Anime & Manga > One Punch Man
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Autore: Lila May    19/11/2020    0 recensioni
[OPM medley]
❝La caccia non è aperta, ma a quanto pare, per un coglione abusivo lì intorno lo è. Va beh, pensa il ninja roteando le iridi chiare, non sono cazzi suoi quelli.
Torna da Frank. -Ehi, vecchio.- lo saluta con un cenno frettoloso del capo.
-Sonic...
-Che succede?
-Hai visto Ino...? Credevo fosse venuto con te ma...
No, no che non lo ha visto. No, no che non è venuto con lui.❞

❝Chissà perché al posto di sentire "ho fame, ci fermiamo a mangiare udon?" ha invece capito "fermiamoci, ti porto a cena fuori".
Forse perché è innamorata di lui, ma non lo vuole ammettere.
Forse perché è disposta a seguirlo ovunque, pur di passarci del tempo assieme. Anche in una tavola calda alle ventitré, anche morta di caldo, furiosa e confusa. Anche per... per degli udon. E' per quello, d'altro canto, che si trovano lì. Per gli udon.❞

❝-Ancora?! Non è bastato, questo, vecchio?!- è la risposta feroce che gli giunge. Garou sguaina i canini selvaggi; un rivolo di bava gli scende dal labbro morsicato e rosso di adrenalina. Solleva la gamba muscolosa per attaccare, ma Bang lo prende per la caviglia e lo lancia contro il muro, fermandolo.
-Ancora.- replica, freddo.❞
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Crack Pairing | Personaggi: Fubuki, Garou, Saitama, Tatsumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Special Bonds
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{Flash + Tatsumaki}; Shut up and kiss me, I love it

Nel silenzio di casa una pagina liscia come seta viene sfogliata con cura da dita di candido alabastro. E' Flash, l'abbagliante ninja di classe S, il quale steso sul divano di morbido cuoio nero, le lunghe crini bionde lasciate incolte a coccolare lo schienale, legge, e sembra già non poterne più fare a meno. Niente, nemmeno un granello di polvere pare tanto sfrontato da voler disturbare il galoppo dei suoi occhi azzurri sulle fitte righe del romanzo. Avvolto in un silenzio quasi austero, la sua mente viaggia per lande verdeggianti e paesi medioevali, e non sa quando sarà davvero pronta a voler fare ritorno in patria.
-Ancora con quello stupido libro?
Merda. Una voce che acuta conosce bene lo convince ad isolarsi ancora di più, a divenire ancora più serio del consueto. E tutti sanno che non è mai un buon segno Flashy Flash incazzato nero.
-Ehi, che fai, mi ignori?
-Tappati la bocca...
-Non eri così, prima che ci mettessimo insieme. Prima mi rispondevi sempre. Non ti ho mica cominciato a fare paura, uh...?
-Ho detto tappati la bocc–
-Cosaa? Ma come osi?!
Uno sbuffo, da parte dello shinobi, e poi più nient'altro. E' Tatsumaki, l'impertinente bambinetta ventottenne per cui il biondo ha letteralmente – letteralmente perso la testa. Ma adesso è troppo concentrato per prestarle ascolto, né ha voglia di litigarci.
-Smetti. Di. Ignorarmi.
-Shh.
-Baciami.
-Qualcuno la faccia stare zitt–
-Baciami, ho detto!
All'improvviso, le pagine, contornate d'una delicata aura verde smeraldo, iniziano frenetiche a muoversi tra di loro. Flash fissa l'esper con aria omicida. Quasi offesa. Ha appena perso il segno – il segno e la pazienza. -Ridammelo. Sii diplomatica, almeno una volta nella tua vit–
-Lo vuoi? Allora vieni a prendertelo, cazzone.
Chiude gli occhi. Conta fino a zero virgola uno. Poi, quando il libro gli viene letteralmente strappato di mano, si alza, e veloce come la luce prende Tats per le spalle gracili e la guarda.
La bacia, e lei tace, piccola e stretta contro il suo grande corpo di imperiosa statua greca. E' il modo più dolce che Flash conosce per farla stare zitta. E, a dire il vero, anche quello che gli piace di più. 
 
