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Autore: Corvonero_mancata    22/11/2020    1 recensioni
Hermione chiuse il pesante libro che stava sfogliando ormai da due ore e sbuffò rumorosamente: i numeri le danzavano davanti agli occhi senza assumere significati precisi e lei, per la prima volta in vita sua, non era in pari con il piano di studio.
Certo, se avesse trascorso anche il pomeriggio seguente in biblioteca sarebbe comunque riuscita a prepararsi per il compito di Aritmanzia con un giorno di anticipo, ma il problema era un altro. Molto più grande, indisponente e irrisolvibile.
Capelli rossi, occhi luminosi, sorriso provocante.. insomma, Fred Weasley. 

Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Hermione chiuse il pesante libro che stava sfogliando ormai da due ore e sbuffò rumorosamente: i numeri le danzavano davanti agli occhi senza assumere significati precisi e lei, per la prima volta in vita sua, non era in pari con il piano di studio.
Certo, se avesse trascorso anche il pomeriggio seguente in biblioteca sarebbe comunque riuscita a prepararsi per il compito di Aritmanzia con un giorno di anticipo, ma il problema era un altro. Molto più grande, indisponente e irrisolvibile.
Capelli rossi, occhi luminosi, sorriso provocante.. insomma, Fred Weasley.

Quel ragazzo che, con i suoi scherzi, era riuscito a sciogliere il cuore della professoressa McGonagall, distruggere un’intera ala del castello e aprire un’attività in proprio con il fratello. A soli diciassette anni.
Una leggenda che già risuonava nei corridoi di Hogwarts e, inaspettatamente per buona parte del Mondo Magico, anche il ragazzo di Hermione.
Quando i due erano usciti insieme per la prima volta, nessuno ci avrebbe scommesso uno scellino: chi avrebbe immaginato che la ragazza-più-brillante-della-sua-età avrebbe ceduto alle dolci insistenze del combinaguai per eccellenza? Nessuno, nemmeno lei.

All’inizio era stato quasi un gioco, fatto con la convinzione di perdere.
Pensava che non ne potesse nascere niente di serio, che quel pomeriggio sarebbe finito in una discussione, che non avessero punti d’incontro, che fossero troppo diversi.. e si sbagliava. Già, Hermione Granger aveva commesso un errore.
Non aveva considerato nell’equazione la caparbietà di Fred, che invece aveva le idee chiare sull’obiettivo e le strade da percorrere per raggiungerlo, e in poco tempo era caduta nella sua trappola.

Aveva imparato a ricercarne il sorriso a colazione, aveva partecipato ad un picnic in riva al Lago Nero, era salita sulla sua scopa. Un giorno era persino andata ad Hogsmeade con lui, per comprare una piuma nuova, ed era tornata con un sacchetto colmo di dolcetti di Mielandia e le labbra sporche di cioccolata.
Quella sera, salendo le scale del dormitorio, si era voltata a cercarlo e allora, all’improvviso, aveva capito che Fred era diventato una piacevole costante.

L’indomani l’aveva baciato, o forse lui aveva baciato lei, e le sue labbra soffici sapevano di succo di zucca e cannella e le sue mani erano calde e il suo abbraccio accogliente. Non aveva saputo farne più a meno, anche se ci aveva provato.
Colta dal panico, subito si era rifugiata in biblioteca, dove Fred l’aveva trovata in pochi minuti di ricerche, e alle sue richieste di chiarimento aveva elencato i motivi per cui lei, Hermione Granger, non era la ragazza giusta per lui. Primo fra tutti, il loro essere opposti.

Dentro di sé temeva, infatti, di perdere il controllo se avesse permesso a Fred di entrare nella sua vita.
Guardandolo negli occhi però, a malincuore aveva ammesso a se stessa che il danno era ormai fatto e che, essendo in campo, tanto valeva giocare la partita. Aveva colto la palla al balzo e si era buttata.
Erano passati mesi da quel momento e, nonostante le sue insicurezze, loro due ancora stavano insieme. Bene, soprattutto.

Eppure quella benedetta lettera non sembrava arrivare!
Gli aveva inviato il suo gufo quella mattina per chiedergli se si sarebbero incontrati durante il weekend a Hogsmeade, ma non aveva ricevuto risposte.. che Fred si fosse stufato di lei all’improvviso?
Una parte di lei ne era quasi convinta. L’altra, la versione più razionale, si rifiutava di accettare una simile spiegazione e ne cercava una più plausibile. Invano, a giudicare dalla sua capacità di concentrarsi ormai volatilizzata, si disse Hermione mentre si alzava in piedi.

Raccogliendo le pergamene sparse sul tavolo, guardò il cielo grigio fuori dalla finestra.
Era novembre e una fitta coltre di nubi gravava sulle torri del castello, interrotta dai bagliori dei lampi che si profilavano in lontananza. Avrebbe fatto meglio ad andare in Sala Comune da Ron ed Harry, pensò, almeno loro l’avrebbero distratta nell’attesa.
Forte di questo nuovo proposito, salutò Madama Pince con un cenno garbato e s’incamminò nel corridoio illuminato dalle fiaccole accese. Aveva appena svoltato l’angolo che la conduceva alle scale della Torre di Grifondoro quando una voce in lontananza la fece sobbalzare.

“Ehi Granger, non è un po’ tardi per gironzolare tutta soletta nel castello?”

Si fermò, il cuore che scoppiava nel petto e le urlava che si era sbagliata, che Fred non si era ancora stancato di lei.

“Ehi Weasley, non è un po’ tardi per rispondere alla mia lettera?”

“A giudicare dal tuo sorriso, direi proprio di no.” Le rispose Fred, avvicinandosi pericolosamente e mettendole una mano sul fianco.

“Touché.”

“È tutto ciò che hai da dire per controbattere? Certo, Granger, che sei proprio cotta..”

Hermione sbuffò, alzando gli occhi al cielo, e scosse la testa: certe cose non sarebbero cambiate mai.
Eppure, pensò, a lei andava bene così. Anzi, benissimo.

   
 
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