Serie TV > Altro
Segui la storia  |       
Autore: _Selenophile_    27/11/2020    1 recensioni
[erkenci kus]
[erkenci kus]Una ragazza dagli occhi ambra,Serena Monteforti,dopo un anno e mezzo a Londra,decide di ritornare nel paese universitario dove tutto è cominciato per affrontare i suoi demoni e riprendere in mano la sua vita.
Profondamente cambiata dal suo passato e da quello che è successo, non sa che è in arrivo per lei una sferzata di vita, totalmente inaspettata in un periodo come quello,in cui tutto era assopito e,quasi,dimenticato.
Un gruppo di ragazzi come tanti, che ha sogni,speranze, che lotta per emergere e per rimanere a galla. Un gruppo di ragazzi un po'strani e svampiti,che partorisce idee.
E un'idea,buttata lì un giorno di Ottobre, tra un aperitivo e una sigaretta.
Tutto questo causerà una tempesta violenta, dirompente e perfetta, da cui tutti usciranno diversi,cambiati.
Perchè un aquilone si alza solo con il vento contrario.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il tatuaggio fatto a Londra è tratto da una canzone di Bebe Rexha in un featuring con G-Eazy.

Siamo solo io,me stesso e me.Viaggio in solitaria fino alla morte,perché dentro di me scorre la vita.
Non ho bisogno di nessuna mano da stringere,perché quando la notte è fredda,ho il fuoco della mia anima a riscaldarmi.
Non ho bisogno di niente per far passare la notte,perché ho il ritmo che è nel mio cuore a tenermi viva.

Così recita la traduzione del ritornello.
Feci quel tatuaggio proprio per ricordarmi che bastava la mia voce ed il mio amore per la musica a non farmi sentire sola.Lo feci per ricordarmi che non avevo bisogno di nessuno che mi riscaldasse nelle fredde notti invernali.
Non avevo considerato,però,che la notte senza nessuno da stringere,è davvero tanto fredda.
 
Avevo un grandissimo cerchio alla testa e non riuscivo a tenere gli occhi aperti.Lo stomaco si contorceva ed avevo la sensazione di essere stata schiacciata da un tram.Sentivo tutto l’alcool ingerito la sera precedente essere lì lì per ritornare.
Camilla entrò barcollando,reggendo due bicchieri d’acqua fresca.Quando era arrivata?
«A voi!» si accasciò sul mio letto «Mamma che giramento di testa!»
«Hmm…» Diafa borbottò qualcosa,girandosi supina «..ma che ore sono?»
«È quasi mezzogiorno..» rispose la mia coinquilina abbracciando un cuscino.
Il citofono suonò più volte prima che qualcuna di noi si decidesse ad andare ad aprire.
Sofia ed Elisa entrarono in camera nello stesso stato di Camilla,con gli occhiali da sole a coprire gli occhi gonfi e la faccia sfatta di chi non aveva dormito per niente la notte prima.
Era stata una sbornia epica per tutti.
«Me sento tutta rotta!» la mia amica si  tolse le scarpe e si infilò sotto le coperte «Joan non mi ha dato tregua stanotte!»
Elisa borbottò qualcosa di incomprensibile e si sedette alla mia scrivania,le braccia incrociate sul tavolo a farle da cuscino.
«No,dai!» la mia coinquilina bionda ebbe un moto esplosivo «..non ci addormentiamo!Corriamo il rischio di sfasare il nostro ciclo biologico!»
«Camilla..» l’altra mia coinquilina si mise seduta sul letto,gli occhi socchiusi e la bocca impastata dal troppo rum «..sai con chi hai a che fare,no?!» si tuffò di nuovo tra le coperte «…a noi è una vita che è sfasato il ciclo biologico!»
 