 

{Saitama + Fubuki}; Udon problems for a problematic girl


Tra tutti i posti raffinati della città, Saitama ha scelto di portarla nel più squallido, unto e viscido locale di periferia esistente a quel maledetto pianeta infetto. Fubuki non è mai stata troppo avvezza ai lussi, ma il suo esserne praticamente ossessionata subito la stimola con crescente calore a provare disgusto per qualsiasi cosa, lì. La minima. Persino per le sedie, le quali brillano sotto la luce soffusa della tavola calda incendiandole la faccia di vivido imbarazzo.
Saitama sfila indisturbato tra i commensali, perfettamente incurante dello stato d'animo di Fubuki, il che è legittimissimo. Non sono fidanzati, e di certo il loro non è affatto un appuntamento. Ma l'eroina di classe B chissà perché ha voluto vederla lo stesso in quella maniera. Chissà perché al posto di sentire "ho fame, ci fermiamo a mangiare udon?" ha invece capito "fermiamoci, ti porto a cena fuori".
Forse perché è innamorata di lui, ma non lo vuole ammettere.
Forse perché è disposta a seguirlo ovunque, pur di passarci del tempo assieme. Anche in una tavola calda alle ventitré, anche morta di caldo, furiosa e confusa. Anche per... per degli udon. E' per quello, d'altro canto, che si trovano lì. Per gli udon.
Mica per un appuntamento. No. Quante volte se lo deve ripetere, ancora, prima di convincersi che ha sbagliato?
Si accomodano in un tavolo isolato dalla calca, e Saitama ordina acqua con ghiaccio e una bella porzione di udon da condividere con Fubuki. Fubuki non riesce a smettere di guardarlo. Vuole capire cosa ci trova di così dannatamente magnetico in lui, lui, che nemmeno ha più i capelli. E' affascinata dal suo potere...? E' interessata alla sua vita...?
Arrivano i famigerati udon, e Saitama inizia a mangiarli goloso. Fubuki però è pensosa, ha lo stomaco chiuso, non attinge neanche alle posate, tanto è il suo stordimento. Rinsavisce da sé stessa solo quando i freddi occhi marroni del ragazzo la riportano alla triste realtà: che quello, santo dio, non è affatto un appuntamento. E che lei ci sta davvero troppo male.
-Non hai fame?
-Uhm...- prende un po' di udon e se li porta alla bocca baciata di lucidalabbra. -così è questa la ricetta del tuo potere, Saitama..?
-Mh? A cosa ti riferisci?
-Gli udon.
-Perché continuate tutti a pensare che il segreto sia nascosto nel cibo? Genos con le patatine... ora tu, con gli udon. E che cazzo.
-Indago su di te.
Saitama allora la guarda, ma mai con tutta l'intensità improvvisa che subito gli adombra le iridi d'un denso cioccolato. E' fondente. Caldo. Quasi la rassicura. Fubuki è sconvolta, arrosisce, le cadono le bacchette. Non riesce a raccoglierle. Perché Saitama la fissa così? Perché lei vuole baciarlo e basta, adesso...? Che le prende?
-Esattamente, che problemi avete voi tutti?
E' solo quello, allora. Solo la cosa degli udon. Vuole arrabbiarsi, e invece sorride.
Sorride e si porta una mano sul petto, poi scuote il capo. Gli orecchini tintinnano. Il cuore danza, mentre gli occhi di Saitama, divertiti, la guardano ancora. -Esattamente tanti. Tanti, tantissimi problemi.



{Genos + Lily}; I'll protect the precious orchid you lost

Piove, ma lo sguardo sconvolto di Lily rimane fisso sul mostro. La pistola le trema leggermente tra le mani di ragazza in fiore, eppure non è spaventata. O meglio, lo è, è terrorizzata, ma vuole convincersi del contrario; Fubuki non ha mai paura, e dunque nemmeno lei deve averne.
E' circondata da ogni lato dai colleghi, e il loro calore protettivo è una toccasana ai suoi sensi ampiamente acuti. La aiutano a rimanere calma, a prendere quieti respiri concentrati.
Il gruppo intero sta aspettando l'arrivo di un eroe chiamato Saitama, eppure del soggetto neanche l' ombra; Lily comincia a dubitare della vericidità del tale, ma non può ignorare la fiducia intrisa nelle parole di Fubuki. Se la signora si fida di Saitama, allora è giusto che anche lei impari a restare meno sulla difensiva.
"Non attaccherà, se voi non lo attaccherete. Si tratta solo di schivare le sue intimidazioni, ma non vi farà del male. Non finché non sarete voi a infierire per primi. Tenetelo puntato e vedrete che non avrete problemi." è stato riferito a lei e gli altri, eppure quanto, di quell'informazione, è vero, e dove invece comincia l'idiozia?
All'improvviso, il mostro apre la bocca e getta un grumo di saliva proprio addosso al gruppo. Tutti si spostano, si sparpagliano, e Lily cade a terra e sbatte la mano contro l'asfalto bagnato. Un errore micidiale. Fatale. Il dito scatta erroneamente sul grilletto, e il proiettile si conficca proprio nel mezzo della testa di quel coso.
-Lily!- le grida un collega, ma Lily è sconvolta, e non trova neanche la forza di rispondere.
Il mostro è stato lesionato. E dunque, proprio come da reperto, è pronto al contrattacco. Abbassa la testa, gonfia le spalle e, inferocito, si mette a correre verso di lei. La sua carnefice. E presto, anche la sua vittima. I colleghi iniziano a sparare, ma non basta a fermare la bestia.
Lily sgrana le iridi, vuole urlare, ma non ci riesce. E quando capisce che per lei è finita, si prepara umilmente a morire, chiudendo gli occhi e chinandosi mesta sull'asfalto.
-Machine gun blow.
Un'esplosione che fa saltare tutto in aria. Panico, grida, carne aperta. Poi, solo due braccia di metallo bagnato che la sollevano dalla strada e la portano via. Lily apre gli occhi costernata, e si trova davanti al viso quello magnetico di un giovane cyborg biondo.
Si lascia posare al sicuro dalla zona attaccata, poi gli osserva il corpo fumante brillare di una luce energetica che la ipnotizza e travaglia allo stesso tempo. -Sei tu... m-mi hai salvat–
Lui allunga una mano. Intrappolata tra pollice e indice vi è una graziosa orchidea azzurra. Lily la coglie. E' la sua.
-Ti è caduta.
E' l'unica spiegazione che ottiene dal cyborg. Poi, sollevando un'onda d'urto di pioggia, il giovane torna a combattere, lasciandola sola con l'orchidea pregna d'acqua tra mani che non hanno ancora smesso di tremare.
 

