Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: fantaysytrash    14/11/2020    5 recensioni
[Aerys!Centric | Introspettivo/Dark | What If…? | Canon Compliant | Pre-Canon] [Questa storia si è classificata prima al contest “L’angoscia del Nero” indetto da Anatra.Valeria sul forum di EFP]
La notte dovrebbe portare consiglio, ma ad Aerys porta solo fuoco e sangue.
Dal testo:
“Aerys si beò di quel calore che sembrava fluirgli nelle vene – proveniente sia dalle vampate infuocate sia da tutte le implicazioni che esse rappresentavano – e sorrise al pensiero di essere l’uomo più potente di tutto il Regno. Un eroe, una divinità, persino qualcosa di più.”
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aerys II Targaryen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note dell’Autrice

Questa storia nasce da una fan theory interessantissima che avevo letto prima dell’uscita dell’ottava stagione. Qualcuno infatti aveva ipotizzato che il vero motivo per cui Aerys Targeryen fosse impazzito era da ricercarsi oltre la sua natura incestuosa o la sua paranoia spropositata. Secondo questa teoria, il Corvo a Tre Occhi avrebbe cercato di avvisare Aerys dell’esistenza degli Estranei ma, non riuscendo a comprendere le immagini mandatogli, il re sarebbe stato portato alla follia. E, cosa ancora più affascinante, la sua frase distintiva “Burn them all” sarebbe sempre stata riferita proprio agli Estranei e non agli abitanti di Approdo del Re.

Quando ho letto le premesse del contest e il contenuto di uno dei pacchetti, mi si è accesa la lampadina e ho voluto provare a esplorare quest’idea fino in fondo. Una delle richieste del concorso era inoltre quella di inserire nel testo almeno una tendenza al genere Horror; personalmente ritengo ce ne sia davvero una punta – più quello che si definisce Dark – ma spero che possa andare ugualmente bene.

Il titolo non mi convince molto, ma è la mia massima latina preferita – un giorno vorrei addirittura tatuarmela – e mi è sembrato avesse delle connotazioni implicite che si sposano bene con la storia. Per chi non lo sapesse, l’espressione “Ignis aurum probat” si traduce letteralmente con “Il fuoco tempra l’oro” e significa essenzialmente che le avversità e le situazioni difficili mostrano la vera natura delle persone – che, di conseguenza, diventano più forti oppure vengono sconfitte.

La citazione iniziale proviene invece dalla canzone “Pyro” dei Kings of Leon – era troppo azzeccata per non essere utilizzata!

Buona lettura,

Federica ♛



Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì a George R.R. Martin. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.





IGNIS AURUM PROBAT

 

All the black inside me is slowly seeping from the bone /

Everything I cherish is slowly dying or it’s gone /

Little shaking babies and drunkards seem to all agree /

Once the show gets started it’s bound to be a sight to see


Lingue rosse gli lambivano il corpo senza scottarlo, rivoli di fuoco che gli danzavano tra le dita delle mani in uno sfavillio incandescente.

Davanti a lui poteva scorgere la città, fondata e costruita dai suoi antenati arrivati a reclamare il loro legittimo posto al comando di maestosi e imponenti draghi. In lontananza riusciva a vedere anche loro, che si libravano nell’aria con potenti colpi d’ala, mentre i cittadini li guardavano con stupore e meraviglia negli occhi.

Aerys sorrise, fiero di appartenere a una così nobile e antica stirpe, orgoglioso di potersi definire Re dei Sette Regni, compiaciuto di essere un vero drago inscalfibile dal fuoco.

Persino all’interno della sua Casata, essere scelto dalle fiamme dei più potenti Dèi non era una cosa da poco, ma costituiva l’ultimo e definitivo segno della propria superiorità sui comuni mortali che potevano solo sognare di possedere un simile talento.

Aerys si beò di quel calore che sembrava fluirgli nelle vene – proveniente sia dalle vampate infuocate sia da tutte le implicazioni che esse rappresentavano – e sorrise al pensiero di essere l’uomo più potente di tutto il Regno. Un eroe, una divinità, persino qualcosa di più.

Il gracchiare improvviso di un corvo lo distrasse da quella magnifica visione, attirando il suo sguardo su una nube grigia che si stava avvicinando a una velocità sorprendente alle sue spalle.

Una fitta nebbia si propagò velocemente, inviluppando l’intera scena che – di colpo, con una sola folata di vento – cambiò, stagliando di fronte ai suoi occhi un ambiente rigido e impervio, quale poteva solo presumere che fosse – non avendolo mai visto di persona – il Nord.

Turbato da quell’improvviso mutamento di atmosfera, Aerys si guardò intorno, cercando di individuare il colpevole di un simile affronto. Sono il Re, pensò con disdegno. Chi osa interrompere la mia volontà?

