Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    17/11/2020    4 recensioni
dal testo:
“Ti sta bene tutto questo?” le chiese d’un tratto in un sussurro indicando con la mano le tavolate difronte a loro.
Sansa lo guardò curiosa soppesando per un momento la sua espressione costernata mentre cercava di comprendere il significato delle parole di Jon.
[...] “sei un uomo di valore Jon, ti meriti tutto questo, lo hai dimostrato sul campo di battaglia!”,
“Sono quasi morto sul campo di battaglia, e lo sarei se non fosse stato per te!”.
“Hai rischiato tutto per il Nord, è questo quello che loro vedono, un uomo che darebbe la vita per la sua terra e la sua gente...”
Per il Nord, certo, ma avrei dato la vita anche solo per te Sansa, sei stata il mio ultimo pensiero prima dell’impatto con le armate Bolton.
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Ripartiamo dalla settima stagione ripercorrendo gli eventi visti nella serie ma andando a scavare un pò piu’ a fondo, attraverso i gesti e le espressioni che hanno fatto galoppare la mia mente molto lontano, a coltivare congetture e ad immaginare ciò che (ahimè) non abbiamo potuto vedere.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Jon uscì alla aria fresca incamminandosi verso la serpentine di scale di pietra.
La regina dei Draghi richiede la tua presenza Jon Snow
queste le semplici parole che gli erano state rivolte da Missandei.

Vide la figura di Daenerys di spalle, rivolta al mare mentre in lontananza vide uno dei draghi sorvolare la baia, prima che un secondo gli planasse da sopra, per raggiungere il fratello.
Jon iniziò a discendere i gradini per avvicinarsi alla ragazza Targaryen.
“Incredibili a vedersi” la approcciò avvolto dal vento salato.
“Ho dato loro nomi che richiamassero quelli dei miei fratelli, Viserys e Rahegar” rispose lei senza voltarsi, continuando ad ammirare il volo magnifico dei suoi figli, “entrambi non ci sono più” continuò prima di voltarsi leggermente ad accoglierlo, “hai perso due fratelli anche tu...” aggiunse quasi a spronarlo in un dialogo.
Jon annuì, diffidente nel suo sguardo, guardingo nelle sue labbra serrate; la soppesò ma non pronunciò parola, protettivo rispetto alla sua famiglia e a tutte quelle informazioni che non voleva darle.
Registrò il leggero malcontento che attraversò il viso di Daenerys ma poi la ragazza riprese a parlare:“la gente pensava che i draghi fossero spariti per sempre, ed invece eccoli qui” disse rivolgendosi completamente a lui, in un secondo approccio discreto, “forse dovremo iniziare a rivalutare ciò che pensiamo di sapere”.
Jon realizzò in quel momento la direzione che avrebbe intrapreso quella conversazione; abbassò lo sguardo incedendo a testa bassa nella sua consapevolezza: “hai parlato con Tyrion” affermò con voce più adombrata senza guardare la sua interlocutrice.
“É il mio primo cavaliere” rispose incurante Daenerys, spalle al mare.
“A lui piace parlare”, una nota di disapprovazione nella voce di Jon; gli piaceva Tyrion ma nonostante questo non riusciva a non associare le sue capacità dialettiche ad una simile eloquenza, più oscura e manipolatoria legata alla subdola figura di Lord Petyr Baelish.
E il fantasma di sua sorella Sansa gli attraversò la mente.
 
La voce melodica di Daenerys lo riportò al momento: “a tutti piace fare ciò in cui riusciamo meglio”
 
Sei veramente bravo, lo sai?
A fare cosa?
A regnare...lo sei, lo sei!

 
“a me no” pronunciò lui a voce bassa, con sguardo inteso mentre cercava di celare a se stesso il ricordo di Sansa sola, a Grande Inverno, con Baelish a sussurrarle veleno nelle orecchie.
Un velo di tristezza attraverò il suo sguardo.
Quanto dista Grande Inverno da qui, quante ore quanti giorni...
 
