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Autore: Allen Glassred    16/11/2020    3 recensioni
Christine è una giovane serva, Viktor è un nobile. Il loro primo incontro/scontro avviene per puro caso, dopo che il cocchiere di lui investe accidentalmente la ragazza con la carrozza. In entrambi scatterà qualcosa, ma a differenza di Viktor, Christine non accetterà da subito i sentimenti che prova, e proverà con tutti i costi ad opporvisi, ricordandosi delle origini di entrambi. Una volta che entrambi avranno accettato i loro sentimenti, si presenteranno parecchi ostacoli sul loro cammino: il fratello minore di Viktor torna in città, e non pare intenzionato a permettere questa unione tra nobili e servi. La minaccia di una maledizione antica incombe sulla famiglia Meekhiv, e Christine ritroverà un suo familiare proprio dove meno se lo aspetta. Cosa accadrà? Di che terribile maledizione si tratta? Riusciranno Viktor e Christine a vivere il loro amore alla luce del sole? Spero che la storia vi piacerà! Baci e buona lettura
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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Russia, città di Mosca. Anno 1574.

Un uomo rientra in casa propria, dopo una dura e lunga giornata. Si può subito intuire che non è un nobile, vive in una casa molto modesta ma in cui tuttavia non mancano le cose essenziali a lui e la sua famiglia per vivere. L'uomo in questione posa il soprabito, per poi mettere entrambe le mani sul tavolino con uno sguardo di disperazione. “ Come faccio? Come posso confessare loro che… “. Il filo dei suoi pensieri viene però interrotto dall'arrivo di una bimba, che su per giù avrà su per giù quattro anni. La piccola gli corre incontro, per poi attaccarsi alla sua gamba sorridendo.

“ Privèt papa! “. Lo saluta, allungando le braccia per farsi prendere in braccio. L'uomo recupera il buon umore, vedere la sua piccola lo riempie sempre di gioia anche nelle situazioni più disperate. La prende in braccio, e la piccola si aggrappa subito al suo collo.

“ Privèt, Christine “. Le sorride, ma al ricordo di cosa sia accaduto solo poche ore prima il suo viso si incupisce di nuovo, perdendo ogni allegria.

“ Perchè fai la brutta faccia? Christine non vuole che papa sia triste! “. fa la piccola, cercando con le manine di strappare una smorfia che somigli un sorriso all'uomo che a quanto pare, è suo padre. Lui la mette di nuovo a terra, guardandola: non prova nemmeno a fingere di sorridere, non ci riesce in alcun modo. Mette una mano sul capo della figlia, che lo guarda dolcemente.

“ Tesoro, perché adesso non vai a giocare in giardino? Magari tra poco ti viene anche a trovare Alice, che dici? “. Chiede, mentre la bimba annuisce contenta, prendendo la sua bambola preferita e correndo in giardino, sperando che la sua amica arrivi a farle compagnia. Mentre l'uomo la osserva con malinconia, fa la sua comparsa dall'altra stanza una bellissima donna dagli occhi color smeraldo. Tiene i capelli raccolti ed indossa un semplice abito da popolana, e sta osservando da un po' colui che ora è davanti a lei. Vede la sua espressione afflitta ed ode i suoi sospiri sconsolati, così decide finalmente di prendere parola. Non l'ha fatto prima perchè, vedendolo insieme alla figlia, non voleva turbare anche la piccola con quella conversazione: loro figlia deve solo pensare a giocare ed essere allegra, senza preoccuparsi dei problemi degli adulti. Per quelli, pensa la donna, ci sarà tempo.

“ Danilo “. Lo chiama, mentre lui, sentendo pronunciare il suo nome, si gira a controllare chi lo abbia pronunciato. Distoglie subito lo sguardo, cosa che alla donna non sfugge.

“ Irina, da quanto sei li a guardarmi? “. le chiede, mentre lei gli si avvicina, mettendogli una mano sulla spalla.

