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Autore: lapacechenonho    25/11/2020    3 recensioni
Ginny guardò il lato di cielo azzurro. Era così che voleva sentirsi: finalmente libera da ogni preoccupazione, voleva gettare via quel diario che dall’inizio dell’anno le aveva portato solo guai. Voleva dire ad Harry, Ron ed Hermione che cosa aveva fatto, che era tutta colpa sua se la fidanzata di Percy era stata pietrificata. Era stata lei ad aprire la Camera dei Segreti. Lei era cattiva.
[Storia partecipante al contest "The Grey Redemption" indetto da CatherineC94 sul forum di EFP].
[Seconda classificata al contest "The Grey Redemption" indetto da CatherineC94 sul forum di EFP].
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Lui sarà la nube e tu il sole.
 
Pesanti nuvole scure si muovevano sospinte dal vento. Avevano aperto uno squarcio di cielo azzurro che Ginny si soffermò ad osservare. Da un lato il cielo era oscuro, dall’altro era azzurro.
Un lato di cielo prometteva tempesta, l’altro lato permetteva alla luce del sole al tramonto di bagnare i prati di Hogwarts.
Anche Ginny si sentiva come il cielo.
Oscura, sporca, colpevole da un lato.
Leggera, limpida, innocente dall’altro.
«Lo sai che non è così» disse una voce melliflua accanto a lei. Ginny sussultò. Le era comparso di fianco e lei non se n’era mano accorta. Sentì la rabbia montarle dentro e le lacrime cominciare a pizzicarle gli occhi. Ma non poteva piangere. Non doveva mostrarsi debole davanti a lui. Lui si nutriva della sua debolezza. Più lei era debole, più lui era forte. «Ormai sei oscura, sei colpevole. Non esiste più il bene in te».
«Non è vero!» urlò. Faceva i capricci come una bambina, lui la scherniva sempre per questo. Diceva che era troppo piccola ma era anche molto potente, aveva fiuto per queste cose. Diceva che appena sarebbe tornato lei avrebbe avuto un posto d’onore nella sua cerchia, nonostante il suo cognome.
«Sì che è vero, Ginny Weasley» rispose lapidario. Una nuvola meno scura delle altre offuscò un raggio di sole, ma veloce come era arrivata se n’era andata. «Conosco i tuoi desideri, i tuoi sentimenti, la tua cotta per il grande Harry Potter. Conosco tutto di te e non puoi scappare».
Ginny guardò il lato di cielo azzurro. Era così che voleva sentirsi: finalmente libera da ogni preoccupazione, voleva gettare via quel diario che dall’inizio dell’anno le aveva portato solo guai. Voleva dire ad Harry, Ron ed Hermione che cosa aveva fatto, che era tutta colpa sua se la fidanzata di Percy era stata pietrificata. Era stata lei ad aprire la Camera dei Segreti. Lei era cattiva.  
«Vedi? Anche tu sei arrivata alla mia stessa conclusione» s’intromise Tom Riddle. Aveva un sorriso di scherno e parlava con un tono di voce suadente, come se stesse cercando di ipnotizzarla con le sue parole. Ginny si concentrò ancora una volta sull’azzurro del cielo ma il sole stava lentamente scendendo ed il buio stava invadendo il parco di Hogwarts. Non sarebbe riuscita a farcela per molto altro tempo. «Sei stata tu ad aprire la Camera dei Segreti, tu a liberare il Basilisco, tu a pietrificare quei Mezzosangue. È tutta colpa tua, Ginny Weasley».
«Sei stato tu a dirmi di fare tutte quelle cose!» esclamò furente. Non voleva essere come lui, non voleva essere cattiva e non voleva fare male alle altre persone. Si era solo fidata di un diario. Se solo avesse ascoltato suo padre riguardo a ciò che diceva sui libri. Se solo non fosse stata così tanto attratta da tutto ciò che sembrava oscuro e conosciuto.
«E tu pensi che Harry Potter ti crederà? Il grande e magnifico Harry Potter che crede alla piagnucolona sorella di Ron Weasley che ha una cotta per lui?» la sbeffeggiò. Ginny si sentì avvampare. Un tuono in lontananza la obbligò a scrutare ancora il cielo. C’era ancora quello squarcio azzurro, nonostante la notte incombente, ma le nuvole lo stavano coprendo. Cercò di concentrarsi su quel colore, di pensare alla sua famiglia, ai suoi fratelli; cercò di allontanare quell’aurea maligna che emanava Tom Riddle davanti a lei.
«Io non sono come te!» strillò. Tom Riddle rise così forte che a Ginny sembrò che la terra sotto di lei si muovesse. Poi tornò a guardarla con un sorriso di scherno.
«Oh, tu sei esattamente come me, Ginny Weasley». Si stava avvicinando a lei e aveva cominciato a girarle intorno come un avvoltoio sulla carcassa di un animale. «Lo sento. Lo percepisco. Ti attira la magia oscura, ti incuriosisce scoprire cose che a scuola non vi insegnano. Lo so che vorresti entrare nel reparto proibito della biblioteca per vedere cosa nascondono quei libri. È inutile che lo nascondi. Io lo so». Ginny represse un singhiozzo. Il cielo che prima era azzurro adesso era coperto di nuvole e più le nuvole coprivano quell’angolo, più Ginny si sentiva soffocare.
Fece un respiro profondo relegando lontano da sé la sensazione di soffocamento; vide lo squarcio tornare un po’ più azzurro e un raggio di sole al tramonto scaldarle le ossa. Anche Tom sembrò accorgersi di quel cambiamento. «Non tentare di resistere al mio potere» l’avvisò. Ginny non perse tempo ad avere paura di Tom Riddle, aveva capito che più lei resisteva a lui, più l’angolo di cielo azzurro era ampio. Una folata di vento caldo, quasi rovente, la distrasse da quel suo lavoro di resistenza e le nuvole tornarono a coprire lo squarcio.
Era Tom.
Era Tom che le stava impedendo di concentrarsi sull’azzurro del cielo. Non aveva più paura, era arrabbiata.
Lei non era come lui. Era vero, la incuriosiva la Magia Oscura e avrebbe voluto approfondire alcune cose, ma non l’avrebbe mai utilizzata per fare del male a qualcuno. Era solo una ragazzina di undici anni curiosa. Sentì la forza tornare in lei; il cielo si fece più chiaro, le nuvole nere volavano lontano nel cielo. Il sole rosso del tramonto aveva ricominciato a colorare il parco della scuola.
Tom la guardava furente. Aprì la bocca per parlare ma Ginny non sentì più niente.
 