 
{Garou + Bang}; Teach me how to overcome this shit, old man

-Anche lei mi odia, maestro?! Anche lei mi odia...?!
Il grido di quel ragazzino dai capelli grigi è feroce e ululante come il gemito ferito di un cucciolo di lupo. Bang oscilla il peso sulla gamba destra, flette i ginocchi bronzei e para l'ennesimo pugno sanguinante; Garou replica con un mugugno, ansima, ha gli occhi pieni di lacrime. Si ostina a non piangere. Sembra odiare il solo pensiero di farlo
Non vuole. Non davanti al maestro.
-Ancora. Tutto qui? Ancora.
-VAFFANCULO!- urla, e carica un'altra raffica di cazzotti devastanti. Ha le nocche scorticate, le spalle che tremano e tanta voglia di crollare a terra e mettersi a distruggere il pavimento, Bang lo sa. Lo conosce, quel ragazzino sensibile e consumato dall'odio. Glielo legge negli occhi giallastri, nel volto coperto di una maschera di sofferenza e sudore. Non è un motivo valido per fermarlo, però, e nella sua anzianità sa perfettamente anche questo.
Garou è arrabbiato. Garou è arrabbiato, e vuole irrompere e sfracellare tutto, ma non può: prima deve capire le sue debolezze, affrontarle. E quello è il momento perfetto per sbatterci violentemente il muso ancora una volta.
-Ancora.
-Ancora?! Non è bastato, questo, vecchio?!- è la risposta feroce che gli giunge. Garou sguaina i canini selvaggi; un rivolo di bava gli scende dal labbro morsicato e rosso di adrenalina. Solleva la gamba muscolosa per attaccare, ma Bang lo prende per la caviglia e lo lancia contro il muro, fermandolo.
-Ancora.- replica, freddo.
Garou non gli risponde.
Prova ad alzarsi da terra, ma non ci riesce. Ha la bocca impastata di sangue, e il corpo sedicenne frastagliato di grosse boccate d'aria miste a pianto.
-Ancora, su.
-Mgrmgh...
-Su.
Non ci riesce. Cade, sconfitto, e non prova nemmeno più ad alzarsi.
Bang lo raggiunge pochi secondi dopo con un'asciugamano e dell'acqua. -Rialzati. Riposati.
Garou rimane a terra.
Ha il viso nascosto.
Sta piangendo. Sta piangendo, in silenzio, nascosto, ma lo sta facendo. Sta rivivendo i ricordi umilianti della sua infanzia, li sta provando come carne viva sulla pelle fremente, sui peli ispidi e sollevati, e non gli piace. E' devastato.
Bang gli appoggia la mano sulla spalla.
Garou se la scrolla, ma è terrore quello che ha negli occhi adesso. Non rivalsa. Non vendetta. Solo un cuore rotto, un animo a pezzi.
-Sei la mia sfida più grande, Garou. Io ti insegnerò. Ti insegnerò a superare anche questa.



