Film > Jurassic Park
Segui la storia  |       
Autore: Giana_    27/11/2020    0 recensioni
Ambientato ai tempi nostri, mi sono chiesta cosa potesse succedere all'isla Muertas se i fatti descritti in Jurassic World non fossero successi. Cosa o chi ai può sacrificare per quello che è 'giusto'? E cosa è "giusto''?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, John Hammond, Nuovo personaggio
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Le due sorelle Rossi e il dottor Smith si stavano dirigendo nella sede della Ingen, per l’incontro con gli altri membri del team. Una macchina era venuta a prenderli molto presto, circa alle 7:30 di mattina. Fortunatamente gli aveva già trovati tutti a fare colazione nella sala dell’albergo. Furono scortati tutti e tre dentro un edificio enorme e interamente di vetro e acciaio, a pochi km dal loro albergo, e fino ad una sala conferenze.

Vanessa, Laura e Charles entrarono nella sala dove erano già seduti una donna bionda, intenta a scrivere sul proprio telefono, e un ragazzo dall’aspetto nordeuropeo che curiosamente aveva un polso legato con delle manette al grande tavolo al centro della stanza e lo sguardo fisso, al centro del tavolo. Dietro di loro entrarono due uomini sconosciuti che parlavano animatamente e l’ufficiale Brown. Lui saluto le ragazze con un cenno, poi andò a sedersi accanto al ragazzo con le manette. L’uomo che sembrava avere più anni tra i due entrati si fermò davanti alle ragazze fermando la discussione e disse “Signorine Rossi è un piacere conoscervi. La vostra fama vi precede” “Oh non sapevo nemmeno l’avessimo” Disse Laura divertita e lusingata mentre entrambe stringevano la mano ai due signori. “è così mi creda. Io sono Alexander Hammond presidente della Ingen e lui Erik Kirby. Sarà il vostro capogruppo sull’isola” “Oh beh … noi non avremmo accettato ancora signore” Disse Vanessa per mettere le cose in chiaro. Alexander, ecco lui aveva mandato la frutta e il cibo. “Perché nessuno vorrebbe andarci dico bene?” Disse con forte accento russo il ragazzo ammanettato.

Il signor Hammond lo ignorò e fece segno a tutti di sedersi, poi disse “Direi di cominciare con le presentazioni di tutti. Dottor Smith comincia lei?” Charles si alzò in piedi si rivolse alle altre persone sedute al tavolo e disse “Salve mi chiamo Charles Smith chirurgo di urgenza specializzato. Nato in Massachusetts al momento non ho una residenza vera e propria visto che fino a ieri ero con altri medici in missione in africa centrale.” “Miracolo il bel dottore che ci eviterà di morire giusto giusto per le prime 3 ore sull’isola” bofonchiò il ragazzo mentre giocava con la catena delle manette.

“Signori il nostro simpatico commentatore fuoricampo è Viktor Zubov ingegnere informatico. È stato arrestato in ucraina mentre scappava dalla Russia dopo aver mandato in tilt i server dell’esercito Russo.” Spiegò Alexander mentre lui sbuffava e diceva “forse era meglio la prigione Russa” “Sicuro che i russi saranno contenti di saperti negli stati uniti, dopo che sei entrato nella lista dei più ricercati per aver violato i server della sicurezza nazionale?” Disse l’ufficiale Brown. Viktor ebbe un fremito di terrore e poi bofonchiò qualcosa in russo. Alexander fece un cenno a Brown e poi si rivolse alla donna bionda che fece un mezzo sorriso imbarazzato e disse “Salve io sono Christina. Vivo a colonia e sono una veterinaria anche se sono specializzata comportamentista di specie pericolose.” Vanessa la guardò e disse “Affascinante… specie pericolose come?” Christina la osservò per un secondo e poi disse “di qualsiasi tipo in realtà. Mi piace pensare che ogni essere vivente abbia qualcosa di affascinante e buono.” Erik e Alexander stavano entrambi sorridendo, mentre Viktor continuava a bofonchiare in russo. Christina era una bellissima donna e sembrava molto competente e profondamente interessata al suo lavoro.

