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Autore: PGV 2    19/11/2020    1 recensioni
Salve a tutti!!
Sono qui per portare alla vostra attenzione tre One Shot che ho scritto questa estate interamente dedicate a tre pirati del franchise di "Pirati dei Caraibi"!
Si tratta dei miei tre personaggi preferiti della serie cinematografica, che ho voluto omaggiare con queste One Shot che raccontato la loro vita dal loro punto di vista perché non ho mai avuto occasione di inserirli all'interno delle mie altre fic e volevo scrivere di loro almeno una volta.
Spero che le One Shot vi piacciano alla fine!! :)
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davy Jones, Hector Barbossa, Jack Sparrow
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!!! :)
Tralasciando quanto emerso ieri sul futuro del franchise, che per me è come una pugnalata al cuore T_T, oggi sono qui per concludere questa serie di tre One Shot interamente dedicate ai “Pirati dei Caraibi”!! :)
L’ultimo personaggio su cui ho deciso di concentrarmi è nientemeno che il nostro protagonista, l’amato Jack Sp… scusate, volevo dire l’amato Capitano Jack Sparrow!! u.u
Il motivo per cui ho deciso di dedicare a lui l’ultima One Shot è molto semplice: lo amo come personaggio. Non è il mio preferito del franchise, quello è Davy Jones come già detto, ma occupa comunque ottime posizioni nella mia classifica, forse addirittura il secondo.
Quindi non potevo concludere questa breve sequenza di One Shot non parlando del protagonista principale del franchise, e spero che il modo in cui narrerò la sua storia vi piaccia alla fine :).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITAN JACK SPARROW…
ONE SHOT SU JACK SPARROW




Capitan Jack Sparrow…

Questo è il mio nome per intero. La mia nomea. Il modo in cui voglio essere riconosciuto da tutti. Il mio nome e cognome, con quel Capitano che è sempre adatto.
Ho vissuto tutta la mia vita da uomo libero.
Molte volte sono stato incatenato, intrappolato, torturato. Ma ne sono uscito sempre a testa alta, superando ogni ostacolo e riprendendo ciò che è mio.
Molti direbbero che non sono sano mentalmente. E chi lo sa, forse avrebbero anche ragione. Ma la verità è che sono uno stratega nato, e nessuno sembra ormai essersene accorto.
Viro dove gira il vento. Affronto gli avversari solo quando ci sono in gioco dei tornaconti personali. Truffo chi devo truffare per sopravvivere.
L’intera mia vita è stata caratterizzata da tutto questo.
Certo, sono capitate le volte in cui ero io quello ad essere truffato. Ma alla fine ne uscivo sempre in piedi, fregando i miei avversari e uscendone vincitore.
Eppure, mai come adesso sono stato indeciso su cosa fare.
Sono ad un bivio. Un bivio che mi sta spingendo a rivedere la mia vita, fino a quel momento che poteva segnare la mia vita sempre.
Un coltello. Un cuore. Un “amico” esamine a terra.
Che cosa posso fare?

