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Autore: FrancyF    21/11/2020    0 recensioni
Zac Efron sta passando un periodo complicato e vuole solo prendersi del tempo per stare da solo con sè stesso. Vanessa Hudgens, invece, vuole solo stare vicino al suo fidanzato, e sperare che la felicità tanto conquistata a fatica non la lasci mai. Ma il destino ha altri piani per loro, e presto i fili rossi dei due giovani finiranno nuovamente per ingarbugliarsi e li legheranno come mai prima d’ora.
Secondo la tradizione orientale ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha inoltre la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.
“Fate is pulling you miles away and out of reach from me. But you're here in my heart, so who can stop me if I decide that you're my destiny?” - “Rewrite the stars” The Greatest Showman
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Vanessa Hudgens, Zac Efron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno ragazzi e buon sabato! Eccoci giunti al capitolo 3... nel prossimo finalmente Zac e V si incontreranno di nuovo!  Vi ricordo che potete anche trovare questa ff sul mio account Wattpad. Ci vediamo sabato prossimo.
-Fran

 

“And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's meant to be broken
I just want you to know who I am”
- “Iris” Go Go Dolls
 
Zac si svegliò di soprassalto. sentiva un suono sordo dentro la testa e impiegò parecchi secondi per realizzare che era il suono del campanello.
Era talmente fastidioso che il ragazzo sapeva che non poteva ignorarlo in eterno. Si tolse il cuscino dalla testa e sbuffò, andando ad aprire la porta.
In piedi, davanti a lui, c’era la sua migliore amica Ashely Tisdale. Indossava solamente un abito leggero da spiaggia e grandi occhiali da sole.
La ragazza non accennò il ben che minimo cenno di saluto, ma si tolse gli occhiali da sole, tirò fuori dalla borsa una grande busta beige, la aprì con un gesto teatrale e iniziò a leggerla ad alta voce.
-Ehmmm.ehmm… “Ashley Tisdale e Christopher French sono lieti di invitarla al loro matrimonio che sarà celebrato il giorno 8 settembre 2014 nella White Chapel a Santa Barbara, California. Gradite offerte da devolvere in beneficenza. No regali di nozze”. Ti dice niente questo Zachary?-.
Entrambi spostarono lo sguardo: il biglietto di invito al matrimonio era ancora sul tavolino del salotto; aperto ed abbandonato così come Zac l’aveva lasciato.
-Ah, vedo che l’hai ricevuto allora…-.
Ashley entrò in casa come una furia, buttando la borsa a terra e picchiando l’amico in testa con il foglio di carta. Lo fissava con uno sguardo severo, inarcando le sopracciglia.
-Certo che l’ho ricevuto!-
-E allora perché non sei venuto?-
-Te l’ho spiegato il perché!-
-No, non l’hai fatto- anche se era ben più bassa di lui, Ashley lo costrinse ad indietreggiare - hai solamente balbettato due parole alla mia segreteria telefonica. Cazzo Zac, perché vuoi farmi arrabbiare? Sapevi che per me era un giorno speciale, che ho impiegato anni a trovare un uomo come Chris… che lui mi fa sentire amata e speciale e che entrambi, anzi, tutti noi, ti aspettavamo al matrimonio-.
Il ragazzo sospirò pesantemente e cercò di non incrociare lo guardo dell’amica.
-Te l’ho detto il perché- ripetè, cercando di essere il più convincente possibile –il periodo di sobrietà non è ancora finito. Cavolo, sono uscito solo pochi mesi fa da un centro di riabilitazione per l’alcolismo-.
Zac cercò di sembrare il più convincente possibile. Aveva inventato quella patetica scusa durante il viaggio di ritorno di tre ore da Arroyo Grande. Nella sua testa suonava come una scusa valida, ma Ashley lo conosceva troppo bene. 
-E con questo?-
-E non potevo mica venire ad un matrimonio dove ci sarà stato pieno di alcol!-
-Zac… tutti i camerieri dell’open bar avevano l’ordine di non darti  neanche una goccia!- Ashley si sedette di fronte a lui e gli prese il volto tra le mani –vuoi per favore ammettere la verità?-
-Cosa?
