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Autore: NotAdele_    27/11/2020    2 recensioni
Anna ha 27 anni, una relazione stabile, il lavoro dei suoi sogni, un appartamento a New York e tutta la sua vita è andata secondo i programmi, fino ad ora.
Dalle storia:
Non era pronta ad avere dei figli, e non li voleva neanche, di sicuro non ora, forse mai.
La storia è un sequel de: "La giusta decisone" la lettura è fortemente consigliata!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Capitolo 2 

 

Flashback

 

 

Trecce bionde, grossi occhi verdi e dieci anni di età. Ricordava tutto perfettamente.

 

I suoi genitori stavano discutendo ed era piena notte. Sapeva di non doversi intromettere, ma era sempre stata una bambina curiosa. 

 

Sgattaiolò silenziosamente vicino alla porta della cucina, era socchiusa, mamma e papà urlavano, erano arrabbiati.

 

Non capì esattamente il significato di alcune parole, ma una cosa le era chiara, suo padre aveva sbagliato qualcosa, aveva fatto qualcosa di brutto, c’erano dei singhiozzi, la madre piangeva.

 

Ricordava una frase, che le sarebbe rimasta impressa per sempre.

 

-Rossana non fare la sciocca, pensa ad Anna.- 

 

In quel momento, ingenuamente, pensò che se suo padre aveva fatto qualcosa di brutto, la mamma doveva perdonarlo, lui diceva che bisognava pensare a lei, perchè le voleva bene, e pure lei gliene voleva, non le piaceva l’idea dei genitori separati come alcuni suoi compagni di classe.

 

 

I suoi ricordi navigarono a sette anni dopo, portava già i capelli corti, non era a ancora dimagrita, ed aveva lo zaino pieno dei libri delle superiori, era appena rientrata in casa, e aveva trovato la madre accasciata al suolo che piangeva, il suo cuore si era spezzato.

 

Sapeva di averla già vista così, ma era un ricordo lontano, quasi come una fantasia.

 

La frase che caratterizzava quel momento era diversa dalle ferme parole di suo padre che ricordava dall’infanzia.

 

-Lo ha fatto ancora, aveva promesso.- Un sussurro ricco di amarezza, Anna non sapeva cosa fare, e decise di seguire l’istinto.

 

Aiutò la madre ad alzarsi e la fece stendere sul divano, le portò dell’acqua e la fece riposare. Parlarono tanto quel giorno, più che in qualsiasi altra occasione, e la giovane capì il motivo di tanta sofferenza.

 

Suo padre aveva tradito la moglie, non una ma ben due volte. Ed in entrambi i casi si era fatto beccare come un bambino con le mani nel barattolo della marmellata.

 

Non erano relazioni, più storie da una notte, che per lui non significavano niente, ma che per la donna che le piangeva tra le braccia erano come una stilettata nel cuore. 

 

Lei lo amava, e veniva ripagata così.

 

Anna non sapeva cosa fosse l’amore, e aveva suggerito di chiedere il divorzio e liberarsi della zavorra, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

 

La madre ci aveva pensato, ma suo padre non voleva, un primario del suo livello, doveva avere una moglie rispettabile accanto, una bella famiglia da portare nelle occasioni ufficiali.

 

Aveva convinto la consorte, ancora una volta, restarono insieme, entrambi nascondendosi dietro alla scusa di volere il bene di Anna.

 

Quando a diciannove anni aveva fatto la domanda per l’erasmus, a tutti aveva detto che aveva deciso di intraprendere quel percorso per via del futuro lavorativo che desiderava.

La realtà era molto più triste, voleva scappare dalla sua famiglia. Non sopportava l’idea che sua madre avesse perdonato quel comportamento, odiava che i due adulti della casa, sostenessero di sacrificare la loro felicità per il bene della figlia, le avevano rovinato il concetto di amore.

 

Avevano litigato di fronte a lei per anni, sempre discussioni, ogni giorno felice era stato contaminato dai loro battibecchi che non portavano a nulla, perché alla fine restavano insieme.

 

Si era stancata, ed aveva deciso di andare via, sapeva che non l’avrebbero fermata se fosse stato un motivo di studio, e sapeva anche che avrebbe trovato il modo di non tornare più indietro.

 

 

Adesso aveva ventisette anni, aveva fatto tantissime sedute di terapia e aveva capito che se lei non ci fosse stata, i suoi avrebbero trovato il coraggio di separarsi evitando di vivere nell’infelicità costringendo la figlia a subire passivamente.

 

Non era ovviamente colpa sua, ma dei suoi genitori, che avevano messo una bambina  frettolosamente, dopo pochi mesi di un matrimonio basato su uno sciocco invaghimento giovanile.