Dopo circa un’ora,più o meno in posizione eretta, riuscimmo a trascinarci fuori dal letto e ci ritrovammo intorno al grande tavolo della sala a fare colazione in totale silenzio.Preparare la macchinetta del caffè e scartare la busta dei cornetti che avevano portato le ragazze fu il massimo che eravamo riusciti a fare.
Elisa si annusò le ascelle.«Mamma che puzza!Mi posso fare una doccia prima di andare a casa?!»
«Hm.» fu l’unica risposta di Diafa mentre girava il suo caffè.
«Ma che..» Sofia infilò una mano tra i capelli della mia amica e ne cacciò fuori una foglia secca «..ma che cos’è sta roba?!...Elisa!»
L’altra avvampò di botto senza rispondere.
«Ieri Victor stava carico,eh?!» scherzò Diafa.
«Io l’avevo detto..» intervenne Camilla «..gli stivali bianchi!Gli stivali bianchi fanno sangue!»
Io in tutto ciò mi chiedevo perchè bastasse anche solo accennare al sesso per diventare pimpanti e attive.
«Se proprio dobbiamo dirla tutta,Elisa fa sangue a Victor anche con un sacco di iuta addosso!» mormorai finendo il cornetto.
«Insomma..» la mia coinquilina mi strinse un braccio «..mi fa piacere sapere che io e lei siamo le uniche due sfigate a non aver avuto una notte da ricordare.»
Si girarono tutte verso di me.
«In che senso?» chiese Elisa.
«Ma tu ed Andrea,ieri…»
Incassai la testa nelle spalle mentre accendevo una sigaretta.
«Ieri è stato un disastro.»
 
Continuavamo a ballare vicini,senza parlare ma sorridendoci a vicenda,completamente persi nei nostri sguardi.Lui si fece più vicino,mentre io continuavo a ballare.
Andrea mi attirò a sé,mettendomi le mani intorno al viso e dandomi un bacio sulla fronte.
«Andiamo.» mi afferrò la mano e mi portò via da quell’orda scatenata,facendomi scudo con il suo corpo imponente.
 
Mi ritrovai tra lui ed un muro,le gambe attorno alla sua vita e le nostre bocche incollate,completamente al buio. Le mie mani,sotto la sua maglietta, tastavano i suoi addominali ed i suoi muscoli definiti.Le sue mani mi accarezzavano ripetutamente la schiena,indugiando sull’attaccatura del reggiseno.
Ormai eravamo completamente ed irrimediabilmente senza freni inibitori,persi l’una dell’altro.
Ma improvvisamente qualcosa ruppe la magia.Risate fanciullesche,una bottiglia di vetro buttata a terra,urla adolescenziali e chiacchiere giovanili ci riportarono bruscamente alla realtà.
Eravamo sempre il professore e la studentessa. Anche se alticci ed innamorati.
Andrea si slacciò da me e mi spinse ad aderire al muro,le mani ai lati della mia testa e il suo corpo premuto sul mio.Il cuore balzò in gola ed il panico si impossessò del mio corpo,tutto era amplificato dal suo profumo che mi stordiva. Anche se ero ben consapevole che nessuno avrebbe mai potuto vedermi sotto quella barriera umana.
«Sshh.Calma..» la sua voce era più roca del solito.
Il gruppo di ragazzi ci superò senza notarci.Eravamo stati ad un passo dal dare vita ad uno scandalo.
L’incantesimo ormai si era completamente spezzato.«Per un pelo...» si allontanò da me «..non mi sono fermato in tempo..»
Lo guardai confusa.«In tempo dal fare cosa?!»
Indicò la distanza tra noi.«Dal fare questo.Mi  ero ripromesso di starti lontano..» mise le mani sui fianchi «..ma non ci riesco..»
Il cuore svolazzò nel petto al sentire quelle parole.Mi avvicinai e gli appoggiai una mano sulla guancia,sporgendomi per baciarlo.
Ma lui si scostò.«No..»
Un fulmine mi trapassò da parte a parte.«Cosa “No”..?!»
«Serena..» si sgranchì la voce «…Non posso farlo..»
Sgranai gli occhi,incredula.«Perché?!» domandai in un sussurro.
«Io ti voglio,capisci?!Ma non posso farlo..»
«No,in realtà non capisco.Tu prima..o quando siamo andati a cena..»
«Lo so.» prese un sospiro e mi guardò con la tristezza nello sguardo «Mi dispiace moltissimo per averti fatto stare così male.Non riesco a perdonarmelo.Ma..» scosse le spalle «..io non mi fido più di te.»
Stentavo a credere alle sue parole.«Perché ti sei riavvicinato,allora?! Perché ti sei comportato in quel modo?!»
«Te l’ho detto:tu per me sei importante e non riesco a starti lontano.Ma non mi fido più,non adesso almeno..»
«Che cosa vuoi,allora?!»
«Voglio che tu faccia parte della mia vita.Ma voglio che siamo amici…possiamo ricominciare tutto dall’inizio come amici..»
L’alcool accese una rabbia latente.«Stai scherzando,vero?!Mi prendi per il culo?!» incrociai le braccia «Ti rendi conto della cazzata colossale che hai appena detto?!»
«Stai reagendo in maniera sbagliata.»
«Sei tu che stai ragionando in maniera sbagliata,invece!» le lacrime cominciarono a scorrere «Quello che abbiamo avuto noi è qualcosa che raramente esiste, e lo sai anche tu. E sei completamente pazzo se pensi che io svilisca un sentimento del genere..»
«Non ti sto dicendo di svilirlo..» cercò di ribattere.
«Sì,invece!» lo aggredii «Sei un coglione testardo ed orgoglioso, e ti sbagli di grosso se pensi che io farò le spese del tuo carattere di merda..» diedi la stoccata finale a quell’uomo così fragile «..se devo averti come amico,preferisco non averti per niente nella mia vita..»
 