-Che non sei venuto per non incontrare lei!-
-Non è vero-
-Sì che è vero!-
-No…- l’uomo cercò una via di fuga. Andò in cucina e si versò del succo d’arancia nel bicchiere. Tutto quell’urlare e giustificarsi gli aveva messo una gran sete –Ash- abbassò il tono di voce e si massaggiò la testa.
Averla appena sognata non migliorava di certo le cose, perché ovunque guardasse Zac vedeva il volto sorridente della sua ex fidanzata.
-Ash sono serio. Non... non voglio altri scivoloni-
-Sai lavorando troppo- lo rimbeccò lei –stai lavorando troppo, stai facendo un film dietro l’altro e non hai trovato un minuto di tempo per mettere quel tuo culo in auto e guidare per una schifosissima ora e venire da me e da Chris! Siamo praticamente fratelli!-.
Gli occhi della ragazza si erano fatti lucidi e il volto arrossato.
Zac si sentì un completo idiota. L’ultima cosa che voleva era che qualcun altro soffrisse per lui e per i suoi errori. Non poteva più sopportarlo. Allargò le braccia in segno di resa e l’amica ci si tuffò dentro.
-Scusa Ashley… scusami- le baciò affettuosamente la testa e la sollevò facendola ridere –mi odio per quello che ho fatto-. La rimise a terra, ma le sue forti braccia la continuarono a cullarla.
-Non sono scemo, ma mi sono comportato come tale. Tu e Chris… cazzo… tu e Christopher siete i miei migliori amici e io vi ho tradito-.
La ragazza tirò su con il naso. Le lacrime erano scomparse.
-Lo so’-
-E… e mi odio per questo-.
-Ok, continua Efron…- Ashley sorrise.
-Che… lo stai facendo apposta?!-
La ragazza scoppiò in una risata.
-Dio… Zacchy… odio vederti così. Ma comunque non credere che io e Chris non siamo arrabbiati… dovevi venire!-
-No… - Zac si incupì –Ash… i miei stanno divorziando-.
Ashley si irrigidì e si staccò da lui. L’espressione del suo volto era completamente cambiata.
-Zac…-
-Sono serio Ashley. Io e Dylan siamo appena tornati da Arroyo Grande. Li abbiamo aiutati a svuotare la casa. L’abbiamo messa in vendita-.
-No, non è vero. Zac, dimmi che non è vero!-.
Zac la fissò in silenzio.
-Ma non possono divorziare! Insomma… i tuoi… sono… sono… non potete vendere la casa!-.
-Non ti ho detto nulla perché non volevo farti preoccupare. Ecco perché non sono venuto al matrimonio. Vanessa non centra niente. Beh… non è lei la ragione principale almeno. Di certo non avrei saputo cosa dirle al matrimonio. E quando mamma e papà mi hanno detto la data del trasloco non ci ho pensato due volte. So’ che mi sono comportato da stronzo. Lo so’ ok?-.
-Zac non ti devi scusare. E non era mia intenzione metterti in difficoltà con Nessa. Hai idea di quando sia difficile per me il fatto che i miei due migliori amici si odino?-.
Il giovane uomo inarcò le sopracciglia e cercò di mettere una piccola distanza tra lui e la sua amica. Odiare non era di certo un verbo che avrebbe associato alla sua ex. Vanessa per lui era stata tante cose, molte di queste erano prime volte: era stata al sua prima vera ragazza ufficiale, la sua prima volta, la sua migliore amica e confidente per anni. L’aveva amata immensamente e l’aveva osservata con apprensione, l’aveva protetta e l’aveva sostenuta in tutto. Qualche volta lei l’aveva anche fatto uscire di testa, ma non le aveva mai urlato contro. No, nessuna delle loro discussioni o dei loro periodi difficili era sfociato in qualche litigio violento. Zac non ricordava nemmeno di avere urlato qualche parola piena di rancore verso Vanessa. Nemmeno la loro rottura era stata drammatica. Quindi no, decisamente non l’aveva mai odiata. Ma l’aveva detestata per averlo amato. Quello sì.
