Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Biblioteca    19/11/2020    1 recensioni
Salazar Serpeverde, Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero stanno ultimando la costruzione del castello quando ricevono una visita inaspettata: un fantasma che si fa chiamare Frate Grasso, che vuole infestare il castello.
Ma chi è questo fantasma? Perchè proprio Hogwarts? E perchè Godric sembra non accettarlo?
Queste e altre domande troveranno risposta nella storia che leggerete...
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frate Grasso, Godric Grifondoro, Priscilla Corvonero, Salazar Serpeverde, Tosca Tassorosso
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Quattro fondatori per un castello'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
(Nel mondo di Harry Potter non si parla mai di religione o di Dio. Eppure c’è un personaggio che in qualche modo crea un collegamento: il Frate Grasso, fantasma della casa di Tassorosso; personaggio poco approfondito e di cui esistono diverse versioni su come sia morto –e in questa storia proverò a unire le due versioni ufficiali in una – il Frate Grasso è diventato, come purtroppo è successo a molti personaggi della serie, solo un soprammobile. E così ho deciso di dedicare a lui una storia, nominandolo primo fantasma di Hogwarts. D'altronde nel medioevo – la data della fondazione di Hogwarts non è mai chiara ma l’epoca è quella – esistevano già sia i frati che i cardinali, le cui prime notizie storiche risalgono più o meno al 105 d.c., ha senso quindi che il primo fantasma che ha infestato il castello sia proprio lui. Ma perché? Quali sono le sue origini? Qual è stata la vera causa della sua morte? E perché proprio la casa di Tosca? E soprattutto, è stato subito accettato oppure no? Ecco, a queste e altre domande voglio provare a rispondere con questa storia. Al suo interno vi sono alcuni riferimenti alla religione cristiana  e per questo ho inserito “Tematiche delicate” e alzato il rating a Arancione. Aggiungo inoltre che a causa di alcuni comportamenti di Godric ho aggiunto anche OOC. I pochi riferimenti religiosi presenti saranno aggiunti solo per essere in linea con il personaggio del Frate e in pieno rispetto di qualunque credo esistente.)
 

Salazar si svegliò molto presto quel mattino. Aveva dormito su uno dei letti del dormitorio maschile. Si era assicurato che per quanto dure potessero essere le assi, ogni letto sarebbe stato comunque adatto per i ragazzi e le ragazze che avrebbe scelto in futuro.
Il suo palazzo, per quanto lussuoso, aveva sempre avuto solo rigidi letti di legno: un nobile doveva tenere il petto in fuori e la schiena dritta anche dormendo. E così aveva fatto Salazar per anni da ragazzo.
Priscilla aveva deciso di foderare le assi con tappezzeria per ammorbidirli.
Tosca aveva optato per la paglia che i ragazzi avrebbero dovuto periodicamente cambiare, aiutandosi a vicenda.
Godric invece aveva unito le idee delle due streghe e si era già accordato con Tosca per i turni per prendere la paglia fresca nei giardini di Hogwarts.
Salazar, invece, conosceva un incantesimo che poteva rendere le tavole di legno morbide come fossero piume. Ma era un incantesimo molto difficile, che lui stesso aveva avuto difficoltà a imparare. Se voleva degli allievi veramente potenti e ambiziosi, doveva rendergli la vita scomoda come lo era stata per lui. Doveva costringerli a studiare, a spaccarsi il cervello sui libri fino a trovare una soluzione, come era successo a lui.
“Comunque mi mancava dormire così. Mi sembra di essere tornato alla mia infanzia.” Pensò il mago stiracchiandosi. Quando uscì dalla Sala Comune e si avviò verso la Sala Grande, fu colto da un'altra sensazione infantile: un forte odore di cannella.
“Biscotti alla cannella! O forse pudding con cannella? Chissà! Forse Tosca vuole premiarmi perché mi sono occupato proprio ieri del bagno* del suo dormitorio! Non mi sono mai aperto molto con lei, ma le ho parlato dei biscotti che mia madre faceva, l’unica cosa che mai avrebbe lasciato nelle mani di un servo o un elfo domestico! Certo i biscotti di Tosca saranno buoni, ma credo mai come quelli di mia madre!”
Qualcun altro era stato attirato dall’odore della cannella: Godric Grifondoro stava affacciato sulla soglia del corridoio che conduceva dalla Sala Grande alle cucine.
Salazar si avvicinò a lui.
