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Autore: Roxanne Potter    22/11/2020    0 recensioni
La festa di compleanno di Louis Weasley prende una piega inaspettata quando, giocando al gioco della bottiglia, Albus Potter decide di accettare un obbligo particolare.
[Storia partecipante al contest “The one about the party game” indetto da Soficoifiocchi (DeaPotteriana) sul forum di EFP]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Louis Weasley, Rose Weasley, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Albus, te lo ripeto, secondo me li hai dimenticati negli spogliatoi...
-No, sono sicuro di averli riportati al castello dopo l'allenamento.
Louis Weasley emise un sospiro esasperato, trattenendo l'istinto di mollare una gomitata al cugino. Albus, dopo aver buttato giù il dormitorio e la sala comune di Grifondoro alla vana ricerca dei suoi guanti da Cercatore, lo aveva agguantato per un braccio e l'aveva convinto a seguirlo fino al corridoio del quarto piano con la tipica scusa che gli rifilava quando aveva bisogno di compagnia per le sue scorribande notturne; -Sei un Prefetto, se mi beccano insieme a te facciamo finta che mi hai trovato in giro durante una ronda e che mi stai trascinando a forza in sala comune.
Louis non sapeva neanche dirsi perché aveva finito per assecondarlo. Quel ragazzo sapeva benissimo come muoversi nel castello anche senza un Mantello dell'Invisibilità.
-Non vedo perchè dovresti averli lasciati qui.- sbuffò Louis mentre si avvicinava insieme ad Albus alla porta della Sala di Ritrovo; una sala comune accessibile agli studenti di tutte le case che la preside Thorne aveva fatto allestire l'anno prima all'interno di una vecchia aula dismessa. -Se non li troviamo risaliamo subito alla torre perché ho sonno. A proposito, che fine ha fatto Matt? Quando siamo usciti non era ancora tornato in dormitorio.
-Doveva vedersi con una tipa.- rispose Albus in tono noncurante. Puntò la bacchetta contro la serratura e la porta si aprì con un cigolio. -Spero per lui che passi la notte fuori a divertirsi.
Louis seguì Albus all'interno della stanza buia, richiuse la porta con una spallata e si portò una mano alla bocca per soffocare uno sbadiglio. L'unica cosa positiva di tutta quella storia era che a breve sarebbe scattata la mezzanotte, avrebbe compiuto sedici anni e Albus gli avrebbe fatto subito gli auguri...
La stanza si illuminò di colpo e Louis sobbalzò mentre un coro di voci urlava: -Buon compleanno!
Rose fu la prima a corrergli incontro per gettargli le braccia al collo. Louis ricambiò l'abbraccio della cugina e si guardò intorno, frastornato dallo stupore; le pareti erano state decorate con festoni a righe rosso e oro e i tavoli da studio imbanditi con vassoi di dolci e bottiglie di alcolici. Seduti su delle poltroncine c'erano Roxanne, Matt e Scarlet – che per l'occasione teneva i lunghi capelli biondi sciolti e aveva le palpebre pesantemente truccate di nero – intenti a cantare una versione stonata di “Tanti auguri a te”.
-Ragazzi... ragazzi, grazie.- mormorò Louis quando i suoi amici finirono di cantare e gli si avvicinarono per abbracciarlo a turno. Il sonno era sparito di colpo, sostituito dall'euforia e da un senso di gratitudine che gli scaldava il cuore; era la prima volta nella sua vita che qualcuno gli organizzava una festa di compleanno a sorpresa.
-Meno male che volevi andare a dormire.- disse ironicamente Albus, afferrando un muffin al cioccolato da una teglia. -Comunque ringrazia Rose, si è occupata lei di preparare i dolci.
-Sei fantastica.- disse Louis, dando un buffetto sulla guancia a Rose e ricevendo in risposta un sorriso radioso. -Ho solo una domanda, ragazzi. Sapete che vi voglio bene, sono felicissimo di questa festa ma... di chi è stata l'idea folle?
Guardò automaticamente Albus, che si stampò sulle labbra un finto sorriso innocente.
-Forse mia, di Matt e Roxanne. O forse no...
-Sono pronto a scommetterci. Quando succede qualcosa in questa scuola ci siete sempre di mezzo voi tre. Più che altro non avete pensato che se Wees ci trova qui dentro ci ammazza tutti e poi ci dà in pasto alla Piovra Gigante?