Poi tutti si concentrarono su Vanessa, visto che aveva parlato per ultima, e lei si schiarì la voce, nervosa “io mi chiamo Vanessa. Sono laureata in Chimica Farmaceutica con una specializzazione in tossicologia e diverse tesi sull’alimentazione” Alexander prese la parola e disse “Nonostante siate le più giovani del team siete entrambe parti importantissime. Siamo felici di avervi con noi” Charles fece l’occhiolino a Vanessa mentre Laura si presentava “Laura Rossi. Una laurea in ingegneria robotica e diversi studi sulla microsorveglianza e l’efficienza energetica”. Nonostante fossero le più giovani tutti le guardarono come se fossero le persone più importanti e competenti del gruppo e Vanessa si sentì una leggera pressione crescere.

Dopo un breve istante in cui tutti i personaggi al tavolo si squadravano a vicenda Erik si alzò. “Salve a tutti. Io sono Erik Kirby il vostro capogruppo. Io sono un illustratore e un fotografo, quindi non ho le vostre conoscenze preparatorie ma sono l’unica persona al mondo che ha vissuto per un brevissimo tempo sull’isla Sorna” Spiegò Erik calcando la parola ‘brevissimo’. “Lei ha vissuto veramente sull’isola?” Chiese Laura abbastanza scioccata come tutti. Tutte le persone sedute a quel tavolo avevano visto le foto dell’isola e degli esseri che l’abitavano. “Non per mia scelta in effetti ma questa è un’altra storia” spiegò lui. Le sorelle si guardarono con Charlie, seduto davanti a loro con un sopracciglio alzato ma Erik lasciò correre. “Comunque, io sono qui perché Alex credeva che la mia esperienza fosse quantomeno utile. Insieme a degli ingegneri abbiamo progettato un rifugio che potesse essere più nascosto e sicuro possibile e questo è quello che stiamo costruendo sull’isola.” Sullo schermo dietro di lui comparve un progetto di un rifugio interrato, con alcune foto e simulazioni 3d.
 

1.     Rampa di acciaio di entrata
2.     Posto auto con ufficina
3.     Officina ingegneristica
4.     Zona cucina e sala da pranzo
5.     Impianto video e comunicazione
6.     Laboratorio chimico
7.     Studio medico
8.     Stanza da letto 4x
9.     Stanza da letto 3x
10.  Stanza da letto 3x
11.  Bagni
12.  Sala informatica
13.  Cisterna acqua piovana

 

“Lo state costruendo con dei robot telecomandati a distanza?” Chiese Laura. Erik sorrise contento che lo stessero seguendo interessati. “Certo. La costruzione è stata seguita da una nave cargo della marina a circa 2-3 km dalle coste dell’isola.” “è perfettamente autosufficiente sia a livello energetico sia per provviste e acqua?” Chiese Vanessa notando una cisterna di acqua piovana nel progetto. “non è ancora completata quindi per ora non per tutto, solo per l’acqua. Per la parte energetica abbiamo pensato a molte opzioni ma sono incompatibili con la nostra idea che il rifugio sia quasi interamente invisibile dall’esterno. Stessa cosa per le provviste.” Laura si girò verso la sorella e disse al suo orecchio “dovrebbero vedere i tuoi progetti dei mini orti cooperativi” Alex non si perse lo scambio e chiese “mini orti cosa?” Laura si morse l’interno delle guance per l’imbarazzo di essere stata beccata come una liceale. “Scusi signore mia sorella mi voleva solo punzecchiare” Disse Vanessa cercando di concludere li il discorso, ma Charlie che aveva capito a cosa si riferisse Laura disse “Ti stava dicendo di mostrare il tuo progetto, non è vero?” Vanessa lo guardò cercando di fulminarlo con lo sguardo, ma lui fece un’espressione quasi di un padre che riprende la figlia per essersi sottovalutata. “Quale progetto?” chiese Alex curioso.

Vanessa sospirò nel sentirsi messa all’angolo e tirò fuori dalla sua borsa il suo tablet. Lo collegò ad uno degli schermi accanto a quello usato da Erik e mostrò i suoi appunti e disegni. “All’università stiamo lavorando ad un progetto interdipartimentale sulla agricoltura cooperativa. Lo scopo dello studio è progettare dei mini orti che con pochissimo spazio e minima manutenzione possano avere una produttività molto elevata senza peggiorare la qualità del prodotto finale. Stiamo studiando come si influenzano delle piante in spazi ristretti e in diverse condizioni.” Quando Vanessa si girò verso il tavolo, vide che tutti la stavano osservando.

