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Autore: Hypnotized    17/11/2020    0 recensioni
Il nostro spadaccino si troverà a ripensare ai due anni trascorsi lontano dai compagni, dal percorso fatto fino ad ora e a tutto ciò che lo ha accompagnato.
Questa profonda introspezione lo porterà a scontrarsi con i suoi sentimenti, con i suoi obiettivi e con i valori con cui è cresciuto; i dubbi che ne nasceranno lo costringeranno a riflettere su ciò che sta facendo e lo porteranno inevitabilmente a prendere delle decisioni.
Come reagirà? Come reagiranno i compagni che saranno inevitabilmente toccati dalle sue scelte?
Spero che la trama vi abbia incuriosito e spero di aver tenuto fede al carattere dei protagonisti!
"Io che per te avrei attraversato l'Atlantico a nuoto
Anche in mezzo alla grandine d'un maremoto
Nuotando per giorni coi piedi legati solo per vederti di nuovo".
Ispirata dalla canzone 9.3 di Mr Rain.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi chiedo proprio cosa frulli in testa a quel cavernicolo.
Non che ci fossimo mai dati la buonanotte con il bacino sulla fronte o stronzate simili, ma ho trovato il suo saluto di ieri sera un tantino freddo.
Bah.
Se non vuole parlare, non è un mio problema.
Sarà meglio dirigersi verso il ponte, ho bisogno di aria.
Appena apro la porta vengo investita da raggi del sole particolarmente intensi, che mi scaldano velocemente mentre mi stiracchio godendomi la brezza primaverile.
È da tanto che non riusciamo a navigare così tranquillamente nel Nuovo Mondo.
La cosa mi rallegra e mi turba contemporaneamente, che il Dio del mare abbia deciso di regalarci una meritata vacanza dai problemi?
Difficile crederlo, con un capitano come il nostro.
Nel dubbio, cercherò di godermi ogni singolo momento di tranquillità, alla fine me lo merito dopo il mio duro lavoro!
Lancio una fugace occhiata a Robin stesa sul lettino a prendere il sole, -mh, quasi quasi- ma proprio mentre sto per avvicinarmi al lettino vedo Rufy e Usopp correre come dei forsennati urlando per tutta la nave.
SBAM.
Cazzotto in testa ad entrambi. Perché devono costantemente fare casino anche in un giorno così meraviglioso?!
-Se sento di nuovo un baccano del genere, vi lancio fuori dalla nave! – Li guardo, controllando che annuiscano -NON PUOI FARLO, È RUFY IL CAPITANO ED È LUI CHE DECIDE!!- mi rivolge un’occhiata mista di paura e disperazione. In regalo con i cereali c’era una briciola di coraggio? – Ah si? Usopp sei sicuro di volermi sfidare?- con i denti a squaletto mi avvicino sempre di più finché non è Rufy a prendere il nasone per il colletto e a trascinarlo via di corsa -Scusa Nami! Non ti daremo più fastidio!- dice solenne dileguandosi in un nano secondo.
Bene, ed anche questa è fatta!
Ora finalmente posso rilassarmi, ma prima decido di passare dall’agrumeto di Bellemere per cogliere qualche frutto succoso.




Adoro riposare qua sotto, la Fronde dell’albero creano un’ombra perfetta e il profumo di agrumi rasserena il mio animo ultimamente troppo inquieto.
-Cosa ci fai qui?! Lo sai che questo è il MIO posto!- ed ecco che quella stupida mocciosa viene a rovinare il mio riposino.
Faccio finta di nulla, magari sarà clemente e mi lascerà in pace!
Nulla fu così sbagliato.
SBAM.
Sento già il bernoccolo gonfiarsi sotto i capelli, ma perché?! -Stupida mocciosa mi hai fatto male! Che fastidio ti do se sto qua a dormire?!- sbuffo sonoramente mentre lei toglie le foglie secche con estrema cura.
-Uhm, va bene. Ti lascerò riposare per oggi, sono solo 50.000 berry. Hai due ore di tempo, goditele!- mi sorride calorosamente.
La odio.
-Maledetta strozzina! Ma è un’esagerazione! -mi alzo in piedi furiosamente sovrastandola e sento improvvisamente del disagio provenire dalla mia compagna di ciurma.
-Ok ok, facciamo così. A causa di questo cambio improvviso di tempo non ho molti vestiti adatti a questa stagione, avrò bisogno di comprare qualche vestito sulla prossima isola, verrai con me e terrai tutti i sacchetti.- non ho più parole. -Ti dirò di più, ti toglierò anche una minima parte del tuo debito. Giusto perché immagino come possa essere noioso per un troglodita come te fare queste cose.- Mi arrendo alla sua prepotenza, potrò approfittarne per comprare qualche attrezzo per pulire le mie katane.
-E va bene – sospiro -ma solo perché volevo fare anch’io un giro, non perché me lo stai praticamente ordinando – alza lo sguardo con un sorriso da un orecchio all’altro.
Chiudo gli occhi e sorrido -perché no? – penso tra me e me.
Forse questo mi avrebbe distratto un po’.
-TERRAAAAAAAA- Urla Franky dall’albero maestro, mentre tutti ci prepariamo ad ammainare le vele e tirare giù l’ancora.
-Nami, sai qualcosa sulla prossima isola? -chiede il piccolo Chopper -Certo! Dicono si tratti di un’isola abbastanza tranquilla, c’è una base della Marina, ma niente di paragonabile al QG – difficile da dimenticare effettivamente, non fu facile riuscire ad uscire di lì.
-L’importante – dice riprendendo il discorso – è cercare di tenere la testa bassa, cercate di non dare nell’occhio. Ovviamente mi riferisco in particolar modo a te, Rufy. -scoccandogli un’occhiata truce.