-Non devi preoccuparti di Wees.- rispose Roxanne, mentre si riempiva un calice di Idromele e passava la bottiglia a Matt. -James e i suoi amici ci hanno aiutati a lanciare un incantesimo di Insonorizzazione sulla stanza. E anche un altro incantesimo parecchio complicato che impedisce a chiunque non sia sulla lista degli invitati di avvicinarsi a questo corridoio fino alle sette di domani mattina.
-Quindi possiamo fare tutto il casino che vogliamo.- disse allegramente Scarlet. Puntò la bacchetta contro una radiolina poggiata su un tavolo e nell'aria si levarono le note vivaci di una canzone delle Sorelle Stravagarie, che Albus e Roxanne iniziarono a canticchiare sottovoce.
-Ottimo, allora domani ricordatemi di ringraziare anche James...
-Ragazzi! Si può sapere cosa state combinando?
Louis si voltò di scatto con il cuore in gola e si rilassò immediatamente quando vide che sulla soglia della porta c'era Scorpius, in compagnia di una ragazzina dai folti boccoli rosso scuro.
-Non provarci mai più, mi hai fatto venire un colpo.- disse puntando un dito accusatore verso Scorpius, che si limitò a ridere e gli si avvicinò per abbracciarlo.
Era strano pensare che dei Serpeverde – tra cui proprio Scorpius Malfoy – fossero entrati a far parte della sua vita e si fossero integrati nel suo gruppo a tal punto da partecipare alla sua festa di compleanno. Era strano anche essere abbracciato con trasporto da Sophie Lennox, che dispensava raramente gesti di affetto persino verso i suoi amici più stretti.
-Questo è da parte mia, di Janet e Scorpius.- disse Sophie mettendogli in mano un pacco avvolto in una carta verde brillante. -A proposito, Janet non è potuta venire perché oggi pomeriggio le è salita la febbre...
-Per tutti i folletti, mi sono appena ricordato che io e Albus abbiamo lasciato il nostro regalo in dormitorio!- esclamò Matt, che si era appena avvicinato a Louis porgendogli un calice di Idromele.
-Chissà perché questa cosa non mi sorprende.- disse Sophie, tornando ad assumere il suo solito sono sarcastico. -Siete i soliti deficienti.
Louis rise e afferrò il calice per portarselo alle labbra. Stava per iniziare a bere quando un pensiero lo colpì all'improvviso.
-Ragazzi, solo una cosa e poi non rompo più!- urlò per farsi sentire al di sopra della musica. -Visto che stiamo per devastarci, dopo come faremo a pulire e a tornare tutti nei dormitori?
-Beh, per quanto riguarda il devastarci devi sapere che la nostra meravigliosa Sophie è riuscita a procurarsi una pozione che fa passare le sbronze.- disse Albus avvicinandosi alla ragazza per poggiarle una mano sulla spalla. -Ci ha praticamente salvato la vita.
-Si chiama Pozione Temperante.- ribatté lei, e per un attimo Louis poté giurare di averla vista arrossire leggermente. -Cercate comunque di darvi una regolata, le mie scorte sono limitate.
-Certo, Soph. Per quanto riguarda tutto il resto... ce ne preoccuperemo dopo. Ora pensiamo a divertirci.

Albus aveva ben presto rinunciato ai suoi propositi di riempirsi lo stomaco prima di bere e aveva finito per collassare su una poltrona con una bottiglia di Vino Elfico quasi vuota tra le mani. Sentiva la nausea contorcergli lo stomaco e la stanza aveva iniziato a girare lentamente intorno a lui, ma non aveva alcuna intenzione di smettere di bere.
Buttò giù un altro sorso di vino e si guardò intorno; Scarlet aveva finito da poco di vomitare in un angolo e ora sedeva su un divano tra Sophie e Rose, lo sguardo smarrito e il trucco nero sbavato intorno agli occhi, mentre sorseggiava da un bicchierino colmo di Pozione Temperante. Al centro della sala c'erano Scorpius, Roxanne e Matt, che ballavano scoordinati levando le braccia in aria e cantando a squarciagola una canzone di Celestina Warbeck.
-Al, vuoi favorire?
