Un bel
tipo di calore
Era finita,
finalmente.
Natsu guardava
il cielo, quella sera, e gli sembrava di vedere
le stelle per la prima volta, luminose e lontane, come piccole lacrime.
Era dolorante e
stanco – anche se non lo avrebbe mai ammesso,
soprattutto davanti agli altri – e, per la prima volta dopo
moltissimo tempo,
era solo.
Non che
l’avessero abbandonato, questo no. Era lui che voleva
starsene per conto suo, certo che ci fosse qualcosa che non andava in
lui.
Era stato un
gran casino, con il portale e tutto il resto – i
draghi, bellissimi e imponenti, gli avevano ricordato
l’infanzia e Igneel,
anche se aveva sentito Levy parlare di apocalisse e
di angeli
vendicatori (cose da secchioni, sicuramente).
La cosa che
però non riusciva proprio a togliersi dalla testa
era Lucy.
Natsu chiuse gli
occhi e si mise più comodo. Si trovava sul
tetto dell’alloggio, e il vento era piacevolmente fresco. Per
un istante
immaginò i capelli biondi di Lucy mossi dalla stessa brezza,
e un sorriso
spontaneo si fece strada sul suo volto.
Non era la prima
volta che si ritrovava a pensare a lei in
quel modo: era un fatto sempre più frequente. E ogni volta
il suo cuore partiva
come un tamburo.
Ma il
perché di quella reazione, Natsu non lo sapeva né
lo
capiva. Si sentiva bene quando stava con Lucy: era un bel tipo di
calore,
quello che lo riempiva quando erano insieme, e non si vergognava di
mostrarlo
apertamente.
Lei era sua, lo
sentiva. E nessuno gliel’avrebbe tolta.
Deglutì,
ripensando al corpo inerme che era stata un’altra
Lucy – di un futuro che avevano salvato, ripulendolo dalla
catastrofe che poteva
essere.
«Non
lascerò che qualcuno rubi il futuro di Lucy.»
Non era stata
una frase pronunciata tanto per: era una
promessa e un incoraggiamento per se stesso, che si era sentito
pervadere da un
freddo strisciante in quel lungo attimo – l’altra
Lucy che cadeva, mentre la sua
Lucy osservava, impietrita. Erano diventati due blocchi di ghiaccio,
incapaci
persino di respirare.
Era stato
terribile, sentirsi impotente di fronte all’inevitabile.
Ma non sarebbe
più ricapitato.
Natsu chiuse gli
occhi, serrandoli quasi.
Non
succederà più. Non succederà
più.
Sarebbe stato
tutto calore e bei sorrisi.
Angolo dell'autrice:
buonasera a tutt*! Dopo un bel periodo di pausa sono tornata con
un'altro contributo alla #naluweenweek2020
(facciamo finta che sia ancora il 27 ottobre...). Questo sarebbe stato
il terzo giorno, che come prompt ha "apocalisse". Io però
proprio non ce la facevo a tirare fuori dell'angst, quindi me la sono
rigirata a modo mio xD
Spero che la flashfic vi sia piaciuta e vi ringrazio se siete arrivat*
fino a qui.
A presto!
Frix