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Autore: vanity_gemini    23/11/2020    3 recensioni
Anno 2355, il pianeta Terra è completamente sovrappopolato, per cui parecchi dei suoi abitanti si sono trasferiti da tempo a vivere su delle enormi stazioni spaziali, che gravitavano attorno a quest'ultimo.
La vita sia sulla Terra che sia sulle stazioni stava procedendo nei migliori dei modi possibili, soprattutto grazie ai tanti progressi tecnologici che l'uomo aveva fatto in quei ultimi tempi. Questi avevano aiutato notevolmente la popolazione anche per fare le loro piccole cose quotidiane. Ma purtroppo, una grande minaccia era in procinto di arrivare come se fosse stata un fulmine a ciel sereno, sconvolgendo le esistenze di tutti loro, nessuno escluso. Era a tutti ben chiaro che da quel momento in poi la cosa più importante per chiunque era quella di cercare almeno di sopravvivere!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Shion, Gemini Aspros, Gemini Kanon, Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: Lime, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9.
 
Si era quindi arrivati al punto di svolta, dato che da quel momento in poi le vite di entrambi i gemelli sicuramente sarebbero completamente cambiate, dato che sarebbero venuti a conoscenza dell’esistenza l’uno e dell’altro, ma soprattutto della verità sulla loro nascita, oltre che avrebbero anche fatto la conoscenza della loro genitrice, della donna, che tra mille difficoltà, vent’otto anni prima li diede alla luce.
Parlando giusto di quest’ultima, si poteva benissimo immaginare come si fosse sentita in quei momenti, come aveva vissuto le poche ore che la stavano dividendo dal tanto atteso momento, dall’istante in cui avrebbe visto e avrebbe potuto abbracciare per la prima volta i suoi tanto amati figli.
Non appena furono atterrati sul suolo di Endor, il cuore di Artemide iniziò a battere a dei ritmi irregolari, mentre le sue gambe iniziarono a tremare, come fossero state delle foglie al vento.
Difatti nello scendere a terra non riuscì neppure a trattenere le lacrime, considerato che il proprio sguardo era sempre ben puntato sull’imponente mole della nave stellare, che in quel momento aveva davanti a sé.
Anche quest’ultima era da poco tempo atterrata.
Ad un tratto venne però distratta da una voce, si trattava infatti di Kein, capo della tribù locale dei Groll.
Quest’ultimo dopo essersi presentato, comunicò alla donna quello che gli aveva detto Aspros; cioè di seguire questi verso la loro base operativa, ovviamente Artemide in risposta annuì, ma prima di prendere a seguire Kein, educatamente si rivolse al pilota della nave che aveva noleggiato, dicendo a quest’ultimo.
Se volete rimanere fate pure, ma se desiderate andare via, io vi lascio liberi. Un passaggio per ritornare su New Texas, da qualcuno lo troverò sicuramente.
Il pilota e il copilota dopo essersi un poco consultati a vicenda, decisero che sarebbero partiti, visto che avevano in programma altri servizi da fare, per cui salutarono la donna e salirono nuovamente a bordo della loro navicella, mentre Artemide col cuore in gola prese a sistemarsi sul piccolo fuoristrada e Kein si mise alla guida di questo.
 
*
 
In quel preciso istante, Kanon era in compagnia del solito gruppetto di ragazzi.
Solitamente i ragazzi di Aspros si dividevano, avevano quindi formato all’interno del gruppo principale, alcuni piccoli gruppi, ma non perché non andassero tutti d’accordo, semplicemente perché come spesso poteva succedere tra loro vi erano nate delle simpatie, ma anche alcune piccole antipatie che il più delle volte potevano nascere, quindi facendo così da sempre avevano evitato parecchie discussioni.
Erano seduti su dei grossi cuscini, ed erano sistemati in cerchio, avevano anche acceso un piccolo fuoco e si stavano scaldando attorno a questi.
Ovviamente tra loro vi era chi faceva le solite battute, giusto per riuscire a stemperare un poco quel periodo non affatto tra i migliori, ma oltre a quello, stavano anche bevendo in allegria, e forse per i gusti di Aspros in quel momento di giocondità ve ne era un po' troppa, ma quest'ultimo decise per una volta di soprassedere, perché in fondo un poco di meritato relax e per che no, di svago, i suoi se lo meritavano eccome, e poi sapeva di per certo che da quel momento in avanti avrebbero avuto pochissimo tempo per riuscire a concedersi delle serate di festosità, come appunto lo era quella.
Nello stesso medesimo istante a bordo della USS Athena, stava succedendo tutto ciò.
 