Ero sicuro che mi avrebbe fatto aspettare una vita.
Sono scesi quasi tutti da ore ormai, il sopracciglio ricciolo con Rufy per fare provviste, Usopp con Franky per fare scorta di legna e Cola, Robin e Chopper a cercare erbe mediche e libri; con me ormai è rimasto solo Brook che suona una triste melodia seduto sul prato del ponte.
Ci sarebbe anche Nami, che aspetto da un’infinità di tempo, ma inizio a pensare che sia scesa senza di me.
-Eccomi qui, possiamo andare? – ed è proprio lei che interrompe il mio flusso di pensieri -Era ora!- le rispondo tirandomi su e pulendo i pantaloni.
Ho optato per una maglietta semplice, pantaloni e stivali, in modo da non dare troppo nell’occhio.
E ovviamente le mie fidate compagne di viaggio, non sono disposto a scendere dalla nave senza.
-Non ho tutto il giorno buzzurro, potresti sbrigarti?- -che coraggio! Mi giro per cantargliene quattro -Senti chi par- mi blocco di colpo guardandola, resto solo un attimo in silenzio a squadrarla e cerco di riprendermi subito per non tradirmi -Menomale che dovevamo passare inosservati- soffio -Qual è il problema?- mi risponde senza rendersi sinceramente conto di cosa stessi parlando.
- Non è che passi esattamente inosservata alla gente così.- mi prendo un attimo per guardarla meglio. Ha un jeans decisamente aderente e una microscopica maglietta bianca in grado di coprirle a stento il il torso, per fortuna i capelli lo aiutano in parte.
-Oh oh Roronoa, cosa stai dicendo? Per dire di non passare inosservata agli altri devo prima non esserlo passata a te!- cerca di punzecchiarmi -Non dire sciocchezze- arrampicandomi sugli specchi, non sono proprio il tipo che adora farsi cogliere in flagrante.
-È solo che fai la ramanzina a tutti, ma vista la foto sulla tua taglia dubito che nessuno si accorga della tua presenza in città!- sto scivolando sempre di più.
Dannazione.
-Vorrà dire che la mia fidata guardia del corpo cercherà di far sì che non attiri troppo l’attenzione!- come se fosse facile eclissare una donna come lei.
-Andiamo, prima che si faccia notte- Sbuffo, anche questo round l’ha vinto lei a quanto pare.




Questa cittadina è così fastidiosa.
Mi sembra che le persone scrutino fin troppo. Spero con tutto il cuore che nessuno ci abbia riconosciuti; non avrei alcuna voglia di combattere in questo momento.
Soprattutto sommerso di buste e pacchetti della navigatrice.
-Posso chiederti una cosa? – mi osserva senza girare la testa mentre mi cammina accanto -me la stai già chiedendo in realtà. – la canzono.
- Scemo. Forse è una cosa personale, però ecco, non ne hai mai parlato e mi sono sempre chiesta come fosse successo. Insomma, come hai perso l’occhio sinistro?- colpito ed affondato.
Sento il petto dilaniarsi, speravo proprio che non avrei mai dovuto riaprire quel periodo della mia vita, ma non posso semplicemente ignorarla.
-Beh, è stata colpa mia. Quando all’arcipelago Sabaody Orso mi colpì, atterrai a Kuraigana, l’isola in cui vive Occhi di Falco. – sospiro.
È come se mi stessero aprendo la cicatrice nel petto a mani nude si stessero facendo largo verso il centro del mio petto.
-Ah…Mihawk. Ma perché è stata colpa tua? – Le mani non si fermano, continuano avidamente a scavare.
- Dopo l’articolo di Rufy, decisi di rimanere e implorai Mihawk di allenarmi e di farmi diventare più forte. – sospiro sperando che qualcosa interrompa questa dolorosa conversazione -E…?-mi incita a proseguire la mia compagna, curiosa di sapere il continuo della storia.
-Non è stato facile, perché inevitabilmente la mente ogni tanto tornava a voi, mi chiedevo come steste. Orso mi fece sparire per primo e io non avevo alcuna idea di dove foste e in che condizioni. – Riprendo fiato.
-Non riuscivo a concentrarmi del tutto, mi sentivo in colpa per non essere stato in grado di proteggervi. È stato questo l’errore che ho commesso. Un errore da principianti. Per fortuna Perona è riuscita a circoscrivere il danno, per quanto possa essere stato fortunato. – Sospiro, sperando che questo possa bastarle.
-Perona? La ragazza fantasma di Thriller Bark era con te? – resto quasi di sasso.
Dopo tutto quello che le ho detto l’unica sua domanda è su Perona? Non fraintendiamo, sono felice che non abbia insistito, ma comunque mi meraviglia la sua reazione.
-Si, proprio lei. Mi ha riaccompagnato lei all’Arcipelago Sabaody, pensavo l’avessi vista- .