«Gli hai detto così?!» Elisa mi fissava con gli occhioni sgranati.
«..ovviamente non lo pensavo.Era l’alcool a parlare..»
«Ma andasse a fanculo!» sbottò Sofia «Mamma che molletta su li cojoni st’omo!»
«Purtroppo quando qualcuno è orgoglioso non c’è nulla da fare..» commentò Diafa «..però che cazzo!»
«Ma quindi adesso come siete rimasti?!» mi chiese Camilla.
Portai le ginocchia al petto.«Boh,credo che non torneremo mai più insieme.»  mi circondai le ginocchia con le braccia «Prima mi abituo all’idea di non averlo più,meglio sarà per la mia sanità mentale..»
 
«Dove diavolo è finito Daniele?!» latrò Mercorelli. Lui era l’unico che dopo la precedente notte brava era riposato  e fresco.
«Mercorè tu non capisci..» Victor era appoggiato a una delle tastiere con ancora addosso gli occhiali da sole «..già è tanto se siamo in piedi,vista la serata di ieri.»
L’altro spalancò gli occhi grigi.«Siete proprio vecchi se basta una serata del genere a mettervi  fuori gioco!»
«No,amigo..» Joan sbadigliò «..è che noi, a differenza tua,la notte non dormiamo!» concluse scambiandosi uno sguardo complice con il mio amico biondo.
La porta si aprì e comparve Daniele.
«Era ora!Sei in ritardo!» lo rimproverò prontamente Mercorelli.
L’altro non lo calcolò proprio,portando l’attenzione su di me.«Sere,puoi venire un attimo fuori con me?»
Aggrottai le sopracciglia.«Che è successo?!»
Mercorelli impallidì.«Ragazzi,non dobbiamo perdere neanche un minuto!La finale è alle porte!»
«Mercorè per favore!» il tono di Daniele non ammetteva repliche.
Era successo qualcosa,ormai ne ero certa.
«Due minuti..» pregai Mercorelli «..il tempo di una sigaretta.Giuro!»
 