Capitan Jack Sparrow…

Fin da quando sono nato, sono stato un pirata.
Magari inizialmente lo ero di nome, ma col tempo lo diventai anche di fatto. I miei genitori… beh, loro non mi stettero molto accanto, mi lasciarono agire per conto mio, ed anche per questo ho imparato a cavarmela da solo.
Certo, dovevo truffare chiunque respirasse per sopravvivere, ma ehi non ho mai avuto una coscienza che me lo impedisse. In fondo devi tenere a qualcuno per provare compassione, ed io di solito non tenevo a nessuno.
Giusto in un’occasione, quando ho sedotto e abbandonato una donna chiamata Angelica, ammetto di aver provato qualcosa oltre della semplice attrazione fisica. Ma è stato molto rapido, appena la abbandonai me ne dimenticai quasi subito.
A quanto pare le mie azioni arrivarono alle orecchie di un lord inglese, Beckett, che mi assunse nella sua Compagnia delle Indie Orientali. Inizialmente ho accettato la sua offerta, lo confesso, ma appena ne ebbi l’occasione gli voltai le spalle.
Se c’era una cosa che proprio non riuscivo a fare era seguire gli ordini, specialmente se venivano da qualcuno di più viscido di me… e credetemi, se dico io che Beckett è più viscido di me, c’è da fidarsi seriamente.
Lui non la prese bene, dato che affondò la mia nave, e finimmo per marchiarci a vicenda con il sangue. Si poteva dire che aveva ottenuto la sua vendetta, mentre io avevo perso la mia nave dei sogni.
La più veloce di tutti i mari.
La Perla Nera.
Un gioiello di navigazione.
Fortunatamente riuscì a riportarla indietro dalle acque. Non fu però semplice. Vedendomi in difficoltà, Davy Jones in persona venne da me proponendomi un accordo.
Se lui avesse riportato alla luce la Perla Nera consentendomi di esserne il Capitano per tredici anni, al termine del tredicesimo anno avrei dovuto servirlo sull’Olandese Volante per cento anni. Per iniziare.
Non avevo alcun’intenzione di stare sotto ad un essere tanto… sudicio e viscido. Sembrava un calamaro umanoide, era disgustoso. Ma il desiderio di riavere la Perla Nera era più grande, ed anche per questo scelsi di accettare il suo accordo.
Lui mantenne la parola, e riebbi la Perla Nera con me. Fu allora che la mia carriera da pirata ebbe ufficialmente inizio.
Il Capitano Jack Sparrow era ufficialmente nato!

Capitan Jack Sparrow…

E durò a malapena due anni.
Quando iniziai ad interessarmi ad un tesoro leggendario, un tesoro nativo consegnato a Cortez in persona per fermare il genocidio che stava perpetrando, misi su una ciurma per dargli la caccia.
Sapevo che l’isola in cui si trovava, l’Isla de Muerte, era raggiungibile solo da chi c’era già stato. Ma io avevo qualcosa che nessun’altro poteva vantarsi di avere, e che avrebbe fatto la differenza sia in questo caso che in tutti gli altri.
Una Bussola magica, che punta verso il luogo che più desideri trovare al mondo.
La ottenni con un baratto con Tia Dalma, una donna davvero strana con cui ebbi una relazione una volta. Il baratto però venne portato a termine quando il Capitano Morgan, il mio allora Capitano, me la consegnò in via ufficiale.
Me la ricordo quell’occasione. Quando riuscì ad ingannare quello strano spagnolo spedendolo dritto contro le rocce dove trovò la morte affogando. Già allora la mia carriera da pirata sembrava pronta a decollare, anche se non del tutto purtroppo.
Grazie a quella Bussola, sarebbe stato uno scherzo per me riuscire a trovarla. Ma non avevo tenuto conto di un elemento che, col tempo, si sarebbe rivelato fatale per me.
L’insofferenza del mio nuovo equipaggio.
Quando rivelai al mio primo ufficiale il progetto che avevo in mente per l’Isla de Muerte ed il suo tesoro e dove trovarlo, egli si ammutinò insieme al resto dell’equipaggio e mi lasciarono su un’isola deserta a marcire.
Non mi lasciarono da solo. Mi dettero una pistola ed un proiettile per suicidarmi prima di morire di fame e di stenti. Ma se pensavano che l’avrei adoperato per questo scopo si sbagliavano di grosso.
Me lo sarei tenuto stretto quel proiettile, e l’avrei adoperato per uccidere il mio ex primo ufficiale. Colui di cui mi ero fidato e che mi aveva voltato le spalle condannandomi a morte. Quel pezzo di merda che un giorno l’avrebbe pagata.
Hector Barbossa.