Louis, rosso in faccia e con i capelli biondi tutti scarmigliati, gli si era avvicinato porgendogli un calice mezzo pieno di Idromele. Albus non se lo fece ripetere due volte; glielo strappò dalle mani e lo scolò tutto d'un sorso, poi reclinò la testa all'indietro e si godette la visuale del soffitto che iniziava a sdoppiarsi.
Amava alla follia bere e sentiva che avrebbe dato di tutto per poter passare così ogni serata della sua vita, in compagnia dei suoi migliori amici e una bottiglia di vino. L'unica cosa che non andava in quel momento era la musica; la voce di Celestina Warbeck era orribilmente stridula e i suoni strascicati del violoncello sembravano i lamenti di un condannato a morte.
-Ehi, ragazzi, ascoltatemi!- La musica si interruppe di colpo e Albus si rimise dritto a sedere; Matt, in piedi al centro della sala, stava sventolando in aria una bottiglia vuota e impolverata. -Ho avuto un'idea! Perché non giochiamo a Obbligo e Verità?
-Sì!- urlò Scarlet entusiasta; la pozione sembrava averla fatta tornare pienamente in sé. Tutti gli altri si limitarono a scambiarsi delle occhiate confuse. Roxanne guardò Matt con le sopracciglia aggrottate e disse; -Obbligo e verità? Ma di che diamine stai parlando?
-Sei seria? Nel mondo magico non esistono i giochi alcolici? Vanno parecchio di moda tra i Babbani, quest'estate ci ho giocato un sacco di volte. Adesso vi spiego le regole...
Qualche minuto dopo erano tutti seduti in cerchio sul pavimento, Albus con la bottiglia di Vino Elfico ancora in mano. Per quanto ubriaco, era ancora abbastanza in sé da aver capito come funzionava quello strano gioco.

Louis e nonno Arthur hanno ragione, a volte i Babbani hanno delle idee davvero geniali.
-Allora, tutto chiaro? Inizio io così vi do una dimostrazione.
Matt fece roteare la bottiglia al centro del cerchio e quella si fermò puntando verso Roxanne.
-Obbligo.- disse lei senza neanche aspettare la domanda.
-Okay, fammi pensare.
Matt si passò una mano tra i riccioli bruni e rifletté per qualche istante, poi sembrò illuminarsi di colpo. Sorrise, si sfilò la bacchetta dalla tasca dei jeans e la puntò contro i quattro ritratti dei Fondatori di Hogwarts – gli unici quadri immobili e privi di vita all'interno del castello – che sormontavano il caminetto in fondo alla stanza.
-Devi limonare con uno di loro. A tua scelta. Posso lanciarti un Levicorpus...
-Va bene, ovviamente scelgo il caro vecchio Godric!- lo interruppe Roxanne balzando in piedi – Albus ammirò la sua capacità di rimanere in equilibrio nonostante tutto l'alcol che aveva ingerito quella sera.
L'intero gruppo scoppiò a ridere nel vedere la ragazza librarsi in aria, volteggiare verso il ritratto e iniziare a baciare le labbra dipinte di Godric Grifondoro, con una mano stretta intorno alla cornice.
-Ragazzi, spero che vi sia piaciuto lo spettacolo!- esclamò Roxanne quando fu tornata a sedersi in cerchio, tra gli applausi e i fischi di approvazione del gruppo. -Devo dire che Godric doveva essere un gran figo, ci proverei volentieri con lui se non ci separassero dieci secoli e una tomba. Ora tocca a me, giusto?
Afferrò e girò la bottiglia, che si fermò puntata contro Rose.
-Dicci, cara, obbligo o verità?
-Verità.
Gli occhi scuri di Roxanne si illuminarono di una luce maliziosa.
-Com'è Dave a letto?
Rose arrossì leggermente e iniziò a torturarsi una ciocca di capelli tra le dita.
-Dai, ti ho già raccontato tutto di Dave...
-Vuol dire che ce lo racconterai ancora. Andiamo, Rose, siamo tra amici.
-Beh... è molto bravo. È più grande di me quindi ovviamente ci sa fare e... senti, tu mi hai chiesto solo come è Dave a letto, non di svelarvi i particolari.
-Va bene, hai ragione. Allora tocca a te...
-No, ragazze, voglio farlo io.
Albus si allungò in avanti per dare un colpetto alla bottiglia ed esultò silenziosamente quando la vide puntare contro Matt che, dopo un attimo di esitazione, disse; -Obbligo.