“ Abbastanza da vedere quell'espressione afflitta sul tuo volto. Non sono intervenuta prima per non turbare Christine, ma ora dimmi... ". Fa una pausa, per poi osservare il marito ed in fine riprendendo la parola. " Cosa sta succedendo? “. Chiede la donna a colui che a quanto pare è suo marito. Danilo sospira pesantemente, sedendosi su una sedia. La stessa cosa fa la moglie, che una volta sedutasi prende le mani del marito tra le sue. “ Ti prego, dimmi cosa ti affligge. Siamo una famiglia, e condividiamo tanto le belle quanto le brutte cose “. Sorride dolcemente, mettendogli una mano sul viso. “ Coraggio… “. Lo sprona, e lui finalmente trova la forza di parlare.

“ Siamo rovinati “. Sentenzia, facendo sussultare la donna, che non capisce il senso di quella frase.

“ Cosa stai dicendo? “. Chiede, preoccupata. Lui la guarda con i suoi occhi color cielo, così uguali a quelli della figlia.

“ Il Conte… Petr Meekhiv ha pensato bene di licenziarmi. Sono senza un lavoro, ed ha giurato che farà terra bruciata attorno a me per non farmi mai più lavorare da alcuna persona. E tutto perché crede che abbia guardato troppo la contessa Evitha “. Si dispera di più Danilo, prendendosi la testa tra le mani. “ Ma io ti giuro che non ho occhi che per te, non ho guardato la Contessa in alcun altro modo che non sia quello di un servitore devoto a quella famiglia da anni ed anni. Gli abbiamo persino dato nostro figlio pur di estinguere il debito con Vladimir Meekhiv, ma a quanto pare… “. Si ferma, scoppiando in lacrime e mandando al diavolo l'orgoglio. Irina si avvicina, abbracciandolo e cercando di calmarlo: certo, la situazione è grave. Ma loro non devono cedere alla disperazione e devono continuare a restare uniti. In oltre, la donna ha perfettamente capito il motivo del licenziamento improvviso del marito, quella di aver guardato la contessa è una banale scusa: da quando in qua a Petr Meekhiv importa se qualcuno guarda sua moglie? Si è sempre vantato con tutti di aver sposato una delle donne più belle di Russia, ed ora si lamenta se viene osservata? No. No, c'è ben altro sotto, e lei pensa che questa storia non deve finire così, inquanto è quasi certa del vero motivo del licenziamento del marito. “ Credevo che dopo la morte di quel tiranno le cose sarebbero andate meglio, ma il fratello è anche peggio. È un folle psicopatico, tanto quanto lo era il precedente signore del castello! E da quando la contessa Adelaida si è ammalata, tutto è andato storto, maledizione!“. Si sfoga il capofamiglia dei Petrov, rivelando così una terribile verità che solo lui, la moglie e Katrina e Vladimir Meekhiv conoscevano: per estinguere un debito contratto con la famiglia Meekhiv, Irina e Danilo Petrov accettarono di vender loro il figlio appena nato, gemello della loro Christine. L'uomo non ha mai potuto vedere nemmeno una volta il piccolo, che è cresciuto con i figli di Vladimir e di Katrina. Dopo la morte di questi ultimi, probabilmente anche lui è stato affidato a Petr Meekhiv, il fratello maggiore del suo signore ed ora nuovo padrone del castello insieme alla moglie, Evitha: una donna totalmente diversa dalla Contessa Katrina. È sempre pronta ad ascoltare coloro che lavorano per lei ed ha sempre una parola di conforto per tutti, cosa che fa spesso infuriare suo marito, che non approva che i padroni ed i servi facciano amicizia.

“ Ce la faremo “. Lo riscuote dai suoi pensieri Irina, guardandolo dritto negli occhi. “ Ti supplico, non perdiamoci d'animo e restiamo uniti. Vedrai che ce la faremo. Abbiamo superato la perdita di Lukas, supereremo anche questa batosta, insieme “. Gli prende il viso tra le mani e lo obbliga a guardarla. Lui sembra essere commosso dalla forza d'animo della moglie: avrebbe ogni ragione di essere afflitta e disperata, invece eccola li a fargli coraggio, com'è d'altronde sempre stato in tutto il tempo che la conosce. Danilo annuisce, per poi dare un bacio alla moglie e smettendo di piangere.

