Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: evil 65    17/11/2020    4 recensioni
Eren è fuoco e fiamme, rabbia e vendetta, coraggio e determinazione. Annie è come il ghiaccio, freddo e inavvicinabile...
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Leonhardt, Eren Jaeger
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccovi un nuovissimo capitolo, ambientato nella stessa time-line del precedente. 
La mia più grande preoccupazione, quando scrivo di questi due personaggi, è quella di renderli troppo diversi dalle loro controparti originali, cosa che spero non sia avvenuta qui. Vi auguro una buona lettura!




Confessioni

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Annie non si sentì affatto sorpresa il giorno in cui Eren Jeager le chiese di seguirlo fino ai confini del campo di allenamento, come aveva già fatto numerose volte nelle ultime tre settimane.
Ormai era diventata la loro routine. Dopo ogni addestramento collettivo, erano soliti allenarsi con il combattimento corpo a corpo lontano da tutti gli altri.
Annie ancora non capiva bene la ragione per cui aveva scelto di accettare la proposta del ragazzo di diventare il suo sparring partner in cambio di lezioni gratuite, soprattutto dopo tutti gli sforzi che aveva fatto per limitare ogni tipo di interazione con gli altri cadetti.
Aveva cercato di convincersi dell’idea che volesse solo mantenersi in forma, sfruttando l’insistenza di Jaeger come vantaggio personale.
Le ci era voluto meno di una settimana per capire che in realtà…lo aveva fatto perché le piaceva passare del tempo con lui, anche se non lo avrebbe mai ammesso a nessuno.
I suoi discorsi appassionati sull’uccidere i giganti e conquistare il territorio al di fuori delle mura potevano essere un po’ tediosi, certo, ma nel complesso Eren Jeager era una persona che poteva rispettare. Era gentile, paziente, appassionato…e reale.
Niente in lui era una menzogna. Era forse la persona più sincera e spontanea con cui avesse mai interagito. E forse era proprio per questo che le piaceva passare del tempo con lui. Perché era così diverso da lei…e dal resto dei Guerrieri. Era qualcuno di cui poteva fidarsi.
Sapeva che anche Eren apprezzava il tempo che passavano assieme, ecco perché non si sorprendeva mai quando le chiedeva di cercare un luogo appartato.
Ciò che la sorprese quel giorno, tuttavia, fu lo scoprire che non l’aveva condotta fino ai confini del campo per lottare…ma semplicemente per parlare.
Parlare…e nient’altro.  Qualcosa che i due non facevano molto spesso.
<< Devo dirti una cosa >> borbottò dopo qualche attimo di scomodo silenzio, il volto adornato da un’espressione incerta, quasi come se non fosse del tutto sicuro di quali parole avrebbe dovuto utilizzare per proseguire.
 Annie non si mosse, né gli offrì alcuna risposta. Semplicemente rimase lì a fissarlo, cosa che apparentemente lo spinse a continuare.
<< Riguarda noi ... o meglio... te. >>
 Distolse lo sguardo, con le orecchie che si tingevano di rosso. Fu quello il primo segnale che fece suonare i campanelli d’allarme nella testa della ragazza. Dopotutto, aveva ormai capito da tempo che Eren era davvero pessimo nel nascondere le sue emozioni; tutto quello che provava era scritto chiaramente sul suo viso. Nei suoi luminosi occhi espressivi e nel suo linguaggio del corpo.
 Annie era sempre stata una persona piuttosto perspicace. Non le ci volle molto per collegare i frammento del puzzle. 
All'inizio non ne era stata così sicura, ma dopo le prime due settimane di allenamenti in solitaria aveva cominciato a valutare l’ipotesi che Eren Jaeger fosse attratto da lei. Non solo per il modo con cui aveva iniziato a guardarla, ma anche per gli strani regali che aveva cominciato a farle dopo ogni allenamento: una roccia dai contorni lisci e variopitni trovata nei pressi del lago vicino al campo, una fionda costruita a mano…tutte cose che aveva trovato piuttosto sciocche, ma che per qualche ragione aveva finito con l’accettare lo stesso.
Annie non era mai stata prima sotto il mirino di un ragazzo, ma perfino un cieco si sarebbe accorto della cotta palese che Jeager aveva sviluppato per lei. Era semplicemente troppo ovvio nei suoi manierismi.
"Ragazzo sciocco" , pensò . "Ti spezzerò  il cuore" . 
Ma lo avrebbe fatto nel modo più indolore possibile.
<< Me? >> chiese con tono apparentemente incuriosito.
Eren annuì goffamente.
<< Non so bene come spiegarlo >> mormorò, dondolandosi sulla punta dei talloni << è solo che ...>>
 Si interruppe con un sospiro. Sollevò una mano sul petto – nel punto esatto in cui si trovava il cuore – e prese un respiro profondo.
Le tese la stessa mano e lei la guardò con aria interrogativa, prima di intrecciare le sue piccole dita con quelle del ragazzo. Erano calde. Sempre così caldo, come ogni volta che si allenavano assieme.
La tonalità pallida della sua pelle creava un evidente contrasto con la carnagione olivastra del moro, ma cercò di non darvi troppo peso.
<< Qui >> mormorò, mentre guidava la sua piccola mano sul suo petto. 
