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Autore: Alibanana97    28/11/2020    0 recensioni
Crossover scritto a quattro mani con claudd97.
Immaginate se i personaggi di Glee facessero parte del mondo magico: all'improvviso, si ritrovano a doversi trasferire per un intero anno ad Hogwarts, dove conoscono i personaggi di Harry Potter. Cosa succederà? Quali amori nasceranno?
Dal testo: "Gli studenti, a partire dal quinto anno, verranno divisi nei vari gruppi dei laboratori e saranno mandati in varie scuole da ogni parte del mondo. [...] Precisamente, voi verrete accompagnati alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts"
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Blaine Anderson, Hunter Clarington, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nei giorni seguenti, Draco vide che Harry rimaneva sempre più in disparte rispetto agli altri: lui che di solito era un ragazzo piuttosto espansivo, in quei giorni era particolarmente silenzioso e sembrava giù di morale. Il Serpeverde sapeva che lo stato d’animo del Grifondoro era dovuto all’incontro che avevano avuto nella Torre di Astronomia. Ogni volta che lo vedeva, gli tornava in mente il bacio che si erano scambiati e sentiva la sua mancanza, sia fisicamente che mentalmente, e avrebbe voluto avvicinarsi per vederlo sorridere di nuovo, però non riusciva a farlo perché la paura di quello che sarebbe potuto succedere tra di loro era ancora presente in lui e lo bloccava.


Il lunedì successivo, mentre erano tutti in Sala Grande per il pranzo, Silente si alzò in piedi, attirando l’attenzione di tutti. “Settimana prossima, come ben sapete, ricorrerà il primo anniversario dalla dipartita di Lord Voldemort. Io e gli insegnanti avevamo pensato di celebrare questa occasione con una giornata particolare con lezioni dedicate che si concluderà con una gran ballo. Speriamo di vedervi partecipi a questa iniziativa!” esclamò. La proposta fu accolta da un consenso generale: ricordavano tutti gli avvenimenti accaduti l’anno precedente, in particolare Harry, Ron e Hermione che avevano combattuto in prima linea, e pensavano che fosse un buon modo per celebrare la fine del periodo buio e oscuro che Voldemort aveva portato. Persino i Serpeverde erano contenti di questa notizia, soprattutto perchè la fine della guerra aveva significato un nuovo inizio per loro, dato che prima, con la presenza di Voldemort, molti dei loro genitori erano stati coinvolti. Draco, sentita la notizia, si girò subito verso Harry, che stava parlando con Ron e Hermione con un sorriso sincero sulle labbra, che non gli vedeva da giorni. Pensò a quanto gli fosse mancato vederlo sorridere e si dispiacque che quel sorriso non fosse rivolto a lui. All’improvviso, il Grifondoro si girò verso la sua direzione e, incrociando il suo sguardo, il suo sorriso si spense leggermente, poi si girò nuovamente verso i suoi amici, distogliendo gli occhi da Draco. Il Serpeverde, vedendolo incupirsi, ci rimase male e si rese conto che non gli piaceva vederlo soffrire così per causa sua. Blaise, notando lo sguardo afflitto del compagno, si decise a smuoverlo. “Lo sai che continuare solo a fissarlo non risolverà la situazione, vero?” gli disse serio. “Lo so… Però mi spaventa rendermi vulnerabile davanti a lui” rispose l’altro. “Credi davvero che Potter userebbe la tua vulnerabilità per farti del male?” “Non volontariamente, ma sarebbe un rischio” “A volte vale la pena correre il rischio. Harry ci tiene molto a te, ma penso che anche lui abbia bisogno di certezze da parte tua, se no potrebbe decidere davvero di ascoltarti e andare avanti senza di te” gli spiegò allora. Draco, sentendolo, rimase perso nei suoi penseri, mentre osservava Harry ridere con i suoi amici.


Harry, da parte sua, non aveva del tutto perso le speranze, ma era demoralizzato dal rifiuto subito dall’altro ed era preoccupato che la paura di Draco rimanesse sempre più forte del sentimento che li legava e che quindi lui non sarebbe mai tornato. Il pomeriggio dopo, il Grifondoro, mentre era da solo nel suo dormitorio, aspettando la lezione di Trasfigurazione, vide un gufo della scuola picchiettare contro il vetro della sua finestra. Harry si alzò, andò ad aprirgli e notò un bigliettino legato alla sua zampa, così lo prese e si risedette sul suo letto per leggerlo. “Harry, vorrei chiarire con te. Ti aspetto questa sera alla Torre di Astronomia al solito orario. Draco Malfoy.” Il Grifondoro rimase spiazzato leggendo quel bigliettino inaspettato, e non seppe cosa pensare. In cuor suo sperava che Draco avesse cambiato idea, ma non voleva farsi troppe aspettative dopo quello che era successo: il Serpeverde era imprevedibile e Harry sapeva che avrebbe potuto dirgli qualsiasi cosa.