“ Hai ragione, tesoro. Ce la faremo di certo “. Conclude l'uomo, ritrovando la forza di reagire. Ma che cosa lo aspetta ora che si è inimicato Petr Meekhiv? Sarà davvero più pericoloso del fratello scomparso? Irina riflette: non può restare con le mani in mano mentre la sua famiglia cade in disgrazia. Se Danilo non può fare più nulla per cambiare le cose, forse lei può invece ribaltare gli eventi a loro favore.

Qualche giorno dopo il licenziamento del marito, Irina Petrova entra a palazzo Meekhiv dove oramai non entrava da quasi quattro anni. Precisamente da quando scoprì di essere incinta ed il suo signore la licenziò, con la scusa che non eseguiva bene il suo lavoro. Ma la realtà è tutt'altra, ed è una cosa che si è sempre tenuta per sè: non osa immaginare cosa accadrebbe se suo marito lo venisse a sapere, sicuramente si sarebbe scontrato con il suo padrone e l'esito sarebbe stato a suo sfavore. Perchè lo sa, nessun nemico di Petr Meekhiv esce vivo da uno scontro diretto con lui. Dei passi la ridestano però dai suoi pensieri, e la donna si volta di scatto e si trova di fronte colui per il quale è venuta a palazzo: capelli castani ed occhi di ghiaccio, che tiene puntati sulla donna come a volerla mettere in soggezione. Tiene per mano una bimba, che notando un'altra persona nel salone si nasconde dietro di lui, che si limita a guardarla in modo quasi freddo. " Non ti preoccupare, Katjusha. Non c'è niente di cui preoccuparsi, vai in camera tua con i tuoi fratelli e tua sorella. Qui ci penso io ". Suona come un ordine, ed Irina riflette: quella bimba deve essere senza dubbio Katjusha Meekhiva, terzogenita di Petr ed Evitha Meekhiv. La bimba abbassa lo sguardo, per poi annuire senza dire una sola parola. Si allontana da suo padre e si avvia verso le scale, mantenendo sempre quello sguardo basso e triste. Irina sente una morsa al cuore: anche se non l'ha picchiata, ha sentito la freddezza con cui Petr ha trattato la piccola ed ha notato come lei ci sia rimasta male, volendo invece ricevere anche un solo abbraccio. Ma con che coraggio lo fa? E' sangue del suo sangue! " E' proprio una bambina disobbediente: le avevo detto di stare in camera, ma mi ha voluto seguire a tutti i costi, poi si è spaventata vedendo un estraneo ". Commenta semplicemente il capofamiglia dei Meekhiv, mentre Irina stringe i pugni: non è cambiato, pensa. E' il soliuto bastardo presuntuoso di qualche anno prima, quando non esitò a licenziarla pur sapendo che era incinta ed aveva bisogno di lavorare. " A volte le figlie femmine sono delle vere lagne, vero Irina? Lo dovresti sapere, dato che so che anche tu hai avuto una femmina. Christine, vero? ". La prende in giro, mentre lei è incapace di tacere di fronte a quelle parole.

" I figli non sono mai una tortura, non azzardatevi a ripeterlo in mia presenza! ". Risponde a tono la giovane donna, alterata: ora non è più ai suoi ordini, ed ha il diritto di rispondergli come meglio crede. Petr la guarda, mentre il suo ghigno si tramuta in un'espressione seria e decisamente poco cordiale.

" Non venirmi a dare lezioni su come devo considerare i miei figli. Tu, che sei solo una volgare popolana. Tu, che hai dato via tuo figlio per denaro. Ora dimmi, chi dei due ha trattato peggio le proprie creature? Io, che voglio che i miei figli non si mischino con la spazzatura, o tu, che hai venduto colui che hai tenuto in grembo per nove mesi? ". La schernisce, come a ricordarle che da quando l'ha licenziata non è altro che una popolana senza arte nè parte, come a ricordarle che ha venduto suo figlio e di conseguenza è una pessima madre. " Guarda! Guarda dove ti ha portata il tuo caro e prezioso stalliere ". Continua lui, senza la minima pietà. Irina deglutisce, trattenendosi dal rispondere ancora una volta per le rime: non è venuta per litigare, anche se ne avrebbe tutte le ragioni.