  • Ora scendiamo solamente io e Saga – proferì Shion, guardando i suoi sottoposti, che in quel momento erano tutti radunati in plancia.
  • Perché? – domandò Saga, non capendo il motivo di quella sua scelta.
  • Shion, ma perché non possiamo scendere tutti assieme? – ovviamente l’immancabile Aiolia volle dire la sua – Che storia è mai questa? Ce la vuole spiegare? – fece, mentre il fratello gli diede un’occhiata ammonitrice, che l’altro di rimando se la fece scivolare addosso, anzi stava fremendo.
  • Ascoltatemi, il motivo di questa mia decisione a breve lo scoprirete – asserì Shion, passandosi stancamente una mano tra i capelli – Ora però gradirei non sentire più alcuna obiezione, dato che a tutto come sempre c’è un motivo ben preciso – terminò guardando Aiolia. Questi era un bravo ragazzo, nulla da dire, ma solitamente era quello molto più impulsivo, era quello che aveva sempre da obiettare e da polemicizzare su tutto, insomma a detta di Shion, aveva sempre da rompere!
  • Sarei molto curioso di scoprirlo, comunque va bene, noi – Aiolia guardò i presenti – Noi restiamo qui – sempre con una vena polemica, il tenente Glykos junior si arrese.
  • Perfetto! – Shion fece un sorrisetto, poi rivolgendosi a Saga – Ragazzo, andiamo! – l’altro annuì, mentre il capitano a quel punto si rivolse ad un altro dei suoi sottoposti – Aiolos, in mia assenza sarai tu il capitano, quindi ti affido la nave – poi con autorità – Cerca di fare del tuo meglio! E se ci fossero dei problemi – lo guardò negli occhi – Non esitare a metterti in contatto con me, intesi?
  • Certamente Capitano, farò del mio meglio! – disse in risposta, eseguendo anche il saluto militare.
 
Shion e Saga lasciarono la plancia di commando della USS Athena, ma all’interno di questi vi era chi aveva ancora da dire, ma anche in quell’occasione la sua polemica fu subito placcata, difatti a metterlo al posto suo ci pensò proprio suo fratello, dato che Aiolos aveva anche il potere per poterlo fare.
Arrivati nell’hangar della Athena, Shion e Saga presero posto su un piccolo mezzo, questi era utile giusto per gli spostamenti vicini ma allo stesso tempo veloci.
In men che non si dica arrivarono all’interno di quello che si poteva tranquillamente chiamare il quartier generale delle forze ribelli, e ovviamente Saga prese a guardarsi attentamente attorno con fare decisamente curioso, d’altronde com’era solito fare.
Tutta la planimetria di quel luogo era costituita da un grosso spiazzo, ovviamente per mimetizzare un poco vi erano parecchi alberi, che con la loro grossa mole, nascondevano alla perfezione tutte quelle costruzioni.
Da una parte vi erano gli alloggi, dove appunto i ragazzi e lo stesso Aspros, si ritrovavano a dormire e a pranzare, mentre dall’altro lato vi erano diversi hangar, dove in questi vi erano alloggiati tutti gli Space Wolf che il gruppo aveva a sua disposizione, invece la grossa King Phanter, era ben nascosta sotto dei grossi fusti di piante erbacee che nascevano su quel pianeta, mentre nella parte più a nord vi era situato il grosso tendone operativo dove appunto il gruppo solitamente teneva i loro incontri e dove era proprio sistemata la stessa Artemide, in compagnia di Aspros, e dove Shion e Saga si stavano avviando.
Il transito dei due praticamente passò del tutto inosservato, dato che tutti i ragazzi erano posizionati dove vi erano gli alloggi, per cui si ritrovarono davanti al grosso tendone, senza aver praticamente incontrato qualcuno di questi.
Gli occhi verdi di Saga, presero a fissare proprio l’entrata di quest’ultimo, soprattutto quando videro spuntare dall’uscio di questi, l’imponente figura che apparteneva a colui che era ancora a sua insaputa, suo zio, il fratello del suo ormai defunto padre.
 