-Non la odio. Solo che non avrei retto. Che le avrei detto? Lei… lei sarebbe stati lì. Perfetta con quello lì… e io…e io…-
-E tu cosa?-
-E io sono solo un ex tossico adesso! E sto facendo un film dietro l’altro per lavorare e non pensare a lei. E alcuni film che faccio li odio e mi dico che dovrei puntare ad altri ruoli… a film più spessi… ma… ma-.
-Ehi…- questo non lo devi dire però- l’amica li prese il volto tra le mai e fece cozzare i loro nasi –tu sei un attore dotato Zac. Non dimenticarlo questo. E… e le avresti fatto una buona impressione-.
Zac accennò un timido sorriso. sapeva che non era vero. Probabilmente Vanessa era quella tra i due che lo odiava al momento, ma scelse di credere alle parole di Ashley.
-Tu credi?-
-Certo!- Ashley lo baciò sulla fronte.
Zac la adorava. Poteva essere spontaneo con lei. Lui e Ashley era intimi come una coppia di fidanzati, ma senza sesso. Degli estranei probabilmente avrebbero potuto fraintendere il loro comportamento: avrebbero pensato ad una normale coppia di fidanzati, ma loro erano molto di più. Erano amici da quando avevano diciott’anni e nonostante tutto e tutti, erano rimasti tale. E si sostenevano sempre l’un l’altro.  
-Zac l’anno scorso hai preso l’abitudine di farti qualche bicchiere di troppo e ti sei subito fermato lì. Qualche mese non da sobrio e tre mesi di riabilitazione farebbero di te un tossico?-
-Secondo la stampa si-
-Quando mai la stampa è una fonte attendibile scusa?-.
Zac le sorrise.
-Mi vergogno di me comunque. E… e non volevo che mi vedesse così. In più siamo stati amici solamente prima che uscisse con Austin e non credo che a lui starei simpatico. Quindi ho preferito evitare ogni tipo di possibile dramma. A meno che non volevi una rissa il giorno delle tue nozze Ash…-
-Sei incredibile- la ragazza fece finta di mollarli un pugno -lei era stupenda ed entrambi hanno chiesto di te. Austin per tua informazione non sembra per nulla geloso di lei ed è un ragazzo…
-… veramente a modo… lo so’. Non fai che ripetermelo da tre anni a questa parte ormai-
-Perché è vero!-
-Non lo mai messo in dubbio. Austin è perfetto, appunto. Perfetto per lei. Quindi a che serve? Sono io il problema. Sono io che non ho una relazione stabile da quando ci siamo lasciati e sono io che non sopporto di vederla assieme ad un altro uomo, anche se è il ragazzo perfetto-.
Ashley sospirò. Possibile che il suo migliore amico non riusciva a superare la rottura con la sua migliore amica? A volte era davvero complicato fare da pacere tra i due senza lasciare trapelare niente. E da quando Zac e Vanessa avevano smesso persino di essere amici, anni fa, la sua situazione di intermezzo si era complicata ancora di più.
- Comunque ero passata per darti questo-.
La ragazza gli porse un cd.
-E’ il filmato con le foto del matrimonio… così lo vedrai comunque- spiegò accennando un timido sorriso – e io e Chris siamo appena tornati dalla luna di miele a Bora Bora… e abbiamo bisogno di tranquillità, ma tra un paio di giorni vogliamo assolutamente invitarti a cena da noi. Ecco tutto-.
L’uomo sorrise.
-Grazie Ash-.
 
Vanessa chiuse la porta del bagno a chiave e si sedette sul bordo della vasca da bagno.
Tremava.
Si slacciò i tacchi a spillo, mentre grosse lacrime le bagnavano il lungo vestito color pervinca che la sua migliore amica Ashley aveva scelto per lei e per le altre damigelle nel giorno più importante della sua vita, quello del suo matrimonio.