“Buongiorno Godric!”
“Buongiorno Salazar! Felice di vedervi di buon umore! Anche a voi fa questo effetto la cannella?”
“Non solo: ho anche verificato i letti del mio dormitorio e credo che sono tutti pronti, almeno quelli del dormitorio maschile.”
“Allora è vero! Provate i letti uno per uno!”
“Certo! Che sono, uno che dice una cosa per un’altra?”
I due maghi rimasero sulla soglia del corridoio per qualche minuto, poi Godric scese.
“Credo che andare a dare un’occhiata a qualsiasi-cosa-stia-preparando-Tosca non sia poi una brutta idea.”
“Infatti.” Assentì Salazar seguendolo “Forse dovremmo anche assaggiarla, non si sa mai sia venuta male…”
Godric gli lanciò un’occhiataccia: sapeva che varie volte Salazar si era preso la libertà di assaggiare, senza dire nulla, i piatti di Tosca, spesso prima di lei. Per quanto facesse il nobile, non resisteva a certi piaceri. Soprattutto considerando l’austerità con cui era stato cresciuto a livello di “forchetta”. Vista la profonda e devastante disciplina a cui era stato sottoposto da giovane, quando c’era l’occasione di prendersi una libertà Salazar non si sottraeva.
“Meglio che lo tenga d’occhio.” Pensò Godric.
I due maghi entrarono silenziosamente nella cucina.
Il primo a fermarsi e a tendersi come la corda di un violino, fu Salazar, che spalancò occhi e bocca, chiaramente stupito.
Godric, che lo stava osservando, si sorprese a vederlo in quello stato e lentamente guardò nella sua stessa direzione.
Affianco al forno con il fuoco incantato c’era una strana figura dotata di una luminescenza azzurra: era un uomo molto grasso, calvo, vestito di un grande saio pieno di toppe e dotato di cappuccio.
La sua immagine lasciava trasparire ciò che aveva dietro, e sebbene vicino alla luce delle fiamme non proiettava ombra. Inoltre fluttuava nel vuoto.
“Un fantasma…” mormorò Salazar.
“UN FANTASMA!” Urlò Godric.
Con grande sorpresa dell’altro, Godric schizzò via dalla cucina e sul corridoio si scontrò con Tosca, quasi buttandola per terra.
“TOSCA C’È UN FANTASMA NELLE CUCINE!” urlò Godric.
Tosca sotto di lui sorrise: “Ah! Ho capito! Hai conosciuto il Frate Grasso!”
“C-Chi!?” balbettò Godric.
“Il Frate Grasso! Mi ha detto che si chiama così! È tanto simpatico! Ve lo avrei presentato a colazione…”
 
Priscilla aveva una tazza di tè caldo, Salazar un piatto pieno di biscotti, Godric lo stomaco chiuso.
Dirimpetto a loro (seduti su una delle lunghe tavolate della Sala Grande), Tosca Tassorosso sorridente, annunciò: “Ecco a voi, amici miei, vi voglio presentare un fantasma che ha chiesto di venire a vivere in questo castello! Il Frate Grasso!”
Pronunciate quelle parole, il fantasma attraversò il muro e fluttuò fino a loro.
“Chiedo scusa” fece Salazar “ma non credo che questo nome sia il vostro nome di battesimo.”
“Non lo è, ma mi piace essere chiamato così!” fece il Frate con un sorriso amichevole.
“Posso sapere perché?” insistette Salazar.
“Perché così mi chiamavano gli altri frati. E io sono sempre stato orgoglioso del mio aspetto!”
“Se vi piace così tanto, allora va bene.” Concluse Salazar.
“È un piacere conoscervi Frate.” Fece calma Priscilla, chinando il capo (sapeva che sarebbe stato inutile tentare di stringergli la mano) “Come mai siete venuto qui? E cosa vuol dire che volete vivere qui?”
“Beh, sono un fantasma dopotutto! Da un po’ cerco un castello da infestare! E cosa di meglio di una scuola di maghi dentro un classico castello scozzese, visto che sono stato mago anch’io?”
“Una mago!?” esclamò stupito Salazar.
“Proprio così! Può sembrare strano ma sono stato un buon mago! Ho usato la mia magia solo per il bene! Curavo i malati di vaiolo, accendevo caldi fuochi nel monastero, riparavo i calderoni che bruciava il nostro fratello cuoco, tenevo lontane bestie feroci e creature magiche… insomma, facevo tutto questo nel nome della solidarietà fraterna che la mia fede mi ha insegnato.”
