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Autore: Ahimadala    28/11/2020    0 recensioni
Ricomincia un nuovo anno ad Hogwarts: il sesto anno.
Ma per Draco Malfoy non sarà un anno come gli altri: in una sola estate le sue certezze sono state stravolte e iniziano a crollare una dopo l'altra.
Un compito dal Signore Oscuro ed un unico obiettivo: sopravvivere e far sopravvivere la sua famiglia.
Tra tutti i problemi che appannavano la sua idea di futuro, l'amore per una mezzosangue era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato.
Dal testo:
La osservò mentre le sue dita percorsero il profilo di quel marchio. Era strano. Un tocco così delicato su quel segno così oscuro. Si sentiva in qualche modo guarito.
Lei aveva questo effetto su di lui.
"Perchè vuoi farlo? Perchè vuoi mettere in pericolo la tua vita per aiutare me?"chiese.
"La mia vita è già in pericolo" affermò decisa, continuando a fissare il suo avambraccio.
"Solo per questo?"
[...]
"Lascia che io ti aiuti" furono le parole di Hermione, sussurate sul bordo delle sue labbra.
"Ad una condizione" rispose lui. Non aveva scampo, era debole di fronte a lei.
Le sue resistenze crollavano, la sua volontà vacillava, la sua ragione e il suo buon senso si dissolvevano.
"Devi permetterti di proteggerti"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Lavanda/Ron
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Draco raggiunse finalmente Hermione, cingendola tra le braccia possessivamente, incurante della presenza di Harry e Ron. 


Fu lei ad interrompere per prima quel contatto, allontanandosi di pochi centimetri dal suo petto per poter parlare. 


Fece saettare lo sguardo tra tutti i presenti, mentre un'espressione quasi speranzosa prendeva forma sui suoi dolci lineamenti. 


"Quindi.." iniziò, con il piccolo petto che si alzava e abbassava freneticamente nel tentativo di riprendere fiato, "...se riusciamo a prendere il serpente..."


Si interruppe quando urla, grida e l'incredibile frastuono di incantesimi che volavano nell'aria riempirono il corridoio.


Si voltarono tutti e quattro contemporaneamente. Qualsiasi sentimento di vaga speranza potessero avere, svanì all'istante. 


I mangiamorte erano entrati ad Hogwarts. 


All'incirca una decina di oscillanti mantelli neri erano presenti nel corridoio a vista d'occhio, tutti coinvolti in accesi duelli contro studenti, membri dell'ordine o professori.


Una figura incappucciata iniziò a correre velocemente nella loro direzione.


Draco si mise istintivamente davanti ad Hermione, puntando la propria bacchetta contro lo sconosciuto. Harry e Ron fecero lo stesso. 


"Aspetta". 


Un urlo, proveniente dalla stessa figura minacciosa che era oramai a pochi metri da loro. 


Conosceva quella voce.


Il suo cuore batteva selvaggiamente. 


L'uomo, o meglio il ragazzo, si liberò della propria maschera. 


Theo. 


Il biondo corse incontro al suo amico, abbracciandolo, mentre, sebbene con qualche riservatezza, anche Harry e Ron smisero di puntare la bacchetta contro il neo-arrivato, guardandosi intorno per decidere chi attaccare (o da chi difendersi).


I due serpeverde si scambiarono un veloce abbraccio, mentre tutt'intorno prendevano vita duelli infuocati. 


"Mi dispiace davvero di averti abbandonato Theo.."


L'amico lo bloccò con un gesto della mano "avrai tempo per farti perdonare quando non saremo nel bel mezzo di una battaglia".  Liberandosi del mantello, il neo-arrivato si affiancò al quartetto, ritrovandosi improvvisamente nell'occhio del ciclone.


Fred , George  e Zabini stavano duellando, in svantaggio numerico, contro quattro figure incappucciate. I ragazzi corsero ad aiutarli, mentre raggi di luce volavano in tutte le direzioni.


 "Nott" urlò Zabini, incredulo dinanzi alla figura dell'amico. I tre serpeverde erano finalmente riuniti, a combattere dalla parte del bene, contro le loro stesse famiglie, contro il sistema nel quale erano cresciuti e al quale si stavano finalmente ribellando.


Una della figure, che duellava animatamente contro Fred, si tolse il cappuccio, immobilizzandosi con la propria bacchetta sospesa a mezz'aria. "Avada..." l'incantesimo che stava per scagliare contro il giovane Weasley morì sulle sue labbra, rimpiazzato da un'espressione di stupore. "..Theodore".


