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Autore: Andrea Micky    16/11/2020    1 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Editoriale_Metro]
Un Geppo in veste inedita é il protagonista di questa storia.
GEPPO and relative characters created by GIOVAN BATTISTA CARPI
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il supereroe infernale
 by Andrea Micky


A Geppo era stato affidato l’incarico di fare la guardia ai dannati e visto che il turno era lungo, il diavolo buono si portò dietro il cestino col pranzo.
Quando fu il momento di mangiare, però, Geppo si accorse che i dannati lo fissavano intensamente e con la lingua penzoloni.
“Avete fame, vero?” domandò impietosito il diavolo buono.
“Sì” risposero in coro i dannati.
“Allora, mangiate pure il mio pranzo” disse Geppo, rovesciando il contenuto del suo cestino nella bolgia.
Felici, i dannati si avventarono sulle cibarie, ma il pasto venne presto interrotto da un’ombra minacciosa, che calò su tutti i presenti.
Consapevole di essere stato colto sul fatto, Geppo si voltò lentamente, trovandosi faccia a faccia con Satana.
“Che stai facendo?” domandò minacciosamente il sovrano infernale.
“Compio una buona azione” rispose imbarazzato il diavolo buono.
Subito dopo quella risposta, i pugni di Satana e le urla di Geppo echeggiarono per tutto l’inferno e tutto cessò solamente quando il diavolo buono venne violentemente scagliato verso l’uscita.

Dopo aver sfrecciato alla stessa velocità di un missile per parecchi metri, Geppo concluse il suo volo fuori dall’inferno, in un prato la cui erba attutì il brusco atterraggio.
“E non osare tornare all’inferno finché non avrai perso il vizio di compiere buone azioni” intimò minacciosamente la voce di Satana, echeggiando nelle gallerie infernali.
“Se le condizioni sono queste, penso proprio che non tornerò mai più” sospirò tristemente Geppo, mentre si rialzava.
Non sapendo cosa fare per sistemare la propria situazione, lo sfortunato diavolo si recò in città, dove passò il resto della giornata girovagando senza meta.
 
Stava cominciando a scendere la sera, quando Geppo si rese conto di non avere un posto dove stare.
“Potrei restare lì per stanotte” disse il diavolo buono, notando una casa diroccata poco distante.

Una volta entrato nel vecchio edifico, Geppo si rannicchiò in un angolo appartato, dove trovò il pavimento ingombro di bottiglie vuote e avanzi di cibo.
“Uhm, qualcuno deve aver già passato la notte qui” pensò il diavolo buono, mentre faceva un po’ di ordine.
Durante il repulisti, in mezzo alla roba da buttare, Geppo trovò anche un vecchio albo a fumetti, intitolato “Le avventure di Fulmine Man”, che lo incuriosì leggermente.
E dato che non aveva altro modo per passare il tempo, Geppo si mise a leggere l’albo, che parlava di un supereroe in grado di muoversi a velocità supersonica, finendolo tutto d’un fiato; e al termine di quell’appassionante lettura, il diavolo buono pensò “Con i super poteri é facile fare del bene. Ed io, con i miei poteri infernali, potrei certamente fare il supereroe senza problemi. Inoltre, se mi mascherassi, Satana non saprebbe più quali buone azioni compio”.
E mentre Geppo si addormentava, quella strana idea continuò a rimbalzargli incessantemente nella testa.

QUALCHE TEMPO DOPO
Non appena i 2 rapinatori uscirono di corsa dalla banca, salirono sulla loro macchina, pronti a svignarsela a tutta velocità.
Ma una volta partito, il veicolò percorse solo pochi centimetri, prima di fermarsi definitivamente.
Sorpresi, i 2 rapinatori si accorsero che le gomme della loro vettura erano fuse e non ebbero bisogno di chiedersi chi fosse stato, in quanto, davanti a loro, c’era una sagoma con indosso un costume nero, munito di maschera e mantello blu.
“É il Diavolo Mascherato” gemette uno dei 2 criminali.
“Proprio io, furfanti” confermò il nuovo venuto, mentre sparava un getto di fiamme dalle dita.
Terrorizzati, i 2 criminali cercarono di fuggire, ma il calore delle fiamme fuse le portiere dell’auto, intrappolandoli al suo interno.
In quel momento, sopraggiunse una volante della polizia, ai cui conducenti il supereroe lasciò il compito di arrestare i 2 rapinatori.