Capitan Jack Sparrow…

Passai tre giorni ad ubriacarmi sulla spiaggia, fino a quando una nave di contrabbandieri arrivò per recuperare alcune bottiglie di rum e mi dettero un passaggio.
Da quel momento, cominciò la mia lunga campagna per recuperare la Perla Nera, che mi era stata rubata da Barbossa, e vendicarmi di quell’uomo. Fu un viaggio lungo dieci anni che non dette alcun risultato, fino a quando capitai in una cittadina.
Port Royal.
Qui ebbi l’occasione di conoscere Miss Swann, una donna tanto graziosa quanto rompiscatole, e il figlio di Sputafuoco Bill Turner, un eunuco che però sa tirare bene di spada. Mi tenne impegnato piuttosto bene in un duello, ed io sono bravo con la spada.
La Marina mi stava alle costole, ed alla fine riuscì anche a catturarmi ed a rinchiudermi in cella. Qui, ebbi l’occasione di incontrare i miei ex compagni di ciurma, venuti a raccogliere l’ultima moneta del forziere di Cortez.
Fu allora che scoprii che erano stati colpiti da una maledizione. A quanto pareva chiunque rubasse il tesoro di Cortez diventava un non morto, ed alla Luna piena diventavano degli scheletri immortali ed invincibili.
Davvero molto interessante. E la cosa più interessante fu che avevano bisogno del sangue dell’eunuco per spezzare la maledizione. Gli mancava solamente quello, e lui neanche sapeva di essere l’oggetto del desiderio di Barbossa.
Anche grazie a questo, riuscii ad ingannarlo ed insieme rubammo una nave per dirigerci all’Isla de Muerte. Ci prendemmo un equipaggio, uno di cui mi potessi fidare, compreso Mastro Gibbs, forse il mio migliore amico.
L’eunuco era piuttosto interessato a suo padre, ed era pure convinto che fosse un brav’uomo, ma dovetti metterlo subito al corrente della verità. Suo padre era un pirata della peggior specie, un mio ex compagno che si ammutinò insieme a tutti gli altri.
Ma questo contava poco. A Barbossa occorreva il sangue di Sputafuoco, ed io ce l’avevo davanti agli occhi.
Peccato solamente che quell’idiota aveva troppa fretta di salvare la sua bella, quella Miss Swann rapita dai pirati, e mi colpì con un remo lasciandomi all’Isla de Muerte mentre lui fuggiva insieme alla sua bella.
Fortunatamente sapevo come trattare con i pirati, e convinsi Barbossa a darmi una seconda chance per negoziare il ritorno della moneta. Lo ricattai con la consapevolezza che io sapevo chi era colui di cui aveva bisogno.
Peccato solamente che, quando fu il momento, l’eunuco si rivelò da solo. Questa sua sciocchezza spinse Barbossa a cambiare il nostro accordo ed a spedire me e Miss Swann sulla stessa isola in cui mi aveva lasciato dieci anni prima.
Stavolta i contrabbandieri non sarebbero venuti a salvarci, visto che il Commodoro li aveva spaventati tutti. E sapete chi ci salvò? Proprio il Commodoro stesso.
Miss Swann era un pezzo grosso a Port Royal, e grazie a questo convinse il Commodoro e suo padre a salvare l’eunuco. In cambio avrebbe sposato il Commodoro. Che dolce, mi sarei commosso se non fosse che l’unica cosa che mi interessava era riprendermi la Perla Nera.
Adesso mancava solamente quello.

Capitan Jack Sparrow…

Fu facile ingannare Marine e pirati.
Grazie alle mie doti strategiche e di parola, convinsi il Commodoro a lasciarmi andare dai pirati per negoziare. Una volta lì, spinsi Barbossa a mandare i suoi uomini all’attacco dei Marine, in modo da rimanere da solo con lui.
Il momento della vendetta era giunto, e garantendomi l’immortalità rubando una delle monete di Cortez ingaggiai un duello all’ultimo sangue con lui. Eravamo immortali, ed il nostro duello sarebbe durato per l’eternità se qualcuno non avesse fatto qualcosa.
Fortunatamente, l’eunuco comprese quello che andava fatto, e spezzò la maledizione l’attimo dopo che ebbi sparato il mio colpo di pistola dritto contro il cuore di Barbossa. Tornato mortale, si accasciò al suolo senza vita.
C’erano voluti dieci anni, ma finalmente avevo ottenuto la mia vendetta. E, qualche giorno dopo, riebbi indietro anche la mia nave, che era stata portata via da Mastro Gibbs ed il resto della mia ciurma per paura della cattura.
Ero stato arrestato e condannato all’impiccagione, ma l’eunuco e Miss Swann riuscirono a intercedere per me ed a convincere il Governatore a rilasciarmi, così finalmente potei andarmene via con la mia nave.
C’erano voluti dieci anni, ma la Perla Nera era finalmente tra le mie mani. Il Capitan Jack Sparrow, il vero Capitan Jack Sparrow, era finalmente tornato. Vendetta era compiuta, e quello che era mio era tornato tra le mie mani.
Non avrei mai pensato che quello sarebbe stato l’inizio di nuovi guai…