Il giovane serpeverde impallidì. Sapeva che suo padre si sarebbe trovato al centro dello scontro, ma  sperava di non doverlo affrontare così presto.

 Lo odiava, odiava suo padre profondamente. Aveva venduto la propria famiglia a Voldemort, condannandolo ad una vita di odio, inculcandogli nella testa ideali in cui non aveva mai realmente creduto. 


Theodore Nott junior sollevò la propria bacchetta contro suo padre, mentre l'espressione dell'uomo cambiò lentamente da stupore a rabbia. 

Guardò il proprio figlio con aria di sfida e disgusto. "Fallo" lo minacciò. "Non ne hai il coraggio" continuò, sotto gli occhi dei suoi migliori amici. "Sei sempre stato debole , come tua madre".


A quelle parole il ragazzo scagliò uno stupefiucium contro il padre, ma lui lo bloccò senza troppe difficoltà, rispondendo con una maledizione cruciatus che colpì il giovane in pieno petto. Theodore cadde a terra urlate. 


"Forse avrei dovuto essere ancora più duro con te" inferì l'uomo, sotto le urla di dolore del suo stesso figlio. 


Draco non potè resistere alla vista di quella scena. 

Aveva sempre saputo che Nott Senior era un uomo spietato ed un pessimo padre. 

Non semplicemente un padre bigotto e severo come Lucius ma peggio, infinitamente peggio. 


Sebbene Theo non avesse mai  avuto il coraggio di parlarne con loro, sia lui che Blaise sapevano ciò che succedeva realmente tra le mura di Nott Manor. 


Tuttavia, per quanto la consapevolezza di ciò che aveva luogo tra le mura di casa fosse un fardello insostenibile, assistere a quella scena accese in lui una rabbia mai provata. 


Alzò la propria bacchetta contro l'uomo, e, proprio nell'istante in cui i suoi polmoni si riempirono di aria pronti a scagliare il suo incantesimo, l'uomo stesso cadde a terra: qualcuno lo aveva colpito alle spalle.


Le urla di Theo cessarono, mentre Fred Weasley, abbassata la sua bacchetta, si avvicinò, offrendogli una mano ed aiutandolo ad alzarsi. "Spero tu non te la prenda" disse, con il suo immancabile sorriso stampato sul volto persino in un momento del genere. "Non mi stava granchè simpatico". 


"Grazie" riuscì a rispondere il serpeverde, con voce roca per via delle urla. 


Fred gli diede una pacca sulla spalla. "Le famiglie possono essere complica..."


L'aria esplose. Draco si sentì volare, incapace di mantenere i propri piedi fissi al suolo. Strinse saldamente tra le mani la sua unica arma, la bacchetta, mentre i suoi occhi venivano accecati dalla polvere sollevata dalle mura sgretolate e le sue orecchie si riempivano delle urla dei suoi compagni. 


Capì del vento freddo che il fianco del castello era esploso ed un calore appiccicoso sulla guancia gli disse che stava sanguinando copiosamente.


Quando riaprì gli occhi scorse uno dei gemelli steso in terra, la testa ricoperta di sangue. 



"Tu" disse Fred, attonito. "Mi hai salvato". 

 Il sangue colava copiosamente dalla testa lungo il suo collo mentre si rivolgeva a Theodore, steso dinanzi a lui.  "Sarei morto se non mi avessi spinto via".


"Adesso siamo pari" rispose il serpeverde, mentre l'altro fratello Weasley correva in soccorso. 


George si inginocchio davanti al gemello, assicurandosi che stesse bene. Seguì con lo sguardo la cascata di sangue lungo il suo collo, fino a raggiungere l'origine della ferita. 

Il suo orecchio. 

O meglio, ciò che prima era il suo orecchio. 


Un sorrisetto si formò sul volto pallido e sofferente di Fred. "Hai visto fratellino" rise "adesso siamo di nuovo uguali".


"Deve essere portato al sicuro ed essere medicato" insistè Theodore, mentre lentamente i duelli intorno a loro riprendevano tra le macerie. 


"Lo porto io" si fece avanti Blaise. "Nella camera dei segreti, Ginny è li, lo medicherà lei".




Blaise, Fred e George si allontanavano, mentre Theodore, visibilmente scosso da tutti gli eventi degli ultimi dieci minuti, si rimetteva in piedi. 


