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Autore: Harry Fine    14/11/2020    1 recensioni
Una guerra terrificante si svolgerà presto sulla Terra. Ma i nemici da combattere sono tutto fuorchè convenzionali. Non sono esseri umane, ma macchine provenienti dallo spazio capaci solo di distruggere tutto quello che trovano sulla propria strada. E per sconfiggerle sarà necessario un esercito altrettanto nuovo, letale e pronto a tutto. L'esercito degli androidi Yorha, composto da valorosi volontari. Ma davvero ne varrà la pena?
Genere: Avventura, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Threesome
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Rahl aveva sentito l'olio ghiacciarsi nelle sue vene appena vide il generale stagliarsi sulla soglia. Spinse istintivamente Ivar dietro di sé, pronto a proteggerlo se necessario. 
Erano stati scoperti dal capo degli Yorha  mentre investigavano illegalmente su documenti segreti e blindati dietro barriere su barriere, un'azione degna di un’esecuzione senza processo. Ma il suo volto rimase calmo. 
Non gli era sfuggito il luccichio sinistro dello stocco appeso al fianco della donna, ma, a differenza del biondino, lui era armato, poteva difendersi: già poteva sentire i meccanismi del suo braccio attivarsi per tirare fuori il lanciafiamme.
E in quel momento non gli interessava se quella fosse un suo superiore o una donna: pur di rivelare a King, Kyran e a tutti gli altri le loro scoperte, avrebbe camminato sul suo cadavere.
La donna, però, non portò la mano all’elsa della sua arma: sembrava fin troppo calma in realtà.《46G, 13S. Quando mi hanno avvertita che i sistemi erano stati violati, avevo il sospetto che si trattasse di voi due: siete entrambi troppo curiosi e testardi per smettere indagare su una simile pista.》
Il suo tono era neutro, come se stesse parlando di sciocchezze, e lei stessa non sembrava nemmeno sorpresa di averli trovati lì. Anzi, sembrava quasi che se lo aspettasse.
《Generale… quindi è vero? Gli umani… sono davvero tutti morti?》 Chiese Ivar, la voce più acuta del solito e gli occhi sbarrati.
La donna si limitò ad annuire con un sospiro. 《Si. Come avete letto in quei rapporti, gli Shuttle non erano equipaggiati per difendersi. Appena sono caduti nell’imboscata delle biomacchine, non hanno avuto più scampo. I passeggeri sopravvissuti alle prime esplosioni sono stati scaraventati nel vuoto spaziale. Hanno fatto appena in tempo ad inviarci un segnale di SOS, ma non potevano fare nulla.》
《E quindi avete deciso di mentire a tutti quanti. Gli uomini e le donne che avevano parenti sugli Shuttle, i volontari e quelli che sono stati costretti a unirsi a noi… tutti loro stanno combattendo per persone ormai morte.》 Sibilò l'albino.
《Se avessimo divulgato una simile informazione ci saremmo ritrovati una rivolta tra le mani quando avremmo dovuto concentrarci sul vero nemico: le Biomacchine. E il vostro amico King sarebbe stato uno di quelli che sarebbero morti nel conflitto seguente. Tutti i generali e i colonnelli hanno convenuto che nasconderlo fosse la scelta migliore. Abbiamo inviato un ripetitore sulla Luna, affinchè inviasse messaggi umani fasulli che noi potessimo trasmettere nei bunker.》
《Ma… perché?》 Chiese L’albino. 《Perché arrivare a compiere simili sforzi!? Le bugie, i documenti criptati, il ripetitore…》
《Come ho già detto, ad ogni esercito serve uno scopo: qualcosa per cui si è disposti a combattere. E un’impresa dura come la nostra aveva bisogno di un obiettivo per cui valesse la pena morire. Specialmente se il grosso delle nostre truppe è costituito da assassini, drogati e stupratori seriali.》
Lo aveva detto senza fare una piega. I suoi occhi chiari erano rimasti gelidi e composti mentre raccontava di come aveva contribuito ad ingannare ogni Yorha sul fatto che tutte quelle persone fossero state massacrate. 
Rahl davvero non sapeva se stesse mentendo anche in quel momento, dissimulando le sue emozioni, o se davvero non le importasse nulla di quelli che aveva raggirato o che erano morti per una causa ormai fasulla!
《Non siamo i primi a scoprirlo vero? Anche Fedra e i suoi amici lo avevano scoperto; ci avete mandati ad ucciderli per questo.》
La donna annuì. 《Intelligente come sempre. Si, la sua squadra era sempre stata composta da mine vaganti molto dotate, come la vostra. La loro Scanner in particolare era una donna acuta: aveva capito che qualcosa non andava dopo aver visto le casse di spedizione vuote e ha scoperto tutto investigando. E non è stata la sola. Ci sono stati altri che hanno fatto la loro fine o che sono stati riprogrammati per impedirgli di raccontarlo in giro.》
L’inglese annuì, nonostante il suo stomaco si fosse rivoltato dall'orrore. Fedra, i suoi compagni e tutti gli altri come loro non avevano fatto nulla di male: erano diventati dei bersagli semplicemente perché erano stati troppo scaltri e loro avevano contribuito ad ucciderli! E non voleva neanche pensare a quelli che erano stati riprogrammati.
Quella era l'unica alternativa all'eliminazione: gli androidi ribelli che venivano catturati vivi venivano reimpostati da zero, cancellando ogni traccia dei ricordi e della personalità originali e riducendoli a soldati fotocopia. Tra le due opzioni davvero non sapeva quale abborrare maggiormente.
《E ora? Che ha intenzione di fare?》 Le chiese, i sensi ancora all'erta, pronto a rispondere ad un possibile attacco.
《Non ho intenzione di uccidere o riprogrammare voi o i vostri compagni, se è quello che pensi. Non ce lo possiamo permettere, almeno per ora. Soldati come voi sono troppo preziosi.》 Disse, voltando loro le spalle. 《Potete fare ciò che volete delle informazioni che avete ricavato, ma fate attenzione. Ci stiamo preparando per un attacco massiccio contro le Biomacchine: ogni singolo soldato Yorha Americano verrà schierato, ed insieme alle truppe Asiatiche ed Europee distruggeremo ogni singolo server e Biomacchina in America. Per sopravvivere, servirà tutta la concentrazione e l'impegno possibile.》
Sia Ivar che Rahl sapevano benissimo di che stava parlando: se avessero parlato ad altri di quello che avevano scoperto, specialmente prima di una missione importante come quella, avrebbero potuto reagire molto male e perdere la concentrazione o la voglia di combattere, rischiando di morire.
Il generale non disse più nulla. Girò su i tacchi, uscendo dalla stanza e tornando verso i propri alloggi senza degnarli di un secondo sguardo.
I due androidi si rilassarono istintivamente nel vederla andare via, però uscirono dalla stanza più in fretta possibile, ancora carichi di adrenalina.
《Dobbiamo dirlo a tutti! A Ivan, Kyran, Momoko, Natasha… tutti loro!》 Sussurrò il biondo, ancora visibilmente sconvolto.
Rahl annuì, tentando di darsi un contegno, ma anche lui era più pallido che mai. 《Dobbiamo fare in fretta. Non ho idea dei piani del Generale e del Colonnello, ma abbiamo poco tempo.》
Il più giovane assentì freneticamente, dirigendosi quasi di corsa verso le stanze da letto. Rahl fece altrettanto, camminando lentamente per darsi tempo ed elaborare tutto quello che aveva scoperto.
Tutti gli umani erano morti: le persone che aveva giurato di servire e proteggere non c'erano più da oltre un anno e quelli che avrebbero dovuto essere le loro guide li avevano raggirati e utilizzati come burattini. Al solo pensiero poteva chiaramente sentire un senso di nausea e orrore all’altezza dello stomaco.
Aveva sempre saputo che sarebbe diventato un militare, fin da quando era bambino: aveva sempre ammirato quei soldati che davano tutto pur di proteggere la gente. Ed era stato un vero onore unirsi a loro.
Era stata dura, Aveva dovuto allenarsi ed imparare molto in accademia, era rimasto lì per anni, ma non si era mai sentito tanto realizzato come quando era diventato un membro dell'esercito a tutti gli effetti, scoprendone anche il cameratismo e la lealtà. Si era sentito in qualche modo a casa tra i loro ranghi.
Aveva giurato che avrebbe combattuto per la corona inglese e i suoi compatrioti e aveva rinnovato la promessa quando era diventato uno Yorha. Per la seconda volta, si era unito ad un esercito volontariamente. 
Ma ormai aveva scoperto che in quello stesso esercito di cui faceva parte non c'era nulla di onorevole o di giusto. Era solo una catasta di false promesse e inganni. 
