25/11/2020
5 recensioniAi margini di strade sbagliate
Alastor e Minerva sono solo ricordi sepolti ai margini di strade sbagliate. Al bivio, hanno sempre scelto deviazioni parallele – il lavoro, qualcun altro, il bene maggiore.
“Alastor, tu devi parlarmi”.
Ritta davanti al suo letto, usa un tono esigente ma le labbra le tremano.
Alastor ridacchia apertamente ma è una risata aspra e stanca, non sprezzante. Come ha potuto dimenticare quella risata?
“Io non ti devo niente, professoressa McGranitt”.
Ritta davanti al suo letto, usa un tono esigente ma le labbra le tremano.
Alastor ridacchia apertamente ma è una risata aspra e stanca, non sprezzante. Come ha potuto dimenticare quella risata?
“Io non ti devo niente, professoressa McGranitt”.
Alastor e Minerva sono solo ricordi criptati in grafie irregolari che sarebbero state meglio piuttosto in una strillettera. “Vorrei tu capissi che devi ritirarti, vuoi farti forse ammazzare?”; “Congratulazioni per le nozze. Avrei apprezzato me lo avessi comunicato tu, però, e non quell’idiota di Urquart”.
“Mi dispiace, Alastor. Cos’altro vuoi che ti dica? Barty Crouch ti ha saputo imitare proprio bene e io… Non ti sento da anni, dicevano che tu fossi impazzito!”
Alastor grugnisce e fa roteare l’occhio nella stanza quasi come scusa per non guardarla in faccia. L’impostore non faceva nessuna delle due azioni allo stesso modo… Per Godric, perché nota tutti quei dettagli soltanto adesso?
“Impazzito al punto da non ricordarmi di te?”
Minerva si stringe nelle spalle, sembra farsi insolitamente piccola mentre osa lanciargli un’occhiata. “È il modo più comune di impazzire, in fondo”.
Alastor grugnisce e fa roteare l’occhio nella stanza quasi come scusa per non guardarla in faccia. L’impostore non faceva nessuna delle due azioni allo stesso modo… Per Godric, perché nota tutti quei dettagli soltanto adesso?
“Impazzito al punto da non ricordarmi di te?”
Minerva si stringe nelle spalle, sembra farsi insolitamente piccola mentre osa lanciargli un’occhiata. “È il modo più comune di impazzire, in fondo”.
Alastor e Minerva sono solo ricordi depositati sul fondo di un Pensatoio e mai più ripescati, coriandoli leggeri del potere deformante del tempo. Ci si confrontano ora, troppo tardi, mentre trovano difficoltà a stare persino nello stesso posto – l’infermeria dove lui è in convalescenza dopo nove mesi chiusi in un baule.
“Lo sai, Minerva, va bene così. No, ascolta, per tutto questo tempo ho creduto che fosse colpa mia… Di me e te dico, del fatto che non ha mai funzionato. A un certo punto ti ho lasciata andare e io mi sono sempre chiesto se tu mi avresti mai potuto perdonare…”.
“Alastor, questo non–”
“…Adesso siamo pari. Perché sono io che non riesco a perdonare te”.
“Alastor, questo non–”
“…Adesso siamo pari. Perché sono io che non riesco a perdonare te”.
Alastor e Minerva erano solo ricordi.
Adesso non sono più neanche questo.
NDA: Il prompt era Alastor het. Scrivere una Dolastor sarebbe stato troppo facile.