" Sono qui per chiedervi un favore ". Commenta solamente la mora, abbassando lo sguardo per la vergogna e per l'umiliazione di dover chiedere aiuto proprio a colui che le ha fatto tanto male. Petr si accorge subito dello stato d'animo della donna, ma non contento decide di umiliarla ancora di più.

" Perchè? Tu credi che un signore come me farebbe un favore ad una stracciona come te? ". Chiede, mentre lei rimane a sguardo basso.

" Farò tutto quello che volete, ma per favore, ridate il lavoro a mio marito! Non possiamo crescere nostra figlia senza dei guadagni, e da quando siamo stati sbattuti fuori da palazzo ci avete fatto terra bruciata intorno. Più nessuno ci vuole al proprio servizio ". Ammette con sincerità Irina: le fa male dover sottostare a quello che, a conti fatti, sarebbe un ricatto. Ma che altro può fare se non questo? Come fare altrimenti a convincere Petr a ridare il lavoro a Danilo? A quella frase da parte della sua ex cameriera, il capofamiglia dei Meekhiv sembra cambiare opinione su quanto detto precedentemente. Si avvicina lentamente, per poi afferrare la mora per un braccio e tirarla a sè.

" Hai detto... tutto? ". le chiede, scostandole una ciocca di capelli, sfuggita dalla sua acconciatura, dietro l'orecchio. Lei trema, ma annuisce ed abbassa nuovamente lo sguardo. Suo marito si infurierà quando lo saprà, forse lo perderà. Ma non ha alternative, se non obbedire.

" Tutto... ". Mormora solamente, in un sussurro che quasi non è udibile. Petr ghigna vittorioso: dopo quattro anni avrà ciò che vuole, senza contare che potrà ancora una volta riconfermare la sua superiorità su Danilo Petrov, tirando fuori lui e la sua famiglia dalla difficile situazione in cui sono. Dei passi lo fanno voltare di scatto, mentre un'anziana donna fa la sua comparsa alle scale. Scende con estrema eleganza e lentamente, sorreggendosi ad una domestica. Lui non lascia il braccio ad Irina, ma si volta verso l'anziana.

" madre! Cosa fate in piedi? Il medico ha detto che dovete stare a letto ". Commenta, mentre lei lo guarda severamente, notando la scena: è felice di rivedere Irina, ma non è felice di ciò che ha saputo e di come il figlio la stia trattando.

" Ti cercavo, e sono felice che qui ci sia anche Irina ". Risponde l'anziana contessa. La corvina punta il suo sguardo severo al figlio, che ricambia il suo sguardo senza però osare ribattere. " Ho saputo che hai licenziato Danilo Petrov senza il mio benestare: come ti sei permesso? ". Chiede arrbbiata la corvina. " Anche se hai preso il posto di tuo padre a capo della famiglia, ricorda che sono io a comandare in questo palazzo, e pretendo che rispetti le mie regole ". Lo rimprovera severamente, e Petr non può ribattere, limitandosi a stringere il pugno della mano libera. Lo sguardo della donna si intenerisce subito dopo averlo posato su irina. Le si avvicina e le accarezza il viso, sorridendo. " Figliola, è un piacere rivederti qui a palazzo. Sono tanto felice che tu sia qui ". Le dice semplicemente, mentre lei non può fare altro che ricambiare il sorriso. " Petr, lascia il braccio di Irina: io e lei dobbiamo parlare dell'assunzione di suo marito e di come potrò mai ripagarla per ciò che tu hai fatto, e per la difficoltà in cui li hai messi dopo quel licenziamento ingiusto ". Ordina l'anziana, ma lui non la ascolta e stringe la presa. Notando ciò, la contessa batte il bastone a terra con enfasi, alterandosi. " Insomma! Vuoi forse che mi senta male a causa tua? Ti ho dato un ordine, obbedisci! ". Ripete, ed il figlio non può fare altro che obbedire, lasciando in malo modo il braccio di Irina, che si sente sollevata. Adelaida Meekhiva la guarda, per poi fare cenno alla domestica di accompagnarla in giardino: sarà lei ad aiutare Irina e Danilo. Ma questo non piace affatto a suo figlio, che guarda la madre di Christine con puro odio. Lei distoglie lo sguardo, seguendo la contessa.