 
Sembrava che quell’uomo volesse contrastarla a prescindere, Daenerys si sentiva invasa da quel pregiudizio che sembrava perseguitarla da quando aveva messo piede a Westeros; il nervosismo iniziò ad alimentarsi dentro di lei: chi si credeva di essere lui per giudicarla così facilmente? Si sentì in dovere di mettere in chiaro le cose e riprendere possesso di quell’autorità che Jon Snow sembrava non volerle riconoscere.
“Tu sai che non lascerò che Cersei rimanga sul Trono di Spade” asserì algida lei richiamado lo sguardo di lui, che prese a voltarsi per affrontarla, quasi soddisfatto di quella maschera infranta:“non mi aspettavo che tu lo facessi” le rispose inflessibile.
“E non ho cambiato idea su quali regni appartengano a quel trono” aggiunse lei categorica.
“Nemmeno io” replicò più astioso Jon, con sguardo duro e una punta di disgusto per la cecità e la caparbia ostinizione di onnipotenza  di quella ragazza dai capelli di luce.
 
Entrambi sembrarono sfuggire da quegli sguardi carichi di insofferenza.
Entrambi erano perfettamente coscienti di dover tornare a toni più pacati.
Entrambi dovevano poter giungere ad una conclusione positiva perchè quella era una situazione di stallo e non avevano molto tempo a disposizione per poter contrattare oltre.
Eppure sembrava non riuscire ad esisitere una via d’uscita, almeno dal punto di vista di Jon.
 
Vetro di Drago e la sua alleanza contro un esercito impossibile da credere, era questo che il Rè del Nord era venuto a chiederle e secondo Tyrion concedergli qualcosa poteva ammorbidere questa gente così impassibile, quest’uomo così diverso da tutti quelli che aveva conosciuto, così risoluto nel non volersi piegare. Un alleanza, avevano bisogno di alleati e questo era terribilmente vero con la flotta Greyjoy e le armate di Dorne spazzate via; vero era anche che il Nord aveva tutte le ragioni per contrastare il dominio di Cersei, se solo avessero voluto, se solo fosse riuscita a convincerli a fidarsi ed affidarsi a lei.
Tyrion si era lasciato sfuggire che tutti i suoi consiglieri avevano contrastato la decisione di Jon di recarsi a Roccia del Drago per incontrarla, eppure lui era li, in quella terra del Sud che tanto sembrava ostile a tutti i suoi avi: non doveva convincere l’intero Nord, le bastava convincere lui.
 
“Potrai estrarre i Vetro di Drago e ricavarne armi” asserì dal nulla la ragazza, ridestando lo sguardo di Jon.
“Ogni risorsa o uomini di cui avrai bisogno, io te la concederò” continuò Daenerys.
Jon era incredulo, tanto che la soppesò per un momento quasi ad accertarsi della sincerità delle parole della ragazza, quasi temendo cosa lei potesse chiedere in cambio.
Un titubante grazie arrivò da Jon, stranito di aver ottenuto quella concessione senaza nessuna  richiesta in cambio.
Jon si voltò quasi per andarsene quando il suo istinto osò forse sperare troppo: si inclinò col corpo verso di lei, quasi a chiederle conferma delle sue parole, prima di aggiungere: “quindi mi credi sul Re della notta e l’armata degli Estranei?” chiese in un sussurro.
Daenerys non si voltò minimamente a guardarlo: “meglio che ti metta a lavoro Jon Snow” rispose impassibile facendogli comprendere pienamente il suo errore di valutazione.
Jon si voltò tornando sui suoi passi, iniziando a percorrere la fredda scalinata, concentrato su cio che aveva inaspettatamente ottenuto, sotto lo sguardo interessato della Madre dei Draghi.







Nota:
finalmente dal prossimo capitolo torniamo a GI da Sansa e Spettro.
   
 
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