Un gattino miagolava disperatamente sul ramo più alto di un albero, mentre, ai piedi della pianta, la sua padroncina chiedeva  disperatamente aiuto.
“Qualcuno aiuti il mio gatto a scendere” supplicava la bambina.
“Ci penso io” disse il Diavolo Mascherato, mentre sopraggiungeva volando.
E senza alcun problema, il supereroe prese in braccio il gattino e lo riconsegnò incolume alla sua padroncina.
“Grazie, Diavolo Mascherato” disse la bambina.
“Non c’é di che” replicò il supereroe, volando via.

Da una camera d’albergo situata all’ultimo piano uscì furtivamente un ladro, che scese di sotto scivolando giù per la grondaia.
“Liscio come l’olio. E adesso, esaminiamo più da vicino i frutti del mio lavoro” ghignò il furfante, mentre apriva la valigetta in cui aveva riposto la refurtiva.
Ma in quel momento, un insetto punse il delinquente sul naso, facendolo crollare addormentato a terra.
“E anche questo delinquente é sistemato” disse il Diavolo Mascherato, riprendendo le sue sembianze umane.

Era ormai scesa la sera quando il Diavolo Mascherato si rifugiò all’interno di una vecchia casa diroccata (che voi lettori avrete sicuramente riconosciuto).
“Anche oggi é stata una buona giornata” disse il super eroe, mentre, grazie ai suoi poteri, faceva scomparire il costume, rivelando così di essere Geppo.
Ma proprio in quel momento, nel cielo notturno comparve un cerchio di luce, con il simbolo di una forca fiammeggiante al suo interno.
“Ehp! C’é ancora bisogno di me in città” disse il diavolo buono, mentre faceva ricomparire la sua tenuta da supereroe.

Il Diavolo Mascherato compì un breve volo, che si concluse sul tetto della centrale della polizia, dove il commissario in persona lo attendeva.
“Che succede, commissario?” domandò il supereroe.
“Abbiamo ricevuto questa” rispose il commissario, porgendo una lettera al suo visitatore.
Sorpreso, il Diavolo Mascherato aprì la busta, da cui estrasse una lettera, che diceva:
Egregio Diavolo Mascherato
Le tue azioni hanno causato un notevole intralcio alle attività di numerosi criminali, il cui operato mi arreca grandi vantaggi.
Perciò, ti sfido a presentarti al deposito 5 del molo cittadino per una resa dei conti fra noi 2: chi vince si prende tutto.
Dottor Anatas
“Sarà meglio che vada a vedere personalmente di che si tratta” disse il supereroe.
“Potrebbe essere una trappola” gli fece notare il commissario.
“Lo so. Ma non posso ignorare chi collabora con i criminali” replicò il Diavolo Mascherato, prima di spiccare il volo.

Una volta arrivato a destinazione, il Diavolo Mascherato entrò con fare circospetto nel magazzino.
Guardandosi intorno, il supereroe fece attenzione a non far scattare qualche trabocchetto; ma all’improvviso, una pressa da almeno 2 tonnellate calò fulminea su di lui, schiacciandolo.

Da una stanza segreta, il misterioso Dottor Anatas (un uomo piuttosto corpulento in camice da laboratorio e con un cappuccio rosso sul viso) aveva seguito tutta la scena grazie ad una serie di telecamere nascoste.
“Ah, ah! Sbarazzarmi di quel seccatore é stato più facile del previsto” ghignò soddisfatto il criminale.
Ma preso dall’euforia del momento, Anatas non notò un piccolo insetto sgusciare fuori da sotto la pressa.
“Fortunatamente, sono riuscito ad usare i miei poteri infernali in tempo” pensò il supereroe, mentre s’infilava in un condotto di aerazione.

