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Autore: Sambyeol    22/11/2020    1 recensioni
Spesso e volentieri si sente il detto "tale padre, tale figlio" o "la mela non cade lontana dall'albero". Ana stava iniziando a capire in cosa era più simile a suo padre Jack. E se nessuno ad Halloween Town fosse in grado di capire ciò che la tormentava. Tutti pensavano solo a come terrorizzare a morte il prossimo, ma nessuno aveva pensato a qualche altro sentimento che non fosse la paura? Nessuno aveva pensato all'amore?
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ana aprì piano gli occhi sentendo qualcosa di umido leccarle il viso, non le ci volle molto per capire che Zero era entrato in camera per darle il buongiorno.
-Vedo che hai lavorato fino a tardi.- Mike entrò subito dopo con in mano un vassoio pieno di delizie. Ana si stiracchiò un po’ prima di mettere a fuoco qualsiasi cosa avesse attorno. Si era addormentata alla scrivania mentre perfezionava gli ultimi dettagli per Halloween -Sei emozionata per questa sera?- l’angelo appoggiò il vassoio sopra alcune carte e si prese la sedia accanto alla scrivania.
-Avevo talmente tante idee che ad una certa ora il mio cervello ha deciso di spegnersi da solo.- Ana ridacchiò e diede un leggero bacio al suo ragazzo -Non vedo l’ora che sia questa sera. Penso di aver fatto il mio più grande capolavoro, o almeno lo sarà fino all’anno prossimo.- Zero abbaiò felice.
-Da quando hai riscoperto la gioia ed il divertimento nell’organizzare Halloween penso di essermi innamorato di te un’altra volta.- il ragazzo le passò la tazza di the -All’alito di rana proprio come piace a te. Tua mamma ha dato il meglio di sé questa mattina con la colazione.-
-Perché oggi è uno dei giorni più importanti per la città, e per divertirsi e spaventare più persone possibili bisogna essere pieni di energie.- Jack spuntò da dietro la porta con un sorriso più entusiasta che mai -E per questo motivo tua madre ed io abbiamo voluto farti un pensierino.- a quel punto anche Sally entrò in camera, si vedeva chiaramente che teneva qualcosa dietro alla schiena.
-Non dovevate, sarà anche il mio compito portare avanti i preparativi per la festa, ma è soprattutto un divertimento per me.- Ana guardò Mike, d’altronde è stato grazie a lui se era riuscita a ritrovare il suo scopo in questo immenso mondo.
-Certo, ma c’è bisogno di un vestito degno di una principessa per poter terrorizzare qualsiasi persona vivente.- mostrò a tutti il porta abiti e lo agganciò alla maniglia dell’armadio -Forza aprilo.- Sally e Jack si abbracciarono in attesa che la figlia aprisse il loro regalo.
Trepidante Ana si alzò dalla scrivania e una volta di fronte all’armadio abbassò piano la cerniera in modo tale da gustarsi appieno la sorpresa, e come vide il vestito rimase a bocca aperta. Sally era riuscita a recuperare il vestito bianco della visita di Ana alla città di San Valentino e lo aveva reso un capolavoro. Dall’enorme macchia di vernice nera era riuscita a cucirci un leggero velo nero che allungava la gonna fino a terra, come un’ombra che si stava impossessando di esso, e aveva aggiunto anche delle maniche sempre con lo stesso tessuto nero che sulle mani si dividevano come una ragnatela con degli anelli neri.
-Non so cosa dire… è… è bellissimo.- Ana non sembrava voler distogliere gli occhi da quel capolavoro.
-Come puoi immaginare è stata tutta opera di tua madre il lavoro di taglio e cucito, quindi io ho pensato al tocco finale. Nati!- all’improvviso dalla finestra entrò un pipistrello che si appoggiò subito dietro la spalla di Jack -Anche se in realtà è stato Zero a trovarla, questa piccoletta è stata abbandonata dai suoi genitori perché metà albina.- come la prese tra le mani si notò subito come il nero delle ali sfumava piano piano in un bianco candido -E come l’ho vista sapevo che sareste andate d’accordo, perché siete entrambe uniche e speciali.- Jack le diede un colpetto facendola così volare da Ana. Si guardarono negli occhi e subito scattò una certa complicità.
All’improvviso il suono del campanello in entrata fece sobbalzare tutti quanti.
-Cominciamo bene se ci spaventiamo già solo per un campanello.- Jack si mise a ridere insieme a tutti gli altri -Molto probabilmente sarà il Sindaco in ansia di vedere i tuoi progetti per far partire i preparativi.-
-Oddio è vero!- Ana prese in fretta tutti i suoi documenti e disegni -Quest’anno l’ho fatto penare fino all’ultimo, volevo lavorarci completamente da sola e come potete vedere ho finito solo ieri notte di studiarne ogni minimo dettaglio.- in velocità diede un bacio a tutti e con un ultimo saluto scappò fuori di casa, trepidante di vedere il risultato finale della sua opera.
 
 
Il sole era tramontato per lasciare posto ad una luna piena e brillante come lo era stata poche volte, tutti i cittadini di Halloween Town si erano radunati al campo delle zucche,  pronti per l’inizio dello spettacolo. Mentre Mike si sarebbe gustato la notte di Halloween dalla città di San Valentino, visto che era la prima volta per loro, Jack e Sally attendevano l’entrata in scena della loro bambina, increduli di quanto fosse cresciuta. Era ormai tutto pronto, le zucche sfoggiavano i loro ghigni più paurosi, i fantasmi erano già in volo e furono proprio loro a predisporre con una meravigliosa coreografia l’arrivo di Ana. Come un’apparizione arrivò in cima alla collina arrotolata, dietro di lei solamente la luna, fino a che non apparve l’ombra di Nati. Il pipistrello volò fino ad adagiarsi tra le scapole della ragazza, ed in quel momento le sue ali crebbero e diventarono un tutt’uno con Ana.
-Che lo spettacolo abbia inizio.-
   
 
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