-Devi baciare Rose.
Se gli sguardi avessero potuto uccidere, quello di Matt avrebbe fulminato Albus sul posto.
-Stai scherzando, vero?
-No. Hai passato il secondo e il terzo anno a rompere il cazzo a me e Louis sul tuo amore folle per Rose, ci tenevo a vedervi insieme almeno una volta...
-Stai zitto. Rose, lo faccio solo se per te va bene.
-Beh, Dave ti ammazzerebbe se lo sapesse.- rispose la ragazza, rossa in viso ma per niente sorpresa; sapeva benissimo che tempo addietro Matt aveva avuto una cotta per lei. -Ma non c'è motivo per cui debba saperlo, quindi...
-Su, datevi questo dannato bacio e finiamola qui.- disse Sophie roteando gli occhi al cielo. -Tanto rimarrà tra noi.
Matt esitò per qualche istante prima di girarsi verso Rose, poggiarle una mano sulla spalla e darle un bacio a stampo talmente rapido che Scarlet emise un fischio di disapprovazione e Albus urlò; -Avanti, volevamo di più!
-Albus, stai zitto o ti picchio.- fu la risposta secca di Matt mentre Rose, ancora rossa in viso, scuoteva la testa e ridacchiava.
-Va bene, come volete voi. È che speravo di vedere una limonata degna di questo nom...
-Albus.
Albus si decise a zittirsi e tornò ad attaccarsi al collo della sua bottiglia di vino, fino a svuotarla del tutto. Dopo averla rimessa giù chiuse gli occhi e si premette una mano sulla tempia, in preda a un capogiro più forte degli altri.
-Verità.- stava dicendo Scorpius a Matt.
-Bene, sono curioso di sapere se ti piacciono di più i ragazzi o le ragazze.
-I ragazzi.- rispose Scorpius in tono disinvolto. -Diciamo che ho bisogno di stabilire una certa conoscenza con una ragazza per sentirmi attratto da lei, mentre con i ragazzi l'attrazione è più immediata.
-Insomma, sei come me però all'opposto.- biascicò Albus. -Anche a me piacciono entrambi però guardo di più le ragazze.
-Poi ci sono io che sono un cinquanta e cinquanta.- intervenne Scarlet.
-Grazie per questi coming out collettivi e assolutamente inutili visto che sapevamo già tutto.- disse ironicamente Roxanne, tornando a impossessarsi della bottiglia. -Al, è il tuo turno. Obbligo o verità?
-Obbligo.
-Scendi giù nel parco, buttati nudo nel Lago Nero e poi torna qui senza farti beccare.
Il cerchio fu attraversato da un'altra esplosione di risate.
-Sì, certo, come no...- iniziò Rose con un sorrisetto sardonico.
-Sì, certo, perché no? È un'idea fantastica.
Le risate si spensero di colpo e Roxanne guardò il cugino ad occhi sgranati.
-Al, guarda che stavo scherzando...
-Non importa. Voglio farlo.
Albus recuperò la bacchetta dalla tasca dei pantaloni, fece spalancare un'ampia finestra ad arco ed esclamò; -Accio Firebolt! Sophie, dammi un po' di Pozione Trampant... Terp... insomma, qualsiasi cosa sia. Non posso volare da ubriaco.
-Ma sei completamente cretino?!- gli urlò contro lei. -Mi stai dicendo che vuoi buttarti nel lago di notte in inverno?
-Sì perché adesso Matt mi lancerà addosso un incantesimo per regolare la temperatura corporea. E poi verrà insieme a me al lago per testimoniare la riuscita della mia impresa. Giusto, Matt?
Albus guardò il suo migliore amico, nella speranza che avrebbe assecondato quel suo folle piano, e fu lieto di vederlo stringersi nelle spalle e rigirarsi la bacchetta tra le dita.
-Giusto, Al.

La pozione gli aveva fatto recuperare del tutto la lucidità nel giro di pochi minuti, lasciandogli addosso solo un lieve senso di spossatezza. Il mal di testa e la nausea erano spariti e lui aveva riacquistato la capacità di parlare e muoversi in modo coerente; non appena la sua Firebolt 3000 era schizzata attraverso la finestra l'aveva afferrata al volo e si era seduto in sella insieme a Matt, tra lo sguardo divertito di Roxanne e quelli apprensivi del resto del gruppo.
