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Autore: lmpaoli94    25/11/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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La Contessa Carla May Wilks era stata di parola: dopo aver cavalcato incessantemente per quasi tutta la notte, riuscirono ad arrivare dinanzi alle mure di Kylemore appoan sorse l’alba.
< Bravissima. Ma adesso come faremo ad entrare? >
< Sarà la Madre Superiora ad aprirmi la porta. Ma voi dovreste stare a distanza di sicurezza. >
< Non se ne parla nemmeno > ribatté piccato Ethan < Non ti lasceremo nemmeno per un secondo. >
< Travis, aiutatemi. >
< Ethan, perché non riesci a fidarti? >
< Perché la conosciamo molto bene, Travis! E non posso permettere che entri a Kylemore mentre noi rimaniamo qui senza fare niente. >
< Facciamo così: se entro un’ora al massimo non mi vedrete tornare, avete il permesso di venirmi a cercare. Così sarete anche più tranquilli. >
< Non sono mai stato così nervoso prima d’ora. E un’ora sembrerà un’eternità. >
Anche se inizialmente non c’era modo di convincere il suo compagno, alla fine dovette usare tutto il suo autocontrollo e indurlo a non far perdere altro tempo prezioso.
< Tu rimarrai qui che ti piaccia o no. >
< Altrimenti? >
Sfinito dalle sue insistenze, Travis mise in atto un motivo abbastanza convincente.
< Altrimenti ti vedrai conficcata questa freccia sulla tua fronte. >
< Non posso credere che tu arrivi a questo. >
< Credici Ethan perché potrebbe essere la tua fine. Il modo migliore per concludere la nostra missione prima di tornare alla nostra battaglia è fidarsi l’uno dell’altro. E dovrai farlo nonostante le conseguenze. >
< Travis, ti rendi conto che se la Contessa ci tradisce… >
< Avrai il permesso di uccidermi. E io non opporrò resistenza. Va bene se la mettiamo in questo modo? >
Alla fine, la rabbia di Ethan fu placata in maniera poco indegna da Travis, dove adesso la sua vita dipendeva dalla donna più odiata d’Irlanda.
< Non vi ferò pentire della vostra scelta, Travis. Ve lo giuro sul mio onore. >
< Non giurate su una cosa che non possedete > ribad^ serio Ethan < Andate. Noi aspettaiamo qui malgrado le conseguenze. >
< Un giorno mi ringrazierete, Signor Ethan. >
< Ebbene, pregherò perché accada tutto ciò. >
Mentre la Contessa aveva lasciato i due uomini nascosti in un luogo sicuro, appena entrò all’interno dell’Abbazia il pericolo cercava di invaderla.
“Sembra un luogo spettrale” pensò la donna “Ma non posso lasciarmi intimorire proprio adesso.”
Anche se non vedeva nessuno nei paraggi, il timore di incontrare qualcuno la portò a guardarsi intorno.
Dovette prendere sotto minaccia una giovane suora che passava proprio nelle vicinanze per portarla dritta dalla Suora madre.
< Va bene, vi porterò da lei > replicò Suora Berghley < Ma non fatemi del male. >
< Allora sbrigatevi e non fiatate. >
Con grande sorpresa, la Contessa madre vide Suor Elena dinanzi al camino della sua stanza privata che usava solo per rimanere da sola nei suoi pensieri.
< Suora Madre, avete una visita > fece la giovane sora con terrore.
< Lasciaci soli, Berghley. Io e la Contessa Madre dobbiamo parlare in privato… per l’ultima volta. >
Mentre le due donne si scrutarono con cattiveria, Suor Elena Lincoln non poté che essere compiaciuta nel vedere la sua nemica ancora viva.
< Se non vi vedessi ora, penserei che foste un fantasma > Mormorò Suor Elena.