«Allora?!Dimmi…»
«Andrea ha deciso di partire.» disse Daniele senza mezzi termini.
La sigaretta mi scivolò dalla labbra.«Cosa..?!»
«Sì.Sono stato fin’ora con lui per cercare di fargli cambiare idea.Ovviamente non ci sono riuscito.»
Deglutii aria.«Ma perché vuole partire così improvvisamente?!»
«Lui dice che non ha nulla che lo trattiene quì.» cominciò il mio amico «Ormai le lezioni sono finite.Ha deciso di accettare l’offerta della compagnia petrolifera.»
Prima non ci avrei pensato due volte ad accettare la proposta della compagnìa;a me Camerino è sempre stato stretto. Troppi ricordi.Sono successe troppe cose che non volevo rivivere.. però adesso ci sei tu. E tu sei più importante di qualsiasi cosa.
Alla fine lo aveva fatto, aveva accettato la proposta.
«..io lo trattenevo quì.» diedi voce ai miei pensieri.
«Sì.Per questo…» Daniele mi prese le mani «..volevo chiederti se potresti convincerlo a non partire.»
Lo guardai sbigottita.«Io..?!» mi puntai un indice contro «..perchè proprio io?!»
L‘altro mi guardò come se avessi detto che il sole fosse blu.«C’è davvero bisogno che te lo spieghi?!»
«No.Effettivamente no..»
Calò un pesante silenzio,ognuno di noi era perso nei propri pensieri. Era davvero arrivata la fine?
«Senti,Serena..» il mio amico mi guardò «..Andrea mi ha detto ciò che è successo ieri;e vi capisco,vi capisco entrambi..»sospirò «..però è un peccato che finisca tutto in una bolla di sapone.Voi vi fate reciprocamente del bene.»
«Se ti ha detto tutto,ti avrà anche detto che vuole essermi amico.»
«Andrea è cocciuto..» rispose Daniele «..lo fa sempre:quando qualcosa non va si scherma dietro il suo brutto carattere e fugge..»
«Appunto!Per quanto tempo dobbiamo rincorrerci?!» allargai le braccia «Non si fida,Daniele!E io di certo non voglio averlo come amico..non dopo quello che abbiamo vissuto insieme..»
«Per questo ti sto dicendo che sei l’unica che può convincerlo a non partire..» mi posò le mani sulle spalle «Il fatto che non si fidi,non vuol dire che non ti ami..»
Ero certa che lui mi amasse.Era chiaro a me e a tutto il mondo. Ma forse non mi amava al punto da mettere da parte l’orgoglio.E non può esistere l’amore senza una fiducia di base.
O magari può,ma bisogna coltivarlo insieme. E la vedevo una cosa un po’improbabile se lui era in mezzo al mare.
«Andrea non fugge da te,Andrea fugge dai suoi sentimenti per te..» Daniele sorrise «..non ha capito che è impossibile scappare dal cuore.»
Guardai negli occhi verdi del mio amico che brillavano di lacrime.«Perché fai tutto questo?!Mi sembra di capire che le altre volte tu lo abbia lasciato partire senza problemi..»
«Faccio tutto questo perché ho visto il suo cambiamento in tutti questi mesi che ha passato con noi…ma, soprattutto,che ha passato con te.È ritornato l’adolescente spensierato che era prima della morte dei suoi genitori.E venderei anche l’anima al diavolo pur di non perderlo.»
 
Mi passai le mani nei capelli per la milionesima volta.Alla fine le prove erano andate a monte a causa della nostra totale mancanza di impegno.
Mercorelli aveva rischiato un infarto,ma Victor e Joan erano stati in grado di placarlo proponendogli un hamburger ed una birra al pub.Quel ragazzo si faceva comprare con poco.
Sfiorai con la mano il dondolo su cui ero seduta,cercando calore nel sole di inizio Aprile.
Quanti ricordi.
Quante risate,quanti abbracci e quanti baci aveva visto scambiarci tra me ed Andrea. Ci aveva visto perdutamente innamorati,ci aveva visto scherzare come bambini e litigare come cani.
Anche secondo le altre io ero l’unica che in qualche modo avrei potuto farlo desistere dal partire.
Provai ad immaginarmi una vita senza di lui e la paura cominciò ad intorpidirmi dall’interno.
Prima di lui tutti noi eravamo allo sbando.Soprattutto io ero allo sbando.Lui mi aveva fatto crescere,mi aveva insegnato ad avere fiducia in me stessa,ad essere forte, a contare prima su me stessa che sugli altri.
Non aveva capito che io ero forte se lui era con me.Io contavo su me stessa sapendo che lui poteva contare su di me,in una specie di effetto domino al contrario.
Lui mi aveva incoraggiato a seguire quel sogno che coltivavo da bambina,ma era lui la linfa vitale di quel sogno.
Io scrivevo testi di canzoni che parlavano di lui.Scrivevo testi di canzoni per lui.Senza Andrea,niente e nessuno sarebbe stato lo stesso.
Dovevo fare qualcosa,ed alla svelta.
Corsi verso la porta ma ci trovai Diafa e Camilla appoggiate con la schiena.
Aggrottai le sopracciglia.«Che state facendo?!» chiesi senza ottenere risposta «Ragazze,non ho tempo da perdere!»
Le due sorrisero.«Certo che ci hai fatto aspettare un bel po’!» esclamò Camilla.
La mia coinquilina sudafricana mi porse le chiavi della sua macchina.«Va’ a riprenderti il tuo amore.»
 