  • Benvenuti – Aspros sorrise andando incontro ai due – Vi aspettavamo – disse poi, mentre Saga lo stava guardando leggermente perplesso.
  • Ciao, come vedi ci siamo riusciti – fece in risposta Shion, abbracciandosi con colui che gli era amico da sempre, poi guardando il ragazzo che gli era di fianco – Saga, lui è Aspros, un mio vecchio amico – gli presentò quest’ultimo, mentre Saga era sempre più perplesso, difatti si stava chiedendo del perché di quella conoscenza, ma soprattutto perché solo a lui. Nonostante ciò gli tese la mano in segno di saluto.
A quel punto Aspros si accorse della grossa confusione che regnava nella testa di suo nipote, quindi decise di velocizzare i tempi.
  • Saga è davvero un piacere per me conoscerti – Aspros contraccambiò il saluto, poi guardandosi un attimo con Shion – Ma ora direi che possiamo entrare lì dentro – e indicò l’entrata del tendone.
  • Certo – sorrise Shion, poi rivolgendosi a Saga – Vieni, entriamo.
 
Fu così che i tre si apprestarono ad entrare all’interno del grosso tendone.
Per primo entrò Shion, subito seguito da Aspros, mentre a Saga toccò chiudere la fila.
Mentre si apprestava ad entrare, una strana sensazione si impadronì di lui, si sentiva strano, non sapeva a cosa fosse dovuto, in fondo fino a quel momento non vi era stato nulla a destabilizzare il suo umore, eppure in quel momento non si sentiva tranquillo.
Non appena si addentrò di più nella tenda, i suoi occhi per prima cosa si posarono su una figura, che standosene bella composta sopra ad un piccolo sofà, lo stava guardando insistentemente.
Gli occhi di quella donna lo colpirono profondamente, lei lo continuava a guardare con uno sguardo intenso e carico di una luce che lo stavano confondendo, al punto da bloccarlo sul posto.
Anche Artemide si bloccò alla vista di uno dei suoi due figli, e sempre continuando a guardare quella meravigliosa creatura, prese ad alzarsi, avvicinandosi lentamente verso di questi.
Uno volta che gli fu vicina cercò di dirgli qualcosa, ma dalla tanta emozione che aveva in corpo le parole le morirono in bocca, i suoi occhi presero a luccicare, scoppiando in un pianto improvviso, che sconvolse ancora di più lo stesso Saga.
Il suo era stato un pianto di gioia, dolore, ma anche di scuse, ma che ovviamente al momento il ragazzo non poteva capire.
A quel punto, dopo essersi guardati per un lungo istante, sia Aspros che Shion decisero di intervenire.
 