 

Lei era nata perchè i suoi egoisticamente avevo deciso di voler qualcuno da accudire, senza aver pensato che non essendone in grado, probabilmente le avrebbero rovinato l’infanzia, e lei non voleva commettere gli stessi errori.

 

 

Andrea la guardava triste, lui aveva una famiglia perfetta, ricca di amore e gioia, e di certo non si aspettava che Anna nascondesse tutto quel rancore.

 

-Nana mi dispiace tanto per quello che hai vissuto, ma puoi imparare dagli errori altrui ed essere una mamma migliore, sono certo che saresti meravigliosa.- Le lasciò una carezza sulla guancia guardandola negli occhi.

 

-Io non sono pronta per tutto questo, e non so se lo sarò mai.- Piangeva mentre Andrea la coccolava, cosa avrebbe fatto? Come avrebbe portato avanti la sua vita ora?

 

 

 

Domenica mattina Federico ed Anna avevano appuntamento da Magnolia per la loro colazione a base di cupcakes.

 

Solo loro due, come i vecchi tempi.

 

Fede non le aveva dato una risposta concreta ai suoi dilemmi, entrambi sapevano che quella decisione era sua, ma l’aveva fatta sentire capita.

 

Andrea l’amava, e quella mattina si era impegnato a non mostrarsi arrabbiato o sconvolto, ma gli si leggeva in faccia che non riusciva a comprendere come si sentiva.

 

Non gliene faceva una colpa, aveva avuto l’infanzia dei sogni, e desiderava darne una altrettanto bella ai suoi figli, ma lei non pensava di potercela fare.

 

Allo stesso tempo abortire le sembrava meschino e crudele, c’erano persone che pativano le pene dell’inferno per poter avere una gravidanza, e lei buttava tutto via?

 

Tornando a casa, aveva lo stomaco in subbuglio, l’amico le parlava con tono entusiasta dei figli, li amava davvero, più di ogni altra cosa, più della moglie era evidente, quei due angioletti gli avevano rapito il cuore.

 

E anche se lei non era felice di portare in grembo un bambino, anche se non lo voleva, pensò che se avesse imparato ad accettarlo, lo avrebbe amato alla fine.

 

Un pò come con Andrea, lo conosceva da anni, e non si era mai interessata a lui, e alla fine aveva capito che era la sua anima gemella, che era la scelta giusta.

 

Avrebbe fatto funzionare tutto, non sarebbe stato facile, ma non poteva di sua spontanea volontà porre fine alla vita di un’essere umano per puro egoismo.

 

L’aborto serviva, per motivi concreti, non perchè lei voleva restare nella sua comfort zone.

 

Prese un respiro profondo entrando nell’appartamento, aveva deciso.

 

Appena mise piede dentro casa, l’odore di zucca che tanto le piaceva mangiare, le fece rivoltare lo stomaco, scansò Andrea che le andava incontro sorridendo e vomitò il mezzo cupcake, che aveva mangiato qualche ora, prima nel water.

 

Mentre aveva la testa ancora piegata sul sanitario bianco, sentì il suo fidanzato raccoglierle i capelli per evitare che le andassero davanti alla faccia, buttò fuori il contenuto del suo stomaco, e quando si sentì meglio, si pulì la bocca tirando lo sciacquone.

 

Andrea la tenne per la vita mentre la faceva sedere sul divano, le portò un bicchiere d’acqua e le prese la mano lasciandole delle lievi carezze, sapeva esattamente cosa fare, avrebbe voluto essere come lui.

 

-Ti ho preparato il risotto alla zucca, ma immagino che lo mangeremo tra un pò.- Le diede un bacio sulla fronte sorridendole.

 

-Penso sarà una gravidanza complessa, sai?- Anna glielo disse con tono casuale, come se stesse parlando del meteo.

 

Lo sguardo di Andrea si illuminò, aveva capito.

 

-Hai deciso di tenerlo? Diventeremo genitori?- Sembrava un bambino il girono di natale.

 

-Voglio provarci.- Gli annuì convinta sorridendogli, e pensando che sarebbe andato tutto per il meglio, non avrebbe commesso gli errori dei suoi genitori, o almeno lo sperava.




Note: C'è una frase, nella canzone "Mine" di Taylor Swift, che richiama l'idea che ho voluto far trasparire in questo capitolo, ascoltate il brano se vi va e fatemi sapere cosa ne pensate!

Eccoci con il nuovo capitolo, dove imparamo che Anna ha vissuto una situazione famigliare particolare, già dalla storia precedente c'erano alcuni accenni, ma ho voluto approfondire.

Sembra che alla fine terrà il bambino, vedremo come le cose si evolveranno.

Grazie mille per essere passati e alla prossima!

  
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