Quando arrivai la porta era socchiusa.Quei due dovevano davvero imparare ad usare una chiave.
Lo trovai in camera sua,con le spalle alla porta.Probabilmente si era accorto della mia presenza,tuttavia non si girò.
Notai immediatamente le grandi valigie in un angolo.Il cuore cessò di battere per minuti interi.
«Quindi è vero.Torni in piattaforma.»
Lui annuì.«Sì,è vero.»
Le lacrime salirono in gola.«Quando?»
«Non lo so..» anche la sua voce uscì tremolante «..un paio di giorni al massimo.»
Cercai di non piangere,almeno non in quel momento.«Perché parti?»
Lui non mi rispose,si limitò a tirare un grande sospiro.
Mi avvicinai di un passo.«Non partire,per favore.» mi asciugai una lacrima solitaria «Lo so che ti ho ferito firmando quel contratto,ma l’ho fatto solo per non vederti chiuso dietro le sbarre..» la voce si piegò al ricordo di quei giorni «..non sapevo come altro fare.»
«Ormai non è più quello il problema..»
«E allora qual è?» mi parai di fronte a lui «Il mio sentimento per te non si è mai spento. Anche dopo tutte le cose cattive che mi hai detto.Dopo tutto quello che è successo io non ho smesso un attimo di amarti..» spostò lo sguardo dal pavimento al mio viso «..per favore,Andrea,per favore non andartene…»
Si alzò e si avvicinò alla finestra.«Non rendere la situazione ancora più difficile..»
«Io non sto facendo niente..» mi avvicinai alle sue spalle «..la situazione è già difficile perché tu sei il primo a non voler andarsene.»
Si girò e mi guardò.Eravamo così tanto vicini da sfiorarci.
Così vicini fisicamente,ma così lontani mentalmente.
«Perché non riesci a capire che mi fa male vederti da lontano e non poter essere tuo?!»
«Tu sei mio da quella sera di fine estate,perché non mi ascolti?!» la mia voce era così bassa da sembrare un miagolìo.
Si allontanò nuovamente da me.«È più complicato di così.»
«E allora com’è?!Spiegamelo…» le lacrime cominciarono a scorrere «..perchè non sei chiaro?!»
«Tu sei la persona più importante della mia vita.E probabilmente lo sarai sempre…quello che mi lega a te è il sentimento più forte che io abbia mai provato nella mia vita..» esitò un attimo «..ma tu mi hai mentito.Mi hai mentito guardandomi negli occhi,mentre io ti imploravo di dirmi quale fosse il problema..questo ha fatto sparire tutta la fiducia che avevo riposto in te.» si girò e mi fissò intensamente «..immaginaci come un grande vaso di cristallo.Bello,con mille colori ed armonioso…ma talmente fragile da rompersi anche solo con un soffio.» si avvicinò di un passo ma non mi toccò «..noi siamo questo.»
Quella situazione era ridicola.«Ti chiudi dietro metafore per non dirmi la verità.»
Non era giusto,non era per niente giusto quello che stava succedendo. In amore è normale combattere per il benessere della persona che si ama,perché non riusciva a capirlo?
Cosa non gli era chiaro del fatto che avevo fatto tutto solo ed esclusivamente per lui?
«E quale sarebbe questa verità?»
Gli arrivai ad un paio di millimetri dal viso.«Tu non sai amare. Sei solo un ragazzino nel corpo di un adulto. Mi punisci e punisci te stesso per qualcosa che di per sé non ha senso…» continuai a guardarlo attraverso le lacrime «…ti ostini a non voler comprendere le motivazioni del mio gesto.Poni davanti a tutto ciò il tuo orgoglio smisurato e la tua testardaggine assolutamente fuori luogo..»
«Sapevi che fossi testardo ed orgoglioso ancora prima di conoscermi.»
