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Autore: Vimi roronoa    21/11/2020    0 recensioni
Salve a tutti. Questa fanfic ho voluto cimentarmi a scriverla, per mettere a parole la fantasia che tenevo quando seguivo (e ancora seguo) le puntate di One piece. Ho inventato un personaggio che vedevo immersa nella storia.. quindi con questa fanfic, condividerò con chi leggerà questo mio immaginario.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Il cielo di quel giorno è ricoperto di nuvole cariche di pioggia, che scroscia fresca sulla Going Merry.

Nel cesto di vedetta c’è Vimi, con il capo coperto dal cappuccio della sua giacchetta. Tranquilla cura l’affilatezza dei suoi artigli con una limetta.

In basso Zoro, nonostante il tempaccio, si sta allenando come sempre.

Il resto della ciurma sta nella cambusa, Rufy non avendo nulla da fare lamenta la noia. Passa qualche ora di navigazione, il cielo si rasserena, Vimi avverte Zoro di una terra a dritta di prua, lo spadaccino a sua volta informa il resto dei compagni.
La Going Merry attracca ai piedi di una montagnola, parte della ciurma scende.

N:- allora vi lasciamo a sorvegliare la nave- esclama verso Zoro e Vimi che se ne stava ancora seduta sul pennone a continuare la cura degli artigli. Entrambi rispondono di sì alla navigatrice e il gruppetto decide di visitare quel posto nuovo.
Giungono in una piccola città molto pacifica e piena di persone allegre, mentre approfittano per mangiare e prendere provviste, sono informati, che quella sera si terrà una festa.
Una festa caratterizzata da uno spettacolo pirotecnico, tutti sono incuriositi ed entusiasti, soprattutto la navigatrice che propone di restare a vederlo. I paesani poi raccontano loro che quella era una loro tradizione e indicando la collina poco lontana dalla città.
Paesano:- lì ci vive la famiglia che da generazioni si occupa nella preparazione dei fuochi. Adesso ci vivono un anziano e la sua nipotina-.
U:- significa che tutto il lavoro è sulle spalle del nonno?- chiede interessato, i paesani rispondono che la bambina è in gamba e si da molto da fare per aiutare il vecchio.

A quel punto il cecchino informando gli amici, decide di andare, arrivato di fronte all’anziano.
Chiede di poter avere della polvere da sparo in dono, mostrandogli in cambio un suo piccolo ordigno ma Odama risponde negativo, per poi dirgli di dare una mano alla nipote Kodama.

Nel frattempo sulla Going Merry, lo spadaccino se ne sta seduto sul pavimento di prua immerso nel suo solito riposo. Nella sua mente profonda ripensa ad alcuni momenti passati. Ad esempio il primo incontro con gli amici Yosaku e Johnny.
Quel giorno i due stavano in un pub a tenere sott’occhio un bandito con una cospicua taglia sulla testa. All’improvviso arrivò Zoro e per pagare il conto del pranzo, provocò il ricercato e lo sconfisse in pochi attimi.
Allora i due cacciatori di taglie s’infuriarono accusandolo di aver rubato loro il lavoro, Zoro senza problemi gliela lasciò incassare. Qualche momento dopo un secondo bandito con i suoi sottoposti, crea confusione nel paesino. Yosaku e Johnny intervennero ma, se la videro brutta, allora di nuovo Zoro dopo aver recuperato la Wado ichimonji, si batte e sconfigge senza sforzo i banditi. Salvati e rimasti stupiti dalle abilità dello spadaccino, chiesero e ottennero il suo permesso di viaggiare insieme.

Sopra il pennone, terminata la cura degli artigli, Vimi si alza in piedi, sgranchendosi e levando il cappuccio, i capelli si muovono al fresco venticello.

V:- hmm ci voleva proprio- dice fra se, ammirando le nuvole che lasciano passare i raggi di sole. Osserva poi lo spadaccino immerso nel riposo e un piccolo sorriso, si dipinge sulle sue labbra e riflette incerta se raggiungerlo.
Nota poco dopo Nico Robin… in mano teneva una piccola copertina e si avvicina a Zoro.

Vimi come avesse ricevuto una mini scossa, scende giù dall’albero maestro e atterrando si ferma a guardare quella strana scena. La mora fa per mettere la copertina addosso, ma Zoro istintivamente mette mano alla spada.
Z:- credo di avertelo già spiegato di non avvicinarti a me!- fissa severamente la donna, ma lei decide di sorridergli gentile.
NR:- ti prenderai un raffreddore-
Z:- solamente chi abbassa la guardia rischia di prenderselo- incalza e la mora desiste dal suo gesto, mentre Vimi continua ad assistere la scena silenziosa, non era la prima volta che Nico Robin tentava di avvicinarsi allo spadaccino. Sicuramente vuole solo conquistarlo come ha fatto con il resto della ciurma, ma, con lui, era forse un po’ troppo strana.

Vimi sale qualche gradino potendo così osservare meglio la scena senza interferire, non si fidava per nulla di quella donna!
NR:-come vuoi. Sai, ho sentito parlare di un certo cacciatore di pirati che si chiamava Zoro -.
Z:-beh io non mi sono mai definito un cacciatore di taglie- risponde tenendo sempre la mano su una delle spade.
NR:- allora chi ti ha dato un soprannome cosi carino?- si lascia sfuggire risata, il verde risponde di non esserne interessato, la donna allora si accinge a scendere le scale, trovando Vimi che la sta fissando corrucciata e braccia conserte.

