*SPOILER 15X20|| NON LEGGERE SE NON L’HAI VISTA! *
 
Dean si allontana da pochi passi da Bobby, quando si accorge della presenza nel bar dietro di lui.  Alla finestra c’è affacciata una donna bionda, con uno strofinaccio buttato su una spalla. Non l’ha mai vista, ma sa chi è non appena incrocia i suoi mansueti occhi nocciola: -Karen.- mormora e questa lo saluta sventolando una mano . La saluta anche lui, ma avrà tempo per conoscerla. Ormai non deve più correre da una parte all’altra, spremere ogni secondo per avere una vita normale.
Un giro un auto senza meta, la strada sembra disegnarsi davanti a lui, Baby miagola come una gatta quando fa alzare i giri del motore e lui sbuffa una risata. Spera che in terra, come in cielo, Sam possa trovare la serenità nel guidare così, senza una direzione, solo per vedere cos’è che lo circonda, come purtroppo non sono mai riusciti a fare quando era in vita. Non ha mai visto dal vivo James Hetfield, non è mai andato a Disneyland…È americano, ma non ha mai toccato una tavola da surf ! Gli viene da ridere, in una maniera amara, quando la sua attenzione viene attirata da Kevin, sul ciglio della strada. Sta risalendo un  piccolo sentiero con una canna da pesca sulla spalla e una cassetta per le esche vive in mano.  Sembra che stia fischiettando. Dean non riesce a trattenere un sorriso nel vederlo. Anche lui è in pace, e per l’istante che questo si volta e  i loro sguardi si incrociano, ancora un pezzo di rimpianto per la passata vita terrena che si portava addosso, scivola dalle sue spalle. Un masso alla volta, come quando ha visto Bobby da lontano, ora di nuovo, il respiro si fa più leggero.
Entra in casa dei suoi genitori. Qualcuno sta guardando un film di guerra ad un vecchio televisore quadrato a tubo catodico. Dean si ferma a guardare suo padre sonnecchiare dalla porta di un piccolo salotto, simile in tutto e per tutto e per tutto a quello della loro vecchia casa di Lawrence, mentre poco più in là, attraverso un arco in muratura, vede sua madre china su un ammasso di pastafrolla che sta modellando con le mani. Si guardano per un momento, quando Mary si volta a prendere qualcosa da una mensola alta - Dean!- esclama.
John, sulla poltrona ha un piccolo scatto, guarda verso di lei stranito, poi si volta - Dean?-. Dean annuisce con un largo sorriso sul volto mentre entrambi corrono verso di lui a braccia aperte. È a casa finalmente.

Eppure c’è qualcosa che manca. Ancora un tassello, un bullone allentato da stringere. Quando Dean entra in bagno, per lavarsi le mani prima di mangiare, non fa che pensarci. Si china per sciacquarsi il volto e quando si tira su, rimane bloccato a fissare la persona dall'altro lato dello specchio, alle sue spalle. È il Castiel che ha imparato a conoscere e ad amare, ma ha dietro di sé due enormi ali blu scuro  che lo superano per mezzo metro da sopra la testa per altezza e toccano il pavimento.
-Ciao Dean.- l’angelo  sorride e mentre sente la voce di Sam chiedere se c’è qualcuno in casa dall’ingresso, Dean si rende conto che la sua attesa per avere la pace che desiderava non è durata che un sospiro. Sam è invecchiato, è vissuto ed è morto, nello spazio in cui lui ha capito di essere in salvo. Castiel annuisce alla sua presa di coscienza, come se gli avesse letto nel pensiero.
-Ciao Cass.- sono le ultime parole, prima di scoppiare in un pianto dirotto. È in pace ora… Finalmente può riposare.
 





Storia scritta in letteralmente dieci minuti, se vi fa piacere, fatemi sapere che ve ne pare. È più di 500 parole, ma è così breve che non riuscivo proprio a metterla come one shot.