E pur di proteggere quegli inganni, tantissime persone come Fedra erano state uccise e calpestate ingiustamente da quelli che avrebbero dovuto essere dei fedeli commilitoni e forse persino amici.
E questa scoperta aveva solo aggiunto altre domande a quelle che già aveva. Anche se fossero davvero riusciti ad eliminare le Biomacchine… cosa avrebbero fatto dopo? Sarebbero rimasti da soli sul pianeta? Qualcuno avrebbe trovato delle scuse per la sparizione degli umani? La verità sarebbe venuta a galla? E se fosse successo, quella rivolta di cui aveva parlato il generale si sarebbe verificata?
Questi erano i pensieri che facevano più male e che lo facevano tentennare sulla sua decisione. Sapeva di doverlo dire almeno a King e a Kyran: erano i suoi partner; era la cosa giusta da fare, nonchè la più logica. 
Aveva bisogno di alleati degni di fiducia come loro per poterli mettere al corrente della verità, e soprattutto si sarebbero solo sentiti traditi da lui se glielo avesse nascosto, ma temeva comunque come avrebbero potuto reagire.
Conosceva Kyran da anni, erano diventati amici durante il loro addestramento e si erano sostenuti e aiutati sia sul lavoro che nella vita normale fin da quando Rahl aveva diciannove anni: era un uomo dalla pazienza infinita, ma non poteva sopportare le bugie. E King era la persona che lo aveva colpito più di chiunque altro con la sua forza e il suo spirito quando si erano incontrati, ma sapeva anche quanto odiasse essere stato trascinato a forza tra gli Yorha e quanto faticava a sopportare quella mancanza di libertà. 
Li amava profondamente tutti e due, e confidava nell'intelligenza e nella fiducia di entrambi, ma era ben consapevole che sarebbero stati Entrambi furiosi per tutte le bugie che avevano dovuto sentire e per cui avevano rischiato la vita. 
Lui stesso non aveva certo dimenticato di essere quasi morto durante l'attacco della Biomacchina delle profondità. E quando era caduto in mano a Mizuhiro era stato ancora peggio: era rimasto crocifisso contro quel pilastro a dissanguarsi lentamente per ore, senza potersi muovere. E sapere di aver sopportato tutto questo in nome di una popolazione ormai estinta non faceva che peggiorare la sua situazione.
Giunse davanti alla porta della loro stanza, prendendo un bel respiro. Aprì la porta e si avvicinò al grande letto, vedendo King e Kyran distesi tra le coperte, profondamente addormentati e sereni per una volta.
Si morse le labbra, tentato per un secondo di lasciarli riposare, ma poi iniziò a scuoterli dolcemente per svegliarli. Ormai non poteva più tornare indietro.
I due si tirarono su con un sonoro sbadiglio, scarmigliati e con delle evidenti occhiaie violacee sotto gli occhi. 《Rahl? Sei tu...? È già mattina?》 Chiese il ramato con la voce impastata.
《No King. È ancora notte. Mi scuso profondamente per avervi disturbati ad un orario simile, ma… ho bisogno di parlarvi su una cosa che ho scoperto. È… molto molto urgente.》
L’arciere, ora sveglissimo, lo guardò di colpo con attenzione. 《È successo qualcosa di brutto?》
L'albino annuì e cominciò a raccontare. 《Dopo che voi siete andati a riposare, ho visto che Ivar era rimasto indietro. Non sapevo esattamente cosa avesse in mente, dunque ho deciso di seguirlo. Dopo quello che è successo ultimamente, pensavo che potesse essere una specie di talpa del Generale o che stesse progettando qualcosa alle nostre spalle, e invece l'ho scoperto mentre cercava anche lui delle risposte nell’archivio principale.》
《Ma lì dentro non ci dovrebbero essere semplici mucchi di scartoffie, elenchi e rapporti?》 Chiese Kyran, con aria indagatrice. Non gli piaceva affatto la piega che stava prendendo quella storia.
L'altro scosse la testa. 《Questo è quello che vogliono farvi credere. In realtà lì dentro ci sono decine di documenti della massima importanza protetti da delle barriere incredibili, fatte apposta per proteggere delle informazioni estremamente secretate.》
《Ad esempio?》 Chiese King. 《Non tenerci sulle spine.》
Rahl si morse il labbro; quello era il momento della verità. 《Per esempio il fatto che le liste delle casse di rifornimenti per la Luna sono completamente vuote.》
Vide i loro visi tingersi di sorpresa e di incredulità, diventando via via più pallidi. 《Come sarebbe a dire “vuoti"? Non è possibile! Dovrebbero esserci chili e chili di provviste e risorse!》 Disse il biondo.
《E invece è possibile! Quelle spedizioni sono finte. Create per ingannare noi Yorha ed impedirci di scoprire che le persone a cui sarebbero indirizzati sono morte.》
Se prima le facce dei due androidi erano solo sorprese, ora erano colme di orrore. Nessuno dei due sembrava riuscire a credere a quella terribile verità. Entrambi sapevano benissimo che Rahl non avrebbe mai detto una bugia su un argomento simile, ma sembrava davvero impossibile.
L'albino rimase a fissarli nervosamente, attendendo una reazione. Come aveva sospettato, King in particolare aveva stretto i pugni in maniera spasmodica appena lo shock iniziale era passato, mentre invece Kyran aveva mantenuto una posa rilassata, seppur il suo volto fosse pallido e il panico impresso nei suoi occhi.
《Quindi… fammi capire bene. Stai dicendo che gli umani sono morti? Non ne è rimasto nessuno? Ne siete davvero sicuri?》 Domandò il biondo, con voce sottile.
L'albino scosse il capo grevemente. 《Si. Non ci sono stati superstiti purtroppo, era tutto scritto in quei rapporti che abbiamo trovato. I loro shuttle sono stati attaccati dalle biomacchine appena usciti dall'atmosfera terrestre. Quelle navi erano costruite solo per il trasporto: non erano equipaggiate per uno scontro o per resistere ad un assalto. Una volta colti di sorpresa, per loro non c'è stata speranza di sopravvivere.》
《Ma… perché nessuno ha detto nulla ai loro parenti Yorha?》 Chiese il suo partner, temendo la risposta.
L'altro si morse il labbro.  《I generali e i colonnelli hanno deciso di non dirci nulla perché volevano evitare che il nostro esercito perdesse lo spirito e si arrendesse prima che la guerra potesse iniziare davvero.》 
La risata isterica di King lo interruppe prima che potesse aggiungere altro. Il ragazzo aveva iniziato a ridere a crepapelle senza nessun apparente motivo, ma quel suono non aveva la minima traccia di allegria. 《Questo significa che fin da quando abbiamo cominciato a combattere… loro erano già morti. Che per tutto questo tempo abbiamo rischiato di crepare per dei fantasmi!》
Il più giovane fu colto da un altro attacco di risate isteriche. Dirlo ad alta voce non aveva fatto altro che rendere quella situazione più reale e al contempo più assurda di quanto già non fosse. Era stata tutta una finta: le battaglie, i sacrifici, le morti, il dolore, le difficoltà… erano state tutte subite per nulla!
Aveva voglia di urlare e spaccare qualcosa, qualunque cosa. Quella che stavano combattendo non era una guerra, ma solo un perverso teatrino in cui lui e tantissimi altri erano stati trascinati per fare da marionette. Ed erano il generale, il colonnello e forse anche il fantomatico “Padrone" dei senzienti a muovere i fili.
E il fatto che la gente che avrebbero dovuto proteggere fosse morta aggiungeva solo al danno la beffa: a lui, a cui non era mai importato niente di tutti quei ricconi dei piani alti o delle persone del ceto medio, quelle che si lamentavano si quanto pensasse la vita anche vivendo in case decenti con tre pasti al giorno e con un salario sicuro, era toccato rimanere un protettore senza nulla da difendere!
E se pensava a quante persone ancora giovani nel mondo avevano scelto di fuggire sugli Shuttle piuttosto che combattere con loro lo mandava in bestia!
Tutti loro, eccetto pochissime persone forse, consideravano quelli come lui dei ratti sporchi e imbottiti di stupefacenti, capaci solo di rubare, prostituirsi, mentire e stuprare, nonostante ci fossero tantissime persone buone in quel dannato ghetto, e avevano deciso come al solito di far fare a loro i sacrifici e il lavoro sporco, condannandoli a quella vita per la loro codardia!
E per difendere quel branco di incapaci, tantissime persone come lui non solo erano state costrette a rinunciare alla propria libertà, ma anche alla loro vita più di una volta! E adesso scopriva che quelli erano pure andati all’altro mondo! 
E nessuno Yorha aveva saputo nulla fino a quel momento perché gli avevano rifilato solo bugie! Se avesse avuto la sua spada sotto mano sarebbe andato a sgozzare il generale e il colonnello di persona! E sarebbe stato felice di fare altrettanto con chiunque si fosse messo in mezzo!