Hermione, Harry e Ron erano momentaneamente spariti. Draco guardò intorno, cercando di cogliere la folta chioma disordinata e probabilmente impolverata di Hermione in giro.


Dove erano finiti?


Iniziò a innervosirsi.

 Tutt'intorno a lui regnava il caos più totale, tuttavia l'unico rumore che riusciva a sentire era il frenetico battito del suo cuore. 


Il padre di Theo era ad Hogwarts, a combattere dalla parte di Voldemort. Ci sarebbe stato anche suo padre? sarebbe sceso in battaglia sapendo che lui e sua madre avrebbero combatutto per la fazione opposta? 


Sarebbe andato contro la sua stessa famiglia pur di difendere i suoi obsoleti ideali?


Il suo cuore batteva sempre più velocemente man mano che quella nuova paura prendeva forma.


Sentì una mano adagiarsi sulla sua spalla. Si voltò di scatto, ritrovandosi con la bacchetta puntata contro Hermione. 


L'espressione sul volto della grifondoro era carica di apprensione e preoccupazione. 

Ron stava duellando con Dean Thomas contro Dolohov poco più lontano, ma di Harry Potter non vi era traccia.


"Draco" Hermione richiamò la sua attenzione, ma questo non aiutò a calmare l'ansia che aumentava sempre più nel suo petto. Anzi, non fece altro che peggiorarla. C'era qualcosa di strano nel suo volto, nella sua postura, nel modo in cui si stava rivolgendo a lui nel bel mezzo di una battaglia.


"Qualunque cosa devi dirmi" le disse "fallo subito, ti prego".


Hermione deglutì, poi prese fiato ed infine parlò. "Voldemort è alla stramberga strillante" disse. 


Bene. Era questo che aveva paura di dirle? era logico che Voldemort sarebbe arrivato presto o tardi. Aveva messo in conto che prima o poi avrebbero dovuto affrontarlo.


"Il serpente è lì, Harry sta andando ad ucciderlo" continuò la ragazza.


Il cervello del giovane era oramai in moto, dimenticandosi momentaneamente delle sue preoccupazioni e focalizzandosi sui fatti. Stava per chiederle perchè Potter stava andando da solo, cosa avrebbero dovuto fare loro per aiutarlo. 

La sua mente aveva iniziato a formulare piani per raggiungere la stramberga attraversando il campo di battaglia, ma la grifondoro non gli diede il tempo di parlare.


"Tuo padre è lì con lui".


 Ebbe a malapena il tempo di registrare quelle parole. "Vado con Potter" disse. Non era una domanda, era la sua decisione. 

Sentì una piccola parte del suo cuore spezzarsi. 

Aveva segretamente continato a sperare, fino a quel momento, che Lucius non avrebbe preso parte alla battaglia, o che si fosse addirittura presentato per passare dalla loro parte, come aveva fatto Theo. 


Ma era stato stupido, ed ingenuo, ed infantile. 


Scoprire che era qui, fianco a fianco a  Voldemort, gli fece gelare il sangue nelle vene. 

Perciò prese una decisione: lo avrebbe affrontato, non aveva senso rimandare. 


Hermione si avvicinò, afferandolo per un braccio, ma lui si liberò della sua presa.


"Devo affrontarlo" disse fermamente. "È mio padre, devo farlo io"


La ragazza aveva le lacrime agli occhi. "Non c'è modo di farti cambiare idea?" chiese, consapevole già della risposta. 


Il giovane la abbracciò, dandole un bacio sulla fronte prima di allontanarsi. 


"Commovente, davvero". La voce di Harry Potter arrivò chiara e nitida nelle loro orecchie, facendoli sobbalzare entrambi, ma non vi era traccia del ragazzo che è sopravvissuto. 


"Mi dispiace mettervi fretta" disse "ma siamo nel bel mezzo di una battaglia "


Sollevò leggermente il mantello, lasciando apparire metà della sua figura. "Se sei così irremovibile Malfoy, andiamo, forza". 


Hermione rimase inerme a guardare i due ragazzi svanire sotto il mantello. Nonostante il dolore e la paura che avvertiva nel petto, cercò di concentrarsi sul presente. 


Doveva combattere.


Sentì una gelida voce alle sue spalle.


"Ecco chi si rivede... Ne è passato di tempo, piccola sanguemarcio".


Il suo cuore iniziò a battere velocemente. Non aveva bisogno di voltarsi per scoprire a chi appartenesse quella voce.


Bellatrix Lestrange.












   
 
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