Dopo aver attraversato l’intero condotto, mantenendo la sua forma d’insetto, il Diavolo Mascherato capitò in una grande stanza, dove un uomo incappucciato, che il super eroe suppose essere il Dottor Anatas, stava fissando attentamente lo schermo di un computer, posizionato sulla scrivania a cui era seduto.
“Dov’é finito quel seccatore?” domandò il criminale, fugando ogni dubbio sulla sua identità.
“Proprio qui” rispose il Diavolo Mascherato, ritornando alle sue normali dimensioni.
“Sei pieno di risorse, ma ti toglierò di mezzo comunque” promise Anatas, mentre premeva i pulsanti di un pannello nascosto nella sua scrivania.
Subito dopo, dal pavimento e dal soffitto della stanza, sbucarono fuori numerose braccia robotiche armate di mitra, che si misero a sparare contro il supereroe.
Grazie alle sue abilità di volo però, il Diavolo Mascherato schivò tutti i proiettili e contrattaccò con un getto di fiamme, che fuse i mitra; ma quando il supereroe indirizzò i suoi colpi verso Anatas, le fiamme vennero bloccate da uno schermo trasparente. 
“Illuso! Sono protetto da un vetro speciale, che può resistere alle temperature più estreme” ghignò il criminale, mentre premeva un nuovo pulsante.
Immediatamente, tutti i mitra danneggiati vennero sostituiti da degli estintori, che sommersero il Diavolo Mascherato con la loro schiuma.
“Quella schiuma é stata alterata chimicamente, in modo da congelare qualsiasi cosa in pochi secondi” spiegò Anatas, che già pregustava la sua vittoria.

Sommerso dalla schiuma e ormai prossimo all’assideramento, il Diavolo Mascherato cercò di pensare ad un modo per liberarsi.
Notando che proprio sotto di lui c’era un braccio meccanico fuori uso, il supereroe lo esaminò e rifletté “Tutte le armi di questa stanza devono funzionare grazie ad una batteria. Se riesco a farla cortocircuitare, forse genererò il calore necessario per liberarmi”.
Usandolo come se fosse una miccia, il Diavolo Mascherato bruciò uno dei cavi del braccio meccanico con una fiammella, che raggiunse in pochi secondi la batteria sotterranea, posizionata proprio sotto la scrivania di Anatas.
Subito dopo, una titanica esplosione rase al suolo il deposito 5.

Quando il fumo dell’esplosione si diradò, eroe e criminale giacevano supini l’uno davanti all’altro; e visto che l’esplosione aveva carbonizzato i loro costumi, poterono vedersi in faccia, riconoscendosi.
“Geppo!” esclamò il Dottor Anatas.
“Satana!” esclamò il Diavolo Mascherato.
“Avrei dovuto capire subito che eri tu” strillò il re dell’inferno, impugnando l’immancabile randello.
Sapendo di non poterla spuntare, Geppo tentò di volare via, ma con un gesto della mano, Satana privò il suo suddito dei poteri infernali.
“Ho perso i miei poteri” gemette il diavolo buono.
“E adesso, avrai il resto della tua punizione” disse Satana.
E dopo essersi avventato su Geppo, il re dell’inferno si mise a bastonarlo con estrema violenza.

“Aaaah!” urlò Geppo, balzando in piedi.
Sorpreso, il diavolo buono si ritrovò nel suo momentaneo rifugio e passato lo stordimento iniziale, Geppo capì che tutta la sua carriera di super eroe era stata solamente un sogno.
“Beh, é incredibile come, persino nei sogni, io riesca a far infuriare Satana. Ma sopratutto, come si arrivi sempre al solito finale” rifletté il diavolo buono, prima di riaddormentarsi.

FINE

 

   
 
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