Uno scricchiolio poco lontano di neve calpestata lo destò dalle sue riflessioni, portando il suo sguardo sulla vista più orripilante su cui avesse mai avuto il dispiacere di posare gli occhi. Un’orda di corpi decadenti stava marciando nella landa di ghiaccio, gli occhi vacui e le braccia distese come a indicare la mèta da raggiungere. Alcuni indossavano stracci che potevano a malapena passare per vestiti, ma la maggior parte erano coperti solamente da quella che sembrava essere pelle morta e raggrinzita. La carnagione bianchissima si fondeva con il paesaggio circostante, e gli unici elementi che risaltavano erano i cavalli, anch’essi principalmente costituiti da ossa e carne marcia, che spuntavano ogni venti uomini.

“Devi bruciarli,” disse una voce poco distante.

Aerys si guardò intorno, ma non vide nessun altro oltre all’esercito di cadaveri che stava avanzando, ancora apparentemente ignaro della presenza di un vivo nella loro mischia. L’unico essere vivente che seppe individuare era un corvo dal folto piumato nero, che svolazzava a qualche metro di distanza, lo sguardo fisso sulla distesa di ghiaccio di fronte a lui.

Quando si voltò nella sua direzione, Aerys notò che aveva tre occhi, e tutti lo stavano fissando con un’intensità dirompente. Parevano scrutarlo nel profondo, come se i più intriganti segreti dell’universo fossero da ricercarsi in lui. Il pensiero lo riempì di calore.

“Chi sei?” chiese, assumendo un tono autoritario nonostante il tremolio della voce. “Chi sono quelli?”

Il corvo non rispose, ma continuò a fissarlo con quegli occhi vacui e impassibili.

Aerys riportò l’attenzione sulla marcia che si stava svolgendo e si ritrovò faccia a faccia con una delle figure in via di degrado, le pupille cristalline, di un blu innaturale, a un soffio dalle proprie color porpora.

L’alito che quella creatura emanava era putrido, e non vi era nemmeno un volto individuabile su cui potersi soffermare; la mascella terminava con un osso protendente e, oltre un ammasso di viscere e sangue raffermo, vi era una gola squarciata attraverso cui si poteva vedere il paesaggio innevato.

“Devi bruciarli,” disse nuovamente il corvo, ma Aerys non osò distogliere lo sguardo da ciò che aveva di fronte. “Bruciali tutti.”

Una mano si alzò dalla figura immonda e, prima che potesse fare qualcosa per impedirlo, si chiuse attorno alla sua gola.

 

*


Aerys si svegliò di soprassalto nel buio della sua stanza, dove poteva a malapena scorgere la figura di Rhaella che dormiva beata al suo fianco.

Il suono gracchiante del volatile, immobile nel mezzo di quell’orrore, ancora riecheggiava nella sua mente.


*


Dopo due settimane in cui Aerys continuò a sognare lo stesso evento, decise di fare ricerche sui segreti del Grande Nord, deciso a scoprire la causa di quelli che ormai era certo fossero sogni premonitori.

Due anni e nove mesi più tardi, il Nord mandò alcune spie in ricognizione. Dissero di chiamarsi Stark, ma Aerys non venne ingannato; li bruciò all’istante, ridendo mentre il fuoco lambiva i loro corpi decadenti e godendosi la sua prima vittoria.

Dopo altri tre anni, due mesi e quattordici giorni, i morti bussarono direttamente alla sua porta. Aerys non esitò.


*


Approdo del Re era nel caos più totale. Aerys aveva sentito diversi nomi affiancati ai responsabili di un tale subbuglio – Robert Baratheon, Ned Stark, persino Tywin Lannister – ma solamente lui sapeva la verità.

“Osano marciare sulla mia città,” disse con un soffio di voce, gli occhi spalancati e la mente annebbiata. Attorno a lui, i membri del Concilio Ristretto lo osservavano con cautela, cercando di capire quale fosse il momento migliore per intervenire e offrire il proprio parere.

“Sì, sire,” rispose qualcuno ai piedi del trono su cui Aerys era seduto, ma il sovrano non diede segno di averlo udito.

I suoi consiglieri gli avevano intimato di trattare una pace, ma fuori dalle sue mura c’era un esercito di morti, come si poteva trattare con loro? Solo un folle ci avrebbe provato.

Tywin l’aveva disertato, il suo Primo Cavaliere aveva osato venire meno a un suo ordine diretto, e tutti gli altri nobili gli lanciavano continuamente occhiate di confusione e timore. Non potevano capire ciò che stava provando, non avevano visto quello che aveva visto lui.

Sapeva quello che si mormorava alle sue spalle, ma un Re doveva sapersi ergere dalle malelingue del popolo. Avrebbe salvato l’intero Regno, e allora si sarebbero pentiti di aver dubitato del sangue del drago. Fino ad allora avrebbe bruciato chiunque si fosse opposto alla sua nobile causa.

“Sire?”

Anche se si trovava nella Sala del Trono, riusciva a vedere ciò che lo attendeva oltre il grande portone di legno intarsiato.

Una mano decomposta protesa verso la sua corona, il suo regno, la sua famiglia.

Occhi cerulei che non vedevano oltre il velo languido della morte.

Ciò che si era promesso di fare era pericoloso, ma andava fatto. E se fosse morto, il rosso delle fiamme e del sangue dei suoi nemici sarebbe stata la vista più soddisfacente che avesse mai potuto desiderare.

Bruciateli tutti.”

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: fantaysytrash