Kyran era più calmo di lui, però non si sentiva in grado di dare torto al compagno più giovane. Aveva iniziato a riprendere colore, ma i suoi occhi si erano fatti duri e stavano mandando lampi, soffermandosi di tanto in tanto sul suo arco, appoggiato proprio accanto al letto.
Scoprire di aver combattuto e rischiato così tanto per nulla era una sensazione già abbastanza mortificante, ma sapere che erano stati i loro superiori a mettersi d'accordo per mentire era ancora peggio! 
Non avevano il diritto di farsi chiamare militari, ne tanto meno di guidare un esercito! Non avevano nemmeno un grammo dell'onore o del rispetto necessario per le proprie truppe!
C'erano tantissime persone in quell'esercito che stavano combattendo e morendo in nome dei propri genitori, figli, consorti, alcuni persino per i propri nipotini, e nessuno di loro sapeva che i loro cari erano già morti da tempo.
Lui stesso ormai stava cercando di non pensare al fatto che tra i passeggeri di quegli shuttle ci fossero anche i suoi genitori. La loro relazione non era mai stata esattamente intima, vista la sua riluttanza nel fare il contadino nella fattoria familiare come loro e i suoi fratelli, ma erano pur sempre le persone che lo avevano messo al mondo e accudito per anni.
Sentì una fitta di senso di colpa nel ricordare come si erano salutati l'ultima volta che si erano visti, quando lui era partito per entrare nella scuola militare: con freddezza e parole velenose e acide. 
Non avrebbe più potuto provare a rimettere insieme il loro rapporto ormai, e la situazione era identica tra lui e i suoi tre fratelli maggiori: ormai erano quasi degli estranei che non si parlavano da anni. Aveva saputo che si erano uniti agli Yorha inglesi, ma non avevano avuto contatti.
E ora che era conoscenza del segreto sull’estinzione dell'umanità, non sapeva come avrebbe fatto a spiegare loro tutta questa faccenda… se mai si fossero rivisti e loro gli avessero creduto.
Rahl li guardò, entrambi, abbassando poi il capo. 《Mi dispiace di avervelo dovuto dire così. Ma era la cosa giusta da fare. Non potevo lasciare che scendeste ancora in battaglia senza avervi raccontato la verità.》
Entrambi si girarono a guardarlo, e seppur arrabbiato, lo sguardo di King parve ammorbidirsi. 《Ehi, mettiamo le cose in chiaro. Noi non siamo arrabbiati con te. Siamo arrabbiati con quegli stronzi che ci hanno bollito solo balle per un anno. Non pensare nemmeno per un secondo di chiederci scusa.》 Disse il ramato, avvicinandosi e dandogli un bacio sulle labbra.
《Anzi, ti siamo molto grati per avercelo detto. Io… non ho ancora capito esattamente come mi dovrei sentire davanti alla prospettiva di un mondo senza umani… Ma ti sono riconoscente per esserti fidato così tanto di noi.》 Disse Kyran, sedendosi accanto ai suoi amanti sul letto.
L’albino si sentì di colpo più leggero. 《Grazie. Io… siete davvero i migliori.》
Entrambi si fecero più vicini, stringendolo in un abbraccio rassicurante, ma la preoccupazione era evidente sui loro volti.
《Adesso che Anche noi sappiamo tutto, però, resta il problema. Che cosa facciamo? Anche se provassimo a dire a tutti la verità e anche se Ivar convincesse gli altri… per il resto del Bunker sarebbe la parola dei generali contro la nostra. Non ci crederebbe nessuno. Anzi, verremmo giustiziati per calunnia.》 Riflettè Kyran.
《Io vorrei andare da quei due dannati imbroglioni e tagliargli la gola ora come ora. Dopo tutto quello che hanno fatto non si meritano altro.》 Commentò tagliente King.
Rahl scosse la testa. 《No. Non dobbiamo agire in maniera affrettata. Questi segreti che vi ho appena rivelato… non ci sono arrivato basandomi solo sulle prove. Il generale lo ha ammesso. Davanti a me e ad Ivar ha ammesso di aver mentito sulla morte degli umani e di essere stata lei ad inviare i tipo E ad eliminare qualsiasi altra squadra che fosse venuta a conoscenza di queste informazioni.》
《Lo ha… ammesso? Ve lo ha detto e basta?! Tutto qui?!》 Chiese l'americano, confuso.
L’inglese annuì. 《Ha detto che non ci avrebbe uccisi perché no voleva perdere dei validi soldati prima della battaglia lampo che ha intenzione di iniziare. Lei e gli altri generali hanno già deciso di attaccare e distruggere ogni singolo server e biomacchina in America insieme alle truppe degli altri continenti. Di conseguenza le servono tutti i soldati possibili.》
《Pensi che la mossa migliore da fare, per ora, sia rimanere calmi e a testa bassa, vero Rahl?》 Chiese Kyran.
L'altro annuì. 《Beh, ormai è chiaro che lei ha occhi e orecchie ovunque. E come sai, non ci crederebbe nessuno se raccontassimo ora la verità. Perciò… io direi che è meglio aspettare e ubbidire agli ordini, almeno per il momento. Ma dopo la fine di quell'attacco, troveremo un modo per smascherare le loro bugie e tentare di portare comunque a termine questa guerra.》
**
Ivar stava gestendo la situazione con molta meno calma di Rahl. Stava praticamente correndo per i corridoi con gli occhi sbarrati e il fiatone, senza smettere di pensare neanche per un attimo a tutto quello che avevano scoperto. 
Gli umani erano morti! La sua famiglia era morta! Sua madre, suo padre e suo fratello non c’erano più da un anno e lui lo aveva scoperto per caso! Non aveva la più pallida idea di come facesse l'inglese a rimanere così stoico all'idea di aver vissuto una tale bugia per tutto il tempo!
Forse era grazie al suo addestramento militare o ai suoi nervi saldi, ma lui d'altro canto sentiva un gran bisogno di vomitare. Suo fratello Sergei era sempre stato il preferito della famiglia. Lui era bravissimo in tutto: a scuola, nello sport, nelle amicizie, nei modi… non importava quanto Ivar si impegnasse, lui lo aveva sempre superato senza sforzi. 
Lo aveva odiato, aveva odiato lui, la sua smaccata superiorità e le preferenze dei loro genitori per tanto tempo, ma non aveva mai desiderato la loro morte! Voleva essere riconosciuto da loro, avere il loro affetto e la loro stima, non essere l'unico membro rimasto vivo della sua famiglia!
Sentiva gli occhi pizzicare e la gola secca, ma non smise i correre. Una cosa era certa: doveva raccontarlo a qualcun altro della squadra. Era certo che Rahl avrebbe detto tutto a King e Kyran, quindi spettava a lui avvertire anche solo uno membri restanti prima che quell'attacco totale progettato dal generale avesse inizio.
Chiunque sarebbe andato bene: avrebbe preferito dirlo ad Ivan o a Momoko prima di tutti, ma sarebbero andate benissimo anche Becky o Natasha… persino quella ninfomane di Athal! Bastava che trovasse qualcuno a cui dirlo!
Neanche aveva finito di formulare il pensiero, che andò a sbattere contro un corpo morbido e formoso di donna, finendo con il sedere per terra e facendo crollare anche la ragazza in questione.
《Caspita. Quanta fretta, piccoletto. Hai perso qualcosa?》 Chiese la voce morbida e maliziosa della sopracitata corvina.
Il più giovane trattenne uno sbuffo esasperato. Quando parli del diavolo... 《Beh, me la sono andata a cercare.》 Borbottò sottovoce. 《In ogni caso non importa, vai benissimo anche tu!》
Athal lo fissò sollevando un sopracciglio. 《Di che cosa stai parlando?》
L’altro non perse tempo a spiegare. La prese per un polso e la trascinò con se fino allo stanzino più vicino: quello della lavanderia. Ci si chiuse dentro a doppia mandata e tirò finalmente un sospiro di sollievo, sotto lo sguardo piuttosto confuso della donna. 
《Mi spieghi che ti prende? Se volevi andarti ad imboscare da qualche parte bastava chiedere. Anche se io preferisco posti con meno panni sporchi.》
Il biondo emise uno sbuffo dalle narici. Quella tipa riusciva a risultare irritante e narcisista anche facendo una semplice battuta! Perché diavolo non poteva incontrare una persona più normale, tipo Becky o Ivan!? Persino la stoica e gelida Natasha sarebbe stata meglio di lei!
《Ascolta, Non me ne importa nulla dell'imboscarmi con te, non sei nemmeno il mio tipo!》
《Si, mi rendo conto che tu preferisca i megafusti francesi con pettorali da paura e gli occhioni da cucciolo. Ma… allora perché mi hai trascinato qui dentro?》
《Perché sei la prima che ho trovato e ti devo parlare! Io e Rahl abbiamo scoperto delle informazioni molto importanti sul progetto Yorha nell'archivio principale! Notizie tremende per tutti noi androidi! Dovevamo dirlo almeno a voi altri della squadra.》