Quella sera, Harry si mise il Mantello dell’invisibilità e si diresse verso la Torre di Astronomia. Una volta arrivato, salì le scale sempre avvolto dal mantello e, quando arrivò in cima, vide Draco che continuava a camminare avanti e indietro, sembrava decisamente nervoso. Harry rimase in silenzio sotto il mantello ad osservarlo per qualche secondo, voleva guardarlo ancora una volta prima di affrontarlo perché non sapeva come sarebbe andata a finire tra loro. Ad un certo punto Draco si fermò e si voltò verso le scale. “Dove diavolo si è cacciato Potter?” si chiese sospirando. Per un attimo pensò che il Grifondoro non si sarebbe presentato: era sempre stato convinto dei suoi sentimenti, poiché l’altro era stato esplicito a riguardo, però per un secondo ebbe il dubbio che avesse davvero deciso che lui non valeva la pena. Harry, sentendolo, si riscosse dai suoi pensieri e decise di farsi vedere, così si tolse il mantello, fece i pochi scalini che gli rimanevano e si mostrò a Draco. Il Serpeverde, quando lo vide, sospirò, quasi sollevato. “…Alla buon’ora” borbottò poi, fingendosi scocciato. “Scusa, c’era Pix nel corridoio, ho fatto più in fretta che potevo…” sussurrò. Draco annuì, poi rimase in silenzio, un po’ imbarazzato, senza guardarlo negli occhi, non era abituato ad aprirsi ad altre persone e quindi non sapeva come iniziare il discorso. “Che cosa volevi dirmi?” gli domandò allora Harry cercando di farlo parlare. “Non sono bravo in queste cose…” rispose Draco ancora con lo sguardo fisso sul pavimento. Harry, vedendolo, gli si avvicinò. “Guardami” sussurrò. Il Serpeverde alzò la testa e lo guardò finalmente negli occhi verdi. “Per quanto mi riguarda, non è cambiato niente da settimana scorsa, continuo a provare le stesse cose. Ma non riesco a capire quello che pensi e vorrei sentirmelo dire da te” continuò a dire Harry guardandolo. Draco prese un respiro profondo: sapeva di dover dire a Harry quello che sentiva, ma per lui non era facile esprimere le proprie emozioni. “Non mi piace sentirmi vulnerabile… Mi hanno sempre insegnato a non mostrare le mie paure e debolezze dietro a una facciata, in quello i Malfoy sono bravissimi.” Iniziò Draco. Harry sorrise leggermente, senza però interromperlo. “Con te però non riesco a nascondermi e la cosa mi spaventa. Quindi, quando ci stavamo avvicinando, ho preferito allontanarmi, prima di affezionarmi troppo e rimanere ferito.” Il Grifondoro cercò di dire qualcosa, ma l’altro lo interruppe. “Aspetta, fammi finire... Quello che non avevo previsto era che mi ero già affezionato a te. E da quando mi hai baciato l’altra volta, continuo a chiedermi cosa dovrei fare” concluse il Serpeverde. “Sai che non ti farei mai del male” “Magari non volontariamente, ma c’è sempre il rischio…” “Non ferirei mai la persona che amo” ammise Harry. Draco, sentendolo, sgranò gli occhi, sorpreso: non si sarebbe mai aspettato quella dichiarazione da parte dell’altro. “Cosa? Tu…” mormorò sconvolto. Harry sorrise. “Sì, ti amo... E come vedi, adesso sono io quello più vulnerabile, ma penso che ne valga la pena. E spero che ne valga la pena anche per te” disse leggermente imbarazzato, distogliendo lo sguardo. Draco rimase per un paio di secondi in silenzio, poi si avvicinò ancora di più all’altro, gli prese il viso tra le mani e lo baciò con passione. Harry ricambiò subito il bacio, chiudendogli gli occhi e sorridendo sulle labbra dell’altro. Appena si staccarono entrambi dal bacio, Harry lo guardò. “Quindi significa che siamo tornati insieme?” chiese titubante. “Stupido Grifondoro, certo che sì. Come potevo dirti di no dopo una cosa del genere? …Vedi però di non rincorrere più i tuoi amici quando sei con me” rispose Draco. “Va bene, solo se tu la smetti di farti mille paranoie mentali!” “Ma quello non dipende da me!” “Neanche io posso lasciare un mio amico in difficoltà, ma non vuol dire che ti amo di meno” spiegò il Grifondoro, per poi baciarlo. Draco fece una smorfia, poi ricambiò il bacio sorridendo, sentendosi finalmente bene.