Si svegliò di soprassalto nel suo letto a baldacchino color scarlatto. Era mattina e le sue compagne di stanza si stavano preparando per la colazione. Non aveva stretto amicizia con loro, il diario di Tom Riddle l’aveva costretta ad isolarsi. Aprì il primo cassetto e vendendolo non riuscì a reprimere un moto di inquietudine. Dentro di sé sentiva la costante sensazione di essere uno angolo di cielo azzurro che doveva difendere i confini dalle nuvole plumbee che avrebbero portato la pioggia.
Si vestì più in fretta che poté e corse in quel bagno che ormai conosceva bene, il bagno della Camera dei Segreti. Non ricordava molto di quanto era accaduto lì dentro ma sapeva di esserci stata e sapeva di aver aperto quella camera mortale. Nella sua testa risuonò la risata gelida di Tom Riddle.
Le nuvole nere erano pericolosamente vicine ai confini dello squarcio di cielo limpido.
Ricordò il sole rosso che aveva colorato il parco dopo che le nuvole erano volate via e, prima che queste potessero prendere il sopravvento, lanciò il diario e corse via senza badare a Mirtilla Malcontenta che frignava. Si sentiva più leggera; le nubi erano ancora una minaccia ma le sentiva più lontane.
Era come quel pezzo di cielo, finalmente limpida.
 
«Davvero l'uomo sapeva essere forte, virtuoso, magnifico e nel contempo crudele e vile?
Qualche volta, appariva come il puro frutto del principio del male;
altre volte incarnava tutto ciò che ci può essere
di nobile e di divino». Frankenstein, Mary Shelley.
 
 
Angolo autrice.
Mentre scrivo queste note mi sto asciugando il sudore dalla fronte perché non mi era mai capitato di avere così tanta difficoltà a scrivere una storia partendo da un prompt. Sono abituata alle idee immediate ed è stato strano non averne subito una. Colgo l’occasione per ribadire che la storia partecipa al contest “The Grey Redemption” di CatherineC94 sul forum di EFP.
Be’ il momento è abbastanza evidente, si tratta di quando Ginny capisce davvero la potenza maligna del diario di Tom e decide di lanciarlo via. Il riferimento all’attrazione di Ginny per la Magia Oscura è una cosa che ho letto su internet e che personalmente trovo interessante. Per certi versi si può dire che è stato questo a spingermi a considerarla – almeno in questo caso specifico – un personaggio “grigio”. Ovviamente Tom Riddle non ha mai avuto poteri sulle condizioni meteorologiche. Essendo un sogno, gli eventi descritti (il vento caldo, il movimento delle nuvole, ecc.) sono riferimenti alla condizione psicologica che vivono i due protagonisti.
Non credo di avere altro da dire e spero che questa storia vi possa piacere.
Pacchetto: First Quarter.
Prompt: «Davvero l'uomo sapeva essere forte, virtuoso, magnifico e nel contempo crudele e vile? Qualche volta, appariva come il puro frutto del principio del male; altre volte incarnava tutto ciò che ci può essere di nobile e di divino». Frankenstein, Mary Shelley.
Elementi: squarcio, parco di Hogwarts, tramonto.
   
 
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