Anche la spossatezza era sparita – sostituita da quella scarica di adrenalina che solo il volo riusciva a donargli – mentre sorvolava i cortili interni e le torrette del castello, il vento che gli pizzicava le guance e gli faceva turbinare i capelli, le braccia di Matt strette intorno alla sua vita.
-Ricordati che l'incantesimo per la temperatura corporea dura al massimo mezz'ora!- urlò Matt mentre Albus virava la scopa e puntava dritto verso le sponde del Lago Nero.
-Tranquillo, lo terrò a mente!
Nel giro di un minuto raggiunsero la riva e balzarono giù dalla scopa. Albus si guardò intorno per sincerarsi che non ci fosse nessuno nei dintorni, poi calciò via le scarpe e iniziò a sbottonarsi i pantaloni.
-Diamine, Al, non credevo che ti saresti spogliato davvero. Sei sicuro di non avermi portato qui per sedurmi?
-Mi dispiace ma non sei il mio tipo. Sto solo tenendo fede all'impegno che ho preso con Rox.
Finì di sfilarsi la maglietta e la lanciò a Matt, che l'afferrò al volo per poi portarsi una mano al petto e ostentare una finta espressione ferita.
-Per Merlino, come sto soffrendo. Vedrò di farmene una ragione.
Non pensare a quando avete limonato da ubriachi, Al. Non è il momento.
La scopa fluttuava a mezzo metro dal suolo. Con un balzo Albus riuscì ad atterrare con i piedi sul manico; inclinò il ginocchio e la Firebolt schizzò in avanti per qualche metro prima di arrestarsi al di sopra della superficie del lago. Albus chiuse gli occhi, trattenne il fiato e si buttò all'indietro a braccia spalancate senza nessuna esitazione.
Fu subito grato che Matt fosse così bravo con gli incantesimi; mentre sprofondava sott'acqua non avvertì neanche un briciolo di freddo, solo un piacevole tepore sulla pelle, come se fosse avvolto da una coperta calda e vellutata.
Aprì gli occhi, ritrovandosi la visuale oscurata e screziata da deboli pagliuzze di luce verdastra, poi iniziò a spingersi verso l'alto fino a riemergere con la testa fuori dall'acqua. Spalancò la bocca per buttare fuori il fiato, si passò una mano tra i capelli bagnati e si girò per cercare Matt con lo sguardo.
Fu proprio in quel momento che qualcosa di pesante e vischioso iniziò ad avvolgersi intorno alle sue gambe. Albus si paralizzò e deglutì, imponendosi di mantenere il sangue freddo.
-Ehi, Nessie, aspetta...- mormorò. Sapeva che la Piovra Gigante era una creatura docile che non aveva mai fatto del male a nessuno, ma non gli piaceva il modo in cui i suoi tentacoli stavano serrando sempre di più la loro presa. -Nessie, possiamo parlarne...
Si sentì sollevare in aria e fece appena in tempo a vedere i grossi tentacoli purpurei della Piovra Gigante avvolti intorno alle sue gambe prima di essere letteralmente scagliato in avanti. Fece un volo di qualche metro e atterrò lungo disteso sulla riva, lasciandosi sfuggire un'imprecazione nel sentire i rametti e le pietre sparse al suolo graffiargli la schiena.
Quando si rialzò vide Matt correre verso di lui, i suoi vestiti appallottolati sotto il braccio e un'espressione a metà tra il preoccupato e il divertito negli occhi.
-Tutto bene?
-Sì, sì, tutto bene. Nessie è stata piuttosto carina a riportarmi a riva. Per un attimo ho pensato che volesse mangiarmi.
Matt gli poggiò una mano sulla spalla e scoppiò a ridere.
-Sappi che questa è la cosa più stupida che tu abbia mai fatto da quando sei qui a Hogwarts.
-Lo so. Senti, ho bisogno di asciugarmi, ti ricordi la formula dell'incant...
-Per la barba di Merlino, cosa diamine sta succedendo qui?!
Rimasero entrambi pietrificati per qualche istante. Albus inalò un respiro profondo, raccolse tutto il suo coraggio e si voltò lentamente – fa che non sia lui, ti prego, fa che non sia lui – trovandosi davanti Rohan Wildred, il professore di Trasfigurazione; l'uomo era a pochi passi da loro, avvolto in un lungo pastrano nero, e li guardava con gli occhi talmente sgranati che a momenti gli sarebbero schizzati fuori dalle orbite.