Nei giorni seguenti, tutti i ragazzi del Glee Club erano indaffarati tra le lezioni, il fermento per il ballo che ci sarebbe stato la settimana successiva, per il quale erano stati incaricati di cantare delle canzoni da Silente, e i preparativi del musical finale. Un pomeriggio infatti erano tutti in aula canto per l’ennesima prova di una scena del musical di Rachel e Blaine. “Ce la faranno mai a fare una scena decente? Mi sono stufata di stare qui seduta a guardarli…” commentò d’un tratto Santana, facendo girare Rachel che la guardò male. “Effettivamente forse è meglio fare una pausa ragazzi” affermò il professor Schuester mandando Rachel e Blaine al posto e dichiarando dieci minuti di pausa per tutti. Appena il professore smise di parlare, tutti iniziarono a chiacchierare tra di loro. “Sei stato bravissimo Blaine, anche se io avrei fatto di meglio come protagonista” borbottò Kurt, invidioso del suo ragazzo. “Non ho deciso io le parti! Ovvio che avrei preferito farla con te!” ribattè Blaine. Kurt sospirò rassegnato. “E poi anche tu hai una parte importante… con Draco” continuò Blaine, stringendo i denti mentre pronunciava quel nome. Kurt si girò sentendolo e ridacchiò. “Smettila di fare il geloso, Blaine… Tenendo conto che Draco è appena tornato insieme ad Harry!” “Davvero?” domandò il Tassorosso, per poi girarsi a vedere Draco e Harry che stavano seduti vicini tranquillamente dietro di loro. “Oh ottimo, sono contento per loro!” esclamò poi, facendo ridere Kurt. In quel momento Harry diede un bacio a Draco, poi si alzò e andò a parlare con i suoi amici, quando vide Thad avvicinarsi a lui. “Ehi Harry, ho sentito di te e Draco! Sono felice che siate tornati insieme!” gli disse sorridendogli. “Grazie Thad, avevo quasi perso le speranze” rispose il Grifondoro ridendo. “A te invece come va?” “Come al solito… Nick e Jeff si sono fissati che potrebbe farmi bene uscire con qualcun altro, ma non sono così convinto io” “Tentar non nuoce, può essere un modo per andare avanti. Non devi per forza trovare subito quello giusto, ma può essere un primo passo per ricominciare. Prova a pensarci” gli suggerì Harry.