Capitan Jack Sparrow…

Un anno dopo, si presentò sulla mia nave Sputafuoco Bill Turner.
Ero convinto fosse morto quando si era opposto a Barbossa sull’ammutinamento nei miei confronti, ma a quanto pare la maledizione di Cortez l’ha tenuto in vita il sufficiente per stringere un patto con Davy Jones per sopravvivere.
Sì, proprio quel Davy Jones. I tredici anni erano passati e voleva riscuotere il suo debito.
Io non avevo alcuna intenzione di sottomettermi a lui, e per questo fuggii su un’isola che credevo deserta, ma che in realtà era abitata da indigeni. Mi credettero il loro Dio, e cercarono di “liberarmi dalle spoglie mortali” mangiandomi.
Fortunatamente io, il resto della ciurma e l’eunuco riuscimmo a scappare. E qui scoprii che Miss Swann era stata arrestata per aiutarmi. Non che la cosa mi importasse, dato che doveva aspettarselo avendo aiutato un pirata, ma il nome di chi l’aveva arrestata mi sorprese.
Cutler Beckett.
Colui che aveva praticamente dato inizio a tutto era tornato a perseguitarmi. La faccenda si stava facendo davvero troppo pericolosa, dovevo prendere delle misure precauzionali, e sapevo perfettamente a chi rivolgermi.
A quella donna grazie alla quale ebbi la mia Bussola. Tia Dalma.
Lei mi consegnò un po’ di terra in bottiglia. Grazie ad essa sarei stato al sicuro sia da Davy Jones che dalla sua bestiolina, il Kraken. Quel mostro era in grado di spezzare una nave come se fosse un ramoscello, dovevo salvaguardarmi da lui.
Mi indicò anche dove trovare Davy Jones, e una volta lì strinsi un nuovo accordo con lui. Avrei avuto tre giorni per trovare cento anime, quelle che equivalevano alla mia secondo lui, e come garanzia si tenne l’eunuco.
Glielo lasciai molto volentieri, era una vera palla al piede.
Mentre cercai però queste cento anime, mi imbattei in Miss Swann che era alla ricerca del suo amato, e riuscii a convincerla che per salvarlo era necessario cercare il forziere che contenesse il cuore di Davy Jones.
Già, a quanto pare per non soffrire d’amore se l’era cavato e l’aveva rinchiuso in un forziere. Poteva essere la mia occasione per sbarazzarmi del debito una volta per tutte, dovevo cercarlo e pugnalarlo, era l’unico modo per salvarmi.
Se solo l’eunuco e l’ex Commodoro non si fossero intromessi ad ostacolarmi, forse sarei riuscito ad impossessarmene. Ed invece me ne andai con un pugno di mosche e Davy Jones attaccò me e il resto della mia ciurma con il Kraken.
Inizialmente, quando mi resi conto che non avevo il cuore di Davy Jones, scappai a gambe levate. Non ci tenevo per nulla a farmi ammazzare da quella creatura. Ma poi… mi rimbombarono nella mente le parole di quell’arpia.
Miss Swann voleva che io fossi un brav’uomo, che mi sacrificassi per gli altri. Io non ero quel tipo di uomo, desideravo unicamente vivere in mare per il resto della mia vita. Eppure, le sue parole mi rimbombarono nella mente in un lampo.
E a causa sua, finii per tornare indietro…