Irina si appoggia al tavolo, prendendosi il capo tra le mani. Si siede un momento: tutti quei pensieri le hanno fatto venire una terribile emicrania. Di li a poco anche suo marito entra nella stanza, e vedendola tenersi il capo le si avvicina per vedere che cos'abbia. " Irina! Che cos'hai? ". Le chiede, sorreggendola. La aiuta a sedersi, mentre lei sospira pesantemente.

" Niente, stavo solo pensando al passato, ed al fatto che avevo ragione: la nostra bambina doveva stare lontana dai Meekhiv ". Commenta, mentre il marito le si siede accanto, cercando di rassicurarla: di certo anche lui è preoccupato, ma non può farlo pesare ad Irina. E'eviente che nemmeno loro credono alla storia della lettera, solo non hanno i mezzi per andare a cercare la figlia.

" Tesoro, non pensare agli eventi del passato: Petr e Vladimir Meekhiv sono scomparsi, e non ci possono più fare niente. Ora, la nostra priorità è ritrovare al più presto nostra figlia ". Mette una mano su quelle giunte della moglie, che lo guarda sconsolata, per poi sospirare.

" Spero tu abbia ragione: mi manca da morire la nostra bambina ". Ammette, mentre il marito la abbraccia per rassicurarla. Lei ricambia l'abbraccio, ritrovando la calma di li a poco.
" Bene, smettiamo di piangere e mangiamo, altrimenti si fredda tutto ". Sorride un pò, mentre lui la aiuta a portare tutto in tavola. Eppure Irina non è affatto tranquilla: il suo cuore di madre la sta mettendo in guardia, la sua Christine è in pericolo.


Io so cos'è la passione
Ma non lo so se è veleno
Io non so più cosa sono
E se ragiono o se sogno
Annego e il mare è lei
Sento i sentimenti miei
Che non ho sentito mai
L'onda che non affrontai
Mi distruggerai, mi distruggerai
E ti maledirò finché avrò vita e fiato
Mi distruggerai, mi distruggerai
Tu mi hai gettato nell'abisso di un pensiero fisso
Tu mi distruggerai, mi distruggerai
Mi distruggerai


Boris è da poco rientrato nella sua stanza, dove si è chiuso dando ordine che nessuno lo disturbi. Non riesce a smettere di pensare a quanto accaduto: perchè? Perchè ha immaginato quelle cose? Lui, che con tutte le sue forze odia quella presuntuosa di Alice. Lui, che darebbe qualsiasi cosa pur di vederla chiedergli pietà, piegarla finalmente senza alcuna possibilità di replicare. Gli sembra di uscire di senno: sta percependo il suo profumo ovunque nella stanza, un profumo che quasi lo soffoca. Per un secondo gli sembra di non poter più respirare, così decide di uscire da li, dimenticando i suoi pensieri. Mentre sta chiudendo la porta tuttavia, vede Dimitri uscire da una delle stanze degli ospiti. La cosa pare lasciarlo decisamente perplesso: che ci fa in quelle stanze il braccio destro di suo fratello? Lui ha già una propria camera. Che stia forse nascondendo qualcosa? Una volta che il giovane tuttofare si è allontanato, lui si avvicina rapidamente alla porta, mettendo una mano sulla maniglia. E di nuovo, quel profumo lo sconvolge. E'il profumo di Alice, che sia forse al di la di quella porta? Che sia lei la persona che probabilmente Dimitri sta nascondendo? Sta per chiarire ogni suo dubbio entrando, ma il ragazzo ritorna appena in tempo. Lo guarda un istante, per poi parlare. " Signore, vi serve qualcosa? ". Chiede. E'rimasto nei paraggi infatti, per paura che appunto Boris potesse entrare in quella stanza e trovare la sua ospite.