Albus si sentì sprofondare la terra da sotto i piedi nel realizzare il significato di quella situazione; Wildred li aveva trovati nel parco di notte, lui mezzo nudo e Matt che con una mano teneva i suoi vestiti e con l'altra gli toccava la spalla.
-Professore.- iniziò, con un nodo in gola e il viso che bruciava. -Professore, non è come sembra.
Matt scostò la mano dalla sua spalla e aggiunse; -Noi non...
-Potter, Arden. Chiudete il becco.
Wildred chiuse gli occhi e si poggiò una mano sulla fronte. Il suo viso segnato dalle rughe di mezz'età appariva più stanco che mai, quasi rassegnato.
-Sapete, ero andato da Hagrid per bere un bicchierino.- mormorò il professore, la voce venata da quella calma fredda che precedeva sempre le sue esplosioni di rabbia. -Speravo di passare una serata rilassante. Ho passato una serata rilassante, lontano da quella massa di cavallette urlanti che sono i miei studenti. E proprio mentre sto per rientrare al castello pregustandomi una bella dormita trovo voi che... che...
-Professore.- ritentò Albus. Si trovava improvvisamente diviso tra la voglia di ridere e quella di buttarsi di nuovo nel Lago Nero per non riemergerne mai più. -Possiamo spiegare...
-VOI NON DOVETE SPIEGARMI PROPRIO UN BEL NIENTE!- sbottò Wildred, spalancando gli occhi ormai brucianti di collera. -Non m'importa un fico secco di cosa fate nella vostra vita privata, m'importa di avervi trovati fuori dal castello di notte in barba alle regole e al decoro di questa scuola! Si può sapere cos'avete in quelle teste bacate?! Non vi bastava aver fatto crollare metà del terzo piano insieme a quella dissennata della Weasley alla festa di Halloween?! Vi rendete conto che per colpa vostra mi verrà un infarto prematuro?! Ora, Potter, rivestiti immediatamente. Poi voi due mi seguirete fino alla torre in silenzio. Se provate a parlare l'espulsione immediata non ve la toglie nessuno.

-Verità.
-Hai mai fatto un sogno erotico su una professoressa? Raccontacelo.
-Io... ehm, ecco... smettetela di ridere.- Louis lanciò un'occhiata di fuoco a Scorpius, Scarlet e Rose – Roxanne, dopo aver avuto la malaugurata idea di stappare un'altra bottiglia di Vino Elfico, si era mezza addormentata con la testa poggiata contro la spalla della cugina – poi riportò l'attenzione su Sophie.
-No, mai. Anche perché le nostre professoresse non sono poi tutto questo granché...
-Scusa?!- esclamò Scarlet. -Mi stai dicendo che la Clayton non è tutto questo granché? Maureen Clayton, il motivo per cui adesso esiste un corso M.A.G.O. di Storia della Magia?
-Beh, esisteva anche prima.- puntualizzò Louis. -Solo che lo seguivano al massimo tre persone. Comunque, non per cambiare discorso, ma non vi sembra che Albus e Matt ci stiano mettendo troppo a tornare? Sono partiti più di mezz'ora fa.
-In effetti hai ragione.- disse Rose, la voce lievemente tesa. -Dite che potrebbero essersi imbattuti in Wees?
Scorpius si strinse nelle spalle.
-Secondo me saranno qui a breve. Quei due sanno benissimo come muoversi nel castello... ehi, quello cos'è?
Un rotolo di pergamena era appena volato all'interno della stanza attraverso la finestra ancora spalancata. Louis si sporse per afferrarlo al volo, lo dispiegò e non poté fare a meno di scoppiare a ridere, prima di leggere ad alta voce; -Sono Matt. Wildred ci ha beccati e ci ha riportati in sala comune. Voi continuate pure a divertirvi, domani vi raccontiamo tutto. Ehi, Scorpius, cosa stavi dicendo sulla capacità di Albus e Matt di muoversi per il castello?
-Errore di giudizio, lo ammetto.- disse lui con un sorriso divertito.