< Perché? Magari lo sono veramente. >
< State cercando di spaventarmi? >
< No. ne avete qualche motivo? Magari avete la coscienza sporca come me… >
< Non potrò mai diventare una criminale come voi. >
< Già. Di Carla May Wilks ne basta solo una… E basterò solo io per togliervi di mezzo una volta per tutte. >
< Davvero? Perché questo cambiamento di idea nei miei confronti? Sono diventata molto scomoda per voi? >
< In un certo senso, sì. Soprattutto adesso che non potrò più contare sulla mia dimora di Limerick. >
< Quindi avete bisogno di un nuovo quartier generale per mandare avanti le vostre trame oscure? >
< No, Syuor Elena. Non sono mai più quel tipo di persona… E’ giunto il momento di ripulire questo monastero dai peccati più gravi. E nel farlo voi dovrete sacrificarvi. >
Ma Suor Elena non si sarebbe arresa così velocemente.
< Non riuscirete mai a liberarvi di me. Dio0 mi assiste in ogni momento. >
< Ma non questa volta. >
Mentre la Contessa cercava di prendere il più tempo possibile, riuscì ad aprire la finestra di una stanza del monastero che dava sui giardini dove erano nascosti i due membri della freccia nera.
< Che cosa sta facendo quella donna? > domandò Ethan confuso.
< Vuole che entriamo all’interno del monastero. >
< Ma ha detto… >
< Lo so cos’ha detto. Andiamo. >
Non riuscendo a capire cosa stava succedendo, Ethan era sempre più determinato a trovare sua sorella.
< Come faremo a cercarla in così poco tempo? Questo posto è immenso. >
< Facciamo aiutare dalle altre sorelle. >
< Sempre che vogliano farlo > replicò Ethan serio.
Mentre Suor Elena cercava di difendersi dagli attacchi della Contessa, riuscì a fuggire dalla stanza adiacente per nascondersi in chiesa.
< Nascondervi non vi servirà a niente, Suor Elena. Prima o poi vi troverò. >
< Questa è casa mia! Solo io conosco i passaggi segreti che posso sfruttare. >
< Nascondetevi pure quanto volete… Ho già guadagnato abbastanza tempo per riuscire nel mio intento. >
< Che cosa intendete dire? > domandò Suor Elena.
< Visto che non mi avreste mai riconsegnato mia figlia e la sua dama di compagnia, ho deciso di riprendermela con la forza. >
< Avete deciso di riunire una famiglia distrutta? Siete davvero patetica, Contessa. >
Ma la Contessa, dikstratta nel guardarsi intorno, fu colpita alle spalle dalla suaora facendola tramortire.
< Fatevi un sonnellino, Contessa. Nessuno uscirà di qui senza il mio permesso. >
Intanto, Ethan e Travis si erano fatte aiutare da alcune suore spaventate che non riuscivano a capire cosa stava succedendo.
< ma se noi vi diciamo dove si trova la Contessina, rischieremo con la vita. >
< Esatto. La Madre Superiore non permetterà che venga trovata. >
< State tranquille, sorelle. Vi promettiamo sulla nostra vita che non vi capiterà niente. >
< Ma perché la state cercando? >
< Per portarle via da qui. >
Convinte alla fine dalle parole dei due uomini, Travis ed Ethan riuscirono a scovarle mentre venivano condotte sulla roccia bianca.
< Inginocchiatevi! Subito! >
Mentre il loro supplizio non era ancora terminato, Katherine pensava che ormai la loro fine era vicina.
< Ci lasceranno qui a morire, Anastasia. Me lo sento. >
< Non dire così, Katherine. Vogliono solo torturarci. >
< Ma perché? Noi non abbiamo fatto niente. >
< Silenzio. E adesso pregate il buon Dio ed estirpate i vostri peccati. >
Mentre le rocce acuminate si andavano a conficcare nella pelle delicata delle due ragazze, fu Ethan a scoccare la freccia e uccidere la suora che li teneva in ostaggio.
