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Autore: Andrea Micky    16/11/2020    1 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Editoriale_Metro]
Il cliché narrativo del gemello malvagio é il punto di partenza di questa storia sul diavolo buono.
GEPPO and relative characters created by GIOVAN BATTISTA CARPI
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I 2 Geppo
by Andrea Micky

Come avveniva ogni volta che riceveva dei conti da pagare, Satana uscì infuriato dal suo ufficio.
“Visto che le spese più altre sono imputabili ai miei scienziati, andrò a vedere di persona cosa stanno combinando” disse il sovrano, mentre si dirigeva verso i laboratori infernali.

Una volta giunto a destinazione, Satana trovò uno dei diavoli scienziati intento a trafficare attorno ad uno strano apparecchio, simile ad una macchina fotografica. 
“Salve, maestà. Sto cercando di far funzionare questo duplicatore di materia” spiegò lo scienziato infernale.
“Dal nome, deduco che quest’invenzione serva per moltiplicare le cose” disse Satana.
“Deducete bene, sire. E se permettete, vi darò una dimostrazione del suo funzionamento” replicò il diavolo scienziato.
E dopo aver puntato il duplicatore verso un tavolo, sopra cui era stata posizionata una succosa mela rossa, il diavolo scienziato premette un pulsante sul lato destro dell’apparecchio, che sparò un raggio laser contro il frutto.
Subito dopo, sul tavolo comparve una seconda mela, perfettamente identica alla prima, che dopo pochi secondi cambiò colore e avvizzì inspiegabilmente.
“Che é successo?” chiese Satana.
“Purtroppo, il duplicatore distorce la natura degli oggetti su cui viene usato, realizzando così delle coppie esattamente opposte all’originale. Ma sto lavorando per correggere il difetto” spiegò lo scienziato infernale.
Quelle parole fecero venire un’idea a Satana, che domandò “Che effetto avrebbe il duplicatore su di un essere vivente?”.
“Secondo i miei calcoli, dovrebbe realizzare un sosia caratterialmente opposto all’originale. Ma si tratta di un esperimento che non ho ancora tentato” rispose lo scienziato.
“Beh, ci penserò io a farlo” decise Satana, mentre sorrideva diabolicamente.

Geppo stava per finire il suo turno di guardia dei dannati, quando vide Satana venire verso di lui, tenendo in mano uno strano oggetto.
“Salve, maestà. Posso fare qualcosa per voi?” domandò il diavolo buono.
“Sì: stai fermo mentre controllo se questo apparecchio funziona a dovere” rispose il re dell’inferno, mentre premeva il pulsante d’avvio del duplicatore.
Leggermente preoccupato, Geppo obbedì all’ordine e subito dopo, venne colpito da un raggio sparato dall’apparecchio, che creò un diavolo perfettamente identico a lui.
“Ehp! Incredibile!” esclamò sorpreso il diavolo buono.
“Nuovo Geppo, occupati dei dannati” ordinò il re dell’inferno.
“Subito, sire” rispose il duplicato, sorridendo perfidamente.
E brandendo un grosso randello, il secondo Geppo si mise a picchiare violentemente i dannati, facendoli urlare dal dolore.
“Ahi! Questo nuovo Geppo é diverso dall’originale” disse uno dei dannati, massaggiandosi il bernoccolo spuntatogli sulla fronte.
“Certo che lo sono, miserabile” replico stizzito il secondo Geppo, prima di infierire con una nuova dose di randellate.

“Hey, fermati. Non puoi esagerare in questo modo” lo ammonì il Geppo originale, mentre afferrava il braccio del suo duplicato.
“Sta zitto, babbeo” replicò il Geppo malvagio, liberandosi con uno strattone.
Colto di sorpresa, Geppo cercò di pensare ad un modo per calmare il suo duplicato, senza però riuscirci, anche perché questi lo colpì violentemente sulla testa col suo randello, mettendolo KO.
Dopo di che, il Geppo malvagio si caricò l’originale sulle spalle  e lo gettò in una grotta poco distante, prima di sigillarne l’ingresso con un grosso masso. 
“Così quel babbeo non mi disturberà più” disse il Geppo malvagio, sbattendo le mani.
“Eccellente! Adesso, vai sulla Terra e compi tutte le cattive azioni che ti vengono in mente” ordinò Satana, che aveva seguito deliziato tutta la scena.
“Agli ordini, sire” disse il Geppo malvagio, mettendosi sull’attenti.