Nami POV.
-Certo che l’avevo notata, ma pensavo, o forse speravo, che tu l’avessi incontrata lì – dico tra me e me.
Mi sorprendo un po’ di questo mio pensiero, da quando mi faccio problemi per un’altra ragazza?
Chissà cosa avranno passato insieme quei due, solo a pensarci mi prudono le mani.
-In ogni caso Zoro- cerco di cambiare discorso rendendomi conto della figura fatta –non puoi e non devi darti la colpa di quel che è successo a Sabaody. Non eri ancora guarito dal primo incontro con Orso, nessuno sarebbe potuto esserlo. Io ero lì con te e Chopper e ho visto quali fossero realmente le tue condizioni. Solo uno come te sarebbe potuto sopravvivere. – ricordo con dolore quel periodo.
-Grazie Nami, vorrei potesse essere così semplice- sorride, per la prima volta da giorni.
Ricordo ancora quanto fossi preoccupata quando Sanji lo riportò al campo, era una pozza di sangue.
Ci vollero giorni e giorni prima che si svegliasse, avevo paura che non sarebbe mai successo, non riuscivo a capire cosa fosse successo mentre tutto eravamo svenuti.
Sanji non ne ha mai fatto parola.
Fu Robin, una sera, a raccontarmi tutto.
Erano ormai passati 4 giorni e Zoro non accennava a svegliarsi, stava facendo il turno di notte e facendo il giro, mi sentì piangere sotto i miei amati alberi.
Così scoppiai e mi sfogai con lei, così mi raccontò tutto.


-Nami?- mi risveglia dai miei pensieri, fortunatamente, il mio compagno con la zazzera verde -dimmi-.
-Possiamo fermarci un attimo in questo negozio? Mi servono degli Uchiko*- lo ringrazio mentalmente per avermi distratta da quel doloroso ricordo -Certo, ti scoccia se aspetto fuori? Do un’occhiata alla bancarella qui accanto!- che noia entrare in quei negozi di spade tutti pieni di polvere!
-Certo, ci metto solo qualche minuto – lo vedo entrare con tutti quei pacchetti in mano e non riesco a trattenere una piccola risata
Per essere il temibile Cacciatore di Pirati, si fa convincere facilmente a fargli fare ciò che si vuole!
Mi appoggio al muretto accanto al negozio per riposarmi un attimo, certo che il tempo è volato
Il sole è tramontato già da un po’, Sanji sicuramente sarà preoccupato di non vederci rientrare, poco male, sa di poter stare tranquillo se c’è Zoro con me.
Proprio in quel momento sento una mano forte premermi sulla bocca come a tapparla e un braccio che mi avvolge la cinta da dietro per bloccarmi.
La misteriosa figura mi tira indietro nel piccolo vicolo accanto al negozio e mi appoggia sgraziatamente contro al muro tenendomi sempre la mano sulla bocca.
-Ciao gatta ladra-.

 

 

 

 

 

 

—————————————
*Uchiko: “pompon” colorato che contiene l’Uchigumori, una sottile polvere che ha sulla lama un delicato e al contempo energico effetto abrasivo per eliminare togliere l'olio o eventuale sporcizia dalla lama. Inoltre "asciuga" l'umidità.


Eccomi qui!
Inizialmente doveva essere una storia narrata solo dal punto di vista dello spadaccino, ma ho trovato più scorrevole fare un cambio di punto di vista ogni tanto.
Ho deciso di mettere "POV" solo nei paragrafi in cui non si capisce subito il cambio del personaggio.

Fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie a tutte le persone che stanno seguendo la storia, spero lasciate qualche recensione per aiutarmi a migliorare o per farmi sapere cosa vi piace di più!
Un saluto!
  
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