La corvina lo guardò interrogativa. Quel ragazzo era raramente drammatico per il gusto di esserlo: anzi, guardando la sua faccia, chiunque si sarebbe accorto che era spaventato e chiaramente stressato per qualcosa, ma non sapeva cosa.
《Che genere di informazioni?》 Chiese cautamente. 
《Gli umani sono tutti morti!》 Sbottò Ivar, lasciandola di sasso.
Athal rimase lì impalata per un attimo a fissarlo, per poi cominciare a ridacchiare e poi scoppiare a fragorosamente ridere. 《Ok ok. Questa era davvero buona! Mi hai fatto spaventare, lì tutto serio. Per un attimo ho creduto che dicessi la verità, complimenti! Neanche sapevo che potessi fare battute.》
《Sto dicendo sul serio, Athal! Gli umani sono tutti morti! Non sono neanche mai arrivati sulla Luna! Le biomacchine hanno teso un’imboscata agli Shuttle appena hanno lasciato l'atmosfera!》 Ripeté lui, rosso in faccia.
La ragazza smise di ridere. 《Ok senti, se questa è una vendetta per tutte le volte in cui ti ho buttato addosso ad Ivan o ci ho provato con lui, non è necessario arrivare…》
A quel punto il biondo si mise ad urlare. 《Non è una battuta Athal! Gli umani si sono estinti! Le biomacchine li hanno ammazzati tutti; non ne è rimasto nemmeno uno! Era tutto scritto nei file che io e Rahl abbiamo trovato nell'archivio! C'erano i certificati di morte di ogni passeggero degli Shuttle e i rapporti sull'imboscata che gli hanno teso quei mostri di ferraglia! Erano documenti ufficiali protetti da decine di barriere di alto livello ed erano nascosti in mezzo a tutti gli altri per non destare sospetti!》
La ragazza impallidì, capendo finalmente la gravità della situazione. 《Come è…?! Che diavolo…? Perché nessuno ha detto…!?》
《I generali e i colonnelli di ogni bunker hanno insabbiato tutto per prevenire che noi smettessimo di combattere. Hanno mentito sull’arrivo degli umani sulla Luna, spedendo casse di risorse vuote per non farci sospettare nulla, e hanno inviato lì un server con il compito di trasmettere messaggi umani per spingerci a portare avanti la guerra.》
Il volto della ragazza aveva perso ogni colore, ed era ormai distorto in una smorfia furibonda. 《Sapevo che quella puttana stava nascondendo qualcosa, ma non pensavo che potesse arrivare a tanto! E che tutti quelli con il suo stesso grado facessero altrettanto! Ci hanno presi per i fondelli per un anno intero!》
Si stava piantando le unghie nei palmi delle mani per la rabbia. Sentiva una sgradevole sensazione di déjà-vu. Non poteva credere di essersi fatta imbrogliare in quella maniera! Ancora una volta un mucchio di balordi l’avevano trascinata in un continuo gioco di inganni e bugie, come quando era una ragazzina.
Ma questo era peggio dei trucchetti sporchi dei soci d'affari di suo padre: qui si parlava dell’estinzione di una razza intera, la sua razza!
La consapevolezza di non essersi accorta di una cosa talmente importante per così tanto tempo le stava facendo prudente le mani. Sarebbe andata volentieri a strangolare con la sua frusta quella sgualdrina anche subito se avesse potuto!
L'umiliazione di essere stata raggirata ed adoperata tanto facilmente era a parte peggiore. Proprio lei che aveva passato la vita tra i bugiardi e considerava sopraffina la propria capacità di capire le persone, era stata fregata come una mocciosa nonostante avesse delle prove sotto il naso! 
Aveva sprecato il suo tempo per combattere, rischiando di morire varie volte, in una guerra inutile! E soprattutto… Cosa avrebbe dovuto fare lei adesso?! Cosa avrebbero dovuto fare gli Yorha se avessero saputo?! Non ne aveva la più pallida idea. E… aveva paura. E lei odiava avere paura.
Aveva sempre pensato che gli Yorha avrebbero vinto contro le biomacchine, anche se probabilmente ci sarebbero voluti decenni, e che lei sarebbe stata acclamata come un'eroina dagli umani, venendo sommersa di elogi e complimenti . Ma quella convinzione era appena sfumata.
Non sapeva che fare o come reagire. Le sembrava di essere tornata di nuovo quella bambina indifesa che si nascondeva nell'armadio mentre dei criminali sparavano e stupravano sua madre e mandavano la sua vita in malora.
Ma non poteva far vedere tutta questa indecisione ad Ivar. 《Cosa avete deciso di fare? Tu e il bocconcino avete un piano vero?》 Si limitò a chiedere, rimanendo più risoluta possibile.
Il biondino emise uno sbuffo. 《Non ancora. Questa operazione gigante che vogliono mettere in atto per liberare l'America purtroppo ha la priorità. E poi… credo che il generale abbia alleati che conoscono questo segreto tra le file dei soldati, quantomeno tra i tipi O e i tipi E. Quelle barriere erano un lavoro sopraffino 》
《Dunque per ora dovremmo rimanere fermi a non far nulla!? E… Come fai a sapere che ha dalla sua alcune truppe?》 Chiese lei.
《Il generale ha sorpreso me e Rahl prima che potessimo andare via dall'archivio. Ci ha fatto capire che altri Yorha avevano scoperto questo segreto, tipo la squadra di Fedra, e che i suoi soldati più fedeli li hanno uccisi per questo. Quindi direi che aspettare sia la scelta migliore, a meno che tu non voglia un coltello nella schiena》
La corvina sbuffò. 《E nel frattempo che facciamo?》
《Ci prepareremo per combattere. Non si può fare altrimenti. Il generale Ha detto che non ci avrebbe fatto ammazzare dai suoi perché le servivamo per la battaglia di liberazione dell’America, ma ha fatto intendere che ci sono altri a conoscenza della morte degli umani che l'hanno aiutata a nascondere tutto e che molto probabilmente ci tengono d'occhio. E da quanto ho visto e sentito, gli Operatori e gli Esecutori sono i più sospetti.》
《Anche gli Scanner, i Battle e i Cheater possono creare barriere informatiche e assassinare altri androidi no? Perché punti il dito proprio contro i tipo E e i tipo O?》
《Perché quelli come me sono fatti per abbattere barriere, non crearle. Non potremmo mai erigere una protezione come quelle. E soprattutto eliminare traditori è il compito principale degli Esecutori, perché rivolgersi ad altri? Specie se hai già qualcuno adatto nel gruppo in questione.》
Gli occhi di Athal si ridussero a fessure, capendo subito dove voleva arrivare. 《Vorresti forse dire che anche qualcuno in particolare della nostra squadra potrebbe decidere di tradirci?》 Chiese in modo tagliente.
Lui alzò le mani. 《Ehi, io non sto accusando nessuno per adesso. Dico solo di essere prudenti. Natasha è una nostra compagna, ma hai i visto anche tu come esegue gli ordini senza fiatare, e come combatte quando ci sono di mezzo disertori o traditori.》
La corvina si morse il labbro. Doveva ammettere che nei primi tempi della loro collaborazione aveva più volte pensato di non volersi ritrovare dal lato sbagliato di quella falce, e aveva notato spesso il bizzarro legame che sembrava unire la russa e il generale, però non voleva pensare che la sua partner fosse una specie di spia o che le avesse mentito per tutto il tempo sulla sorte degli umani.
《Non farebbe mai una cosa simile! Io mi fido di lei!》
L'altro alzò gli occhi al cielo. 《Fai comunque attenzione. Anche se Natasha fosse innocente, Il generale è una donna più infida e astuta di quanto pensassi. Non mi sorprenderebbe se provasse a sfruttare l'attacco totale per eliminarci.》
《Tsk, Che ci provi. Siamo sopravvissuti a molto peggio.》 Esclamò Athal, ritrovando la sua baldanza,
 per poi avvicinarsi con fare cospiratorio. 《Chi altri sa di tutto questa faccenda?》
《Rahl. Era con me quando l'ho scoperto. E di sicuro lo avrà già raccontato a King e Kyran. Vorrei dirlo anche agli altri, ma devo trovare il momento adatto. Ora non so di chi fidarmi: chiunque al di fuori della nostra squadra potrebbe essere un informatore del Generale.》
La corvina annuì con una smorfia seccata. 《Quella maledetta me la pagherà molto cara per questo inganno, parola mia. Ma… per ora sono disposta ad aspettare e seguire il tuo piano Ivar. Dopotutto, la vendetta è un piatto che va servito freddo.》
Ivar rabbrividì istintivamente nel vedere quel ghigno mefistofelico aprirsi sul suo viso. In certi momenti quella ragazza gli sembrava davvero una maniaca in tutti i sensi, non solo sessuale, ma per una volta era contento di averla dalla propria parte. 
《Grazie Athal.》 Disse semplicemente, mentre la ragazza si dirigeva verso la porta per uscire.
《Grazie a te.》 Rispose lei, cogliendolo di sorpresa.
《Per che cosa?》
《Per esserti fidato di me.》 Disse, lasciandolo solo coi suoi pensieri.