  • Io direi che possiamo metterci comodi – disse Shion, indicando a tutti i presenti il punto dove vi erano sistemati diversi divani, con poltroncine annesse – Venite.
  • Si andiamo – concordò Aspros, prendendo a quel punto a braccetto la cognata, che a stento cercava di controllare le sue lacrime – Cerca di calmarti Artemide, vieni, siediti qui – la fece sedere sopra al sofà, sedendosi anche lui al suo fianco, mentre Saga e Shion presero posto su quello sistemato di fronte.
Appena furono tutti e quattro ben sistemati, Aspros prese parola.
  • Saga, ascolta – prese a fare un lungo sospiro, non sapeva bene da che parte cominciare, e dire che si era anche preparato mentalmente il discorso – Ora è giunto il tempo che tu debba sapere tutta la verità – il ragazzo lo stava guardando accigliato, ma non lo interruppe, anzi gli diede la possibilità di parlare, anche perché a quel punto voleva vederci chiaro pure lui – Adesso devi sapere tutto ciò che riguarda il tuo passato – si guardò lievemente con Artemide – Perché quello che ti è stato raccontato non è la verità. Ma non si poteva evitare tutto questo e solo ora che sei diventato un uomo, hai diritto di sapere tutto, per cui noi due – e indicò Shion – Abbiamo deciso di organizzare questo vostro incontro.
  • …. – Saga alzò lo sguardo incrociandolo con quello di Artemide – La verità? Vorreste forse dirmi che la mia vita fino ad ora si è basata solo su menzogne?
  • Non proprio – rispose Shion – Ma ci sono cose a te tenute nascoste che ora invece devi venire a conoscenza.
  • Ok – rispose lentamente e scettico – Va bene, parlate pure, ma posso fare prima una domanda?
  • Certo, chiedi pure – lo incitò Shion.
  • Questa signora chi è? – Artemide a sentire ciò si sentì leggermente mancare.
  • È proprio da lei che dobbiamo partire, se ci lasci spiegare saprai tutto – fece Aspros.
  • Cominciate pure – disse sistemandosi meglio.
  • Saga, non è facile incominciare così, ma … io sono tu zio – il ragazzo spalancò gli occhi – Sono il fratello gemello del tuo defunto padre, Defteros, lui è deceduto prima della tua venuta al mondo, perché Alone il signore di Hades lo mandò a combattere senza gli aiuti necessari. A quei tempi il signore di Hades era in procinto di conquistare diversi pianeti, ma questi a livello militare erano abbastanza ben organizzati, per cui riuscirono ad opporre una certa resistenza, e fu proprio in una battaglia di queste che tuo padre perse la vita, mentre lei – e indicò Artemide, che per la grande tensione non riusciva a respirare – Lei era incinta di te – a sentire ciò Saga sbiancò completamente.
  • Che cosa!? – Saga fissò quegli occhi verdi come i suoi – Tu …. lei è mia madre? – fece scioccato, continuando a guardare la donna, che nel frattempo aveva anche ripreso a piangere.
  • Si, Saga io … io sono tua madre – disse quest’ultima tra i singhiozzi – E mi auguro che tu capirai il perché delle mie azioni, ma soprattutto ti chiedo di volermi perdonare – scoppiò nuovamente a piangere, allorché Aspros la strinse a sé.
  • Calmati Artemide, vedrai che adesso che saprà tutto capirà, non è dipeso da te, sei stata costretta – le disse amorevolmente, poi guardando il nipote – Ascoltami Saga, lei ha dovuto dividersi da te per un motivo ben preciso, vedi lei è la sorella gemella di Alone – a sentire ciò il ragazzo divenne livido, sua madre sorella gemella di quel tiranno, no, non era possibile, difatti si alzò di scatto da dov’era seduto.
  • No, non è possibile, mia madre non può essere la sorella gemella di quell’essere immondo! – sbroccò fuori di sé, quindi a quel punto intervenne Shion, dato che quest’ultimo da sempre aveva il potere di tenerlo a bada.
  • Saga, capisco perfettamente che tutto ciò per te sia davvero troppo, ma questa è tutta la verità, che tu ora devi sapere – gli disse in tono quasi paterno, mettendogli una mano sulla spalla e facendolo risedere accanto a sé – Inoltre tua madre, Artemide – il ragazzo puntò i suoi occhi in quelli della donna – E’ completamente diversa, ha fatto tutto questo, e credimi nel farlo ha sofferto parecchio, solo per poterti proteggere, perché se ti avesse trovato tuo zio, sicuramente non saresti il ragazzo amorevole che sei ora, lei ha voluto salvarti da un futuro oscuro – Saga non rispose, ma continuò a guardare la donna che era seduta di fronte a lui, e quest’ultima sempre piangendo si alzò, avviandosi poi verso il figlio, e sempre tra gli singhiozzi, mettendogli entrambe le mani tra i biondi capelli, proferì.
  • Amore – abbassò il viso del figlio per permetterle di dargli un bacio sulla fronte – Credimi mi spiace per quello che ho fatto, ma al momento non potevo fare altro, ho dovuto far credere a mio fratello di aver perso la gravidanza, perché era l’unico modo per poterti salvare – volutamente scelse di non nominargli il gemello, lo avrebbero fatto in un secondo tempo.
  • Quindi avete fatto credere ad Alone che ero nato morto? – domandò a quel punto Saga, mettendo insieme i vari pezzi del puzzle.
  • Si abbiamo fatto proprio così – gli confermò lo zio – Ma a sapere di questa storia siamo solo noi tre – e indicò l’amico e la cognata.
  • Che storia, che incredibile storia – proferì Saga, abbassando leggermente lo sguardo, nel frattempo Artemide gli si era staccata – Chi l’avrebbe mai detto, sapevo di essere orfano, ma non pensavo che mia madre fosse ancora in vita, dato che Shion tu e tua moglie mi avete praticamente cresciuto.
  • E lo hanno fatto pure bene, difatti sei diventato un meraviglioso ragazzo – Artemide lo strinse nuovamente a sé, poi amorevolmente – Non sei arrabbiato con me, vero? – i suoi occhi presero a luccicare.
  • No, non lo sono – Saga timidamente abbracciò la madre e quel contatto gli accelerò i battiti del cuore – Anzi ti ringrazio per avermi protetto da quel brutto essere e di non avermi permesso di diventare come lui  – poi quasi tristemente – Però se penso che anche lui è mio zio mi sento male!
  • Saga, non ci pensare! – asserì Shion pratico – Pensa solo alle persone belle che ti circondano.
  • Dici bene – Saga sorrise, ma poi subito si bloccò notando che i tre assunsero delle espressioni alquanto preoccupate – Perché però ho come l'impressione che non sia finita qui? Avete per caso altro da dirmi? – i tre presero a guardarsi per un lungo istante, poi Aspros decise di svuotare il sacco, dopotutto erano lì per quello.
  • Sì, dobbiamo dirti ancora la cosa più importante!
  • Più importante di mia madre? – e le strinse la mano – E quale sarebbe? – fece impaziente.
  • Saga – Aspros lo fissò a lungo – Saga, tua madre partorì due gemelli! – lanciò la bomba, e proprio di bomba si poteva trattare, dato che il ragazzo smise perfino di respirare.
Appena riuscì a riprendersi un poco, balbettando prese a dire.
  • Che-cosa? Ge-me-lli? Vorresti dire che io ho un fratello gemello? – i suoi occhi erano di nuovo fissi in quelli della madre.
  • Si, vi abbiamo dovuto separare!
  • E dove si trova? Lo sapete? È ancora vivo? – in quel momento era decisamente in confusione, tanto che Aspros decise di essere più chiaro.
  • Il tuo gemello sta benissimo e come te è diventato un ragazzone a dir poco fantastico, e si trova proprio su questo pianeta, sono stato io a crescerlo, Kanon è…. – non riuscì a terminare perché Saga lo interruppe.
  • Kanon, si chiama Kanon! – fece quasi con le lacrime agli occhi, poi alzandosi – Lo voglio conoscere! Subito!
  • Tranquillo ragazzo – Aspros gli diede una pacca sulla spalla – A breve lo conoscerai – poi voltandosi verso gli altri due – Lo vado a chiamare – e così dicendo prese ad avviarsi all’esterno del tendone, poi prendendo un piccolo vialetto si avviò dove era certo essere il nipote.
 