-Non vedo l'ora di scoprire cosa è successo. A quanto pare hanno una storia da raccontarci a riguardo.- sogghignò Louis. Ovviamente gli dispiaceva che Albus e Matt fossero stati costretti a rientrare in dormitorio – e non voleva neanche immaginare la sfuriata che dovevano essersi presi da Wildred – ma non aveva intenzione di smettere di godersi la festa.
-Di cosa state parlando?- mormorò Roxanne, sollevando lentamente la testa dalla spalla di Rose. Senza neanche aspettare una risposta, si distese sul pavimento con le braccia incrociate sul petto e chiuse gli occhi, i lunghi dreads neri sparsi a ventaglio intorno al suo viso.
-Dite che è ancora viva?- disse Scorpius, preoccupato.
-Ma sì che è ancora viva.- rispose Rose con una scrollata di spalle. -Si riprenderà tra qualche minuto come al solito. Male che vada abbiamo ancora un po' di Pozione Temperante. Allora, continuiamo a giocare?
-Sì ma cambiamo gioco.- disse Louis, che non aveva nessuna voglia di farsi fare domande sulle sue fantasie erotiche. -Questo sta diventando noioso. Scarlet, tu che cosa proponi?
-Beh, potremmo giocare a Io non ho mai. Che ne dite?
Davanti agli sguardi sconcertati che Louis, Rose, Scorpius e Sophie le rivolsero in risposta, Scarlet scosse la testa e si lasciò sfuggire un sospiro.
-Per la miseria, certo che voi Purosangue non sapete proprio come divertirvi.

In quasi sedici anni di vita, Albus non era mai stato così grato e felice di essere il figlio del salvatore del mondo magico. Probabilmente era solo grazie al suo cognome se in quel momento si trovava in Sala Grande a sorseggiare caffé insieme a Rose e Louis e non alla stazione di Hogsmeade a trascinare i suoi bagagli su un treno che lo avrebbe riportato dritto a casa.
-Dai, poteva andarvi peggio.- stava dicendo Rose, mentre infilzava un pezzo di salsiccia con la forchetta. Lei e Louis si erano letteralmente sbellicati dopo aver ascoltato il suo resoconto della notte precedente e avevano ancora gli occhi lucidi per le risate. -Perlomeno Wildred non vi ha ammazzati.
-Rose, io e Matt siamo in punizione per due settimane di fila. E per di più sono punizioni separate.
-Beh, ormai Wildred è convinto che voi due stiate insieme.- intervenne Louis con un ghigno. -Quindi pensa che separandovi vi impedirà di compiere atti osceni in sua assenza.
Suo malgrado Albus si lasciò sfuggire una risata. Dopotutto anche la notte prima, una volta passato lo shock devastante dell'imbarazzo, lui e Matt erano riusciti a guardare il lato divertente della situazione e si erano dovuti sforzare di non ridere in faccia a Wildred mentre questi li scortava verso la torre di Grifondoro continuando a riempirli di improperi. (Siete la disgrazia di questa scuola... neanche un briciolo di rispetto per noi insegnanti... per colpa vostra in questi due anni non abbiamo avuto un attimo di pace... scriverò subito ai vostri genitori...)
Ma sapeva di doversi dare una regolata. Quell'anno aveva combinato talmente tanti disastri a scuola da essere sicuro che, al prossimo, i professori si sarebbero finalmente decisi a espellerlo. Forse gli conveniva cercare di calmare un po' le acque, evitare di uscire di notte e sperimentare i prodotti dei Tiri Vispi almeno per qualche settimana. Soprattutto perché non gli andava di tornare a casa per le vacanze di Pasqua e farsi stressare dai suoi genitori con la storia ormai trita e ritrita “Una volta eri un così bravo ragazzo, Al, si può sapere che cosa ti sta succedendo?
-Ehi, io inizio ad andare.- disse Albus, mettendo giù una tazzina vuota di caffè. -Tra un quarto d'ora devo essere nell'ufficio di Rohan-Mi-Farete-Venire-Un-Infarto-Prematuro-Wildred a sprecare questa magnifica domenica che avrei potuto impiegare dormendo.
-Aspetta, faccio un pezzo di strada con te.- disse Louis, afferrando la sua borsa dei libri. -Devo fermarmi in biblioteca. Ci vediamo dopo, Rose.