Rahl aveva sentito l'olio ghiacciarsi nelle sue vene appena vide il generale stagliarsi sulla soglia. Spinse istintivamente Ivar dietro di sé, pronto a proteggerlo se necessario. 

Erano stati scoperti dal capo degli Yorha  mentre investigavano illegalmente su documenti segreti e blindati dietro barriere su barriere, un'azione degna di un’esecuzione senza processo. Ma il suo volto rimase calmo. 

 

Non gli era sfuggito il luccichio sinistro dello stocco appeso al fianco della donna, ma, a differenza del biondino, lui era armato, poteva difendersi: già poteva sentire i meccanismi del suo braccio attivarsi per tirare fuori il lanciafiamme.

E in quel momento non gli interessava se quella fosse un suo superiore o una donna: pur di rivelare a King, Kyran e a tutti gli altri le loro scoperte, avrebbe camminato sul suo cadavere.

La donna, però, non portò la mano all’elsa della sua arma: sembrava fin troppo calma in realtà.《46G, 13S. Quando mi hanno avvertita che i sistemi erano stati violati, avevo il sospetto che si trattasse di voi due: siete entrambi troppo curiosi e testardi per smettere indagare su una simile pista.》

Il suo tono era neutro, come se stesse parlando di sciocchezze, e lei stessa non sembrava nemmeno sorpresa di averli trovati lì. Anzi, sembrava quasi che se lo aspettasse.

 

《Generale… quindi è vero? Gli umani… sono davvero tutti morti?》 Chiese Ivar, la voce più acuta del solito e gli occhi sbarrati.

La donna si limitò ad annuire con un sospiro. 《Si. Come avete letto in quei rapporti, gli Shuttle non erano equipaggiati per difendersi. Appena sono caduti nell’imboscata delle biomacchine, non hanno avuto più scampo. I passeggeri sopravvissuti alle prime esplosioni sono stati scaraventati nel vuoto spaziale. Hanno fatto appena in tempo ad inviarci un segnale di SOS, ma non potevano fare nulla.》

 

《E quindi avete deciso di mentire a tutti quanti. Gli uomini e le donne che avevano parenti sugli Shuttle, i volontari e quelli che sono stati costretti a unirsi a noi… tutti loro stanno combattendo per persone ormai morte.》 Sibilò l'albino.

《Se avessimo divulgato una simile informazione ci saremmo ritrovati una rivolta tra le mani quando avremmo dovuto concentrarci sul vero nemico: le Biomacchine. E il vostro amico King sarebbe stato uno di quelli che sarebbero morti nel conflitto seguente. Tutti i generali e i colonnelli hanno convenuto che nasconderlo fosse la scelta migliore. Abbiamo inviato un ripetitore sulla Luna, affinchè inviasse messaggi umani fasulli che noi potessimo trasmettere nei bunker.》

 

《Ma… perché?》 Chiese L’albino. 《Perché arrivare a compiere simili sforzi!? Le bugie, i documenti criptati, il ripetitore…》

《Come ho già detto, ad ogni esercito serve uno scopo: qualcosa per cui si è disposti a combattere. E un’impresa dura come la nostra aveva bisogno di un obiettivo per cui valesse la pena morire. Specialmente se il grosso delle nostre truppe è costituito da assassini, drogati e stupratori seriali.》

Lo aveva detto senza fare una piega. I suoi occhi chiari erano rimasti gelidi e composti mentre raccontava di come aveva contribuito ad ingannare ogni Yorha sul fatto che tutte quelle persone fossero state massacrate. 

Rahl davvero non sapeva se stesse mentendo anche in quel momento, dissimulando le sue emozioni, o se davvero non le importasse nulla di quelli che aveva raggirato o che erano morti per una causa ormai fasulla!

《Non siamo i primi a scoprirlo vero? Anche Fedra e i suoi amici lo avevano scoperto; ci avete mandati ad ucciderli per questo.》

La donna annuì. 《Intelligente come sempre. Si, la sua squadra era sempre stata composta da mine vaganti molto dotate, come la vostra. La loro Scanner in particolare era una donna acuta: aveva capito che qualcosa non andava dopo aver visto le casse di spedizione vuote e ha scoperto tutto investigando. E non è stata la sola. Ci sono stati altri che hanno fatto la loro fine o che sono stati riprogrammati per impedirgli di raccontarlo in giro.》

 

 

L’inglese annuì, nonostante il suo stomaco si fosse rivoltato dall'orrore. Fedra, i suoi compagni e tutti gli altri come loro non avevano fatto nulla di male: erano diventati dei bersagli semplicemente perché erano stati troppo scaltri e loro avevano contribuito ad ucciderli! E non voleva neanche pensare a quelli che erano stati riprogrammati.

Quella era l'unica alternativa all'eliminazione: gli androidi ribelli che venivano catturati vivi venivano reimpostati da zero, cancellando ogni traccia dei ricordi e della personalità originali e riducendoli a soldati fotocopia. Tra le due opzioni davvero non sapeva quale abborrare maggiormente.

《E ora? Che ha intenzione di fare?》 Le chiese, i sensi ancora all'erta, pronto a rispondere ad un possibile attacco.

《Non ho intenzione di uccidere o riprogrammare voi o i vostri compagni, se è quello che pensi. Non ce lo possiamo permettere, almeno per ora. Soldati come voi sono troppo preziosi.》 Disse, voltando loro le spalle. 《Potete fare ciò che volete delle informazioni che avete ricavato, ma fate attenzione. Ci stiamo preparando per un attacco massiccio contro le Biomacchine: ogni singolo soldato Yorha Americano verrà schierato, ed insieme alle truppe Asiatiche ed Europee distruggeremo ogni singolo server e Biomacchina in America. Per sopravvivere, servirà tutta la concentrazione e l'impegno possibile.》

 

Sia Ivar che Rahl sapevano benissimo di che stava parlando: se avessero parlato ad altri di quello che avevano scoperto, specialmente prima di una missione importante come quella, avrebbero potuto reagire molto male e perdere la concentrazione o la voglia di combattere, rischiando di morire.

Il generale non disse più nulla. Girò su i tacchi, uscendo dalla stanza e tornando verso i propri alloggi senza degnarli di un secondo sguardo.

 

I due androidi si rilassarono istintivamente nel vederla andare via, però uscirono dalla stanza più in fretta possibile, ancora carichi di adrenalina.

《Dobbiamo dirlo a tutti! A Ivan, Kyran, Momoko, Natasha… tutti loro!》 Sussurrò il biondo, ancora visibilmente sconvolto.

Rahl annuì, tentando di darsi un contegno, ma anche lui era più pallido che mai. 《Dobbiamo fare in fretta. Non ho idea dei piani del Generale e del Colonnello, ma abbiamo poco tempo.》

Il più giovane assentì freneticamente, dirigendosi quasi di corsa verso le stanze da letto. Rahl fece altrettanto, camminando lentamente per darsi tempo ed elaborare tutto quello che aveva scoperto.

 

Tutti gli umani erano morti: le persone che aveva giurato di servire e proteggere non c'erano più da oltre un anno e quelli che avrebbero dovuto essere le loro guide li avevano raggirati e utilizzati come burattini. Al solo pensiero poteva chiaramente sentire un senso di nausea e orrore all’altezza dello stomaco.

Aveva sempre saputo che sarebbe diventato un militare, fin da quando era bambino: aveva sempre ammirato quei soldati che davano tutto pur di proteggere la gente. Ed era stato un vero onore unirsi a loro.

Era stata dura, Aveva dovuto allenarsi ed imparare molto in accademia, era rimasto lì per anni, ma non si era mai sentito tanto realizzato come quando era diventato un membro dell'esercito a tutti gli effetti, scoprendone anche il cameratismo e la lealtà. Si era sentito in qualche modo a casa tra i loro ranghi.

Aveva giurato che avrebbe combattuto per la corona inglese e i suoi compatrioti e aveva rinnovato la promessa quando era diventato uno Yorha. Per la seconda volta, si era unito ad un esercito volontariamente. 

Ma ormai aveva scoperto che in quello stesso esercito di cui faceva parte non c'era nulla di onorevole o di giusto. Era solo una catasta di false promesse e inganni. 

E pur di proteggere quegli inganni, tantissime persone come Fedra erano state uccise e calpestate ingiustamente da quelli che avrebbero dovuto essere dei fedeli commilitoni e forse persino amici.

 

E questa scoperta aveva solo aggiunto altre domande a quelle che già aveva. Anche se fossero davvero riusciti ad eliminare le Biomacchine… cosa avrebbero fatto dopo? Sarebbero rimasti da soli sul pianeta? Qualcuno avrebbe trovato delle scuse per la sparizione degli umani? La verità sarebbe venuta a galla? E se fosse successo, quella rivolta di cui aveva parlato il generale si sarebbe verificata?