Capitan Jack Sparrow…

Mai scelta fu più errata.
Quell’arpia ne approfittò per legarmi all’albero maestro della Perla Nera e lasciarmi in balia del Kraken. Stava cercando me e non loro, questo era stato il suo ragionamento.
Poteva dire quello che voleva, ma si stava comportando da perfetta piratessa. Non era migliore di me, e dopo quell’azione non lo sarebbe mai stata.
Inutile dire che in questo modo mi ritrovai faccia a faccia con il Kraken e dovetti affrontarlo. Non so bene come sia andata a finire, ma dopo quel combattimento sono piombato in quello che molti mi hanno detto essere lo Scrigno di Davy Jones.
Io ricordo solo tanti me stesso, tanti granchi e la Perla Nera che si muove da sola. Insomma, la classica sbronzata da rum.
Non ho ben capito cosa avrebbe dovuto avere di così speciale questo posto rispetto ad una delle mie classiche sbronzate. Ma l’importante era che potessi avere una seconda chance per tornare ed annullare il mio debito con Davy Jones.
Fortunatamente, in molti della mia ciurma e dei miei… diciamo compagni sono venuti a salvarmi. Compreso Hector Barbossa. A quanto pare è tornato in vita, una seccatura in più in pratica.
Volevano che andassi al Consiglio della Fratellanza alla Baia dei Relitti perché Beckett aveva il controllo su Davy Jones e sull’Olandese Volante tramite il suo cuore. Wow, li ho lasciati per poco tempo ed hanno messo su un bel casino.
Però in tutta quella storia ho scoperto qualcosa che mi ha affascinato non poco. Chi pugnala il cuore di Davy Jones, prende il suo posto come Capitano dell’Olandese Volante per sempre. Sì, cavalcare l’Oceano per il resto dell’eternità.
La fregatura è che bisogna passare cento anni in mare ed un solo giorno a terra, ma è un piccolo prezzo che sono disposto a pagare per avere tutta l’eternità davanti a me. Fu allora che cominciai a pensare ad una strategia per salire a bordo dell’Olandese Volante e pugnalare il cuore.
Non sarebbe stato facile, ma ci sarei riuscito.
In fondo chi sono io?

Capitan Jack Sparrow…

La prima cosa che feci fu di riportare tutti nel mondo dei vivi. Non fu semplice capirlo, ma dovevamo ribaltarci prima che il Sole tramontasse.
Subito dopo, fummo catturati da Sao Feng, che si era schierato con Beckett tradendo i pirati. E a causa di ciò fui obbligato a parlare con Beckett in persona, la mia vecchia conoscenza che aveva affondato all’epoca la Perla Nera.
Mi offrì un accordo, tradire i pirati rivelando tutte le informazioni sul Consiglio della Fratellanza in cambio dell’immunità. Tsk, quando avrei pugnalato il cuore di Davy Jones non avrei avuto bisogno di quell’accordo, ma inizialmente feci finta di accettare.
Una volta in direzione della Baia dei Relitti, lasciai anche l’eunuco in balia di Beckett. Lui sarebbe stato la mia merce di scambio per arrivare dritto tra le braccia di Davy Jones, avevo previsto praticamente ogni cosa.
Tranne il fatto che il Consiglio della Fratellanza fosse testardo e rissoso.
Praticamente durante la riunione scoppiò una rissa tra la maggior parte dei pirati coinvolti. Non che mi importasse se si ammazzassero a vicenda, ma dovevano arrivare là dove li volevo io affinché potessi salire sull’Olandese Volante.
Bisognava dichiarare guerra, e sfortunatamente l’unica che concordava con me era Miss Swann, che aveva preso il posto di Sao Feng ucciso dall’Olandese Volante. Così decisi di optare per una votazione tra pirati.
Di solito tutti votavano per sé stessi, e questo portava ad una situazione di stallo. Ma dato che Miss Swann dava ragione a me la votai, in questo modo venne eletta come Re del Consiglio della Fratellanza.
Un titolo che suonava parecchio ipocrita se posseduto da lei, ma mi serviva per i miei scopi e per questo la votai. Durante la riunione ebbi modo di incontrare di nuovo mio padre, che cercò di convincermi che bisognava usare bene il tempo che avevamo.
Belle parole, ma ormai avevo deciso e non tornavo indietro. O almeno allora ero convinto così…
Riuscii anche a salire sull’Olandese Volante quando Miss Swann fece uno scambio tra me e l’eunuco. Esattamente come desideravo. Ero a bordo della nave dove si trovava il cuore di Davy Jones come volevo.
Dovevo solamente trovarlo e pugnalarlo, e poi sarei stato libero per sempre…