Tutti con interesse e ammirazione a parte Viktor che alzò un sopracciglio e chiese “E cosa c’entra questo con le medicine che dovrebbero essere il tuo campo di studi?” Laura si girò verso di lui e lo fulminò con lo sguardo. Ecco fatto, Viktor era sulla sua lista nera a vita.

Vanessa punta sul vivo rispose prontamente “Ho fatto domanda io di entrare nel progetto, dato che con il dottor Smith ho passato un anno in africa con i medici senza frontiere e ho visto quanta gente ha bisogno di cibo e non lo ha.” L’hacker scivolo sulla sedia guardando in basso. Laura rise sotto i baffi e fece un cenno di soddisfazione alla sorella. “In effetti il tuo studio potrebbe esserci veramente utile. Farò domanda alla tua università per poter visionare i dati e tutti gli appunti. Grazie Vanessa” Disse Alex.

Vanessa si risedette con un sorriso trionfante mentre Erik continuava a esporre il progetto del rifugio "Come vedete il rifugio è completamente interrato. Sarà possibile accedervi da una rampa per auto o da una botola nascosta tra delle rocce. La camicia esterna a doppio strato permette al rifugio di essere isolato fonicamente e termicamente. Il rifugio ha delle finestre panoramiche che da chiuse sono completamente invisibili. Acqua corrente ed energia provengono da una cisterna per acqua piovana e da una batteria ricaricabile in grado di alimentare il rifugio per una settimana. Abbiamo diviso il rifugio in Officina meccanica ed ingegneristica, poi una sala comune con cucina impianto video e suono che è anche il maggior punto di comunicazione con la terra ferma. Tre stanze da letto due bagni di servizio e due con docce separate e uno studio medico attrezzato con laboratorio annesso e un laboratorio di informatica con dei server performanti" "però..." disse Charlie sorpreso.

Erik finalmente si sedette di nuovo mentre Laura chiedeva "Le comunicazioni avvengono tramite internet?" "sì abbiamo installato l'antenna il secondo giorno. Non si poteva pensare di fare senza" spiegò Alex. "signor Hammond, sono confuso. Lei parla al presente ma a noi hanno detto che il rifugio non è pronto" chiese Charlie "La struttura è pronta e siamo riusciti a portare buona parte dei mobili. Se tutto procede come nei piani il rifugio sarà abitabile tra 3 giorni."

"Signor Hammond posso chiedere perché non sono presenti i militari a questo incontro oggi?” Chiese Laura curiosa senza tanti peli sulla lingua. Vanessa aveva quasi sempre apprezzato questo aspetto della sorella. Certo a volte poteva finire a dire qualcosa di troppo e trovarsi in imbarazzo, ma almeno non si poteva perdere pezzi di informazione e non si asteneva nel correggere le persone quando sbagliavano. I suoi professori non sempre lo apprezzavano. “A parte il ragazzo della marina che deve essere scelto tra due finalisti gli altri già sanno tutto dato che hanno dovuto subire un allenamento intensivo.” “E a noi non serve?” Chiese Christina “Non come il loro. Voi non dovreste mai uscire dal rifugio. Loro devono potersela cavare sull’isola il tempo necessario a rientrare nel rifugio o sapersi nascondere e abbiamo messo a punto qualche tecnica a posta per loro. Voi passerete questi due giorni a prepararvi, prima di partire, qui nella sede della ingen e nella base dove siete atterrati, i militari sono la da due settimane.”

"Non possiamo tornare a casa?" chiese Laura "potreste ma noi preferiremmo di no. La vostra presenza qui deve essere mantenuta segreta il più possibile e dobbiamo fare in modo da non attirare l'attenzione su di voi." spiegò Alex "perché?" chiese Christina "perché finalmente almeno in America la bolla della notizia dell'isola sta scemando e anche il mercato nero americano non sembra più molto interessato alle rarità dell'isola. L'Est-Europa e l'oriente invece sembrano molto interessati. Quindi non vogliamo che si ricominci a parlare dell'isola qui in America per non rischiare di riaccendere il mercato illegittimo." oh... Beh effettivamente non avevano tutti i torti." bene signori se non avete domande direi di proseguire il corso di aggiornamento intensivo, facendo un tour della Ingen per riportarvi poi per pranzo alla base militare. Erik tu puoi andare, grazie amico” Alex ed Erik si salutarono con una stretta di mano e una pacca sulla spalla. Anche se si vedeva che Alex era più grande di Erik sembravano molto amici. Erik fece un cenno agli altri e uscì scortato da un militare.