«Già..» mi allontanai da lui «..ma per un attimo avevo pensato che io e te insieme potessimo superare tutto.»
«Sei stata tu che mi hai tirato fuori.» mi rimproverò.
«Sì.E lo vuoi sapere?!» mi asciugai le lacrime «..lo rifarei altre mille volte.Perchè è questo l’amore:l’amore è mettere il bisogno dell’altro davanti al proprio.L’amore è lottare per la felicità della persona che si ama,anche se questo comporti perderla per sempre.E se vederti libero avrebbe significato perderti,beh..» scossi le spalle «..allora avrei firmato tutte le volte che sarebbe stato necessario.»
Lui non rispose al mio monologo.
«Io ero disposta a lottare per noi due.Tu no.» continuai «È questa la grande differenza tra noi.Io resto,tu scappi..» deglutii «..del resto stai scappando da quando hai sedici anni,Andrea Ricci..»
Sgranò gli splendidi occhi scuri.«Non credo che…»
Lo zittii con una mano,rigettando parole che venivano dal cuore.«..sappi che se continuerai con questo atteggiamento ti troverai sempre male.Sei un egoista.Stai scappando da tutto perché a te fa comodo vivere situazioni di stasi senza che niente e nessuno possano sfiorarti.Non tolleri che nessuno ti si avvicini perché hai paura che possano ferirti.Ma sappi che questa non è vivere.Questa è solo una pallida illusione di una vita vuota.»
Sicuramente le mie parole lo avevano ferito.«È la mia decisione.E tu non hai nessun diritto di discuterla.» mi rispose gelido.
«Perché io non sono nessuno,eh?!» rantolai «È già finito il grande amore?!Allora deduco che non sia stato così tanto grande, se è bastata una bugia a fin di bene per farlo spegnere..» vidi i suoi occhi tremare «..allora mi chiedo:chi è che sta mentendo,adesso?!»
Scese di nuovo il silenzio tra noi.Andrea mi diede le spalle,incrociando le braccia. Era stato colpito dal mio discorso,ne ero certa.Tuttavia, non riusciva ancora a mettere da parte tutto il suo risentimento;e su questo, purtroppo, io non potevo fare nulla.
Gli diedi le spalle,pronta ad uscire una volta per tutte dalla sua vita,ma avevo un’ultima cosa da dire.«Quando sarai in piattaforma,pensa al ragazzino che sei rimasto.Perchè tu,sotto quell’aspetto da gigante,non sei altro che un ragazzino immaturo e imperfetto.E poi pensa al nostro amore,e a quello che ti ha dato in questo breve tempo.» diedi un ultimo sguardo all’amore della mia vita e alle sue spalle grandi «In bocca al lupo per la vita,ne avrai bisogno.»
 
______________________________

Buon pomeriggio a tutte voi!Come state?

Vi dico subito che questo capitolo è stato scritto in tre ore al massimo,quindi vi chiedo scusa se doveste trovare errori di battitura,sintassi,ortografia. Ho ricontrollato il tutto più volte,però qualche cosa riesce sempre a sfuggirmi. Ovviamente voi non esitate a farmelo presente.

Detto ciò,vi aspettavate un capitolo del genere? 
Andrea è davvero cocciuto ed irremovibile.Anche se ama con tutto se stesso Serena,non riesce a mettere da parte la sua fierezza, e questo si ripercuote nel suo rapporto con la ragazza.
Anche se con il cuore straziato, decide di andarsene pur di non starle vicino.Lui è consapevole di star sbagliando, però si è illuso che così starà meglio.
Decide di ascoltare la ragione e non il cuore.

Mancano due capitoli alla fine.Siamo in dirittura di arrivo.Già piango!

Spero di leggere i vostri pareri.

Un abbraccio!
S.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro / Vai alla pagina dell'autore: _Selenophile_