Aveva la nausea, forse derivata dal fatto che aveva passato le ultime settimane a piangere. E il fatto che al matrimonio non fosse riuscita a mangiare granchè aveva solo peggiorato le cose. Non riusciva ancora a credere che lei e Austin avevano celebrato, a pochi giorni di distanza l’un dall’altro, sia il funerale della madre di lui sia il matrimonio di una dei loro più cari amici.
Il cuore della ragazza mancò un battito. Era veramente possibile provare così tanta felicità per Ashley e Chris e così tanto dolore per la morte di Lori?
Non riusciva a smettere di pensare agli ultimi giorni che aveva trascorso accanto al suo fidanzato Austin. Lui era stato così coraggioso, così forte. Erano state settimane, anzi mesi, infernali. Lori se ne era andata all’alba di un martedì mattina, con accanto tutta la famiglia al suo capezzale. Avevano speso soldi in cure miracolose che si erano rivelate fallimentari, avevano trascorso ore in ospedale a guardare quella donna tanto amata scivolare lentamente nell’oblio più scuro, lontano da loro. Tutte le notti che avevano passato al suo capezzale non era servite a nulla. Era stato straziante per i due giovani gioire per la storia d’amore e il matrimonio di una delle loro più care amiche mentre Lori stava perdendo la sua battaglia. In pochi mesi il cancro se la era portata via e ora tutto quello che rimaneva di lei era un mucchietto di ceneri posto, con estrema devozione ed amore, sul caminetto di casa Butler.
-Nessa, va tutto bene?-
Austin.
La ragazza si asciugò in fretta le lacrime e fece scattare la serratura della porta.
Il suo fidanzato era in piedi davanti alla porta, con un aria vagamente spersa. Indossava ancora giacca e scarpe eleganti, ma si era slacciato la cravatta e aveva tutti i capelli scompigliati.
-Tua madre dice che è pronto il pranzo- la informò, accennando un debole sorriso –io se fossi in te mi laverei la faccia, altrimenti si metterà a piangere anche lei e probabilmente io vi seguirò a ruota- la sua voce tremò nel pronunciare le ultime parole.
-Non stavo piangendo- mentì lei.
Austin scosse la testa.
-Piccola, stiamo insieme da quasi tre anni. So’ riconoscere quando menti-.
Vanessa stette in silenzio. Era chiaro che nessuno dei due sapeva come continuare quella conversazione.
-Scusami- disse finalmente la ragazza, arrossendo leggermente. In tre anni di relazione non aveva mai pianto davanti ad Austin.
-Non fa niente-
-No, davvero. Dovresti esserti di conforto e invece mi nascondo in bagno a piangere come se avessi tredici anni-
-Non fa niente- ripetè lui –dico a Gina che tra cinque minuti sei a tavola-.
 
Anche se lei e Austin vivevano assieme da un anno e stavano assieme da tre erano poche le volte che le loro famiglie si erano sedute allo stesso tavolo per un pranzo. La famiglia di Austin era molto riservata e vivevano ad Anaheim. Inoltre Austin si sentiva in imbarazzo quando era vicino a Greg Hudgens. Quel uomo gli incuteva timore come nessun’altro: ex vigile del fuoco, alto e ben piazzato, anche se negli anni un po’ pancia gli aveva fatto prendere un po’ della sua aurea minacciosa, Greg agli occhi di Austin appariva tutt’altro che accomodante. L’aveva sempre trattato bene e con rispetto, ma di certo non si era mai sprecato in elogi. Anzi c’era voluto un anno intero prima che Greg riuscisse a pronunciare il nome “Austin” senza ringhiare. E anche se Vanessa lo aveva rassicurato innumerevole volte, dicendo che suo padre era fatto così e si era comportato nello stesso modo anche con i suoi ex, Austin aveva il sospetto che la verità fosse ben altra. 
Quando Vanessa raggiunse il resto della famiglia nella grande sala da pranzo, tutti avevano già preso posto: suo padre era capotavola, all’altro lato del tavolo sedeva cupo David, il padre di Austin, sul lato sinistro del tavolo c’erano due sedie vuote e accanto ad esse Stella, la sorella minore di Vanessa, mentre sul lato destro sedeva Ashley, la sorella maggiore di Austin. La tavola era già abbondantemente apparecchiata di salse di ogni tipo, burrito, tacos e insalate miste.