Alex si alzò ed invitò tutti a seguirlo “Bene signori seguitemi, inizieremo facendovi visionare del materiale video da una sala di sorveglianza” Vanessa come faceva sin dalle gite scolastiche si mise subito dietro Alex e Charlie la prese a braccetto, per starle accanto e chiacchierare, mentre Christina si mise dall’altro suo lato e Viktor si avvicinava a Laura dietro di loro. “Ehi bellissima qualcosa mi dice che lavoreremo a stretto contatto.” “Stammi lontano idiota…” Disse Laura fredda e Charlie sussurrò “Oh iniziamo bene…” Vanessa e Christina risero di gusto e Alex cercò di nascondere un sorriso, anche se sembrava un po’ preoccupato.
Per sviare la sua attenzione dalla freddezza di Laura, Vanessa cercò qualcosa da dire “Christina lei ha fatto anche gli studi a Colonia dove vive?” “Sì sono nata e cresciuta li, anche se negli ultimi anni sono andata un po’ in tutto il mondo per le mie ricerche. Voi tre siete tutti della stessa università?” Chiese curiosa dato che aveva notato sicuramente che le due gemelle e Charlie si conoscevano. “No no. Io e Vanessa abbiamo passato un anno in africa per una missione umanitaria l’anno scorso” Spiegò il dottore. Alex si girò verso di loro fermandoli e disse “Con il nostro studio su di voi, abbiamo scoperto che, 4 giorni prima del vostro arrivo in africa, Christina stava partendo dal vostro stesso aeroporto, dopo i suoi mesi di studio in una riserva di Leoni” “Mancati in africa per trovarsi in sudamerica insomma…” Disse Christina con un sorriso sorpreso mentre Viktor sussurava un “evviva” sarcastico.

Alex invitò il gruppo ad entrare nella stanza davanti a loro mentre spiegava a tutti “Come potete immaginare non abbiamo molto materiale audio-video sull’aspetto dell’isola. Le immagini satellitari però possono già darci molte informazioni utili.” Si trovarono davanti ad una sala con una parete con decine di schermi ai lati e due più grandi al centro con davanti il tavolo di comando.
Alex si sedette alla postazione di controllo e mostrò l'immagine dal satellite dell'isola "può zoomare signor Hammond? Magari si riescono a riconoscere alcuni degli animali" chiese Christina avvicinandosi interessata "sfortunatamente non si può. Questa è l'ultima immagine satellitare che abbiamo ma è di un paio di anni fa quando i satelliti non avevano una definizione comparabile a quella di ora. Poi abbiamo deciso di installare dei disturbatori elettromagnetici che impediscono ai congegni elettrici di avvicinarsi per cercare di impedire il bracconaggio. Però, durante la costruzione del rifugio, abbiamo fatto delle riprese con un gruppo di 3 robot telecomandati, per guidare lo scavo e la costruzione in sé, e qualche dinosauro è stato ripreso." pochi click e sul secondo schermo accanto alla mappa comparirono frammenti delle riprese.
La telecamera puntava ad una escavatrice senza nessuno nell'abitacolo intenta a preparare una buca in una piccola radura circondata da alberi tropicali, ma accanto ad essa dagli alberi uscì un anchilosauro che sembrava molto piccolo, praticamente un cucciolo. Dietro di lui un altro membro della sua specie sembrava richiamarlo a sé e questo tornò indietro fino a scomparire nuovamente tra gli alberi. "era un genitore e un piccolo?" chiese Laura "molto probabilmente una madre e un cucciolo di qualche settimana di vita" disse Christina poi aggiunse "signor Hammond mi può mostrare il punto di costruzione del rifugio?" sull'immagine del satellite comparì un puntino rosso a nord-est dell'isola in un punto circondato da metri di vegetazione su tre lati e da un ammasso di rocce sul lato più settentrionale.
"Dalla prima mappa che mi avete fornito ricordo che una zona di nidificazione era li vicino, dico bene?" "sì di un paio di specie erbivore in una radura più a nord. Abbiamo scelto quella zona perché è immersa nella zona abitata solo da erbivori che preferiscono nascondersi lì nella foresta tropicale e i carnivori non sembrano interessati ad inoltrarsi così in là." " come fate a saperlo?" chiese Laura. "Abbiamo monitorato l'isola in vari punti per 4 settimane prima e durante la costruzione del rifugio e avevamo anche delle foto e delle mappe termografiche di prima del dispositivo antibracconaggio" "Signor Hammond potrei visionare tutto il materiale che avete?" "Certo Christina. Direi che potremmo lasciarla qui, mentre noi finiamo il giro, se vuole" Alex lasciò la sedia alla Kiren e portò gli altri fuori.
"Signor Hammond come mai i nostri tempi sono così stretti?" chiese Charles "il governo del costa rica e l'america hanno stretto un patto a riguardo, per garantire una efficiente e veloce transizione in cambio entrambi hanno impegnato risorse per costruire il rifugio e garantiscono che in caso di bisogno una nave o un mezzo aereo possa raggiungere la costa dell'isola nel più breve tempo possibile.” 