{Zombieman + Child Emperor}; A bad cigarette for the good boy, here

A Child Emperor quella ragazza piace da togliergli tutto il dannato fiato.
Gli piace sul serio, davvero, gli piace il modo delicato con cui cammina sempre a lato della strada, adora guardarle i lunghi capelli neri, ascoltare la sua risata argentina.
Per Child Emperor, quella ragazza è bellissima. Ma per lei, Child Emperor non è un classe S, non è un Eroe, non è biondo e non è fisicato. Per lei Child Emperor non esiste. Ecco tutto. E lui vorrebbe tanto avvicinarlesi, cazzo, ma sa che uno del suo genere, con quella chioma arruffata e quella faccia da bambino, probabilmente non ha nessuna speranza di farle effetto. Potrebbe mostrarle i suoi nuovi macchinari ideati, ma a nessuna ragazza frega di quello. Non sa che fare.
La vuole, però. Questo di certo lo sa bene.
Appoggia i gomiti alla ringhiera, incastra la guancia nel palmo della mano e si mette a fissarla. Sì, un'altra mattina sprecata così. In fondo, mica gli dispiace poi così tanto, eh.
-Guarda un po chi si becca in giro. Child Emperor. O forse dovrei dire... Teen Emperor?
Child Emperor si volta, e i suoi occhi grandi si posano improvvisamente su quelli sottili e divertiti di Zombieman; l'uomo è proprio al centro del marciapiede, le mani nella tasca del montgomery beije e la solita sigaretta infilata tra le labbra. Sorride, i capelli neri scossi dalla tenue brezza primaverile che carezza le chiome in fiore degli alberi lì intorno. -Z-zombieman...?
-Allora? Chi è la fortunata?
Merda. Child Emperor arrossisce dinanzi all'arguzia tempestiva dell'uomo. Tra tutti gli Eroi di classe S, lui è quello che più preferisce. -N-nessuna.
-Non ne sono convinto.- Zombieman gli viene vicino incuriosito. Poi sorride, liberando dalla bocca una voluta di fumo cancerogeno ed inquinante. -Mmm. Ho capito. La corvina laggiù. Non riesci a catturare la sua attenzione?
Child Emperor si accende come una fiammella. -No, non è così, io... non è quello che cred–
-Toh.- Zombieman d'improvviso si toglie la sigaretta dalle labbra e gliela da. Poi gli fa uscire la polo dai pantaloni, gli apre le asole e gli solleva con fare paterno il colletto blu. -E' anche già accesa. Va', e stendila.
-Non posso parlarle con sta cosa in mano. E'... è strano. Non sarei naturale, e...
-Chi ti ha detto che devi parlarle? Passaci vicino e fatti notare, è così che le donne cascano ai tuoi piedi.
-Tu ne sai qualcosa, presumo. Uh?
Zombieman sorride enigmatico. Poi inizia a spintonarlo verso l'ingresso della scuola, così da costringerlo ad entrare subito in modalità "bell'imbusto misterioso". Child Emperor decide di stare al gioco. Si impettisce, fa il pieno di stronzaggine e poi, con la sigaretta tra l'indice e il medio, passa davanti alla ragazza a passo sfrontato, fingendosi del tutto menefreghista.
Percorre tutto il cortile, e solo dentro il corridoio spegne immediatamente la cicca e la getta nel bidone.
Si gira, per vedere il risultato. Zombieman se n'è andato, ma lei lo sta fissando.
Prova a sorridergli allo stile del collega, allora. Quello enigmatico. Misterioso. Al sapore di fumo e baci struggenti sotto la luna.
E quando la ragazza ricambia, Child Emperor capisce di aver decisamente fatto il fottuto colpo migliore della sua vita.