Questi erano i pensieri che facevano più male e che lo facevano tentennare sulla sua decisione. Sapeva di doverlo dire almeno a King e a Kyran: erano i suoi partner; era la cosa giusta da fare, nonchè la più logica. 

Aveva bisogno di alleati degni di fiducia come loro per poterli mettere al corrente della verità, e soprattutto si sarebbero solo sentiti traditi da lui se glielo avesse nascosto, ma temeva comunque come avrebbero potuto reagire.

Conosceva Kyran da anni, erano diventati amici durante il loro addestramento e si erano sostenuti e aiutati sia sul lavoro che nella vita normale fin da quando Rahl aveva diciannove anni: era un uomo dalla pazienza infinita, ma non poteva sopportare le bugie. E King era la persona che lo aveva colpito più di chiunque altro con la sua forza e il suo spirito quando si erano incontrati, ma sapeva anche quanto odiasse essere stato trascinato a forza tra gli Yorha e quanto faticava a sopportare quella mancanza di libertà. 

 

Li amava profondamente tutti e due, e confidava nell'intelligenza e nella fiducia di entrambi, ma era ben consapevole che sarebbero stati Entrambi furiosi per tutte le bugie che avevano dovuto sentire e per cui avevano rischiato la vita. 

Lui stesso non aveva certo dimenticato di essere quasi morto durante l'attacco della Biomacchina delle profondità. E quando era caduto in mano a Mizuhiro era stato ancora peggio: era rimasto crocifisso contro quel pilastro a dissanguarsi lentamente per ore, senza potersi muovere. E sapere di aver sopportato tutto questo in nome di una popolazione ormai estinta non faceva che peggiorare la sua situazione.

Giunse davanti alla porta della loro stanza, prendendo un bel respiro. Aprì la porta e si avvicinò al grande letto, vedendo King e Kyran distesi tra le coperte, profondamente addormentati e sereni per una volta.

Si morse le labbra, tentato per un secondo di lasciarli riposare, ma poi iniziò a scuoterli dolcemente per svegliarli. Ormai non poteva più tornare indietro.

 

I due si tirarono su con un sonoro sbadiglio, scarmigliati e con delle evidenti occhiaie violacee sotto gli occhi. 《Rahl? Sei tu...? È già mattina?》 Chiese il ramato con la voce impastata.

《No King. È ancora notte. Mi scuso profondamente per avervi disturbati ad un orario simile, ma… ho bisogno di parlarvi su una cosa che ho scoperto. È… molto molto urgente.》

L’arciere, ora sveglissimo, lo guardò di colpo con attenzione. 《È successo qualcosa di brutto?》

 

L'albino annuì e cominciò a raccontare. 《Dopo che voi siete andati a riposare, ho visto che Ivar era rimasto indietro. Non sapevo esattamente cosa avesse in mente, dunque ho deciso di seguirlo. Dopo quello che è successo ultimamente, pensavo che potesse essere una specie di talpa del Generale o che stesse progettando qualcosa alle nostre spalle, e invece l'ho scoperto mentre cercava anche lui delle risposte nell’archivio principale.》

《Ma lì dentro non ci dovrebbero essere semplici mucchi di scartoffie, elenchi e rapporti?》 Chiese Kyran, con aria indagatrice. Non gli piaceva affatto la piega che stava prendendo quella storia.

 

L'altro scosse la testa. 《Questo è quello che vogliono farvi credere. In realtà lì dentro ci sono decine di documenti della massima importanza protetti da delle barriere incredibili, fatte apposta per proteggere delle informazioni estremamente secretate.》

《Ad esempio?》 Chiese King. 《Non tenerci sulle spine.》

 

Rahl si morse il labbro; quello era il momento della verità. 《Per esempio il fatto che le liste delle casse di rifornimenti per la Luna sono completamente vuote.》

Vide i loro visi tingersi di sorpresa e di incredulità, diventando via via più pallidi. 《Come sarebbe a dire “vuoti"? Non è possibile! Dovrebbero esserci chili e chili di provviste e risorse!》 Disse il biondo.

《E invece è possibile! Quelle spedizioni sono finte. Create per ingannare noi Yorha ed impedirci di scoprire che le persone a cui sarebbero indirizzati sono morte.》

 

Se prima le facce dei due androidi erano solo sorprese, ora erano colme di orrore. Nessuno dei due sembrava riuscire a credere a quella terribile verità. Entrambi sapevano benissimo che Rahl non avrebbe mai detto una bugia su un argomento simile, ma sembrava davvero impossibile.

L'albino rimase a fissarli nervosamente, attendendo una reazione. Come aveva sospettato, King in particolare aveva stretto i pugni in maniera spasmodica appena lo shock iniziale era passato, mentre invece Kyran aveva mantenuto una posa rilassata, seppur il suo volto fosse pallido e il panico impresso nei suoi occhi.

《Quindi… fammi capire bene. Stai dicendo che gli umani sono morti? Non ne è rimasto nessuno? Ne siete davvero sicuri?》 Domandò il biondo, con voce sottile.

L'albino scosse il capo grevemente. 《Si. Non ci sono stati superstiti purtroppo, era tutto scritto in quei rapporti che abbiamo trovato. I loro shuttle sono stati attaccati dalle biomacchine appena usciti dall'atmosfera terrestre. Quelle navi erano costruite solo per il trasporto: non erano equipaggiate per uno scontro o per resistere ad un assalto. Una volta colti di sorpresa, per loro non c'è stata speranza di sopravvivere.》

 

《Ma… perché nessuno ha detto nulla ai loro parenti Yorha?》 Chiese il suo partner, temendo la risposta.

L'altro si morse il labbro.  《I generali e i colonnelli hanno deciso di non dirci nulla perché volevano evitare che il nostro esercito perdesse lo spirito e si arrendesse prima che la guerra potesse iniziare davvero.》 

 

La risata isterica di King lo interruppe prima che potesse aggiungere altro. Il ragazzo aveva iniziato a ridere a crepapelle senza nessun apparente motivo, ma quel suono non aveva la minima traccia di allegria. 《Questo significa che fin da quando abbiamo cominciato a combattere… loro erano già morti. Che per tutto questo tempo abbiamo rischiato di crepare per dei fantasmi!》

Il più giovane fu colto da un altro attacco di risate isteriche. Dirlo ad alta voce non aveva fatto altro che rendere quella situazione più reale e al contempo più assurda di quanto già non fosse. Era stata tutta una finta: le battaglie, i sacrifici, le morti, il dolore, le difficoltà… erano state tutte subite per nulla!

Aveva voglia di urlare e spaccare qualcosa, qualunque cosa. Quella che stavano combattendo non era una guerra, ma solo un perverso teatrino in cui lui e tantissimi altri erano stati trascinati per fare da marionette. Ed erano il generale, il colonnello e forse anche il fantomatico “Padrone" dei senzienti a muovere i fili.

 

E il fatto che la gente che avrebbero dovuto proteggere fosse morta aggiungeva solo al danno la beffa: a lui, a cui non era mai importato niente di tutti quei ricconi dei piani alti o delle persone del ceto medio, quelle che si lamentavano anche vivendo in case decenti con tre pasti al giorno e con un salario sicuro, era toccato rimanere un protettore senza nulla da difendere!

E se pensava a quante persone ancora giovani avevano scelto di fuggire sugli Shuttle piuttosto che combattere con loro lo mandava in bestia!

Tutti loro consideravano quelli come lui dei ratti sporchi e imbottiti di stupefacenti, capaci solo di rubare, prostituirsi, mentire e stuprare, nonostante ci fossero tantissime persone buone in quel dannato ghetto, e avevano deciso come al solito di far fare a loro i sacrifici e il lavoro sporco, condannandoli a quella vita per la loro codardia!

E per difendere quel branco di incapaci, lui non solo era stato costretto a rinunciare alla propria libertà, ma aveva pure rischiato la pelle più di una volta! E adesso scopriva che quelli erano pure andati all’altro mondo! 

E nessuno Yorha aveva saputo nulla fino a quel momento perché gli avevano rifilato solo bugie! Se avesse avuto la sua spada sotto mano sarebbe andato a sgozzare il generale e il colonnello di persona! E sarebbe stato felice di fare altrettanto con chiunque si fosse messo in mezzo!

 

Kyran era più calmo di lui, però non si sentiva in grado di dare torto al compagno più giovane. Aveva iniziato a riprendere colore, ma i suoi occhi si erano fatti duri e stavano mandando lampi, soffermandosi di tanto in tanto sul suo arco, appoggiato proprio accanto al letto.

Scoprire di aver combattuto e rischiato così tanto per nulla era una sensazione già abbastanza mortificante, ma sapere che erano stati i loro superiori a mettersi d'accordo per mentire era ancora peggio! 

Non avevano il diritto di farsi chiamare militari, ne tanto meno di guidare un esercito! Non avevano nemmeno un grammo dell'onore o del rispetto necessario per le proprie truppe!