Dopo pochi minuti arrivarono in un’officina meccanica di prim’ordine piena di macchine e strumenti che Vanessa non aveva mai visto, ma gli occhi di Laura si illuminarono. “Wow…” Disse la ragazza. “Sono contento che le piaccia. Qui abbiamo costruito parte dell’attrezzatura usata sull’isola. Li sul tavolo le ho messo la lista dei materiali e degli strumenti e dei macchinari che abbiamo e che potremmo avere per essere portata sull’isola. L’unica cosa a cui deve stare attenta sono le dimensioni limitate dell’officina sull’ isola.” Spiegò Alex mentre Laura si guardava intorno. Ormai l’avevano persa.
“Signor Hammond credo che ormai mia sorella sia distratta da questo ben di dio. Posso rimanere qui con lei mentre voi signori finite il giro se vuole” “in realtà Nessa sto pensando al progetto che ho fatto sull’aereo e potrei farlo ora” disse Laura tirando fuori il quaderno “Laura non mi sembra il momento ora…” Disse Vanessa cercando di riportare la sorella coi piedi per terra “è il momento perfetto invece perché l’impianto gps che ho disegnato può tornarci utile da subito da quello che ho visto prima. “Impianto GPS?” Chiese Viktor che parlava per la prima volta da ormai tanto tempo, che potesse sembrare che fosse andato via.
Laura lo guardò in cagnesco, anche se magari non si rendeva nemmeno più conto che lo faceva. “Sì ho disegnato un impianto per i dinosauri così da poter monitorare i loro spostamenti dal rifugio.” “Oh questo è interessante” Disse Alex avvicinandosi al tavolo da lavoro dove Laura cominciava già a lavorare. “e non è tutto stavo ragionando sul processo di impianto e credo di aver pensato ad un modo per impiantarlo a distanza e forse senza che l’animale se ne accorga” Disse Laura sempre più esaltata. “Come pensi di fare?” Chiese Alex ormai dandole del tu. Effettivamente Laura e Vanessa erano più giovani di Alex quindi era strano sentirsi dare del lei da lui. “Ho disegnato un congegno piccolissimo della forma come… come faccio a spiegarlo… come una scheggia del legno che con il movimento è più facile che penetri che ne esca. Quindi la si potrebbe sparare con un fucile od un’arma simile a distanza e il semplice movimento dovrebbe farla penetrare di più.” “E come pensi di alimentare il circuito?” Chiese Viktor guardando il progetto “Stavo pensando di inserire un diodo particolare che trasformi il calore dell’animale in energia. Anche se finche non lo provo non posso dire se funzionerà per tutti gli animali, quello andrà testato direttamente su di loro, dato che non conosciamo il profilo della temperatura corporea alla perfezione” disse Laura
“Pensi di poterlo già costruire oggi? Tipo un prototipo?” Chiese Vanessa alla sorella. Laura già sembrava molto presa dal suo progetto e quindi fece velocemente cenno di sì verso la sorella e cominciò a dare ordini a Viktor per aiutarla a costruirlo. “Direi che gli abbiamo persi entrambi” Commentò Charles appoggiandosi a Vanessa. Alex si girò verso gli ultimi due e gli indicò la porta con un sorriso confuso e sorpreso, dicendo “Bene effettivamente l’ultima sala che voglio farvi vedere interessa solo voi due quindi seguitemi”. 