Mentre che Aspros andò a chiamare Kanon, all’interno del tendone scese uno strano silenzio.
Artemide si alzò dalla sua postazione e prese posto accanto al figlio.
I due non si dissero nulla, ma lei amorevolmente prese ad accarezzargli quei suoi lunghi e setosi capelli biondi. Inutile dire che nel fare ciò scoppiò nuovamente a piangere, mentre Saga si lasciò coccolare. Quell’affetto materno gli era da sempre mancato, ma allo stesso tempo era davvero troppo curioso di conoscere suo fratello, insomma tutto avrebbe pensato tranne quello di avere un fratello gemello!
 
*
 
Appena fece il proprio arrivo dove erano ubicati gli alloggi, Aspros vide il nipote che se la stava ridendo alla grande, sicuramente il solito Death ne aveva raccontato una delle sue.
Questi lo faceva quasi sempre, inoltre amava ingigantire le cose, mettendoci anche del suo, per farle sembrare più grosse e soprattutto più scandalose di quello che in realtà potevano essere.
 
  • Kanon, potresti venire con me? – domandò Aspros al ragazzo, una volta che lo ebbe raggiunto. Quest’ultimo prima di alzarsi si guardò un attimo con fare interdetto con Milo e Aphro, mentre Death continuò a portare avanti il proprio show, dato che neppure si era accorto della presenza del loro capo.
  • Arrivo – proferì, ma prima di raggiungere il boss, bevve un ultimo sorsetto dal proprio drink, che di fatto ormai era finito.
 
I due presero a camminare per il lungo e stretto vialetto, e nel mentre Kanon si informava.
 
  • Che succede?
  • A breve lo scoprirai, quindi pazienta un attimo! – fece Aspros risoluto, come sempre sapeva essere.
Ma dopotutto doveva essere piuttosto severo, perché per tenere a bada quella banda che aveva al seguito, doveva per forza di cose essere così!
  • Va bene – mugugnò tra i denti Kanon, nel frattempo erano arrivati davanti all’entrata della struttura tessile.
 