Albus e Louis avevano quasi raggiunto l'uscita della Sala Grande quando videro James entrare di corsa; il ragazzo si buttò addosso a Louis con un tale impeto da farlo barcollare, urlandogli all'orecchio; -Auguri, cugino!
-Ehi, Jamie, grazie... guarda che così mi soffochi.
-Scusa, hai ragione.
James lasciò andare Louis e mormorò; -Allora, come è andata la festa ieri? Mi dispiace non aver partecipato ma sapete che per colpa dei M.A.G.O. sono parecchio stanco in questo periodo.
-Beh, è andata alla grande.- rispose Louis con un sorriso. -Tuo fratello qui ha parecchie cose da dirti a riguardo.
-Davvero? Per caso hai perso la verginità, Al?
-Oh, stai zitto. Ti racconto tutto più tardi che tra poco ho una punizione da scontare.
-Va bene, va bene. Comunque volevo dirvi che sabato prossimo... ehi, ma quello non è il tuo gufo?
Albus si voltò e gli saltò il cuore in gola quando vide Palla di Piume volare nella sua direzione. La busta che stringeva tra le zampe era di un inconfondibile colore scarlatto e, quando arrivò tra le sue mani, già tremolava emettendo sottili spirali di fumo nero. Albus fece appena in tempo a precipitarsi fuori dalla Sala Grande che la busta esplose e la voce di Ginny tuonò contro le pareti della Sala d'Ingresso, fortunatamente vuota.

-ALBUS SEVERUS POTTER! La prossima volta che per colpa tua vengo svegliata da un gufo nel cuore della notte giuro che vengo a Hogwarts e ti trascino a casa per le orecchie!
La lettera prese fuoco e le ceneri ricaddero sul pavimento, davanti allo sguardo sbigottito di Albus. Si era aspettato una ramanzina di almeno dieci minuti filati, come quella contenuta nella Strillettera che gli era arrivata dopo la festa di Halloween.
-Beh, ti è andata bene stavolta.- disse James, che era appena comparso alle sue spalle insieme a Louis. -Non ho idea di cosa sia successo ma penso che mamma ti abbia mandato la Strillettera più che altro per fare scena. Comunque... vi stavo dicendo che sabato prossimo è il compleanno di Will e volevamo rubarvi l'idea organizzando una festa nella Sala di Ritrovo. Se volete venire siete i benvenuti. Will vuole fare delle cose chiamate giochi alcolici, dice che sono molto popolari tra i Babbani...
-James.- lo interruppe Louis, soffocando una risata. -Albus è in punizione per ben due settimane di fila. Farebbe meglio a tenersi lontano da feste e giochi alcolici per un po'.
James inarcò un sopracciglio. -Ma si può sapere che cazzo avete combinato ieri?
-Te lo racconto stasera. Ora devo correre altrimenti Wildred mi stacca gli arti uno ad uno.
Albus fece sparire le ceneri dal pavimento con un colpo di bacchetta ed esitò solo per un istante, un istante in cui sentì crollare tutte le sue flebili intenzioni di provare a fingersi uno studente tranquillo e rispettoso delle regole, prima di girarsi verso il fratello.
-Comunque certo che vengo alla festa di Will. E digli anche che, almeno finchè non mi chiede di buttarmi nudo nel Lago Nero, può organizzare tutti i giochi alcolici che vuole.


*

Note

Era da tempo che volevo scrivere una storia come questa, introducendo degli OC che fanno parte di un mio progetto più ampio sulla Nuova Generazione, e il tema del contest "The one about the party game" mi ha finalmente dato l'ispirazione e la spinta giusta. Spero di scrivere presto altre storie con gli stessi personaggi, magari approfondendo il disastro avvenuto durante la festa di Halloween in cui Albus ha fatto saltare in aria il terzo piano :)
Qualche piccolo appunto; su internet gira una teoria non confermata secondo la quale la Piovra Gigante sarebbe in realtà il famoso mostro di Loch Ness. Da qui mi è venuta l'idea di dare alla Piovra il soprannome "Nessie".
La Pozione Temperante è una mia invenzione, l'avevo già utilizzata come espediente in una storia sui Malandrini. Qui mi sembrava necessaria, visto che non potevo permettere ad Albus di volare ubriaco marcio.
Spero abbiate apprezzato la storia, ringrazio chiunque lascerà una recensione!
   
 
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