Appena chiusero la porta Vanessa si avvicinò ad Alex e disse “Signor Hammond mi scuso se il comportamento di mia sorella è sembrato scortese, ma lei quando pensa di poter costruire qualcosa si esalta, e di solito non fallisce se la può tranquillizzare” “Tranquilla Vanessa, me ne rendo conto. Quando si crede nel proprio lavoro ci si crede fino in fondo. Mio nonno era così e ha creato molto” “Suo nonno?”
Chiese Charles “sì il solo signor Hammond. John Hammond” “Quel John Hammond?” “Sì Charles noi siamo tutti qui a causa sua in un certo senso, ma io ho sempre ammirato la sua forza e il suo voler spingere sempre più in la i suoi limiti. Il suo unico problema era fidarsi troppo delle persone come abbiamo tutti capito.”

Giunsero davanti ad una doppia porta e quando Alex passò il suo badge personale per aprirla, rivelò una stanza talmente grande da poter sembrare un hangar per aereo. “abbiamo adibito questa stanza a deposito per la vostra missione, inventariando tutto. Su quel tablet alla scrivania potete vedere cosa abbiamo preso e cosa dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Quindi direi che vi posso lasciare qui a dare un’occhiata e a segnalare le cose che vi sono basilari per il vostro lavoro. Che ne dite se passo di nuovo da voi tra un paio d’ore, che devo anche chiamare qualcuno alle forze armate del Costa Rica?” Entrambi fecero un sorriso a 32 denti e salutarono Alex mentre questo rispondeva al telefono.

“Oddio ma questi hanno miliardi di euro di macchinari!” Disse scioccata Vanessa mentre scorreva la lista dei macchinari. Alzò gli occhi dal tablet e vide che Charles si stava arrampicando sugli scaffali alla ricerca di qualcosa. “Forse mi sono perso qualcosa ma i soldi della Ingen da dove vengono?” “Da quello che ho capito hanno abbandonato il campo controverso dell’ingegneria genetica dopo il Jurassic Park e ora si dedicano alla distribuzione di energia con un occhio di riguardo per l’energia verde” Disse Vanessa andandogli in contro “ma cosa stai facendo lassù?” aggiunse guardandolo con il tablet in mano. “Ho visto un apparecchio simile ad uno che conosco, una risonanza magnetica super veloce fantastica, un mio collega me ne aveva parlato la settimana scorsa. Volevo vedere se era davvero quello” “E lo è?” “Non lo so cerca nella lista l’articolo 54671 e dimmi che dice.” Vanessa digitò il codice nella barra di ricerca e lesse “Macchina di risonanza Philips-Yung, Blah blah, risonanza e tac total body… blah blah… durata di un esame completo 22 secondi. Aspetta solo 22 secondi?!””sììì è lei!! È veramente incredibile! Speriamo di poterla portare”  Charles sembrava un bambino davanti ad un giocattolo costosissimo.

“Charlie posso chiederti una cosa?” Chiese Vanessa mettendo via il tablet. “Certo Ness” disse lui mentre continuava a studiare il suo nuovo giocattolo. “Come fai a non essere spaventato? Come fate tutti ad essere così tranquilli mentre io me la sto facendo addosso?!” Lui si mise a gambe incrociate su uno scatolone e guardandola disse “Tu pensi di essere l’unica ad avere paura? Anche noi altri siamo spaventati! Nessuno sa cosa ci aspetta su quella isola.” I due si guardarono negli occhi per qualche secondo. Erano diventati bravi a capire l’una l’emozione dell’altro in africa e anche se era passato del tempo Vanessa poteva leggere paura ed ansia nei suoi occhi, e probabilmente lui vedeva lo stesso in lei. “Cerca di convincerti che potrà andare tutto bene. Pensa a tutte le precauzioni che stanno prendendo. E se qualcosa andrà male noi saremo pronti. Come si dice spera per il meglio ma preparati al peggio.” Vanessa già considerava Charlie suo amico e quasi un fratello maggiore oltre che un leader ed un grande oratore. “Da quando sei così saggio e maturo?” Chiese Vanessa tentando di chiudere li la loro conversazione. Era inutile stare li a pensare a tutto quello che poteva andare storto. A giudicare dalle attrezzature e i discorsi di Alexander e di Erik avevano preso tutte le precauzioni a cui potevano pensare, e loro erano sicuramente ne sapevano di più. Almeno così si doveva sperare… Charles disse ridendo “Ognitanto mi capitano momenti di lucidità”.




G. M.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Jurassic Park / Vai alla pagina dell'autore: Giana_