" Precisamente ". Fa il minore dei fratelli Meekhiv, mentre Dimitri lo guarda senza il minimo timore. Anzi, nel suo sguardo si può leggere una punta di astio,per ciò che Boris intendeva fare alla ragazza. " Chi diavolo stai nascondendo? Come ti permetti di portare dei volgari popolani a palazzo? Perchè è lei, vero? Quell'Alice ". Sibila quel nome, mentre Dimitri lo guarda scandalizzato: vorrebbe forse dettare legge in casa di Viktor? E' il colmo, pensa. Finalmente trova il coraggio di rispondere.

" Perdonatemi signore, ma non vi devo alcuna spiegazione circa gli ospiti di vostro fratello, dato che il palazzo è suo. Perchè non tornate da vostra moglie, invece di aggredire le fanciulle nelle stalle? Non credo che Lady Alexandria ne sarebbe felice, se lo sapesse ". E'una minaccia velata, ed il minore dei fratelli Meekhiv lo intuisce subito. Alterato afferra Dimitri per un braccio, guardandolo con astio.

" Mi stai minacciando, forse? ". Sibila, mentre il ragazzo non pare spaventarsi di fronte a quello scatto d'ira.

" Bravo, picchiate anche me. Vedremo poi cos'avrà da dire in proposito Mylord. Vedremo se vi vorrà ancora tenere qui a palazzo ". Ha il coltello dalla parte del manico, per ciò sta osando tanto. Boris ricambia il suo sguardo con altrettanto astio, per poi entrare di prepotenza nella stanza, e la vede: Alice sta dormendo, dopo l'aggressione subita nelle stalle. E'riuscita da poco a conciliare il sonno. Di nuovo, il respiro pare quasi mancargli a quella visione. Non badando alle proteste di Dimitri le si avvicina, con il chiaro intento di afferrarla e cacciarla via.

" Maledetta sgualdrina, tu non resterai qui a palazzo un momento di più ". Fa alterato, ma in quel momento il tuttofare dei Meekhiv si frappone tra lui e la ragazza, proteggendola.

" Signore, non ve lo ripeterò: lasciate in pace Alice, o mi incaricherò io stesso di dire a vostra moglie e vostro fratello quanto accaduto nelle stalle ". Lo minaccia apertamente, e stavolta Boris è costretto a cedere: non è il caso che qualcuno sappia quanto ha fatto, comprometterebbe il suo buon nome e manderebbe all'aria il suo matrimonio.

" Non finisce qui, Dimitri Zykov. Non mi dimenticherò che mi hai minacciato ". Minaccia a sua volta, mentre l'altro rimane risoluto ed impassibile.

" Fate come volete, basta che stiate lontano da Alice ". Risponde semplicemente. Boris esce dalla stanza su tutte le furie, mentre Dimitri accarezza i capelli ad Alice e le bacia la fronte. " Sogni d'oro, riccioli d'oro. Dormi tranquilla ". Sorride un pò, per poi sedersi accanto a lei, cercando di non pensare all'episodio di poco prima. Ma sa bene che mettersi in guerra con Boris Meekhiv gli porterà non pochi grattacapi, pur avendo l'incondizionato appoggio di Viktor.

Ciao a tutti, amici miei! Ed ecco il nuovo capitolo. Intanto l'ho fatto più lungo, poi ho aggiunto un particolare: un pezzo della canzone " mi distruggerai ", tratta da Notre dame de Paris, per descrivere i pensieri di Boris verso Alice, la serva che tanto odia per il semplice fatto di essere la sola che lo ha affrontato. Dimitri ha protetto la ragazza, ma ciò basterà a fermare ilf ratello di Viktor? Irina intanto ha ricordato il suo doloroso passato, e finalmente viene svelato come mai lei ed il marito non volevano che Christine si avvicinasse ai Meekhiv. Che ne dite? Come si evolverà la situazione? Io vado a scrivere il capitolo 15. Baci
   
 
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