 
{Stinger + Family}; Smile, they're always in your heart

Stinger osserva la punta di bambù consumata fino al midollo, e dopo un attimo di ansiosa agitazione posa finalmente l'ascia sull'asfalto sporco di sangue e crepato di spaccature. Trema, ansima, ma ancora non ha perso il sorriso sul viso. Ancora non se la sente, di metterlo giù. Cade sulle ginocchia sfinito, offrendo le scapole tremanti alla pioggia fitta che piove dal cielo.
Ha perso.
Ha perso. Death Gatling ha finito il mostro al posto suo, salvandolo da morte certa, ma in qualche modo Stinger non riesce proprio a sentirsi triste. Non ce la fa. E dire che ha pianto, ha gridato. E ora a causa dei pugni all'addome sente il voltastomaco minacciarlo di vomito imminente, il cuore in subbuglio. Ne ha prese tante quanto ne ha date, e adesso vorrebbe solo un letto in cui stendersi. Ha la nausea.
Il naso rotto.
Si preme una narice e butta fuori un filamento di sangue misto a pioggia, il quale gli si posa dolce sulle labbra prima di essere spazzato via dall'acquazzone che imperversa minaccioso da ore.
Ha perso, un dato di fatto.
Ma cazzo, è vivo. La sente, quella pioggia su di lui. Lo sente, quel vento in faccia. Quel sorriso fargli male alle guance. E questo significa che, ancora una volta, lui, decimo eroe in classe A, potrà tornare indietro dalla sua famiglia. E riabbracciarli tutti, uno ad uno. Fino a farseli entrare dentro le ossa.
Il pensiero dei suoi genitori gli tira di gioia la piega del sorriso. Gli mancano, cazzo, gli manca il loro campo di bambù, le loro risate la sera dopo cena, la caccia alle falene. Gli mancano le albe incontaminate, il cane che lo sveglia troppo presto. Gli manca la sua ragazza. Stinger non vede l'ora di morsicarla di baci. Sospira, un brivido lo coglie al cuore. La lancia stesa accanto a lui è l'unico loro ricordo che il ragazzo può e deve sempre portarsi in battaglia. Lì dentro è rinchiusa l'essenza dei suoi genitori, la sua famiglia. Tutto il suo mondo lasciato indietro, forse, ma mai dimenticato.
Ha bisogno di tornare in quella casa che lo ha visto crescere, ora più che mai.
Ha bisogno di sentirsi figlio, anche se ormai ha ventiquattro anni suonati.
Prende la lancia, la guarda. La tocca. E' consumata.
Va di nuovo cambiata.
-Stai bene, Stinger?- la voce profonda di Death Gatling risuona preoccupata dietro le sue spalle.
Stinger chiude gli occhi; gli sembra quasi di vederli, i visi anziani dei suoi genitori, la sua bella ragazza, il dannato cagnolino. Se allunga la mano, forse, può quasi toccarli. Un senso di calore lo avvolge, subito lo coccola. Odora dei capelli di sua madre, e ha lo stesso sapore del latte di mattina presto, quando si è ancora storditi, quando il cielo è ancora nero. Ridacchia e si pulisce le narici col dorso della mano.
Poi si volta a guardare il collega, lì, sotto la pioggia con lui.
-Mai stato meglio in vita mia.



{Max + LinLin}; Be strong, little woman, I'm not afraid

-Non andarci piano.
-Uh?
Max arriccia il naso; non crede di aver udito bene. Solleva le braccia in posizione di difesa e guarda l'avversaria, un po' confuso. Si tratta di una ragazza che l'eroe non ha mai visto prima. Corvina, bassa. E dallo sguardo molto, molto determinato – e di un intenso bordeaux che non smette di scrutarlo male da quando sono saliti sull'arena. -Come, scusa?- le domanda ingenuo, e lei pare quasi fastidiata da quella sua mancanza d'attenzione.
-Ho detto...- e sospira. I campanelli sulla testa tintinnano non appena scuote rassegnata il capo. Dopodiché alza la gamba a mo' di minaccia, e gli punta l'adorabile piedino contro. E' avvolto in una graziosa ballerina nera, i cui lacci le stringono possessivi la fine caviglia bianca. -non andarci piano.
-Assolutamente no.
-Non frenarti, solo perché sono una femmina.
-Non è una giustificazione valida per perdere.
Max la vede finalmente sorridere. Le è piaciuta, quella frase, ma non sarà altrettanto felice di quello che il biondo le farà non appena suonerà il gong. Ha intenzione di distruggerla – Max forse è un fallito, come eroe, ma indubbiamente rimane un bravo combattente. Ha la possibilità di rifarsi, con quel torneo. Non sarà una femminista a bloccarlo.
Quando parte la sfida, Lin Lin con un salto da gatta schizza in aria e mira a colpirlo alla testa. Max, veloce, si sposta. Poi le colpisce il mento col palmo della mano, l'afferra per la caviglia, intrecciando le dita sui laccia. Infine, la scaglia lontano. Lin Lin cade a terra, si schianta contro le barriere protettive di rigido cartone che circondano l'arena.
Max attende.
Ma lei non si rialza.
-Un colpo micidiale da parte del classe A! Lin Lin è out!
Applausi e boati d'improvviso esplodono, e l'eroe indugia sul da farsi, barcollando appena sulle grandi ginocchia di ventunenne. Sono incitamenti per lui. Lui, l'eroe scarso di classe A. Solleva la mano, allora, un po' intimidito, e la gente inizia ad acclamarlo come un nuovo Dio. "E' lo sfidante perfetto per Suiryu!" "Quanto è bello, è biondo, aw!" "Voglio essere salvata solo da lui!"
Max accoglie quella festa con un sorriso.
Dura poco, però, il tempo di tornare serio. Lin Lin non si è ancora alzata.
Posa gli occhi cerulei su di lei, e la trova tramortita contro il cartellone che fa da sbarra al pubblico più vicino. Decide di andarla ad aiutare – non può starsene lì a fissarla inerme dopo la botta che le ha dato. Sa di averle fatto parecchio male, di non essersi minimamente trattenuto . E sa che forse un pochino avrebbe dovuto farlo, almeno per allungare lo spettacolo. Scende, e preoccupato la raggiunge. -Lin Lin?
Lin Lin ha un occhio aperto e uno chiuso. E' piegata, e si regge la caviglia con le mani che tremano di vergogna vistosa. Però lo guarda. Trova il coraggio di sfidarlo ancora, dopo che ha miseramente perso in neanche trenta secondi di combattimento. -Sei forte, Max...
Max si offre di aiutarla a rientrare negli spogliatoi. Si china, le porge la mano.
Ma lei con orgoglio rifiuta, e riesce a sollevarsi in perfetta autonomia.
-Hai mantenuto la promessa. Grazie. Mi hai trattata da tua pari.