“La sua fede?” fece Priscilla perplessa.
“Non sono stato frate per caso, milady: ero molto credente, tanto da voler diventare cardinale! Speravo anche, un giorno, di ricongiungere il mondo magico e il mondo babbano, da troppo tempo in lotta tra loro, anche attraverso gli insegnamenti di fratellanza che sono i pilastri della fede cristiana! Ma purtroppo… non ne ho avuto tempo…” il fantasma si rattristò molto.
Salazar si irrigidì sulla sedia, poiché trovava inconcepibile l’idea che un mago volesse unire il mondo magico a quello babbano.
“Siete nato babbano?!” sbottò il nobile mago.
“Salazar! Non ricominciate per favore!” lo intimò Tosca.
“Purtroppo, signore, non lo so. Sono stato affidato ai frati ancora neonato. Se ho imparato la magia è stato perché la mia congregazione, per molto tempo, l’ha tollerata, ritenendola un dono e non un segnale demoniaco. Purtroppo però, le cose poi sono rapidamente cambiate…”
“Un orfano dunque… capisco….”
“SALAZAR!” esclamarono insieme Priscilla e Tosca.
“Vi prego signore, non arrabbiatevi, capisco la reticenza nei miei confronti, da parte del vostro amico. E d'altronde mi rendo conto che un fantasma ne attira molti altri, quindi potrei essere effettivamente un ospite scomodo. Ma vedete, la mia natura magica mi impedisce di socializzare con i fantasmi non magici, che considerano la loro condizione come vera magia, poiché possono fare cose per loro prima impossibili… i fantasmi sono tutti uguali, magici e babbani. Ma sono i secondi a sentirsi più forti dei primi. E questo porta a violente litigate. Qui invece, mi sento già più al sicuro e tranquillo!” spiegò il Frate Grasso, che non amava le dispute e i conflitti.
“Il castello” la voce profonda di Godric, silenzioso fino a quel momento, sconvolse tutti quanti “è protetto alla vista da un incantesimo. Voi fantasmi potete vederlo però, giusto?”
“A dire il vero no, milord. Anche io da lontano vedevo solo rovine, ad attirarmi qui è stato il profumo.”
I maghi lo osservarono tutti perplessi e stupiti.
“Capisco la perplessità: a noi fantasmi di solito piacciono gli odori puzzolenti e nauseabondi, perché nella morte i sensi cambiano. Ma vedete io sono sempre stato, come si sul dire, una buona forchetta e così so ancora individuare una buona pietanza, anzi, ora il mio naso si è curiosamente acuito per quanto riguarda i buoni profumi culinari! E così, quando ho sentito la cannella dei biscotti di milady Tosca, beh, non ho resistito. Mi sono avvicinato e quelle che da lontano sembravano rovine hanno preso presto i contorni del castello e ho sentito la potenza dell’incantesimo protettivo. E mi sono detto: ah! Eccomi a casa!”
“In realtà questo è un posto dove verranno a stare ragazzi e bambini. Non sono d’accordo sulla vostra presenza.”
A parlare era stato Godric Grifondoro. Con calma e fermezza.
Salazar, Tosca e Priscilla rimasero a bocca aperta: una dichiarazione così la si poteva aspettare da Salazar (e lui stesso in quel momento pensò che il suo “amico” gli stesse rubando le parole), ma di sicuro non da Godric.
“Milord, lo capisco, ma vi assicuro che non mi permetterei mai di spaventare dei ragazzi, non ho mai amato questa attività che pure è la preferita di molti fantasmi! Vi assicuro che non noteranno mai la mia presenza! Resterò nelle cucine! Sarò noto solo a voi adulti! E se necessario sono anche disposto ad aiutarvi a scacciare altri fantasmi che poterebbero venire qui in futuro! Avete la mia parola d’onore che non farò nulla per spaventare i vostri ragazzi!” si affrettò a dire il Frate.
“E io non sono disposto a credervi. Ora chiedo scusa, ma vado fuori. Voglio controllare una cosa sull’incantesimo di protezione.”
E detto quello, Godric lasciò la stanza tra lo stupore dei maghi e lo sconforto del fantasma.
 
Continua…
 

*Questo è un riferimento alla storia di questa serie intitolata “I bagni di Hogwarts” che potete leggere qui: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3942482&i=1
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Biblioteca