Il mercoledì successivo, alcuni dei ragazzi stavano seguendo la lezione di Pozioni sul Distillato della morte vivente. Poiché era una pozione difficile da preparare, il professor Lumacorno aveva deciso di farla fare a coppie. Al primo banco infatti c’erano Nick e Jeff, chiaramente in coppia tra di loro, seduti vicino a Thad, che faceva coppia con Trent; e per puro caso dietro di loro c’erano Sebastian e Hunter. Il professor Lumacorno aveva appena finito di dare le indicazioni su come inserire la radice di asfodelo nella pozione, così i ragazzi iniziarono a lavorare. Verso la fine della lezione, Lumacorno passò a controllare se tutti avessero fatto il procedimento giusto per la pozione. Ad un certo punto, Jeff approfittò del fatto che il professore fosse distratto dalla pozione esplosa di Seamus, per girarsi verso Thad. “Thad!” lo chiamò sottovoce. Il Tassorosso, sentendolo, si girò verso Trent disperatamente: era stufo di sentirsi chiedere da Jeff con chi sarebbe andato al ballo. “Non far finta di non sentirmi!” esclamò allora Jeff. Thad sospirò e si girò verso di lui. “No Jeff, non ho ancora scelto con chi andare al ballo di sabato!” “Perfetto! Perché ci ho già pensato io!” rispose prontamente l’altro. Sebastian, che stava ascoltando la conversazione, sentì le parole di Jeff e si irrigidì: cosa voleva dire che quel biondo platinato aveva già pensato con chi Thad dovesse andare al ballo? Nel frattempo Jeff continuò. “Ho due opzioni: o chiedi a qualcuno del Glee di andarci come amici... Tipo Trent! Tu sai già con chi andare al ballo?” chiese Jeff rivolto all’altro ragazzo. A questo punto, Hunter, che stava ridacchiando vedendo Sebastian agitarsi, li sentì e si irrigidì anche lui. “In realtà, ho già un accompagnatore. Zacharias mi ha chiesto stamattina di andarci insieme e io ho accettato!” rispose Trent, sentendosi preso in causa. In quel momento Hunter sbiancò sentendo che Trent andava al ballo di nuovo con Zacharias Smith, così fu il turno di Sebastian di ridacchiare dell’amico. “Ah, vi vedo spesso insieme ultimamente!” intervenne Nick. “Sì! Che cosa ci nascondi Trent?” domandò Jeff sorridendo malizioso. “Niente, siamo amici…” sussurrò Trent imbarazzato. “Ma non stavamo parlando di Thad?” “Sì, sì, prima o poi ci racconterai tutto… Comunque, sì, Thad è il nostro problema principale! Ma io ho già una soluzione!” esclamò Jeff, tornando sui suoi passi. Thad fulminò Trent con lo sguardo per aver riportato la conversazione su di lui, poi si girò verso Jeff. “Sentiamo che idea geniale ti è venuta in mente questa volta” borbottò. “Hai detto bene Thad: idea geniale! Comunque, ho pensato che tu possa andarci con Terry Steeval! Da quando ha lasciato perdere Harry, è di nuovo da solo e da quanto ho sentito ti trova pure carino!” spiegò Jeff entusiasta. Sebastian, sentendolo, si irrigidì nuovamente, non poteva pensare che Thad andasse al ballo con qualcun altro… Ma Thad non sarebbe mai andato con Terry, vero? “Non saprei Jeff…” sussurrò Thad. “Dai, è un’idea perfetta! E Terry è così carino, potrebbe essere il ragazzo giusto!” lo incitò Jeff. “Pensaci su. Potrebbe anche essere solo un modo per passare una bella serata” suggerì Nick sorridendogli. “Va bene, ci penserò” rispose Thad. Jeff lo guardò poco convinto della sua risposta. “Ci penso seriamente Jeff, ok?” disse Thad sorridendogli.


Finita la lezione, si precipitarono tutti fuori dalla classe. Thad, come tutti, stava uscendo, quando Sebastian, senza farsi notare, fece un incantesimo al suo barattolo di inchiostro, che cadde rovesciandosi per terra, costringendo il Tassorosso a fermarsi. “Andate pure ragazzi, vi raggiungo appena finisco qui di pulire!” esclamò quindi ai suoi amici che annuirono ed uscirono dall’aula. Sebastian aspettò che tutti furono usciti dalla classe, per poi avvicinarsi a Thad. Quest’ultimo, quando lo notò, alzò gli occhi al cielo e cercò di ignorarlo, concentrandosi a pulire le sue cose. Il Serpeverde si appoggiò al muro continuando a osservarlo. “Thad” lo chiamò poi sorridendo malizioso. “Che c’è?” domandò il Tassorosso sbuffando senza guardarlo. “Sai già con chi andare al ballo?” Thad alzò lo sguardo e lo fissò confuso: non si aspettava quella domanda da Sebastian. “Perché pensavo potessimo andarci insieme io e te” continuò il Serpeverde. “Ma sei serio?” gli domandò quindi Thad. “Perché no? In fondo siamo già andati una volta insieme” mormorò l’altro sorridendogli. A quel punto Thad si irritò. “Dopo tutto quello che mi hai fatto, pensi davvero che io ti dica di sì? Non ho nessuna intenzione di andarci con te” replicò guardandolo male e si girò per andarsene. “Vuoi andarci davvero con quello sfigato di Terry? Non mi sembravi convinto prima” disse l’altro, facendolo bloccare. Thad si rigirò verso di lui. “Adesso mi spii pure? …Comunque anche fosse? Terry è carino, simpatico e di sicuro non tratta le persone come tu hai trattato me!” “Quindi lo faresti solo per ripicca verso di me?” domandò il Serpeverde ghignando. Thad rimase spiazzato per un paio di secondi dalla risposta dell’altro, poi si riprese e si avvicinò a lui. “Mettiamo bene in chiaro le cose, Sebastian. Non sono affari tuoi cosa faccio io e se pensi così non hai capito proprio niente di me: se esco con una persona è perché mi interessa davvero. Tu hai perso la tua occasione, non sono più il tuo pupazzo, trovatene un altro e lasciami in pace!” esclamò, per poi girarsi e andarsene, lasciando lì Sebastian. Il Serpeverde era rimasto colpito dalle parole dell’altro: Thad sembrava davvero intenzionato a chiudere ogni rapporto con lui e se lui non fosse cambiato rischiava di perderlo veramente.
  
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