa?” il mio gatto e questo ragazzo hanno lo stesso colore di pelo, capelli. Andiamo in cucina e lui da mangiare al gatto “Tu Do’hao vuoi mangiare?” gli chiedo, lo sai fai come se fossi a casa tua. Lui ride piano “Posso veramente rimanere da te?” annuisco “Mi casa es tu casa” sfoggio l’unica frase che conosco in spagnolo, cercando di calmarmi, non è da me, ma questo periodo è stato stressante, e sto soffrendo molto la paura di essere da solo, e il solo sapere che lui starà qua per un po’ mi rende felicissimo.

La serata passa tranquilla, e andiamo a dormire, domani ci organizzeremo per le cose pratiche, ma ora ognuno è nella propria camera a dormire. Mi sveglio di soprassalto e mi trovo tra le braccia muscolose del mio ex compagno di scuola, mi sussurra “shhh calmo kitsune, calmo, ci sono io adesso nessuno ti può far male” queste parole mi fanno piangere, sono diventato super emotivo da quel pomeriggio. “Urlavi, e ti ho raggiunto” parla con calma e mi sento proprio bene nel suo abbraccio, riesco a smettere di tremare. Non mi ero nemmeno reso conto di stare tremando, non mi ero reso conto di dormire, mi sentivo nuovamente in quella situazione, anzi avendo visto il video dell’aggressione che ho subito l’ho sentita come se ne fossi dentro ed in contemporanea come se assistessi da fuori. In questi giorni ho avuto gli incubi, ma non ho mai pianto, e non mi sono mai veramente sfogato, prima l’impegno di Baku, e poi la ripresa del campionato mi hanno fatto mantenere alta la soglia dello stress, ma oggi è arrivato lui, e tutte le mie difese sono crollate, un’altra volta, come accade sempre quando Hanamichi torna accanto a me. Solo stanotte riesco a piangere tutte le mie paure e le mie frustrazioni, riesco a farlo solo tra le sue braccia, e questa giornata che mi ha sfinito è terminata, io mi addormento nell’abbraccio del rossino del mio cuore. Mi sveglio da solo nel letto, e questo mi fa sentire abbandonato, lo so perfettamente che è solo una mia impressione, che, giustamente lui dopo avermi calmato sia tornato a dormire nella sua stanza.

Sento un buon odore dalla cucina che mi fa decidere di alzarmi, io che poltrirei a letto, io che poltrisco a letto appena posso. Ai fornelli della mia cucina c’è un Sakuragi di buon umore, mi sta cucinando una colazione americana, sento lo sfrigolio del bacon e vengo accolto dalle fusa rumorose del mio gatto che si sta strusciando contro le gambe di quella statua di uno dei giocatori meglio pagati della lega, un centro con i contro fiocchi. “Buongiorno” riesco ad articolare in mezzo ad uno sbadiglio, lui si volta e sta indossando una maglietta nera aderente che non lascia molto all’immaginazione, è una seconda pelle che mi fa ammirare i suoi addominali, se avessi la coda scodinzolerei e se avessi il viso un pochino più espressivo si vedrebbero fiumi di lussuria passarvici sopra. Mi sento un ragazzino alla prima cotta, in questo momento vorrei solo saltargli addosso per sentire se quelle labbra rosse sappiano veramente di fragole. “Buongiorno Kitsune” mi saluta mentre mette il cibo nelle ciotole e nei piatti. Cominciamo a fare colazione con due belle tazze di caffè fumante, dopo qualche sorso lui comincia a parlare “Se non ti disturbo, sarei riuscito ad organizzarmi, con l’aereo posso andare e tornare tutti i giorni”. “Se disturbi? Tu farai avanti e indietro tutti i giorni, e starai qua tutto il tempo che vuoi.” finisco la mia tazza di caffè e continuo mentre lui sta mangiando le sue uova “Grazie Hana, stanotte, grazie” abbasso lo sguardo e lui mi raggiunge e mi abbraccia e penso che potrei stare così tutta la vita, tra le sue braccia, mi sentirei in pace con il mondo, ma quello entra e distrugge le cose, ma con lui al mio fianco non me ne frega proprio nulla del resto. Si stacca e riprendiamo a fare colazione, quando stiamo finendo mi sorride, e vedo che è un sorriso diverso dal solito, è indeciso, ormai ho imparato a dare il nome alle sue emozioni, anche se faccio sempre fatica, soprattutto con le mie, e con quelle di tutti gli altri. “Come hai capito che ti piacevano i ragazzi?” la voce è un filo, ed è quasi comica vista la stazza di Sakuragi. “Ci stavamo picchiando e mi si è rizzato, ma duro duro duro”. Gli dico, e lui raggiunge in viso la stessa tonalità dei suoi capelli, “Eh? Cioè? Scusa?” sembra abbastanza imbarazzato. “Mi sono eccitato mentre ci picchiavamo, e poi quando mi masturbavo mi venivi sempre in mente te, non ci ho mai dato peso, cioè, a me piaci tu, non mi son mai posto il problema prima, o dopo averlo scoperto”. Lo vedo che sta ragionando su qualcosa ma non sembra venirne a capo, “Do'hao, io tra un’ora devo andare agli allenamenti, a differenza vostra questa settimana giochiamo, e per fortuna giochiamo in casa, se vuoi ho una fantastica tariffa per chiamare a casa, io non posso esserti utile, perché il mio cervello non è come il tuo, e perché mi piaci tu”. Lui sembra imbambolato, io lavo i piatti e poi vado a prepararmi per andare a lavoro.


Parole Sparse
Ok capitolo corto, di transizione (e siamo a tre maledetti capitoli di transizione)
il prossimo dovrebbe essere più corposo, lo giuro
Si entrerà nel vivo delle questioni in qua e là accennate
Questo capitolo doveva uscire per l’hanaru day ma sono broccolo e nulla esce di venerdì 13.
Cathy questo capitoletto è tutto per te. Pioggia di cuoricini di messanger
  
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