Annie sussultò al percepire l’inconfondibile battito di un cuore umano. Così forte e veloce da poterlo sentire rimbombare dentro di sè.
<< Lo senti, non è vero? >>  sussurrò con uno sguardo frustrato << Sta battendo così velocemente, e non stiamo nemmeno duellando. Lo fa per causa tua, Annie. >>
La bionda lo guardò negli occhi e vide il proprio riflesso ondeggiare nelle profondità di un mare d’erba.
<< Eren… >>  disse, la voce più ferma che mai, << Cosa stai cercando di dirmi?>>
Il ragazzo lasciò cadere la sua mano e si morse nervosamente il labbro inferiore. La confessione era lì, proprio sulla punta della lingua…ma non riusciva a tirarla fuori.
Gli sfiorò delicatamente il braccio. << Eren… >>
<< Mi piaci! >> sbottò tutto d’un fiato. 
Eccolo. Chiaro e semplice. Anche se Annie aveva previsto questo risultato, non riuscì a frenare il rossore che cominciò a farsi strada sulle sue guance…né l’accelerazione improvvisa del suo battito cardiaco. 
"Una risposta naturale", pensò. "È comprensibile."
<< O meglio, penso che tu mi piaccia >> aggiunse, avvicinandosi a lei, << Prima non ne ero del tutto sicuro… Non ho mai prestato molta attenzione a certe cose, capisci?  E poi…diavolo, sto parlando come un idiota... >>
Scrollò appena le spalle. <<  Ma sì…mi ci è voluto un po 'di tempo per realizzare cosa provo per te. >>
Un altro passo in avanti: << E allora ho capito…che mi importa di te, Annie. E non perché mi piace allenarmi con te…ma perché MI piaci come…come persona. >>
Oh” 
Annie deglutì a fatica e distolse lo sguardo.
<< Va bene >> rispose con un sussurro  a mala pena udibile. Perché in fondo…cos’altro avrebbe potuto dirgli?
Il volto di Eren venne attraversato da un lampo di sorpresa. << Ehm…Va bene? >>
<< È tutto quello che volevi dirmi?>>
 Ed ecco che i suoi occhi vennero attraversati da un baglior ferito, forse un po’ irritato.
"Adesso ti spezzerò il cuore."
<< Hai un pessimo gusto per le donne, Jaeger.>>
<< Che cosa? >> borbottò, fissandola incredulo, << Che diavolo dovrebbe significare ...? >>
 E i suoi occhi si spalancano per una frazione di secondo, apparentemente cogliendo il significato dietro alle sue parole.
<< Oh, Annie..non sei una persona così male. A volte sei un po’ abrasiva, certo >> aggiunse con un sorriso diverto  << Ma a parte questo…penso che tu sia fantastica. Dico davvero. >>
Il tono della sua voce si fece più dolce e compì un ulteriore passo in avanti, avvicinando a lei  ancora di più. Così vicino da spingerla ad indietreggiare, quasi per puro istinto. 
L'espressione che ricevette in cambio le fece contrarre il cuore in modo insolito. 
<< Annie, sono serio, non penso che tu sia una persona orribile. >>
<< ... Ma lo farai >> mormorò la bionda, scuotendo la testa << Prima o poi scoprirai che razza di persona sono davvero. E quando lo farai…Ti schiaccerà. >>
<< Annie ...>>
<< Sei una brava persona, Eren >> un altro passo indietro << In realtà…sei troppo buono per me.>>
Fu allora che il ragazzo cominciò a sentirsi frustrato, come accadeva  ogniqualvolta che le cose si facevano troppo complicate. Perché doveva essere tutto sempre così dannatamente complicato?! 
Marciò verso di lei e la prese per le spalle, impedendole di voltarsi. << Cosa stai dicendo ... Annie ... Annie, guardami. >>
Ma lei non lo fece. Non poteva. Perché sapeva che se lo avesse fatto…sarebbe stata incapace di resistergli.
<< Sono lusingata, Eren. Ma...>> prese un respiro profondo << Non sono una persona gentile come te. Finirò solo per ferirti. >>
La lasciò bruscamente, visibilmente scioccato dalle sue parole. << Ma non sono…!>>
Prima che potesse continuare, Annie alzò la mano destro e glie la posò sulla guancia per placarlo. 
La sua voce gli si bloccò in gola, sostituita da un gemito sorpreso.
Vide le sue mani chiudersi a pugno, ma per il resto rimase immobile, in attesa.
<< È meglio se rimaniamo come siamo >> continuò Annie, i suoi  occhi azzurri fissi in quelli del compagno d’addestramento  << Siamo qui per diventare cadetti. Tu vuoi ancora uccidere tutti i titani, no? Meglio non cercare inutili distrazioni, va bene? >>
Eren abbassò lo sguardo, mentre ogni barlume di determinazione abbandonava i suoi occhi. << Quindi stai dicendo che non ... vuoi ...?>>
<< Forse se ci fossimo incontrati in circostanze diverse. Forse se non ci fossero mostri giganti che vagano al di fuori dalle mura >>
“E al loro interno.”
Annie abbassò la mano.
<< Ma al momento non è un’opzione praticabile >> terminò impassibile.
I suoi occhi guizzarono brevemente su di lui, il che si rivelò subito un errore.
 Lo sguardo di angoscia scritto sul suo volto fu a dir poco straziante… il segno del rifiuto era troppo da gestite anche per lei. 
Si voltò di scatto, incapace di sopportarne la vista. << Trovati una ragazza gentile, Eren. Qualcuno degno della tua fiducia. >>
E, detto questo, gli passò accanto, non prima di aver notato le sue spalle abbassarsi.  
“Mi dispiace.”




 

 
  
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