Non appena Kanon fece il proprio ingresso nel tendone, si rispecchiò in un ragazzo uguale e identico a lui.
Si bloccò all'istante, rimase come paralizzato, i suoi arti inferiori gli si bloccarono seduta stante, e i suoi occhi verdi si rifletterono in quelli dello stesso colore che la sua fotocopia aveva.
Rimase impietrito, scioccato, forse ancora di più di Saga.
Quest’ultimo a quella vista reagì in maniera un poco diversa, dato che già conosceva l’esistenza di suo fratello, mentre Kanon essendo fino al quel momento all’oscuro di tutto, quasi si sentì mancare.
Fece poi due passi indietro e scrutò dall'alto verso il basso quel ragazzo identico a lui, dal quale non riusciva a togliere gli occhi di dosso.
 
  • Ma che storia è mai questa? Chi è costui? – Kanon si voltò verso Aspros, notando che vi erano anche altre due persone – Anzi, chi sono queste persone!
  • Kanon siediti per favore, dobbiamo dirti una cosa piuttosto importante – asserì gravemente Aspros.
  • Ma chi sei!? – Kanon sussurrò al ragazzo che aveva di fronte, avvicinandosi di un passo.
  • Credimi, anche per me è stata una botta non indifferente … non sapevo nulla fino a poco fa di te … di noi – Saga riuscì solo a dire.
  • Cosa?! – Kanon osservò anche la donna dietro di lui e notò come quegli occhi fossero troppo familiari.
  • Lasciami parlare ragazzo – Aspros gli appoggiò la mano sulla spalla premendovi sopra, per farlo sedere sulla poltrona vicino a sé, di fronte alla donna e al ragazzo che intanto si era seduto vicino a sua madre.
Artemide, così come fece col gemello in precedenza, prese a guardarlo con immenso amore, intanto Aspros e Shion misero Kanon a conoscenza di quanto avevano raccontato anche a Saga.
 
Ascoltò in silenzio cercando di metabolizzare il colpo, nonostante non gli fu del tutto facile.
Prese a chiedere più di quanto avesse già fatto Saga, volle sapere tutto su di loro, su loro padre, sull'abbandono della madre, ma quando dovette commentare lo zio, non ebbe parole delicate come Saga, ma in cambio sputò velenose parole al punto che al gemello scappò pure un sorriso, che tentò di nascondere, ma lui se ne accorse e si sorrisero osservandosi negli occhi indecifrabilmente, poi con un gesto fraterno i due si presero per mano, appoggiando queste prima sul ginocchio di Saga per poi appoggiarle su quello di Kanon, restando però sempre ben attenti a ciò che usciva dalla bocca di Aspros e Shion, che ancora stavano ultimando il racconto del loro passato. 
La cosa che lasciò parecchio sconcertati ed interdetti i due, era stata quella di apprendere che loro erano i nipoti dell’uomo che fino a poco tempo prima avevano cercato di contrastare, ma nonostante tutto ciò, i gemelli si ripromisero che zio o non zio, Alone doveva essere sconfitto, perché troppo male e dolore aveva già causato, quindi andava fermato il prima possibile.
I due lo dissero quasi all’unisono, i loro occhi brillarono di una luce nuova e Artemide a quella vista non riuscì più a trattenersi, scoppiò a piangere, mettendosi entrambe le mani a coprirle il volto.
Amorevolmente Saga le prese una mano e la strinse tra le sue, l'aiutò ad alzarsi e Kanon le andò incontro abbracciandola, allungando un braccio verso Saga e abbracciandosi tutti e tre insieme, restando qualche minuto in silenzio.
Sia Shion che Aspros visibilmente commossi, sorrisero a quella splendida immagine.
I cinque stettero in quel tendone a parlare per diverso tempo, dato che entrambi i gemelli a quel punto iniziarono a porgere ai tre le loro più che dovute domande, ma soprattutto dentro a quel tendone si stava respirando un’aria decisamente familiare, per cui a tutti spiaceva interrompere quell’atmosfera che si era creata.
 