La mora le porge sorriso passandole di fianco e dirigersi al tavolino ma Vimi, la prende per un polso e l’azzurro calmo si fonde nel verde aggressivo dei loro occhi.
V:-Al minimo errore ti butto giù da questa nave a calci! Tienilo a mente!- la avverte con voce bassa lieve aggressiva, la mora resta in silenzio a scrutarle gli occhi, quel verde era molto ipnotico, Nico Robin dunque le sorride.
NR:- siete proprio carini - proferisce mentre si allontana, Vimi la lascia andare rimanendo perplessa, e appena domanda il senso delle parole, la donna continua a sorridere semplicemente –tranquilla non è nel mio interesse sottrartelo – detto questo, torna alla sua sedia pieghevole a leggere.

Vimi rimane come imbambolata, che quella donna appena arrivata, sia così intuitiva, da aver notato quel piccolissimo segreto?
Tornando nella città, Usop aiutando la piccola Kodama, apprende la storia di un grosso fuoco artificiale costruito dai genitori. Nella festa dell’anno precedente volevano usarlo, ma nessuno aveva previsto che sarebbe esploso in anticipo e nell’esplosione entrambi i genitori di Kodama sono periti. I due hanno finito di caricare il carretto con l’attrezzatura utilizzata per sparare i fuochi, ma la pioggia torna a cadere.
Kodama:- oh no… mamma.. papà volete dirmi che devo rinunciare?- borbotta triste, il vecchio dice loro di tenersi pronti per quando smetterà, per poi allontanarsi.
U:- a cosa intendevi dire con rinunciare?- chiede curioso e la bambina cercando di non farsi udire dal nonno, risponde.
Kodama:- ti svelo un segreto, se c’è bel tempo questa sera, ho deciso di lanciare la granata più grande. Quel calibro duecento-
U:- COS..- gli tappa la bocca con un piccolo ordigno, e quando il nonno li osserva, lei fa finta che lo stesse mangiando. Il vecchio si allontana.
Kodama:- attento, il nonno non deve saperlo – proferisce stappandogli la bocca.
U:-scusa, ma ad ogni modo, non credi sia troppo complicato per te? E se succede l’incidenti dell’anno scorso?-
Kodama:- tranquillo ho chiesto a quelli della squadra pirotecnica di aiutarmi senza dire nulla al nonno. E stavolta andrà tutto bene- il cecchino decide di andare un po’ fuori a riflettere e osservare, la sua attenzione è richiamata dalla torre accanto alla casa.
Pochi istanti e vede la bambina scappare via piangente, tornando all’ingresso della casa, capisce che il vecchio Odama le ha proibito di usare il grosso ordigno.

Qualche minuto dopo Usop raggiunge Kodama al cimitero della città, qui la bambina parla alla tomba dei suoi genitori.

Kodama:-papà.. mamma.. avevamo un patto. Se avesse smesso di piovere, l’avrei preso come segno di approvazione e avrei potuto lanciare la granata duecento, ma la pioggia continua ed io non potrò esaudire il vostro sogno- versa lacrime amare. Il cecchino rimane silente ad ascoltarla, per poi iniziare a parlare al cielo.
U:- no, non hai capito figliola. Se davvero ci tieni a partecipare allo spettacolo pirotecnico, faremo in modo che la pioggia cessi del tutto-.
La bambina alza lo sguardo sul cecchino, per poi riabbassarlo alla tomba.
Kodama:- va bene, ma lo spettacolo non era il vostro sogno?- domanda a tono triste.
U:-pensi che la granata duecento fosse il nostro unico sogno?- la bambina si stupisce –il nostro vero sogno… è vederti diventare una professionista dei fuochi d’artificio. Lascia che sia il nonno a occuparsi della granata duecento. Stasera aiuta la squadra a illuminare il cielo con una pioggia di fuochi e tutti saranno felici- a quel punto la bambina si asciuga le lacrime.
Il ragazzo alzando le braccia al cielo, esclama:- e ora che splenda il sole!!!

Ecco la pioggia cessare e il cielo liberarsi dalle nubi, Kodama è sorpresa e dopo averlo ringraziato per le parole, con nuova energia corre a compiere il suo compito.

Cala la sera, ecco la gente e tutta la nostra ciurma a guardare lo spettacolo. Osservano tutti il cielo, Kodama e la squadra pirotecnica si stanno impegnando a regalare un incredibile spettacolo di colori scoppiettanti.

Rufy mentre osserva, mangia come sempre, imitato lievemente da Chopper che si gusta lo zucchero filato. Sanji fa per posare una mano sulla spalla di Nami, che nonostante fissa ammirante i fuochi, la scaccia.
Zoro scruta quella scena, per poi guardare la ragazza che aveva accanto. Vimi guarda con entusiasmo quei colori riempire il cielo, sente poi la mano sinistra essere sfiorata, guarda con la coda dell’occhio lo spadaccino, lieve sorriso, le loro mani nascoste s’intrecciano. Nico Robin che scrutava i suoi compagni, notando il gesto della coppia, si limita a sorridere.

Lo spettacolo prosegue fino ad arrivare all’ultimo ordigno, Kodama e la squadra si congratulano l’un l’altro. All’improvviso si scorge un piccolo fuoco, che richiama l’attenzione alla collina.

Usop ha predisposto l’ordigno calibro duecento, dentro la vecchia torre, dato il via a Odama, questo accende la miccia.
La torre usata come mortaio, lancia l’enorme fuoco d’artificio, che esplode nel cielo proprio come voleva Kodama e i suoi genitori.
  
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