 

C'erano tantissime persone in quell'esercito che stavano combattendo e morendo in nome dei propri genitori, figli, consorti, alcuni persino per i propri nipotini, e nessuno di loro sapeva che i loro cari erano già morti da tempo.

Lui stesso ormai stava cercando di non pensare al fatto che tra i passeggeri di quegli shuttle ci fossero anche i suoi genitori. La loro relazione non era mai stata esattamente intima, vista la sua riluttanza nel fare il contadino nella fattoria familiare come loro e i suoi fratelli, ma erano pur sempre le persone che lo avevano messo al mondo e accudito per anni.

Sentì una fitta di senso di colpa nel ricordare come si erano salutati l'ultima volta che si erano visti, quando lui era partito per entrare nella scuola militare: con freddezza e parole velenose e acide. 

Non avrebbe più potuto provare a rimettere insieme il loro rapporto ormai, e la situazione era identica tra lui e i suoi tre fratelli maggiori: ormai erano quasi degli estranei che non si parlavano da anni. Aveva saputo che si erano uniti agli Yorha inglesi, ma non avevano avuto contatti.

E ora che era conoscenza del segreto sull’estinzione dell'umanità, non sapeva come avrebbe fatto a spiegare loro tutta questa faccenda… se mai si fossero rivisti e loro gli avessero creduto.

 

 

Rahl li guardò, entrambi, abbassando poi il capo. 《Mi dispiace di avervelo dovuto dire così. Ma era la cosa giusta da fare. Non potevo lasciare che scendeste ancora in battaglia senza avervi raccontato la verità.》

Entrambi si girarono a guardarlo, e seppur arrabbiato, lo sguardo di King parve ammorbidirsi. 《Ehi, mettiamo le cose in chiaro. Noi non siamo arrabbiati con te. Siamo arrabbiati con quegli stronzi che ci hanno bollito solo balle per un anno. Non pensare nemmeno per un secondo di chiederci scusa.》 Disse il ramato, avvicinandosi e dandogli un bacio sulle labbra.

《Anzi, ti siamo molto grati per avercelo detto. Io… non ho ancora capito esattamente come mi dovrei sentire davanti alla prospettiva di un mondo senza umani… Ma ti sono riconoscente per esserti fidato così tanto di noi.》 Disse Kyran, sedendosi accanto ai suoi amanti sul letto.

 

L’albino si sentì di colpo più leggero. 《Grazie. Io… siete davvero i migliori.》

Entrambi si fecero più vicini, stringendolo in un abbraccio rassicurante, ma la preoccupazione era evidente sui loro volti.

 

《Adesso che Anche noi sappiamo tutto, però, resta il problema. Che cosa facciamo? Anche se provassimo a dire a tutti la verità e anche se Ivar convincesse gli altri… per il resto del Bunker sarebbe la parola dei generali contro la nostra. Non ci crederebbe nessuno. Anzi, verremmo giustiziati per calunnia.》 Riflettè Kyran.

《Io vorrei andare da quei due dannati imbroglioni e tagliargli la gola ora come ora. Dopo tutto quello che hanno fatto non si meritano altro.》 Commentò tagliente King.

 

Rahl scosse la testa. 《No. Non dobbiamo agire in maniera affrettata. Questi segreti che vi ho appena rivelato… non ci sono arrivato basandomi solo sulle prove. Il generale lo ha ammesso. Davanti a me e ad Ivar ha ammesso di aver mentito sulla morte degli umani e di essere stata lei ad inviare i tipo E ad eliminare qualsiasi altra squadra che fosse venuta a conoscenza di queste informazioni.》

《Lo ha… ammesso? Ve lo ha detto e basta?! Tutto qui?!》 Chiese l'americano, confuso.

 

L’inglese annuì. 《Ha detto che non ci avrebbe uccisi perché no voleva perdere dei validi soldati prima della battaglia lampo che ha intenzione di iniziare. Lei e gli altri generali hanno già deciso di attaccare e distruggere ogni singolo server e biomacchina in America insieme alle truppe degli altri continenti. Di conseguenza le servono tutti i soldati possibili.》

《Pensi che la mossa migliore da fare, per ora, sia rimanere calmi e a testa bassa, vero Rahl?》 Chiese Kyran.

L'altro annuì. 《Beh, ormai è chiaro che lei ha occhi e orecchie ovunque. E come sai, non ci crederebbe nessuno se raccontassimo ora la verità. Perciò… io direi che è meglio aspettare e ubbidire agli ordini, almeno per il momento. Ma dopo la fine di quell'attacco, troveremo un modo per smascherare le loro bugie e tentare di portare comunque a termine questa guerra.》

 

 

**

 

 

Ivar stava gestendo la situazione con molta meno calma di Rahl. Stava praticamente correndo per i corridoi con gli occhi sbarrati e il fiatone, senza smettere di pensare neanche per un attimo a tutto quello che avevano scoperto. 

Gli umani erano morti! La sua famiglia era morta! Sua madre, suo padre e suo fratello non c’erano più da un anno e lui lo aveva scoperto per caso! Non aveva la più pallida idea di come facesse l'inglese a rimanere così stoico all'idea di aver vissuto una tale bugia per tutto il tempo!

 

Forse era grazie al suo addestramento militare o ai suoi nervi saldi, ma lui d'altro canto sentiva un gran bisogno di vomitare. Suo fratello Sergei era sempre stato il preferito della famiglia. Lui era bravissimo in tutto: a scuola, nello sport, nelle amicizie, nei modi… non importava quanto Ivar si impegnasse, lui lo aveva sempre superato senza sforzi. 

Lo aveva odiato, aveva odiato lui, la sua smaccata superiorità e le preferenze dei loro genitori per tanto tempo, ma non aveva mai desiderato la loro morte! Voleva essere riconosciuto da loro, avere il loro affetto e la loro stima, non essere l'unico membro rimasto vivo della sua famiglia!

 

Sentiva gli occhi pizzicare e la gola secca, ma non smise i correre. Una cosa era certa: doveva raccontarlo a qualcun altro della squadra. Era certo che Rahl avrebbe detto tutto a King e Kyran, quindi spettava a lui avvertire anche solo uno membri restanti prima che quell'attacco totale progettato dal generale avesse inizio.

Chiunque sarebbe andato bene: avrebbe preferito dirlo ad Ivan o a Momoko prima di tutti, ma sarebbero andate benissimo anche Becky o Natasha… persino quella ninfomane di Athal! Bastava che trovasse qualcuno a cui dirlo!

Neanche aveva finito di formulare il pensiero, che andò a sbattere contro un corpo morbido e formoso di donna, finendo con il sedere per terra e facendo crollare anche la ragazza in questione.

 

《Caspita. Quanta fretta, piccoletto. Hai perso qualcosa?》 Chiese la voce morbida e maliziosa della sopracitata corvina.

Il più giovane trattenne uno sbuffo esasperato. Quando parli del diavolo... 《Beh, me la sono andata a cercare.》 Borbottò sottovoce. 《In ogni caso non importa, vai benissimo anche tu!》

Athal lo fissò sollevando un sopracciglio. 《Di che cosa stai parlando?》

 

L’altro non perse tempo a dare informazioni. La prese per un polso e la trascinò con se fino allo stanzino più vicino: quello della lavanderia. Ci si chiuse dentro a doppia mandata e tirò finalmente un sospiro di sollievo, sotto lo sguardo piuttosto confuso della donna. 

《Mi spieghi che ti prende? Se volevi andarti ad imboscare da qualche parte bastava chiedere. Anche se io preferisco posti con meno panni sporchi.》

Il biondo emise uno sbuffo dalle narici. Quella tipa riusciva a risultare irritante e narcisista anche facendo una semplice battuta! Perché diavolo non poteva incontrare una persona più normale, tipo Becky o Ivan!? Persino la stoica e gelida Natasha sarebbe stata meglio di lei!

《Ascolta, Non me ne importa nulla dell'imboscarmi con te, non sei nemmeno il mio tipo!》

《Si, mi rendo conto che tu preferisca i megafusti francesi con pettorali da paura e gli occhioni da cucciolo. Ma… allora perché mi hai trascinato qui dentro?》

 

《Perché sei la prima che ho trovato e ti devo parlare! Io e Rahl abbiamo scoperto delle informazioni molto importanti sul progetto Yorha nell'archivio principale! Notizie tremende per tutti noi androidi! Dovevamo dirlo almeno a voi altri della squadra.》

La corvina lo guardò interrogativa. Quel ragazzo era raramente drammatico per il gusto di esserlo: anzi, guardando la sua faccia, chiunque si sarebbe accorto che era spaventato e chiaramente stressato per qualcosa, ma non sapeva cosa.

《Che genere di informazioni?》 Chiese cautamente. 

《Gli umani sono tutti morti!》 Sbottò Ivar, lasciandola di sasso.

