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Autore: Herm_periwinkle    28/11/2020    1 recensioni
Draco ed Hermione si sono sempre odiati ed insultati, finché una punizione li porterà a scoprire che, alla fine, non sono poi così diversi.
Il quinto anno sarà particolarmente turbolento quando si ritroveranno ad essere vittima di una maledizione.
Riusciranno a uscirne illesi o rischieranno di morire perché non riusciranno a spezzarla? Soprattutto, saranno in grado di mettere a tacere le voci malevole che girano su di loro?
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-Dal capitolo 10-
Hermione prese coraggio e gli pose la domanda che da giorni gli ronzava in testa "Ehi Malfoy" alzò lo sguardo verso di lui, fino a guardarlo fisso negli occhi "Volevo chiederti... noi, insomma..."
"Sputa il rospo, Granger"
"Ci odiamo?"
-Dal capitolo 29-
Poi all'improvviso, sentì un urlo sovrastare il ringhio della bestia. "Non azzardare a farti ammazzare, bastardo di un Malfoy!"
Era la voce di Potter.
Malfoy si chiese se non fosse già morto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Draco non sapeva bene dove andare, non sapeva nemmeno se Hermione fosse stata dimessa oppure no. E purtroppo, non aveva modo di scoprirlo, dal momento che non aveva nessuno a cui chiederlo. Decise di andare comunque a controllare, con la scusa di avere ancora qualche dolore e di aver bisogno di maggiori cure. Che cosa avrebbe fatto nel momento in cui l’avrebbe rivista?
Cercò di prepararsi un discorso, ma qualsiasi cosa gli venisse in mente gli sembrava stupida e priva di senso. Avrebbe improvvisato, in qualche modo, ma nonostante ciò continuava a sperare che sarebbe stata la Granger a fare la prima mossa.
 
In infermeria, però, non c’era nessuno. Lo avrebbe dovuto immaginare, ma si sentì ugualmente molto stizzito. Gli sembrava che il mondo complottasse contro di lui, rendendogli la vita più complicata.
“Se non rilassi i nervi non riuscirai mai a scacciare il Gyntulus che hai sulla spalla” disse una voce dal candore innaturale.
Draco si girò di scatto. Dietro di lui c’era Lunatica Lovegood, con due grandi orecchini a forma di una qualche specie di ortaggio appesi alle orecchie e una sciarpa colorata che le avvolgeva il collo, facendola sembrare una testa fluttuante.
“Un cosa?”
“Un Gyntulus. Sono piccoli esseri che si nutrono delle preoccupazioni altrui. Se si ingrandiscono troppo possono essere molto pericolosi, dovresti lasciarli andare.”
Draco la considerava una matta, così come tutto il resto della scuola, eppure aveva centrato nel segno. Probabilmente non aveva nessun Gyn-coso sulla spalla, ma Lunatica era la prima ad aver notato che qualcosa lo preoccupasse.
“Sei venuto anche tu a vedere come stesse Hermione” gli disse con semplicità. Draco rimase sorpreso dal suo tono. Non c’era traccia di curiosità, né di presa in giro, sembrava piuttosto una pura constatazione.
“No, assolutamente” rispose, cercando di giustificarsi. “Avevo bisogno di cure.”
“Eppure mi sembri stare bene. Sai, non c’è nulla di male, nemmeno io sapevo che l’avessero dimessa. È successo poche ore fa, tutto sommato non sei molto in ritardo.”
“No, guarda che ti sbagli, io…”
“I Gyntulus si nutrono anche delle bugie che dici a te stesso.”
Draco la guardò con rabbia, stringendo i palmi delle mani. Come faceva quella svampita a sapere quello che raccontava a sé stesso?
“Tu non sai niente di me” le disse a denti stretti.
“Non ho mai detto di sapere qualcosa. Non ci conosciamo nemmeno. Io ho detto solo quello che vedo.”
Aveva ragione, di nuovo. Draco era estremamente infastidito da quella biondina dagli occhi enormi, ma non riusciva a girare sui tacchi e andarsene. In qualche modo sentiva il bisogno di parlarle, di essere ascoltato da qualcuno che non fosse uno spocchioso purosangue pronto a giudicare.
“No, non sono venuto per delle cure” ammise sconfitto.
Luna gli sorrise, posandogli una mano sulla spalla e cominciando a camminare accanto a lui. Draco non sapeva dove stessero andando, ma si faceva guidare.
“Lei sta bene, Madama Chips non dimette chi non si è completamente ristabilito” gli disse Luna, come per rassicurarlo.
“Tanto non mi importa se sta bene o no.”
“Certo che siete proprio uguali voi due. Continuate entrambi a mentire a voi stessi” commentò Luna sorridendo. “L’amore percorre sempre le vie più tortuose, immagino.”
“Cosa intendi?”
Luna sollevò gli occhi azzurri, grandi e profondi su di lui. Draco si sentì improvvisamente in soggezione.
“Anche lei non è capace di dirsi la verità. Ne ha paura in qualche modo, proprio come te. Io penso che vi facciate entrambi troppi problemi.”
Draco sentiva il battito del suo cuore accelerare, ma non lo voleva ammettere.
“Di chi stai parlando?” chiese, facendo il finto tonto. Magari aveva frainteso.
“Di Hermione Granger, ovviamente” gli disse, come se non ci fosse niente di più scontato al mondo.
Per poco Draco non si strozzò con la sua stessa saliva. Luna gli diede un paio di pacche sulla spalla, per aiutarlo a respirare di nuovo.
“E tu che ne sai di cosa passa per la testa a me e alla Granger?” chiese astioso, improvvisamente desideroso di andarsene.
Luna gli sorrise di nuovo innocentemente, ignorando il suo cambiamento di tono. “Non lo posso sapere ovviamente, solo immaginare. Anche se i vostri comportamenti sono abbastanza evidenti, mi chiedo come facciate a non rendervene conto.”
Fece una pausa e lo guardò con le labbra piegate in una linea indecifrabile. “Sai, mi sono sempre chiesta che cosa abbia visto in te, ma forse era perché non ti avevo mai realmente guardato prima. Pensavo che fossi un ragazzo cattivo. Eppure ora non credo che tu sia cattivo. Sei solo ferito. E spaventato”
Draco rimase spiazzato dalle parole della ragazza. Erano state dette con candore, senza alcuno scopo malevolo, eppure erano le parole più crudeli che gli erano state rivolte nell’ultimo periodo.
Come poteva averlo colpito così a fondo, senza conoscerlo nemmeno? Da quando era cominciata quella conversazione, Luna non aveva fatto altro che dire verità, ma loro non si erano mai parlati prima. Come era possibile che lo conoscesse di più di quanto lui conoscesse se stesso?
“Comunque siamo arrivati. Non avere paura, andrà tutto bene.”
Draco la guardò nello stesso modo in cui avrebbe guardato un folle che girava portando in braccio un orso con un tutù. “Siamo arrivati dove?”
“Davanti alla porta d’accesso per i Grifondo. È quel quadro laggiù” gli spiegò, indicando un quadro appeso sulla parete in fondo al corridoio, che ritraeva una signora grassa. Draco non si era minimamente accorto della strada che avevano percorso.
Si girò verso Luna, con lo sguardo pieno di terrore. Lei gli rivolse un sorriso incoraggiante. “Se ti serve aspetto qui con te.”
Draco scosse la testa. Che figura avrebbe fatto a farsi vedere con lei? Sarebbe sembrato un bambino che aveva ancora bisogno dell'accompagnamento della mamma. Luna gli augurò buona fortuna e se ne andò, camminando con leggerezza. Si posava appena sui talloni, sembrava quasi volare.
Draco si mise nell’ombra, ad aspettare che passasse qualcuno che gli chiamasse la Granger e le chiedesse di uscire.
 