Girandosi per vedere chi li avesse salvate, Katherine non poté credere a quello che stava succedendo.
< Ethan, sei veramente tu? >
< Sì, sorellina. Sono venuto a salvarti. >
Mentre i due non si erano più visti da molti mesi ormai, Travis li ridestò prima che la missione potesse essere compromessa.
< Adesso dobbiamo salvare la Contessa > fece Travis < Sta ancora fronteggiando la Suora Madre. >
< Cosa? mia madre è viva? > domandò incredula Anastasia.
< E’ una lunga storia, Contessina. Vi spiegheremo tutto più tardi. >
< Voi non andrete da nessuna parte. >
Con il volto coperto da un livido scuro causato da un colpo subito in chiesa, Suor Elena teneva immobilizzati tutti i presenti con una pistola da guerra.
< Vi prego, Madre… Non vogliamo… >
< Fate silenzio! Tutti quanti! > gridò inviperita la donna < Credevate di scappare come se niente fosse, vero? Ebbene questa sarà la vostra tomba. Verrete tutti seppelliti ai piedi di questa croce mentre godrò nel vedere i vostri corpi scomparire sotto i miei occhi. >
Mentre la follia si era impadronita della donna, un fumo nero inspiegabile stava ricoprendo una sala dell’Abbazia.
< Sta succedendo qualcosa > fece Katherine < Vedo del fumo nero. >
< Non essere sciocca, ragazzina. Non riuscirai a distrarmi con le tue stupide parole. >
< L’Abbazia! Sta andando a fuoco! >
Essendo la prima a dare l’allarme, la Suora Madre dovette ricredersi e precipitarsi verso l’edificio che stava per essere inghiottito dalle fiamme.
< No! non la mia casa! Qui è dpve sono vissuta! >
< Ed è qui che morirai. >
Uscendo allo scoperto dietro il fumo nero, la Contessa Carla diede il colpo di grazia definitivo alla donna mentre Kylemore stava per essere definitivamente distrutto.
< Dobbiamo evacuare tutte le sorelle! Subito! >
Ma le giovani ragazze, erano riuscite ad essere al sicuro mentre si riversarono tutte nel giardino.
La situazione si stabilizzò appena capirono di essere tutte al sicuro.
Anastasia, che non credeva a quello che stava vedendo, era rammaricata di vedere un castello di proprietà della sua famiglia andare a fuoco in quel modo.
Ma i suoi pensieri si riversarono verso sua madre impegnata a curarsi la ferita subita dietro la nuca,
< Allora è proprio vero che siete ritronata dal mondo dei morti, madre. >
< Anastasia… Sono felice di vederti in salvo. >
< Non posso dire lo stesso dei miei ginocchi pieni di sangue. Ma ormai ci sono abituata. >
< Quella folle Suora… Ormai non è più un problema per noi. >
< Occorreva distruggere un intero castello per eliminarla? >
< Sì Anastasia, ho dovuto farlo. da molti anni si consumavano delitti efferati e il mio volere distruttivo aveva reso quel luogo maledetto. >
< Quindi anche voi meritavate la stessa fine, madre. >
< Anastasia, ti prego… >
< Non aggiungere altro. Ringrazio di essere ancora viva ma non per te. >
prima che la donna potesse raggiungere la sua amica Katherine, Carla gli domandò cosa potesse fare per tornare ad essere sua madre  ricucire una pace strappata da tempo.
< Non potete fare niente per me, madre. Tutto quello che mi avete tolto non potrà essere mai ridato. E il nostro rapporto rimarrà incrinato per sempre. >
< E non c’è modo per farti cambiare idea? >
< Mi avete portato via tutto. L’unica cosa che mi è rimasta è l’amore… Quindi vi avverto di stare lontano da me. Non abbiamo altro da dirci >disse infine Anastasia lasciando sua madre in preda a vecchi ricordi che non l’avrebbero mai lasciata in pace.
   
 
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