*
 
  • Saga, ora però possiamo andare a conoscere gli altri ragazzi, i compagni di Kanon – disse Shion alzandosi, e facendo alzare di rimando gli altri tre.
  • Volentieri – Saga sorrise al gemello che gli si era affiancato.
  • Che dici, chiamiamo ora i tuoi sull’Athena? – domandò invece Aspros all’amico.
  • No, direi di no, al momento facciamo le cose con calma – rispose, già immaginando il casino che ne sarebbe successo – Al massimo visto che voi siete meno è meglio andare noi dalla nave e non viceversa.
  • Ottima idea – concordò Aspros – Allora, adesso andiamo dagli altri ragazzi – poi con fare ironico – Tanto vedo un po' cosa stanno combinando! – e qui si scambiò uno sguardo eloquente con Kanon.
 
Aspros, Shion, Saga e Kanon, dopo aver rivolto un sorriso ad Artemide, che a sua volta continuava a guardare i figli con immenso amore materno, presero ad avviarsi verso la parte degli alloggi, dove sapevano di per certo che vi erano sistemati tutti i ragazzi di Aspros.
I soliti Death e Manigoldo stavano bevendo con parecchio gusto, avevano quasi terminato la bottiglia di brandy sauriano, che proprio Death teneva ben salda tra le mani. Ogni tanto ne buttava giù un sorsetto passandola anche al compagno di bevute, ma quando si videro spuntare davanti il loro amico Kanon affiancato da uno che gli somigliava in tutto e per tutto, entrambi scioccati spalancarono i loro occhi.
Erano increduli, difatti su un primo momento si guardarono tra loro, poi guardarono di nuovo i due che stavano avanzando a passo veloce verso di loro.
Prontamente Death, sempre con fare sempre piuttosto sconvolto, prese a guardare la bottiglia, poi nuovamente i due ragazzi, che a parte i vestiti erano praticamente simili e poi di nuovo la bottiglia, e di rimando anche Manigoldo, fece la stessa identica cosa dell'amico.
Magari quel brandy gli aveva causato qualche problema alla vista, o conteneva qualche sostanza allucinogena, ecco perché loro ci vedevano doppio, ma in quel caso il doppio vi era per davvero, difatti Kanon avvicinandosi e continuando a ridersela di gusto per le espressioni facciali che i due pazzi continuavano a fare, presentò a questi il proprio fratello.
 
  • Amici, lui è il mio gemello, Saga!
 
*
 
Alla base Spectre vi era un gran fermento.
Il generale Radamante era stato raggiunto dalla sorella, e con questi avevano parlato di nuove strategie, ma la nuova richiesta di loro cugina Pandora, ai due aveva scombussolato di parecchio i piani.
La richiesta di Pandora era stata quella che i due fratelli si dovevano urgentemente recare su Hades.
La ragazza, aiutata da alcuni tra i suoi più fidati collaboratori aveva da poco messo su un piano, però aveva bisogno dell’aiuto dei due, per cui controvoglia, perché di chiedere un piacere alla cugina non ne aveva proprio testa, dovette fare ciò. Ma di contro, Pandora avrebbe voluto anche tenere Katya sotto il suo più stretto controllo, per cui forse averla lì alla base con lei era dopotutto la soluzione migliore.
Quella ragazza da sempre le era stata incredibilmente indigesta!
 
 
 
Colei che scrive.
Bene, i nostri amatissimi gemelli finalmente si sono conosciuti, e io mi unisco ad Artemide nei pianti.
Era ora che tutto ciò accadesse, e poi i due potranno unire le forze per riuscire a contrastare loro zio.
Certo che poveretti sono messi davvero male, ma dopotutto quella è la vera storia della loro nascita, e poi loro madre è di tutt’altra pasta, e anche loro zio paterno, per fortuna!
Invece chissà la cara Pandora che diamine avrà in mente?
Per i nostri eroi vedo arrivare grossi nuvoloni all’orizzonte, ma adesso tutti assieme potranno unire le loro forze, per riuscire a contrastare tutto ciò.
Al momento non avrei altro da dirvi, però mi auguro di essere riuscita a fare un buon lavoro, lo spero.
Ma come al solito passo ai più che dovuti ringraziamenti.
Grazie davvero di cuore a chi legge, segue, recensisce questa mia creazione!
Alla prossima.
Un abbraccio, SAMP!
 
 
 
 
 
 
   
 
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