“Wasley” chiamò, non appena vide passare la piccola Weasley per mano con Potter. Da quando Potter aveva la ragazza? Si doveva essere perso un bel po’ di cose durante la sua convalescenza.
La rossa si avvicinò a lui, con uno sguardo estremamente duro. Draco aveva sperato che parlasse per prima, ma non sembrava intenzionata a farlo. Continuava a fissarlo in silenzio.
“Avrei bisogno di parlare con la Granger” disse alla fine, tenendo gli occhi bassi.
Potter per poco non gli sputò. “Hai proprio una bella faccia tosta. Presentarti qui dopo tutto quello che hai fatto…”
Per quanto tra lui e Potter non fosse mai corso buon sangue, non l’aveva mai visto così arrabbiato, così pieno di odio nei suoi confronti. Ma mentre le altre volte sapeva bene quali erano le sue colpe, questa volta non aveva la più pallida idea di cosa avesse fatto, né di come avesse potuto ferire Hermione.
“Vi giuro che non l’ho toccata” disse tra i denti. Come potevano pensare che avrebbe potuto mai realmente fare una cosa del genere? Era sicuro che Potter lo avrebbe colpito, eppure non lo sfiorò nemmeno. La Weasley lo teneva per mano, ma aveva l’altro pugno libero. Ma, nonostante tutto l’odio che sprizzavano i suoi occhi, non lo toccò.
“Te la vado a chiamare” gli disse Ginny. “Ma se vengo a sapere che ti sei comportato come al tuo solito da cafone ignorante giuro che ti spezzo tutte le ossa” concluse, con uno sguardo e una voce che non lasciavano presagire nulla di buono. Gli diede le spalle ed entrò nel passaggio dietro al quadro, lasciandolo solo nel corridoio vuoto.
 

Ciao a tutti, questa volta sono riuscita a pubblicare con addirittura un giorno di anticipo!
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Ho trovato interessante far avere un contatto a Luna e Draco, spero che l'idea vi sia piaciuta.
Mi sarebbe piaciuto molto parlare anche della love story di Luna, ma temo che non potrò farlo.
La storia sta già andando abbastanza per le lunghe e non vi vorrei annoiare eccessivamente.
Il prossimo capitolo come al solito uscirà mercoledì, vi aspetto.
Grazie ancor a tutti quanti, come sempre le recensioni sono ben accette, non esitate a dirmi che cosa ne pensate.
A presto!

 
   
 
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