Anche i dannati avevano seguito tutta la scena e le loro sensazioni erano state opposte a quella di Satana.
“Geppo é stato rinchiuso in una grotta dal suo gemello malvagio” disse uno dei dannati.
“Lui é nostro amico e adesso, dobbiamo ricambiare le sue cortesie aiutandolo” stabilì un secondo dannato.
“Oltre a liberarlo, dovremmo anche aiutarlo a sconfiggere il suo  sosia. Ma come possiamo fare quest’ultima cosa?” domandò un terzo dannato.
Intervenne un dannato con indosso un camice da laboratorio, dicendo “Da vivo, io ero un grande scienziato. Portatemi la macchina usata da Satana e troverò sicuramente un modo”.
“A quello ci penso io” disse un dannato che indossava una mascherina nera da ladro.
“Io posso liberare Geppo, ma qualcuno deve distrarre la guardia che arriverà fra poco, per permettere a tutti noi di agire” disse un dannato dalla corporatura muscolosa.
“Quello lasciatelo fare a me” disse un terzo dannato, mentre maneggiava abilmente della carte da gioco.
Raggiunta così una perfetta intesa, ai dannati non restò altro da fare che entrare in azione.

Senza bisogno di ulteriori test, Satana si diresse verso i laboratori infernali, proprio nel momento in cui sopraggiunse il nuovo diavolo guardiano.
“Hey, ti va di fare una partita a poker?” gli domandò il dannato munito di carte.
“Non si può” rispose severamente il diavolo guardiano.
“Peccato. Avevo ripulito i miei colleghi del girone degli avari e ci sarebbe stata una bella posta in palio” replicò il dannato, alzando le spalle.
Tentato dall’idea di un guadagno extra, il diavolo guardiano si sedette sopra un sasso e disse “Giochiamo pure, allora”.
E mentre il dannato mescolava le carte, i suoi 3 colleghi (lo scienziato, il nerboruto e il ladro) sgusciarono silenziosamente fuori dalla bolgia.

Grazie alla sua esperienza terrena, il dannato ladro pedinò abilmente Satana fino ai laboratori infernali.
“Il vostro duplicatore ha funzionato perfettamente. Mettetelo al sicuro e prendetevi una meritata vacanza” disse il re dell’inferno, mentre restituiva l’apparecchio al diavolo scienziato.
Quest’ultimo non se lo fece ripetere e dopo aver riposto il duplicatore all’interno di una robusta cassaforte, corse nella sua grotta a fare le valige, lasciando in tutta fretta il laboratorio, che rimase deserto.
Approfittando della fortunata circostanza, il dannato ladro si intrufolò nel laboratorio e riuscì ad aprire la cassaforte al primo tentativo.
“Eh, eh! Ci so ancora fare” ghignò il dannato.

Quando riprese conoscenza, Geppo si ritrovò all’interno di un’angusta grotta.
Capendo cos’era successo, il diavolo buono cercò di rimuovere il masso che bloccava l’uscita, ma senza riuscirci.
“Sob! Mi toccherà passare il resto dell’eternità qui dentro” sospirò rassegnato Geppo.
Ma proprio in quel momento, qualcuno spostò il masso dall’esterno, restituendo al diavolo buono la sua libertà.
“Presto, esci” lo incitò il dannato col camice, mentre il suo robusto compagno si asciugava il sudore della fronte.
“Grazie” disse Geppo, rivolgendosi ad entrambi i suoi salvatori.
Porgendo il duplicatore al diavolo buono, il dannato col camice gli spiegò “Ho studiato la macchina e ho scoperto che per invertirne l’effetto, devi spostare la levetta accanto all’accensione. Ma il raggio d’azione dell’apparecchio é limitato e perciò, dovrai essere molto vicino al tuo duplicato”.
“Lo terrò presente” promise Geppo, prima di prendere l’apparecchio in mano.
“Satana ha ordinato al tuo duplicato di andare a compiere delle cattive azioni in città. Perciò, lo troverai lì” aggiunse il dannato robusto.
Geppo ringraziò nuovamente i suoi salvatori e corse fuori dall’inferno più in fretta che poté.

Per rintracciare velocemente il suo duplicato, Geppo sorvolò l’intera area cittadina, concludendo la sua ricerca presso un ponte sospeso sul fiume, attraversato da una ferrovia, dove il Geppo malvagio si stava servendo di un grosso martello per danneggiare uno dei piloni di cemento, la cui base era ormai  completamente crepata.
“Ih, ih! Quando il treno passerà qui sopra, i passeggeri faranno un bel tuffo in acqua” ghignò il Geppo malvagio, udendo il veicolo avvicinarsi a gran velocità.