{AmaiMask + Fan}; The most precious things

Amai Mask visto da vicino è ancora più bello e sensazionale che sul palco. Seduto sul tavolo, in giacca blu e tshirt stazzonata sui pettorali, attende pazientemente che anche lei lo raggiunga, così da poterle firmare l’ ultimo disco uscito. E’ bellissimo, e pieno di canzoni stupende. Le ha già imparate tutte a memoria e ha anche caricato delle cover su internet. Vorrebbe dirgli pure quello. In realtà, sono tante le cose che la ragazza vorrebbe rivelargli. Ma sa di non avere molto tempo da passare in sua compagnia, considerata la fila lunghissima di persone dietro e davanti a lei, e quindi si sarebbe fatta andare bene la firma del disco.
Arriva il suo turno, si prepara. Si sitema un po’ i capelli. Non è la prima volta che lo vede, eppure ogni firmacopie è un’emozione assurda, che la coglie alle mani e le blocca il respiro dall’ansia.
-Vieni pure avanti.- dice lui non appena la vede incerta dondolare sui gradini. Dietro le sue spalle larghe, due guardie del corpo la scrutano in ogni suo movimento, cupe e munite di occhiali da sole. Ma non le fanno paura. Non finché Amai Mask continua ad incitarla ad avanzare muovendo le dita in sua direzione. Quando finalmente la ragazza lo raggiunge, l’idol la accoglie con un dolcissimo sorriso.
Lei non risponde. Non sa come rispondere. Vorrebbe mettersi a gridare.
-Come stai?
-Io…- gli lascia il disco sotto il naso, intimorita dal suo stesso battito cardiaco. Vorrebbe potergli dire di più, tipo che oggi è splendido, ma splendido lo è sempre e risulterebbe un commento banalissimo come per certo è abituato a sentirsi dire. Lo osserva tirarsi su la manica della giacca e firmarle a grandi arcate di inchiostro la copertina del disco. Ha una mano meravigliosa. E’ così grande che vorrebbe affondarci la faccia dentro.
-Sei emozionata?- le chiede all’improvviso, riconsegnandole il disco.
“Booom”, di nuovo. Il suo cuore sembra come impazzito.
-O forse sei solo timida, eh? Come ti chiami?
-Mi…- lacrime calde di emotivo sconcerto le pizzicano gli occhi, appannandole la vista. Ecco. Eccola lì. Ci risiamo. -Mi…- tremolii orribili la percorrono dai talloni dei piedi alla fine della spina dorsale.
Lui pensa di aver detto qualcosa di troppo, e si tappa la bocca con una mano, preoccupato.
Lei nega.
Lui si acciglia.
-Mi… mi abbracci…?
Amai Mask si acciglia ancora di più. O forse è lei che non riesce a capire se l’Eroe sta sorridendo o meno, poiché la vista appannata le sfuma i contorni, rendendole difficile persino riconoscerlo. -Cioè.. nel senso…- scoppia a piangere come una bambina perché sa, nel profondo, di aver fatto una tremenda figura di merda.
Amai Mask corre a rimediare il danno. Si alza dalla sedia, con un sorriso, e la raggiunge nonostante l’esitazione delle guardie del corpo. -Signor Amai Mask, non c’è più tempo…
Li zittisce con un gesto della mano. Dopodiché, sereno, apre le braccia e aspetta sia lei a chiudere lo spazio fisico tra loro.
La ragazza lo guarda ad occhi sbarrati, insieme a tutta la folla di fan in attesa. Prima di poterlo ringraziare a voce, stacca il cervello e gli si getta addosso senza dire una parola. Sprofonda così tra le braccia del suo adorato Eroe, e non può resistere alla voglia di toccarlo; gli stringe i fianchi con ansia, strisciando le dita tra le cinghie e le catenelle che gli pendono dalla cintura. Lui glielo lascia fare. Profuma. Profuma di una sicurezza che le irrompe nel cuore, spaccando l’ansia iniziale che l’aveva barricata dietro un muro di lacrime. -Io…
-Tranquilla.- Amai Mask ride. La sua risata è argentina e affettuosa, le pizzica l’orecchio. -Basta tu stia meglio. Non devi piangere.
-Lo so, io…
-Siete la cosa più preziosa che ho.