Capitan Jack Sparrow…

Ed invece eccomi qui.
A decidere se è il caso di pugnalarlo o meno.
Dopo essere uscito dalla cella mi sono appropriato del cuore di Davy Jones ed ho duellato contro di lui. Ci siamo disarmati a vicenda e mi ha inseguito per tutta la nave, ma alla fine Miss Swann l’ha distratto ed io ho potuto prendere il suo cuore.
Ma è stato allora che Davy Jones ha fatto qualcosa che non mi aspettavo. Ha trapassato da parte a parte il cuore dell’eunuco condannandolo a morte. E la cosa più sconvolgente di tutte… è che non so più che cosa fare.
Ero intenzionato a trafiggergli il cuore, ed ora sono bloccato senza sapere se devo farlo oppure devo salvare la vita all’eunuco. È incredibile, un tempo l’avrei trafitto senza pensarci due volte, ed ora invece sono fermo ed immobile.
La mia mente mi dice di farlo. Il mio cuore mi dice che non devo farlo. Che cosa posso fare? A chi devo dare retta?
Credo che, in via del tutto eccezionale, dovrò lasciare che sia il mio istinto a governarmi. Non è da me, se non quando sono totalmente ubriaco di rum, ma in fondo io sono piuttosto imprevedibile in certe situazioni per quanto la mia mente è contorta.
Sono conosciuto dappertutto per il mio comportamento. Non c’è nessuno che non conosca il mio nome e il mio titolo per le mie azioni fuori dall’ordinario ed imprevedibili.
Perché chi sono io?

Capitan Jack Sparrow, se permette.


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Come potete immaginare, su Jack Sparrow c’era davvero tantissimo di cui parlare, ma ho cercato comunque di comprimere la sua storia come potevo per evitare di scrivere una One Shot troppo lunga, e spero di esserci riuscito :).
Alla fine, ho optato anche per lui per dedicarmi unicamente ai film. Inizialmente pensavo davvero di inserire degli elementi derivanti dagli altri media del franchise in tutte e tre le One Shot, ma alla fine per renderle comprensibili a tutti ho preferito concentrarmi solo sui film ;).
Naturalmente anche questa, come le due precedenti One Shot, si concentrava sulla storia del personaggio dal suo punto di vista, un racconto volto unicamente ad omaggiarlo che spero vi sia piaciuto alla fine :).
Ho approfittato della One Shot anche per spiegare meglio il modo in cui secondo me è andata il “recupero della Bussola”, dato che nei film c’è una contraddizione nel secondo e nel quinto film, quindi ho provato a dare una spiegazione su che cosa fosse effettivamente successo in modo che non risultasse più un errore ;).
E con questo le One Shot dedicate a “Pirati dei Caraibi” sono ufficialmente concluse T_T.
Naturalmente non sono finite le mie serie di One Shot, settimana prossima ne inizierò una nuova, ma anziché pubblicarla martedì la farò uscire di lunedì, e questo per un motivo ben specifico… martedì 24 Novembre è il mio compleanno e compirò trent’anni precisi, sì sono vecchio lo so T_T, e per cui voglio farmi un giorno di pausa XD ;).
Non penso di avere altro da dire, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo lunedì 23 Novembre, tra quattro giorni, per la prima di una serie di One Shot interamente dedicata alla prima serie animata di “Yu-Gi-Oh”!! ;)
   
 
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