 

Athal rimase lì impalata per un attimo a fissarlo, per poi cominciare a ridacchiare e poi scoppiare a fragorosamente ridere. 《Ok ok. Questa era davvero buona! Mi hai fatto spaventare, lì tutto serio. Per un attimo ho creduto che dicessi la verità, complimenti! Neanche sapevo che potessi fare battute.》

《Sto dicendo sul serio, Athal! Gli umani sono tutti morti! Non sono neanche mai arrivati sulla Luna! Le biomacchine hanno teso un’imboscata agli Shuttle appena hanno lasciato l'atmosfera!》 Ripeté lui, rosso in faccia per l'esasperazione.

 

La ragazza smise di ridere. 《Ok senti, se questa è una vendetta per tutte le volte in cui ti ho buttato addosso ad Ivan o ci ho provato con lui, non è necessario arrivare…》

A quel punto il biondo si mise ad urlare. 《Non è una battuta Athal, lo vuoi capire o no?! Gli umani si sono estinti! Le biomacchine li hanno ammazzati tutti; non ne è rimasto nemmeno uno! Era tutto scritto nei file che io e Rahl abbiamo trovato nell'archivio! C'erano i certificati di morte di ogni passeggero degli Shuttle e i rapporti sull'imboscata che gli hanno teso quei mostri di ferraglia! Erano documenti ufficiali protetti da decine di barriere di alto livello ed erano nascosti in mezzo a tutti gli altri per non destare sospetti!》

 

La ragazza impallidì, capendo finalmente la gravità della situazione. 《Come è…?! Che diavolo…? Perché nessuno ha detto…!?》

《I generali e i colonnelli di ogni bunker hanno insabbiato tutto per prevenire che noi smettessimo di combattere. Hanno mentito sull’arrivo degli umani sulla Luna, spedendo casse di risorse vuote per non farci sospettare nulla, e hanno inviato lì un server con il compito di trasmettere messaggi umani per spingerci a portare avanti la guerra.》

 

Il volto della ragazza aveva perso ogni colore, ma invece di mostrare paura, era distorto in una smorfia furibonda. 《Sapevo che quella puttana stava nascondendo qualcosa, ma non pensavo che potesse arrivare a tanto! E che tutti quelli con il suo stesso grado facessero altrettanto! Ci hanno presi per i fondelli per un anno intero!》

Si stava piantando le unghie nei palmi delle mani per la rabbia. Sentiva una sgradevole sensazione di déjà-vu. Non poteva credere di essersi fatta imbrogliare in quella maniera! Ancora una volta un mucchio di balordi l’avevano trascinata in un continuo gioco di inganni e bugie, come quando era una ragazzina.

Ma questo era peggio dei trucchetti sporchi dei soci d'affari di suo padre: qui si parlava dell’estinzione di una razza intera, la sua razza!

 

La consapevolezza di non essersi accorta di una cosa talmente importante per così tanto tempo le stava facendo prudente le mani. Sarebbe andata volentieri a strangolare con la sua frusta quella sgualdrina anche subito se avesse potuto!

L'umiliazione di essere stata raggirata ed adoperata tanto facilmente era a parte peggiore. Proprio lei che aveva passato la vita tra i bugiardi e considerava sopraffina la propria capacità di capire le persone, era stata fregata come una mocciosa nonostante avesse delle prove sotto il naso! 

Aveva sprecato il suo tempo per combattere, rischiando di morire varie volte, in una guerra inutile! E soprattutto… Cosa avrebbe dovuto fare lei adesso?! Cosa avrebbero dovuto fare gli Yorha se avessero saputo?! Non ne aveva la più pallida idea. E… aveva paura. E lei odiava avere paura.

Aveva sempre pensato che gli Yorha avrebbero vinto contro le biomacchine, anche se probabilmente ci sarebbero voluti decenni, e che lei sarebbe stata acclamata come un'eroina dagli umani, venendo sommersa di elogi e complimenti . Ma quella convinzione era appena sfumata.

 

Non sapeva che fare o come reagire. Le sembrava di essere tornata di nuovo quella bambina indifesa che si nascondeva nell'armadio mentre dei criminali sparavano e stupravano sua madre e mandavano la sua vita in malora.

Ma non poteva far vedere tutta questa indecisione ad Ivar. 《Cosa avete deciso di fare? Tu e il bocconcino avete un piano vero?》 Si limitò a chiedere, rimanendo più risoluta possibile.

Il biondino emise uno sbuffo. 《Non ancora. Questa operazione gigante che vogliono mettere in atto per liberare l'America purtroppo ha la priorità. E poi… credo che il generale abbia alleati che conoscono questo segreto tra le file dei soldati, quantomeno tra i tipi O e i tipi E. Quelle barriere erano un lavoro sopraffino 》

 

《Dunque per ora dovremmo rimanere fermi a non far nulla!? E… Come fai a sapere che ha dalla sua alcune truppe?》 Chiese lei.

《Il generale ha sorpreso me e Rahl prima che potessimo andare via dall'archivio. Ci ha fatto capire che altri Yorha avevano scoperto questo segreto, tipo la squadra di Fedra, e che i suoi soldati più fedeli li hanno uccisi per questo. Quindi direi che aspettare sia la scelta migliore, a meno che tu non voglia un coltello nella schiena》

 

 

La corvina sbuffò. 《E nel frattempo che facciamo?》

《Ci prepareremo per combattere. Non si può fare altrimenti. Il generale Ha detto che non ci avrebbe fatto ammazzare dai suoi perché le servivamo per la battaglia di liberazione dell’America, ma ha fatto intendere che ci sono altri a conoscenza della morte degli umani che l'hanno aiutata a nascondere tutto e che molto probabilmente ci tengono d'occhio. E da quanto ho visto e sentito, gli Operatori e gli Esecutori sono i più sospetti.》

 

《Anche gli Scanner, i Battle e i Cheater possono creare barriere informatiche e assassinare altri androidi no? Perché punti il dito proprio contro i tipo E e i tipo O?》

《Perché quelli come me sono fatti per abbattere barriere, non crearle. Non potremmo mai erigere una protezione come quelle. E soprattutto eliminare traditori è il compito principale degli Esecutori, perché rivolgersi ad altri? Specie se hai già qualcuno adatto nel gruppo in questione.》

 

Gli occhi di Athal si ridussero a fessure, capendo subito dove voleva arrivare. 《Vorresti forse dire che anche qualcuno in particolare della nostra squadra potrebbe decidere di tradirci?》 Chiese in modo tagliente.

Lui alzò le mani. 《Ehi, io non sto accusando nessuno per adesso. Dico solo di essere prudenti. Natasha è una nostra compagna, ma hai i visto anche tu come esegue gli ordini senza fiatare, e come combatte quando ci sono di mezzo disertori o traditori.》

 

 

La corvina si morse il labbro. Doveva ammettere che nei primi tempi della loro collaborazione aveva più volte pensato di non volersi ritrovare dal lato sbagliato di quella falce, e aveva notato spesso il bizzarro legame che sembrava unire la russa e il generale, però non voleva pensare che la sua partner fosse una specie di spia o che le avesse mentito per tutto il tempo sulla sorte degli umani.

《Non farebbe mai una cosa simile! Io mi fido di lei!》

L'altro alzò gli occhi al cielo. 《Fai comunque attenzione. Anche se Natasha fosse innocente, Il generale è una donna più infida e astuta di quanto pensassi. Non mi sorprenderebbe se provasse a sfruttare l'attacco totale per eliminarci.》

 

《Tsk, Che ci provi. Siamo sopravvissuti a molto peggio.》 Esclamò Athal, ritrovando la sua baldanza,

 per poi avvicinarsi con fare cospiratorio. 《Chi altri sa di tutto questa faccenda?》

《Rahl. Era con me quando l'ho scoperto. E di sicuro lo avrà già raccontato a King e Kyran. Vorrei dirlo anche agli altri, ma devo trovare il momento adatto. Ora non so di chi fidarmi: chiunque al di fuori della nostra squadra potrebbe essere un informatore del Generale.》

La corvina annuì con una smorfia seccata. 《Quella maledetta me la pagherà molto cara per questo inganno, parola mia. Ma… per ora sono disposta ad aspettare e seguire il tuo piano Ivar. Dopotutto, la vendetta è un piatto che va servito freddo.》

 

Ivar rabbrividì istintivamente nel vedere quel ghigno mefistofelico aprirsi sul suo viso. In certi momenti quella ragazza gli sembrava davvero una maniaca in tutti i sensi, non solo sessuale, ma per una volta era contento di averla dalla propria parte. 

《Grazie Athal.》 Disse semplicemente, mentre la ragazza si dirigeva verso la porta per uscire.

《Grazie a te.》 Rispose lei, cogliendolo di sorpresa.

 

《Per che cosa?》

《Per esserti fidato di me.》 Disse, lasciandolo solo coi suoi pensieri.

   
 
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