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Autore: Biblioteca    28/11/2020    0 recensioni
Salazar Serpeverde, Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero stanno ultimando la costruzione del castello quando ricevono una visita inaspettata: un fantasma che si fa chiamare Frate Grasso, che vuole infestare il castello.
Ma chi è questo fantasma? Perchè proprio Hogwarts? E perchè Godric sembra non accettarlo?
Queste e altre domande troveranno risposta nella storia che leggerete...
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frate Grasso, Godric Grifondoro, Priscilla Corvonero, Salazar Serpeverde, Tosca Tassorosso
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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- Questa storia fa parte della serie 'Quattro fondatori per un castello'
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“State bene Godric? Ero preoccupata per voi.” Disse cortese Priscilla.
Godric chinò il capo per salutarla e rispose: “Domando scusa per la mia brusca uscita, ma quest’idea di tenere un fantasma nella scuola non mi convince per niente. Pensavo di inviare il mio gufo a un mago di mia conoscenza che sa molto sui fantasmi.”
“Sarà sicuramente un parere prezioso; però temo ci sia qualcosa che richieda la nostra attenzione ancora più del fantasma: si tratta del pontile sul lago.” Disse Priscilla.
Il lago vicino al castello era stato un enigma per i quattro fondatori da quando vi avevano posato gli occhi. Era infatti presente un pontile, costruito in legno non ancora del tutto marcito, che probabilmente era stato costruito da qualche abitante (babbano o magico? Dirlo era impossibile) della zona prima che venisse abbandonata.
Era stata l’unica traccia di civiltà trovata nella zona, l’unico segno che indicava che per quanto il posto fosse nascosto e pieno di energia magica, qualcuno aveva già provato a viverci e poi era andato via.
Sicuramente anche il lago richiedeva una certa attenzione, come tutte le foreste e le vallate circostanti. Ma un conto era una passeggiata in mezzo agli alberi, un altro era una nuotata in un lago scozzese, dove negli inverni più freddi capitava che la superficie più prossima alla riva si ghiacciasse.
“La struttura secondo me è solida.” Priscilla camminava tranquilla sopra le assi scricchiolanti del pontile “Quindi forse potremmo ampliarla, magari incantare il legno per ritardarne la corrosione. E ovviamente dovremmo mettere anche delle assi corrimano, per scoraggiare i ragazzi dal buttarsi in acqua.”
Godric camminava prudente, osservando l’acqua. Valutò che era un lago molto profondo. Bastava allontanarsi pochi metri dalla riva perché il fondo diventasse invisibile.
Salazar camminava vicino a lui, ma non guardava l’acqua. Guardava le assi su cui camminava Priscilla, con un occhio preoccupato e critico.
“La struttura sarà anche solida, ma io cambierei comunque qualcuna delle assi.” Sentenziò il nobile mago “Come mai ne volevate parlare proprio oggi?”
“Nessun motivo in particolare. Ne avevo discusso ieri sera con Tosca ed era favorevole a parlarne oggi perché era bel tempo. Sarebbe dovuta venire anche lei, ma sta intrattenendo il nostro ospite.” Spiegò Priscilla.
I tre maghi erano arrivati in fondo al pontile. Lì Priscilla respirò affondo l’aria frizzante e pulita che un venticello lieve trasportava. Sentì il profumo del muschio e delle alghe di lago, osservò l’acqua increspata dallo spostamento d’aria… e notò qualcosa.
“E quello cos’è?”
“Cosa?” chiese Salazar.
“Anch’io ho visto qualcosa!” esclamò Godric, che aveva continuato a fissare l’acqua nera sospettoso.
Priscilla lo vide di nuovo: uno strano movimento sott’acqua, che creava altre piccole increspature. Non poteva essere un’alga, troppo lontano il fondale.