Vedendo che non c’era tempo da perdere, Geppo puntò le mani verso il pilone danneggiato e ricorrendo ai suoi poteri infernali, lo aggiustò istantaneamente, facendo in modo che il treno proseguisse il suo viaggio senza incidenti.
“Tu! Hai fatto fallire il mio piano!” esclamò il Geppo malvagio, vedendo l’originale volare in cielo.
“Ho fatto quel che dovevo. E continuerò finché non riuscirò a fermarti definitivamente” replicò in un tono quasi di sfida Geppo.
“Staremo a vedere” replicò il Geppo malvagio, mutando il suo martello in un forcone d’acciaio.
Sapendo di non poterla spuntare in uno scontro fisico, Geppo optò per una ritirata strategica, senza però seminare il suo duplicato.
“Lo confonderò con qualche complessa manovra aerea e quando sarà abbastanza stordito, contrattaccherò” pensò il diavolo buono.

Desideroso di vedere l’operato del suo nuovo suddito, Satana si recò in città a bordo della sua macchina.
Una volto raggiunto il confine cittadino però, un Geppo sfrecciò davanti alla vettura del re dell’inferno, che cacciò una brusca frenata per non investirlo.
“Ehp! Perché il Geppo malvagio va così di fretta?” si chiese Satana.

La risposta a quella domanda era semplice: il Geppo visto da Satana era quello vero, mentre cercava di sfuggire al suo duplicato, che volava ad una maggiore altitudine.
Dalla sua posizione, il Geppo malvagio aveva una visuale migliore della zona e notando che l’originale stava volando vicino ad un palo della luce, il duplicato sparò un getto di fiamme dalle dita, che abbatterono il traliccio.
Ma la direzione di caduta del palo si rivelò sbagliata e anziché cadere su Geppo, il traliccio si abbatté su Satana, sfasciandogli auto ed ossa.
“Ahiii!” gridò il re dell’inferno, al momento dell’impatto.
“Maestà!” esclamò Geppo, vedendo il suo sovrano in difficoltà.
Senza alcuna esitazione, il diavolo buono cambiò direzione di volo e andò a soccorrere Satana, svenuto a causa della botta ricevuta.
Il duplicato, invece, approfittò della situazione e si lanciò in picchiata, col forcone puntato verso Geppo.
“Quel babbeo pagherà caro il suo altruismo” pensò soddisfatto il Geppo malvagio.

Concentrato sul proprio sovrano, Geppo sembrò non accorgersi del pericolo imminente, ma proprio quando il fato del diavolo buono sembrò segnato, questi si scansò improvvisamente, schivando l’attacco nemico.
Sorpreso, il Geppo malvagio frenò il suo slancio, ma nei pochi secondi impiegati per quell’azione, il vero Geppo impugnò il duplicatore e sparò un raggio verso il suo duplicato, che venne colpito in pieno.
“Nooo!” protestò il Geppo malvagio, prima di svanire nell’aria.
“Sistemato! Dopotutto, non sono il babbeo che lui pensava” rifletté soddisfatto il diavolo buono.
In quel momento, sopraggiunsero alcuni veicoli, fra i quali c’era anche un’ambulanza e Geppo lasciò il suo sovrano in mani esperte.

Dopo essersi rivolto alla reception dell’ospedale pubblico, Geppo scoprì dove si trovava Satana; e lo raggiunse proprio quando il lettino, su cui il re dell’inferno giaceva completamente bendato, usciva dal reparto ingessatura.
“Dottore, quel paziente é il mio principale. Posso sapere come sta?” domandò preoccupato Geppo.
“Per un paio di mesi non si potrà muovere e dovrà restare qui per la riabilitazione -rispose il dottore- Mi auguro che ci sia qualcuno in grado di sostituirlo, durante il ricovero”.
“In effetti, qualcuno c’é” disse Geppo, che aveva ancora il duplicatore con sé.

Satana era stato alloggiato in una singola, cosi che nessuno vide Geppo affacciarsi alla finestra della stanza col duplicatore in mano.
Dopo essersi accertato che il suo sovrano dormisse, il diavolo buono lo colpì con un raggio del duplicatore, che generò un perfetto sosia del re dell’inferno.
“Ti va di andare a fare una buona azione?” domandò Geppo.
“Certamente” rispose il duplicato, facendo un gran sorriso.

Poco dopo, Geppo tornò all’inferno assieme al duplicato di Satana, senza che nessuno sospettasse la verità.
E una volta insediatosi nella sala del trono, il nuovo re dell’inferno ordinò ai suoi sudditi “Spegnete il fuoco eterno per qualche giorno e lasciate che i dannati si divertano”.
Sebbene perplessi, i diavoli eseguirono l’ordine appena ricevuto e nel giro di pochi minuti, i supplizi dei dannati vennero sostituiti da svaghi di ogni genere.

Valutando la nuova situazione, Geppo commentò soddisfatto “Eh, eh! Finché il duplicato di Satana resterà al comando, i dannati potranno avere una sospensione delle loro pene. E visto l’aiuto che mi hanno dato, se lo meritano proprio”.

FINE

   
 
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