-Ehi- la mora prese posto accanto al fidanzato, che le strinse la mano.
-Nessa, tesoro, devi mangiare!- sua madre Gina entrò nella stanza a grandi passi, reggendo un’enorme pentola piena di quesadilia –Austin ha detto che non hai toccato quasi nulla al matrimonio e non voglio che hai un calo di pressione. Oh niente cellulari a tavola signorina!- abbaiò rivolta alla figlia minore.
-Mamma!- entrambe le sorelle Hudgens protestarono inutilmente.
Gina fece sciogliere il formaggio fuso sulle quesadilia e le porse alla figlia maggiore con un lieve sorriso, ma si leggeva una pesante tristezza negli occhi della donna.
-Non dovete disturbarvi tanto- balbettò Austin, addentando un burrito.
-Non essere sciocco Austin!- cinguettò Gina –insomma lo sai che tu e la tua famiglia siete i benvenuti qui!-.
-No, davvero. Non dovevate- David sorrise alla coppia –io… io e Ashley torneremo a Anaheim questa sera stessa. Abbiamo già i bagagli pronti. E poi… voglio sistemare le sue cose. Devo svuotare ancora l’armadio con tutti i suoi vestiti e se non lo faccio domani sento che non sarò in grado di farlo mai più-.
-Potete stare qui per tutto il tempo che volete. Anche tu Ashley…- disse Gina rivolta alla sorella maggiore di Austin –Cielo, spero che gradiate il cibo messicano!-.
Cibo. Nella mente di Gina quello era il vero collante della famiglia. Dal momento esatto dalla morte di Lori, la donna aveva sommerso la famiglia Butler di piatti preparati da lei stessa sistemati in appositi contenitori di vetro.  Una famiglia che mangia assieme resta unita per sempre.
-Oh si grazie. Era il suo preferito- David, il padre di Austin, sorrise riconoscente a Gina –ma davvero ragazzi. Lori adorava Ashley, sarebbe stata così felice per lei. E voi… siete stupendi, davvero-.
Entrambi i giovani arrossirono. Sembrava così strano parlare di amore e matrimonio, quando erano giorni che in quella casa non rideva più nessuno.
-Pensavamo di fermarci per circa una settimana- disse la ragazza –giusto il tempo di sistemare due o tre cose e poi tornare alla vita di sempre con le prove per lo spettacolo-.
Da poche settimane Vanessa aveva firmato un contratto per lo spettacolo teatrale “Gina” che sarebbe andato in scena l’anno seguente, ma la ragazza voleva prendersi del tempo per fermarsi e per stare vicino al fidanzato. Non voleva lasciarlo solo in un momento del genere. Lui non l’avrebbe mai fatto. Negli ultimi mesi Austin si era giustamente preso un periodo di pausa per assistere la madre malata. Vanessa voleva trascorrere più tempo possibile con lui. Voleva dimostragli tutto il suo supporto e la sua vicinanza.
-Vi ho già preparato la stanza degli ospiti- cinguettò Gina. Non voleva farlo vedere, ma era chiaro come il sole che fosse entusiasta di avere la figlia maggiore a casa con lei per un’intera settimana.
-Comunque è stata una cerimonia stupenda- continuò Vanessa –Ash era raggiante e Chris non la finiva di piangere quando hanno letto le promesse!-
-C’era una fontana di cioccolata!- aggiunse Stella –e Maui era vestita da damigella!-.
Tutti risero al pensiero e solo allora Vanessa realizzò che quella era la prima risata che faceva da settimane. Era stato un periodo pesante. Gestire una carriera nello show business, una relazione, una situazione famigliare così delicata… non era sempre stato facile, ma lei e Austin stavano superando tutto assieme. Vanessa lo baciò su una guancia, come per assicurarsi che stesse bene e Austin le sorrise dolcemente.
Qualsiasi cosa sarebbe successa l’avrebbero affrontata assieme. Qualsiasi evento che il futuro li avrebbe riservato.
   
 
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