“Forse un pesce.” Pensò la strega. Si chinò verso il basso, sporgendosi appena oltre le assi.
“Dov’è che avete visto del movimento Priscilla?” chiese ancora Salazar.
“Proprio lì.” Priscilla distese il braccio verso l’acqua indicando con il dito il punto dove le era sembrato di vedere qualcosa.
Quanto seguì quel gesto fu così rapido e sorprendente, che né Priscilla né i suoi compagni poterono reagire in tempo: un lungo tentacolo, spuntato fuori con un guizzo, si avviluppò sul braccio della strega trascinandola in acqua.
“PRISCILLA!” urlarono Godric e Salazar all’unisono.
La sagoma della donna divenne presto invisibile ai due.
Godric stava per spogliarsi, quando Salazar gli buttò in mano qualcosa: era un medaglione in oro massiccio con una S serpentina tempestata di smeraldi. Dopo avergli affidato quello strano gioiello, il nobile mago si buttò ancora vestito in acqua.
Godric si mise in tasca il medaglione e si inginocchiò sulle assi: sapeva che Salazar, essendo cresciuto in una palude, sapeva nuotare, sicuramente molto meglio di lui. Ma non si sarebbe mai aspettato tanta prontezza di intervento da parte sua. Godric non aveva con sé nulla per calcolare il tempo, ma aveva rischiato di affogare, una volta, durante il guado di un fiume, quindi ogni secondo che passava pesava su di lui come un macino.
All’improvviso vide quello che sembrava un lampo sott’acqua e qualcosa che si avvicinava a tutta velocità: Priscilla e Salazar spuntarono fuori dall’acqua pochi secondi dopo, lanciati in superficie dalla forza di un incantesimo.
La strega tossiva violentemente, Salazar la stringeva forte.
“PRENDILA GODRIC!”
Godric prese Priscilla e la tirò sul pontile. La tenne seduta con la schiena piegata in avanti in modo che potesse sputare tutta l’acqua. Le diede anche diverse pacche e quando notò che tremava si tolse il mantello e lo avvolse intorno a lei.
Salazar uscì dall’acqua e si avvicinò a lei: “Priscilla, state bene?!”
“Sì… Sì sto bene….” Mormorò la donna tra un colpo di tosse e l’altro.
Salazar emise un sospiro di sollievo. Lui non sputò acqua né si asciugò gli occhi.
L’acqua era il suo elemento per davvero, perfino i vestiti sembravano ancora asciutti.
Incrociò lo sguardo di Godric, e il mago notò che i suoi occhi erano illuminati da un reale sollievo.
“Avvincini.” Spiegò il mago “C’erano anche nella mia palude. Brutte bestie, ma facili da battere, quando non ti colgono di sorpresa. Posso riavere il mio medaglione?”
Godric glielo restituì.
I due uomini, ancora molto scossi, non si rivolsero la parola, ma aiutarono Priscilla ad alzarsi insieme.
“Riuscite a camminare?” chiese Godric.
“Sì. Sì ce la faccio.”
“Vi riportiamo subito al castello.” Disse Salazar.
 
Continua…
 

(I quattro fondatori rappresenterebbero anche i quattro elemnti: aria per Priscilla, terra per Tosca, fuoco per Godric e acqua per Salazar. Tali elementi sono stati poi riattribuiti alle case: http://pottermoreguida.blogspot.com/2015/05/gli-elementi-delle-quattro-case-di.html
Per quanto riguarda il pontile costruito prima del castello, è stata una mia aggiunta perché anche dopo diverse ricerche non sono ancora riuscita a capire se esiste effettivamente un pontile per il lago di Hogwarts o se è solo un aggiunta dei film – a parte quello costruito per il torneo tremaghi ovviamente – quindi ho deciso di inventarmi che i quattro lo avessero già trovato sul posto, senza demolirlo. Ovviamente, chi viveva nella zona se n’è andato per la grande presenza di creature magiche, tra cui i pericolosi avvincini, che per quanto piccoli e facili da sconfiggere, sono comunque creature che sarebbe meglio evitare. Questo spiacevole incidente cosa ha a che fare con la presenza del Frate Grasso? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!)
  
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