 
{Sonic + Ino}; On time for the very first time

Uno sparo improvviso fende l'aria.
Sonic arresta l'allenamento e volge il collo a est, là dove un placido sole sta chetamente stiracchiando i raggi tra coperte di nebbia, brina e fresco autunnale. Un goccio di luce gli bacia l'occhio grigio, la pupilla si dilata, ma per lui non è affatto motivo di distrazione. La caccia è aperta...?
Non gli risulta.
Deve aver sentito male. Si rimette la felpa, si solleva la cerniera fino al collo.
E proprio mentre sta per recarsi al fiume, un altro sparo gli fa cambiare preoccupato traiettoria.
La caccia non è aperta, ma a quanto pare, per un coglione abusivo lì intorno lo è. Va beh, pensa il ninja roteando le iridi chiare, non sono mica cazzi suoi. Torna da Frank. -Ehi, vecchio.- lo saluta con un cenno frettoloso del capo.
-Sonic...
-Che succede?
-Hai visto Ino...? Credevo fosse venuto con te ma...
No, no che non lo ha visto, no, no che non è venuto con lui. Sonic si gela all'istante nell'udire simili parole, e sul viso gli cala subito una cortina di tremendo e malcelato stato di panico. Quella mattina si è alzato e lo ha lasciato a dormire dentro la tenda, con Frank. Frank deve essersi svegliato senza di lui – e allora dove diavolo è finito? Dove, perché si è mosso senza di lui? Ripensa agli spari uditi prima, e lo stomaco gli si aggroviglia di preoccupazione all'idea che in quel momento, mentre lui è lì a pensare, Ino possa aver incontrato il cacciatore.
Non va bene – non va assolutamente bene.
Lancia il borsone a terra, poi scappa veloce in direzione degli spari uditi prima. -Sonic, aspetta!!- sente gridare a Frank, ma Sonic adesso non ha tempo di meditare su qualche strategia: Se il cacciatore uccide Ino, Sonic uccide il cacciatore. Deve fare in fretta, o sarà la fine, per tutti. Tutti quanti.
Si lascia guidare dagli abbai dei cani da caccia, e individuato il nemico si apposta dietro un albero per non farsi vedere. Spera non sia Ino quel cucciolo di animale per terra, lo spera davvero. Ma quando mette a fuoco la sua pelliccia striata di nocciola, il suo musino senza zanne, un infarto lo coglie proprio alla base del cuore, uccidendolo di un dolore disperato e senza freni. -INOOO!- grida, e il cacciatore, sul punto di sparare, si ferma. Sonic balza dal nascondiglio. – "-Prenditela con l'animale domesico di qualcun'altro, coglione!-" – e prima ancora di divenire consistenza umana gli ha già sfasciato la faccia con un pugno. Quello cade a terra, e così il fucile, che il ninja prende e decide di portarsi a casa. Poi raccoglie Ino, e se lo stringe forte al petto. -Ino...- inizia a mugolare, gli occhi pieni di lacrime. Lo accarezza con amore, lo abbraccia, gli muove gli zoccoletti macchiati di terra. -Ino...
Ino muove il nasino. Poi, apre piano gli occhi. Lo fissa, felice di vederlo. Praticamente come se nulla fosse successo.
Sonic lo guarda a sua volta, sbalordito. -I-Ino...? Sei.. hai fatto finta di essere morto...? Ma... Ino... s-sei... tu...
"Vivo", vorrebbe dire, ma non ci riesce. Le parole gli muoiono in bocca, come miele appiccicoso gli impediscono di aggiungere altro. Pensano le lacrime, il rossore improvviso, a buttarlo a terra di mancato spavento. Non sa che avrebbe fatto, senza il suo cinghialetto. Non sa davvero quali sarebbero potute essere le reazioni, se Ino fosse risultato morto per davvero. Il cucciolo gli struscia il muso contro la guancia, lavandogli via il boomerang viola dallo zigomo. Sonic lo abbraccia, grugnendo di terrore. Non può fare a meno di essere felice. Di sentirsi grato di aver corso così veloce, poiché per una volta nella vita, lui, Speed O Sound, è riuscito ad arrivare veramente in tempo.


