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Autore: arashinosora5927    20/11/2020    3 recensioni
TW: Hanahaki
Saaalve, questa fanfiction nasce nel 2018 grazie alla mia vena sadica e fa parte delle mie riscritte.
Se siete alla ricerca di angst pesante io sono a disposizione.
Ah sì, devo inserire la trama, scusate: erano le rose macchiate di sangue quelle che sbocciarono dalle sue labbra.
[59->27]
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il tuo migliore amico, la persona che veneri, una creatura meravigliosa dal cuore così buono, il tuo tutto.

Lo sai, ma non ancora, fingi di non capire, ma la tua gelosia, il tuo entusiasmo, ogni cosa ti tradisce.

Il tempo passa e ora lui ha una ragazza, quella che aveva sempre desiderato e siete entrambi così felici, lui per davvero, tu per dovere.

È il primo giorno di liceo, siete di nuovo nella stessa classe e come se non bastasse ora condividete una stanza.

È abbastanza chiaro ormai, è scritto ovunque, sui tuoi quaderni, sulla tua faccia, sulle parole che non osi pronunciare. Sei già perso, ma te ne rendi conto nel modo peggiore.

Tossisci ed ecco il primo petalo, è bianco, puro, come una promessa, come Tsuna.

Va bene, pensi a come nasconderlo, non ne parli con nessuno, chiudi la bocca sperando che non se ne facciano vedere altri.

Erano mesi, ora sono anni. Sono petali, petali e rose, intere rose bianche che vengono accolte solo dall'unico reale testimone della tua sofferenza.

Rose bianche a volte rosse, macchiate così tanto dal sangue da non distinguerne più il colore originale.

Tsuna non lo ha notato o se sospetta qualcosa non ha mai detto niente, ma non sai più come celare i segni che si impongono prepotenti su di te.

"È un tale onore essermi innamorato di lui" continui a ripetere a te stesso. Non vuoi perderli i tuoi sentimenti, non importa quanto faccia male.

Adesso lo sai: ti innamori e muori.

Fiori nei tuoi polmoni, fiori nelle tue vene e crescono con il tuo amore per lui.

C'è sangue dappertutto, sul tuo cuscino, sullo specchio, sulle tue mani, nel lavandino. Petali e fiori coperti di sangue, ma Tsuna non vede niente di tutto questo, fai sparire ogni traccia prima che i suoi occhi possano raggiungere, prima ancora che il suo intuito possa incastrarti.

Succede davanti a lui, la tua mente vola a quell'unica visita che hai fatto più per scrupolo che per un reale intento di guarire.

"Ho completamente dimenticato il mio primo amore" sono state le parole del dottore e sentendone l'eco nelle tue orecchie non hai rimpianti.

Una vita senza Tsuna, senza ricordarti chi è stato per te. Cosa significa tornare alla stessa vita che non vedevi l'ora di perdere?

Buffo o ironico, no? La tua triste sorte, quella di trovare l'amore nella disperazione imparando così il valore della tua vita e poi perderla sempre per lo stesso motivo, proprio adesso che ti ci eri attaccato tanto.

Cadi e non importa più se le rose bianche sbocciano dalle tue vene e coprono tutta la tua pelle, ora non puoi più nasconderlo, ora devi mostrarti per forza.

Lui piange, ti stringe tra le sue braccia e grida "per favore, non lasciarmi".

E tu stavolta non puoi, saresti felice di rimanere al suo fianco, ma non hai scelta, in questo caso fai l'esatto opposto di ciò che è tuo desiderio.

Nei suoi occhi vedi dolore, rimpianto, forse si sente in colpa perché non se ne era mai reso conto?

Puoi quasi sentire i suoi pensieri "chi è stato a farti questo?", "perché non ne sapevo niente?", "da quanto tempo stai soffrendo così tanto?".
Domande mai poste che leggi chiaramente nelle sue lacrime.

Non importa, non è con se stesso che deve prendersela, né con te o con il mondo che vi ha fatto questo, che vi ha divisi nuovamente.

Il tuo, un accenno di sorriso, perché vuoi rassicurarlo per quella che sai essere l'ultima volta, mentre avverti vagamente il sangue che ti scorre lungo il collo come una lacrima inespressa.

"Mi dispiace, Decimo, la morte non è mai stata più bella, ma non riesco a respirare".

È la fine, te ne sei andato e non glielo hai nemmeno detto, così che non possa mai sapere che quei fiori erano per lui.
   
 
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