 
{Iaian + Kama}; A broken arm for a broken heart

-Vuoi una fettina di anguria?
-Uh? No, grazie.
-Che strano, che non la vuoi. L'ho giusto tagliata per te.
-No, grazie Kama.
-O-okay. ♥
Okamaitachi sospira e posa il vassoio sul tavolo, piano. Poi solleva gli occhi scuri per fissarli su un Iaian completamente perso a guardare il paesaggio oltre la finestra, la mano stretta intorno al moncherino di deltoide che gli è rimasto dopo aver perduto il braccio destro in battaglia, durante la difesa vana della Città A. Sospira di nuovo, più forte. -Sei sicuro?
-Sì.
-Sicuro sicuro sicuro sicuro sicuroo...?
Iaian non replica.
-Ooh. Okay. ♥
E' una calda sera d'estate, i grilli cantano e il vento pare essersi completamente estinto, poiché da quando è iniziata la stagione non dondola neanche più una spiga di grano. Bushidrill è fuori, dinanzi al campo, ad allenarsi col Sensei. Loro due, Kama e lo spadaccino, dentro, muti. Iaian a fissare Atomic Samurai, le sue mosse, la sua bravura.
Kama a fissare Iaian. -Sicuro che non vuoi un po' di anguria? ♥
-KAMA,- il biondo si gira, spazientito, e Okamaitachi abbassa lo sguardo colpevole. Stringe i pugni. Prova a mandare via l'ansia, ma non ci riesce. Quando risolleva le iridi, si rende conto che Iaian non ha ancora finito di analizzarla. -Kama, che hai? Che ti prende?
-N-nulla...- avrebbe voluto rispondergli con tono allegro, cantilenante, e invece dalle labbra le esce fuori solo il rantolo soffocato di un topolino appena investito dalla gomma di un auto. Iaian si accorge di qualcosa. Allora per far fronte ai suoi dubbi si allontana dalla finestra e inizia a scrutarla intenso. Kama arrossisce. Nega. Nasconde.
La pressa di ferro dello sguardo dell'amico però si fa insistente, indagatoria, e a quel punto si rende conto di non potersi più trattenere. Scoppia a piangere, ma cerca subito di darsi un contegno; ha ventisei anni, cazzo. Ventisei. E' un eroe – anzi, un' eroina. E si permette di fare così...? Davvero? Per un uomo...?
Si prende la punta della maglia, si asciuga le iridi, il trucco colato. Nell'atto di abbassarla sull'addome nudo, Iaian le è già vicino. -Kama.
-No, sto bene. Sto bene, sul serio.- Kama gonfia il collo, il petto magro. -davvero. ♥- e sorride.
-Ti ha lasciata.
Silenzio. Iaian non casca in queste cose.
-E' così, vero? Oh, andiamo... sono giorni che insisti a nascondere il fatto che stai male. Pensi seriamente di potermi prendere in giro? Ci conosciamo da una vita, Kama.
-Smettila.- Kama comincia a tremare, a quelle parole. Si stringe il tessuto della maglia, deglutisce. Vorrebbe non essersi mai innamorata, mai – ma purtroppo Iaian ha davvero imparato a leggerle l'anima, in quegli anni. Ha un talento innato quando si tratta di capirla. -Smettila, ti prego...
Un braccio caldo l'avvolge intorno alle spalle. E' il biondo, di nuovo, che ha allungato l'unico arto che gli è rimasto per afferrarla e farle da supporto fisico. Kama si lascia prendere e stringere. Chiude gli occhi, contro il petto dell'amico. Non sa se vuole più aprirli.
-Adesso tranquilla. Se ti ha lasciato, è perché evidentemente non ne sa nulla, di come va trattata una donna.
-Cretino.
-E poi, vedila in questo modo, Kama. Tu col cuore a metà, io senza braccio. Non sei mica l'unica, ad aver perso qualcosa.
-E' molto diverso, Iaian.
-Tu dici? Io credo sia molto peggio perdere un braccio, che un coglione.

 
 

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Ciao a tutti e tutte!
Non credevo sarei tornata a pubblicare su OPM, e invece eccomi qui!
Queste storielle le avevo scritte tempo fa, a luglio del 2019, ma non le ho mai postate per il semplice motivo che probabilmente(?) a lungo andare me ne sono dimenticata e quindi ciao. Non è niente di serio, si tratta solo di accostamenti di personaggi che trovo azzeccati insieme, oppure che trovo carini vicini, alcune ovviamente da intendersi in maniera romantica, altre semplicemente in senso di amicizia o alleanza o per una casuale chiacchierata ecc ecc.
Ricordo una ragazza che mi aveva scritto un messaggio privato dicendomi che le sarebbe piaciuto rileggere una FlashxTornado. Se è ancora in circolazione, la prima storiella la dedico a lei u.u
Grazie a chiunque leggerà o metterà la shot in una delle tre cartelline!
XOXO
 Lila
   
 
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